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Palazzo Recalcati Tagliasacchi

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Facciate di palazzi nella via Borgonuovo di Milano 06
Facciate di palazzi nella via Borgonuovo di Milano 06

Palazzo Recalcati Tagliasacchi è un palazzo storico di Milano, situato in via Borgonuovo n. 15 Il palazzo, originario del XV secolo, deve il suo aspetto agli ampi rimaneggiamenti della prima metà del XIX secolo, che lasciarono intatti, su richiesta della commissione d'ornato, solo il portale e i lacunari del cornicione. La facciata ottocentesca si presenta dunque in bugnato rustico: un balcone sovrasta il portale cinquecentesco incorniciato da lesene con mensole a testa di leone; la volta a tutto sesto presenta nella chiave di volta uno scudo. Al piano superiore le finestre sono decorate con cornici a motivi floreali e teste di donne. Il cortile si presenta porticato su tre lati con colonne di ordine ionico architravate. La casa, commissionata dalla famiglia Calchi, passò di mano prima alla famiglia Recalcati e infine alla famiglia Tagliasacchi nel 1825. Ville e palazzi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Recalcati Tagliasacchi

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Recalcati Tagliasacchi (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Recalcati Tagliasacchi
Via Borgonuovo, Milano Municipio 1

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Palazzo Perego di Cremnago

Via Borgonuovo
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Facciate di palazzi nella via Borgonuovo di Milano 06
Facciate di palazzi nella via Borgonuovo di Milano 06
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Luoghi vicini

Palazzo Landriani (Milano)
Palazzo Landriani (Milano)

Palazzo Landriani è un palazzo storico di Milano, situato in via Borgonuovo n. 25. Il palazzo è attualmente sede dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Il palazzo, di origine precedente al XVI secolo, fu costruito dalla famiglia Bossi, che lo vendette alla famiglia dei Landriani: nella prima metà del Cinquecento un incendio distrusse quasi completamente il palazzo, che venne riedificato su progetto di Cesare Cesariano, a cui è stato possibile attribuire l'opera solo grazie all'analisi di alcuni suoi progetti. Il palazzo fu rimaneggiato nel XVII secolo quando il palazzo passò in proprietà degli Imbonati, è tuttavia ben visibile e conservato, sulla parte sinistra della facciata, il prospetto originale cinquecentesco. Come appena specificato, il fronte si divide in due parti: sulla sinistra si trova la parte cinquecentesca originale della facciata scandita al pian terreno da lesene di ordine dorico mentre al piano superiore sono presenti finestre con decorazione in cotto e timpani triangolari. La parte secentesca si presenta più sobria, con il balcone in ferro battuto come unico elemento decorativo di spicco. All'interno è presente un porticato di gusto bramantesco con colonne di ordine corinzio: su una delle pareti del porticato erano un tempo presenti degli affreschi di Bernardino Luini, staccati e oggi conservati alla Pinacoteca di Brera. Tra gli elementi interni degni di nota si possono citare gli affreschi attribuiti a Cesare Cesariano nella Sala del Centenario raffiguranti segni zodiacali. Ville e palazzi di Milano Palazzo Landriani, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Orto botanico di Brera
Orto botanico di Brera

L'Orto Botanico di Brera, chiamato anche Hortus Botanicus Braidensis, si trova al centro di Milano nel Palazzo di Brera. L'orto botanico, che nei suoi 5000 metri quadrati conserva circa 300 specie diverse, è stato voluto dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1774, insieme all'osservatorio astronomico. Dopo un periodo di abbandono, è stato recuperato e restaurato grazie all'Università degli Studi di Milano, nel 1998 è stato aperto al pubblico e nel 2013 è stata aperta una nuova cancellata d'ingresso progettata da Ruggero Moncada di Paternò Dal 2005 fa parte del Museo Astronomico-Orto Botanico di Brera, struttura della Statale e Museo riconosciuto dalla Regione Lombardia. Oltre alle specie botaniche si possono ammirare le architetture del passato, come la serra attribuita al Giuseppe Piermarini, la vasca settecentesca in cui crescono iris e ninfee, ed un arboreto riqualificato nel 2018. Attraversando l'orto botanico si incontrano le aiole, restaurate secondo il loro aspetto originario: l'aiola delle piante officinali le aiole del genere Salvia l'orto degli ortaggi la collezione di bulbi primaverili la collezione di Peonia spp. e Aquilegia spp. Tra gli esemplari di alberi presenti nell'orto botanico ricordiamo: Acer pseudoplatanus, Magnolia grandiflora, Celtis australis, Platanus hybrida, Juglans nigra, Tilia tomentosa, Ailanthus vilmoriniana, Diospyros kaki, Ilex cornuta, Pterocarya fraxinifolia, Firmiana platanifolia, Ginkgo biloba. L'orto botanico di Brera ha collaborato con il Centro internazionale dei bulbi da fiore di Hillegom in uno studio sulla funzione estetica delle piante erbacee nell'abbellimento delle aiuole dedicate ai bulbi. Tra le specie di bulbi sono presenti varie cultivar, tra i generi ricordiamo: Hyacinthus, Narcissus, Tulipa, Leucojum. Tra le specie, sono presenti: Allium ursinum, Leucojum aestivum, Muscari comosum, Muscari armeniacum, Tulipa clusiana, Scilla sibirica, Tulipa linifolia, Tulipa turkestanica. Osservatorio astronomico di Brera Scuola superiore di Agricoltura di Milano Rete degli orti botanici della Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orto botanico di Brera Sito ufficiale, su ortibotanici.unimi.it. (EN) Sito ufficiale, su ortibotanici.unimi.it. Orto botanico di Brera, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.

Stazione meteorologica di Milano Brera
Stazione meteorologica di Milano Brera

La stazione meteorologica di Milano Brera è la stazione meteorologica di riferimento relativa all'area urbana della città di Milano. La stazione meteorologica, da sempre di tipo urbano, si trova nell'Italia nord-occidentale, in Lombardia, nel comune di Milano presso lo storico Palazzo Brera, a 122 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche 45°28′19″N 9°11′20″E45°28′19″N, 9°11′20″E. Essendo attiva fin dal 1763 possiede una delle più lunghe serie storiche termo-pluviometriche italiane. Da sempre ubicata presso lo storico Palazzo Brera nel corso degli anni ha subito vari piccoli spostamenti e riposizionamenti, pur rimanendo sempre ubicata nel medesimo complesso architettonico, come di seguito elencato: Fra il 1763 e il 1834 era ubicata presso l'ala occidentale del palazzo a 131 metri s.l.m. Fra il 1835 e il 1963 venne alloggiata presso la vecchia finestra nell'angolo nord-occidentale del complesso architettonico a 145 metri s.l.m. Mentre si trovava in questa ubicazione furono prima introdotti i termometri a scala centigrada (1860) e poi la capannina lignea (1920). Tra il 1964 e il 1968 il sensore termometrico fu temporaneamente collocato presso il giardino botanico che si estende di fronte alla facciata meridionale a 121 metri s.l.m. Tra il 1968 e il 1987 fu ricollocata presso la precedente ubicazione a 145 metri s.l.m. Tra il 1987 e il 1993, in seguito al trasferimento dell'osservatorio meteorologico precedentemente costituito e del personale presso la nuova sede di Piazza del Duomo, le osservazioni furono portate avanti dal personale dell'osservatorio astronomico di Brera con la strumentazione ubicata presso il lato orientale della base della cupola a 143 metri s.l.m. Dal 1993 è stata infine posizionata in prossimità della precedente area di ubicazione sul lato nord-occidentale del complesso architettonico a 148 metri s.l.m. Dal 19 marzo 1990 la stazione meccanica è affiancata da una centralina automatica gestita dall'ARPA Lombardia che, successivamente, ha definitivamente rimpiazzato la vecchia stazione meccanica, dismessa alla fine del 2000, permettendo la continuità delle osservazioni presso la storica ubicazione di Palazzo Brera. In base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +3,1 °C mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +24,6 °C; valori inferiori si registrano nelle campagne circostanti dove l'effetto "isola di calore" è assente. Le precipitazioni medie annue sono di 895 mm, mediamente distribuite in 81 giorni, con picco autunnale, massimi secondari primaverile ed estivo e minimo invernale. In base alla media secolare (1900-2000), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +2,6 °C mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +24,7 °C; valori inferiori si registrano nelle campagne circostanti dove l'effetto "isola di calore" è assente. Le precipitazioni medie annue sono di 983 mm, mediamente distribuite in 105 giorni, con picco autunnale, massimi secondari primaverile ed estivo e minimo invernale. Gli estremi termici assoluti registrati dal 1763 sono ad oggi i +38,3 °C dell'11 agosto 2003 e del 24 agosto 2023 e i -17,3 °C del 23 gennaio 1855. Milano Clima italiano Stazione meteorologica Stazione meteorologica di Milano Linate Dati in tempo reale dalla centralina di Milano Brera, su ita.arpalombardia.it. URL consultato il 26 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Casa Porro-Lambertenghi
Casa Porro-Lambertenghi

Palazzo Porro-Lambertenghi è un palazzo ottocentesco di Milano, in stile neoclassico. Storicamente appartenuto al sestiere di Porta Comasina, si trova in via Monte di Pietà al civico 15. Il palazzo, realizzato nei primissimi anni dell'Ottocento su progetto del Canonica, si sviluppa su quattro piani fuori terra, dei quali il pian terreno è caratterizzato per il rivestimento a bozze di granito rosa. All'interno è presente un portico con doppio colonnato, nel cui cortile si sarebbe trovato al tempo un monumento, realizzato dal Thorvaldsen. L'edificio è particolarmente noto a Milano per diversi aspetti: nel 1818 il palazzo venne illuminato grazie ad un'apparecchiatura importata dall'Inghilterra dallo stesso Luigi Porro Lambertenghi, a riguardo della quale l'anno precedente l'amico Silvio Pellico aveva tradotto in italiano il trattato pratico sopra il gas illuminante di Friedrich Accum. Tale sperimentazione - nelle intenzioni del Porro-Lambertenghi - avrebbe dovuto trovare applicazione su vasta scala a Milano, in modo da garantire un vero e proprio servizio pubblico; tuttavia il progetto venne stroncato dalle autorità austriache. Sempre qui, nel 1818, venne redatta la prima copia del Conciliatore. Casa Porro-Lambertenghi in quegli anni era diventata infatti il luogo di ritrovo di una cerchia di intellettuali e pensatori del tempo, fra cui il Silvio Pellico (primo precettore del figli di Luigi Porro Lambertenghi) e il Confalonieri (vicino e amico). Oltre a questi altri nomi illustri che ruotavano attorno a questa casa furono il Berchet, il Thorvaldsen e lo stesso Lord Byron. A partire dal 1819 la casa diventa inoltre la sede di una scuola di mutuo insegnamento, detta di Sant'Agostino, volta all'alfabetizzazione delle masse in vista di un possibile risveglio di una coscienza nazionale. Questo forte attivismo politico da parte del Porro-Lambertenghi gli costò la condanna a morte da parte delle autorità austriache, poi evitata con l'esilio: in questa casa, fra le altre cose, il 13 ottobre 1820 era stato arrestato proprio l'amico Silvio Pellico, come ricordato ancora oggi da una lapide. Il palazzo venne danneggiato lievemente nel corso dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ma subito restaurato al termine del conflitto. Giacomo Carlo Bascapé, I palazzi della vecchia Milano, Hoepli, Milano, 1945 - p. 193 Paolo Mezzanotte, Giacomo Carlo Bascapé, Milano, nell'arte e nella storia, Bestetti, Milano, 1968 (1948) - p. 439 Livia Negri, I palazzi di Milano, Newton & Compton, Milano, 1998 - pp. 247–248 Ville e palazzi di Milano Sestiere di Porta Comasina Luigi Porro Lambertenghi Silvio Pellico Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Porro-Lambertenghi Comune di Milano - Sestiere di Porta Comasina (palazzi) (PDF), su comune.milano.it. LombardiaBeniCulturali - Casa Porro-Lambertenghi, Milano, su lombardiabeniculturali.it.

Palazzo Arese-Bethlen
Palazzo Arese-Bethlen

Palazzo Arese-Bethlen era un palazzo storico di Milano situato in via Monte di Pietà al civico 11. Il palazzo risale al 1828 quando il conte Francesco Arese Lucini commissionò il palazzo a Pelagio Palagi: il palazzo anche per l'epoca situato in pieno centro fu costruito sull'ampio giardino del soppresso monastero di Sant'Agostino Neri; Successivamente alla morte del conte Arese il palazzo fu venduto alla famiglia ungherese dei Bethlen. Proprio per via della posizione molto centrale del palazzo e del suo vasto giardino, questo fu progressivamente lottizzato e venduto come spazi destinati all'edificazione: abbandonato come residenza dai Bethlen il palazzo fu diviso in appartamenti più piccoli, fino a quando, colpito dai bombardamenti alleati su Milano fu demolito nel 1943, nonostante questi avessero coinvolto solo la parte centrale del palazzo e non le vaste ali laterali. Il palazzo presentava al centro del fronte un cortile d'onore che dava sul corpo centrale, che presentava un pian terreno in bugnato sormontato dagli ordini superiori scanditi da lesene che reggevano un frontone triangolare. Le finestre del piano nobile si presentavano architravate con timpani triangolari, mentre quelle al secondo piano erano decorati da semplici cornici. La stessa decorazione era ripresa nella ali del palazzo. Mazzocca, Fernando. Francesco Teodoro Arese Lucini, Un Mecenate Milanese Del Risorgimento. Arte Lombarda, Nuova Serie, no. 83 (4) (1987): 80-96. Comune di Milano, Contributo a una bibliografia dei palazzi privati di Milano dal XIV secolo all'età neoclassica (PDF), su milano.biblioteche.it. URL consultato il 2 marzo 2020. Ville e palazzi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo Arese-Bethlen