place

Pusterla di San Marco

Pagine con mappePorte di Milano
Pusterla San Marco Milano 1886
Pusterla San Marco Milano 1886

La Pusterla di San Marco era una delle porte minori (chiamate anche "pusterle") poste sul tracciato medievale delle mura di Milano. Secondo alcuni essa coinciderebbe con la Pusterla Beatrice, mentre secondo altre ricostruzioni sarebbe da collocarsi al termine della via Borgonuovo, di fronte alla fiancata della Chiesa di San Marco, in Contrada Fatebenefratelli, raggiungibile attraverso il ponte chiamato Marcellino. La pusterla di San Marco venne in seguito demolita: mancano però documenti che attestino questa demolizione, quindi l'anno di abbattimento della struttura è sconosciuto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Pusterla di San Marco

Estratto dall'articolo di Wikipedia Pusterla di San Marco (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Pusterla di San Marco
Via Borgonuovo, Milano Municipio 1

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Pusterla di San MarcoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.47297 ° E 9.18957 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Borgonuovo 29
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Pusterla San Marco Milano 1886
Pusterla San Marco Milano 1886
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Palazzo Landriani (Milano)
Palazzo Landriani (Milano)

Palazzo Landriani è un palazzo storico di Milano, situato in via Borgonuovo n. 25. Il palazzo è attualmente sede dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Il palazzo, di origine precedente al XVI secolo, fu costruito dalla famiglia Bossi, che lo vendette alla famiglia dei Landriani: nella prima metà del Cinquecento un incendio distrusse quasi completamente il palazzo, che venne riedificato su progetto di Cesare Cesariano, a cui è stato possibile attribuire l'opera solo grazie all'analisi di alcuni suoi progetti. Il palazzo fu rimaneggiato nel XVII secolo quando il palazzo passò in proprietà degli Imbonati, è tuttavia ben visibile e conservato, sulla parte sinistra della facciata, il prospetto originale cinquecentesco. Come appena specificato, il fronte si divide in due parti: sulla sinistra si trova la parte cinquecentesca originale della facciata scandita al pian terreno da lesene di ordine dorico mentre al piano superiore sono presenti finestre con decorazione in cotto e timpani triangolari. La parte secentesca si presenta più sobria, con il balcone in ferro battuto come unico elemento decorativo di spicco. All'interno è presente un porticato di gusto bramantesco con colonne di ordine corinzio: su una delle pareti del porticato erano un tempo presenti degli affreschi di Bernardino Luini, staccati e oggi conservati alla Pinacoteca di Brera. Tra gli elementi interni degni di nota si possono citare gli affreschi attribuiti a Cesare Cesariano nella Sala del Centenario raffiguranti segni zodiacali. Ville e palazzi di Milano Palazzo Landriani, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Biblioteca europea di informazione e cultura

La Biblioteca europea di informazione e cultura - più conosciuta come Biblioteca europea di Milano, o BEIC - è una biblioteca digitale multimediale. Il progetto per la realizzazione di una nuova grande biblioteca moderna per la città di Milano - sul modello di quelle istituite a cavallo del II millennio a Parigi, Monaco di Baviera, San Francisco e altrove - nasce alla fine degli anni novanta del XX secolo per iniziativa dell'associazione "Milano Biblioteca del 2000". Con lo stanziamento di Fondazione Cariplo e altre istituzioni viene redatto lo studio di fattibilità, relativo alla configurazione architettonica e a quella biblioteconomica. Nel 1999 il progetto rientra nell'ambito di un accordo di programma tra il Ministero dei beni culturali, il Comune di Milano, la Regione Lombardia, l'Università degli Studi e il Politecnico di Milano. Il progetto prevede la creazione di «una grande biblioteca pubblica, capace di soddisfare i bisogni di informazione, divulgazione e cultura interdisciplinare di un'area metropolitana di oltre 7 milioni di cittadini, e che si proponga anche come luogo d'incontro e di socializzazione». La Fondazione BEIC - partecipata dal Ministero dei Beni culturali, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, dal Comune di Milano, dalla Regione Lombardia, dal Politecnico e dall'Università degli Studi di Milano - ha preso avvio nel 2004 con la messa punto del progetto architettonico e dando vita ad una grande nuova biblioteca digitale. La Fondazione è stata presieduta da Antonio Padoa-Schioppa, promotore del Progetto BEIC, dal 2003 al 2017; dal marzo 2017 è presieduta da Francesco Paolo Tronca, già prefetto di Milano e commissario del Comune di Roma; vicepresidente il prof. Padoa-Schioppa. Nel progetto la sede della nuova biblioteca è situata nell'area dell'ex stazione ferroviaria di Porta Vittoria, messa a disposizione dal Comune di Milano che la ha inserita nel proprio Piano regolatore (2001 e 2007). Lo studio Bolles+Wilson, vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano, ha predisposto il progetto architettonico definitivo e il progetto esecutivo validato dal Politecnico di Milano e approvato dal Consiglio dei lavori Pubblici nel marzo del 2009. La previsione di spesa per i lavori, gli arredi e gli oneri per la sicurezza ammontava a 152 milioni di euro. Le caratteristiche del piano architettonico e della biblioteca digitale della BEIC sono state descritte nel volume La Biblioteca Europea di Milano, edito da Skira nel 2014. In attesa dei finanziamenti richiesti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto ha subito una battuta d'arresto. Nel 2012 si è formulata un'ipotesi alternativa, tale da poter eventualmente ridurre le superfici e conseguentemente i costi di costruzione. Il 30 dicembre 2021 è stata sottoscritta una convenzione per regolare i rapporti tra Ministero della Cultura, Comune di Milano e Fondazione BEIC in ordine all'attuazione dell'«intervento Biblioteca Europea di Informazione e Cultura - BEIC» all'interno del PNRR. Nel marzo 2022 è stato indetto un nuovo concorso, del quale a luglio è stato proclamato vincitore Onsitestudio: prevede la costruzione e ultimazione della "Nuova BEIC" per il 2026. La Fondazione Beic ha acquisito e catalogato la biblioteca e l'archivio di Giuseppe Pontiggia nonché l'Archivio fotografico Paolo Monti, depositato presso il Civico archivio fotografico del Castello Sforzesco di Milano. La biblioteca digitale (BeicDL) è stata inaugurata il 30 novembre 2012 e comprende, a dicembre 2016, 32.232 documenti digitali, 90.756 registrazioni bibliografiche, 4.200 autori, 912 siti web. Il patrimonio digitale accessibile è articolato in venti collezioni ed è consultabile dal catalogo in linea. Tra le collezioni figurano: incunaboli in lingua italiana, classici del diritto in manoscritti ed edizioni antiche, atti di Accademie, Biblioteca idraulica, biblioteca musicale, classici della pittura. BeicDL comprende inoltre una serie di mostre virtuali e una sezione di progetti didattici online. Le consultazioni di risorse di BeicDL sono circa 100.000 mensili (dati dicembre 2016). La Biblioteca europea di informazione e cultura è membro del Consortium of European Research Libraries e di Europeana. A seguito della legge sul deposito legale n. 106 del 15 aprile 2004 e del successivo regolamento, la Regione Lombardia ha affidato la gestione dell'Archivio della produzione editoriale lombarda alla Fondazione BEIC, con il sostegno della Biblioteca nazionale braidense. Nel sito della Biblioteca BEIC un OPAC specifico consente la consultazione di tale archivio. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Biblioteca Europea di Informazione e Cultura Sito ufficiale, su beic.it. Biblioteca europea di informazione e cultura, su Anagrafe delle biblioteche italiane, Istituto centrale per il catalogo unico. Biblioteca europea di informazione e cultura, su Sistema archivistico nazionale, Istituto centrale per gli archivi.

Stazione meteorologica di Milano Brera
Stazione meteorologica di Milano Brera

La stazione meteorologica di Milano Brera è la stazione meteorologica di riferimento relativa all'area urbana della città di Milano. La stazione meteorologica, da sempre di tipo urbano, si trova nell'Italia nord-occidentale, in Lombardia, nel comune di Milano presso lo storico Palazzo Brera, a 122 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche 45°28′19″N 9°11′20″E45°28′19″N, 9°11′20″E. Essendo attiva fin dal 1763 possiede una delle più lunghe serie storiche termo-pluviometriche italiane. Da sempre ubicata presso lo storico Palazzo Brera nel corso degli anni ha subito vari piccoli spostamenti e riposizionamenti, pur rimanendo sempre ubicata nel medesimo complesso architettonico, come di seguito elencato: Fra il 1763 e il 1834 era ubicata presso l'ala occidentale del palazzo a 131 metri s.l.m. Fra il 1835 e il 1963 venne alloggiata presso la vecchia finestra nell'angolo nord-occidentale del complesso architettonico a 145 metri s.l.m. Mentre si trovava in questa ubicazione furono prima introdotti i termometri a scala centigrada (1860) e poi la capannina lignea (1920). Tra il 1964 e il 1968 il sensore termometrico fu temporaneamente collocato presso il giardino botanico che si estende di fronte alla facciata meridionale a 121 metri s.l.m. Tra il 1968 e il 1987 fu ricollocata presso la precedente ubicazione a 145 metri s.l.m. Tra il 1987 e il 1993, in seguito al trasferimento dell'osservatorio meteorologico precedentemente costituito e del personale presso la nuova sede di Piazza del Duomo, le osservazioni furono portate avanti dal personale dell'osservatorio astronomico di Brera con la strumentazione ubicata presso il lato orientale della base della cupola a 143 metri s.l.m. Dal 1993 è stata infine posizionata in prossimità della precedente area di ubicazione sul lato nord-occidentale del complesso architettonico a 148 metri s.l.m. Dal 19 marzo 1990 la stazione meccanica è affiancata da una centralina automatica gestita dall'ARPA Lombardia che, successivamente, ha definitivamente rimpiazzato la vecchia stazione meccanica, dismessa alla fine del 2000, permettendo la continuità delle osservazioni presso la storica ubicazione di Palazzo Brera. In base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +3,1 °C mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +24,6 °C; valori inferiori si registrano nelle campagne circostanti dove l'effetto "isola di calore" è assente. Le precipitazioni medie annue sono di 895 mm, mediamente distribuite in 81 giorni, con picco autunnale, massimi secondari primaverile ed estivo e minimo invernale. In base alla media secolare (1900-2000), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +2,6 °C mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +24,7 °C; valori inferiori si registrano nelle campagne circostanti dove l'effetto "isola di calore" è assente. Le precipitazioni medie annue sono di 983 mm, mediamente distribuite in 105 giorni, con picco autunnale, massimi secondari primaverile ed estivo e minimo invernale. Gli estremi termici assoluti registrati dal 1763 sono ad oggi i +38,3 °C dell'11 agosto 2003 e del 24 agosto 2023 e i -17,3 °C del 23 gennaio 1855. Milano Clima italiano Stazione meteorologica Stazione meteorologica di Milano Linate Dati in tempo reale dalla centralina di Milano Brera, su ita.arpalombardia.it. URL consultato il 26 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Archivio storico Ricordi
Archivio storico Ricordi

L'Archivio Storico Ricordi raccoglie i documenti dell'editore musicale Ricordi dalla fondazione nel 1808 fino al 1994 e costituisce una delle più importanti raccolte musicali private del mondo. Nel 1994 l'Archivio è acquisito dal gruppo dei media Bertelsmann che da allora ne garantisce la conservazione e lo sviluppo culturale. Dal 2003 è ospitato all'interno della Biblioteca Nazionale Braidense nel Palazzo di Brera a Milano. L'Archivio conserva le partiture autografe di 23 delle 28 opere di Giuseppe Verdi, di tutte le opere di Giacomo Puccini (con la sola eccezione de La rondine), nonché di opere di Vincenzo Bellini, Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti, fino ai contemporanei come Luigi Nono, Salvatore Sciarrino e Sylvano Bussotti. L'Archivio custodisce inoltre un ricco patrimonio iconografico legato alle prime rappresentazioni operistiche, composto da bozzetti scenici, figurini dei costumi, schizzi e piante sceniche, il fondo fotografico e quello epistolare oltre a una documentazione aziendale che permette di ricostruire la genesi dei grandi capolavori operistici. La sezione iconografica dell'Archivio dà la possibilità di conoscere un patrimonio che non è solo legato all'attività strettamente musicale, ma si estende a quello pittorico, scenografico, e delle arti minori (come ad esempio la storia del costume, i gioielli, i diversi manufatti), aziendale (ricostruendo i rapporti che intercorrevano fra editore e artista, fosse musicista, poeta o grafico), e al mondo del teatro (dall'impresario ai cantanti ai direttori d'orchestra). La collezione permette di ripercorrere la vita umana e professionale dei compositori, partendo dalle loro primissime opere, ad esempio Oberto, Conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi e Le Villi di Giacomo Puccini, fino ad arrivare ai loro ultimi capolavori, come il verdiano Falstaff e l'incompiuta Turandot di Puccini.

Liceo classico Giuseppe Parini

Il liceo ginnasio statale "Giuseppe Parini" è un liceo classico di Milano, situato in via Goito 4, vicino a Brera. Nel 1774 venne istituito, da Maria Teresa d'Austria, il "Regio Ginnasio di Brera" presso il palazzo di Brera. Nel 1773 era stata soppressa la compagnia di Gesù e, di conseguenza, furono chiuse le scuole del famoso collegio che S. Carlo Borromeo aveva fatto costruire in un antico monastero degli Umiliati in una località periferica della città chiamata, appunto nel Medioevo, Braida, da cui la parola Brera. Maria Teresa d'Austria aveva rinominato così le antichissime Scuole Palatine, di origine augustea, ospitate fino a quel momento al Broletto, trasferendole nell'ex collegio dei Gesuiti. La scuola venne inaugurata con la prolusione dell'abate Giuseppe Parini, incaricato di tenere i corsi di eloquenza: Parini divenne infatti professore di belle lettere. Nelle Scuole Palatine avevano insegnato il Landriani, celebre fisico, Paolo Frisi, matematico, il Soave, filosofo, il Beccaria e il Romagnosi, docenti di economia politica. Nel 1775-76 il conte Carlo di Firmian, ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, volle istituire anche un'Accademia delle Belle Arti: lo stesso Giuseppe Parini, in previsione di tale fondazione, aveva scritto le Avvertenze intorno al Segretario di un'Accademia di Belle Arti. L'Accademia ebbe in seguito un notevole sviluppo e restrinse lo spazio al Regio Ginnasio. Nel periodo napoleonico venne introdotto un nuovo ordinamento scolastico sul modello di quello francese. La scuola, sino ad allora, era organizzata con istituti che offrivano percorsi educativi simili, quindi senza un'organizzazione di tipo gerarchico. Tra i licei e i ginnasi solo questi ultimi erano a gestione comunale e la parola "ginnasio" indicava quella scuola che precede gli studi superiori, costituiti dal liceo. Effetti legislativi del 1802 portarono alla divisione del Regio Ginnasio di Brera in due diverse scuole superiori, una che continuava le "Scuole Arcimbolde", di cui era stato allievo Giuseppe Parini e che fu chiamata liceo S. Alessandro, e un'altra che divenne il liceo di Porta Nuova, che fu ospitato nel palazzo in cui precedentemente funzionava una scuola fondata per un lascito di Pier Antonio Longone e affidata ai Barnabiti: il "Collegio dei Nobili", che, dopo l'egualitarismo rivoluzionario, divenne il Collegio Longone, in cui portò avanti gli studi anche Alessandro Manzoni. Tale liceo di Porta Nuova venne ribattezzato nel 1865 sotto la denominazione di liceo "Giuseppe Parini", mentre il S. Alessandro divenne il liceo "Cesare Beccaria". La vita dell'istitituto fu influenzata nel 1923 dalla Riforma Gentile, che modificò programmi e durata dell'insegnamento classico: cinque anni per il ginnasio (tre per quello inferiore, due per quello superiore) e tre per il liceo, e nel 1940 dall'istituzione della scuola media unica. Il ginnasio perse gli anni del triennio inferiore e ne conservò il biennio superiore (IV e V ginnasio) seguito dal liceo classico. Verso gli anni trenta fu costruito un nuovo edificio su un'area che precedentemente era stata coperta dal grande Monastero di San Marco, poi trasformato in ricovero, e finalmente demolito per dare la sistemazione urbanistica attuale che nei toponimi delle vie mantiene il ricordo storico risorgimentale, come via Montebello, piazza Mentana e via Goito. In questa ultima via il 9 e 10 febbraio 1935 venne inaugurata la nuova sede scolastica mentre il collegio Longone divenne il palazzo della Questura. Nel 1966 il liceo venne coinvolto in uno scandalo che ebbe rilievo nazionale. Il giornale edito dagli studenti, La zanzara, pubblicò un'inchiesta sull'educazione sessuale e tre studenti redattori furono denunciati per stampa oscena e corruzione di minorenni. Il titolo dell'inchiesta era: Che cosa pensano le ragazze d'oggi? Negli anni novanta, invece, il liceo ha visto come studenti i rapper Dargen D'Amico e Gué Pequeno, il secondo si è diplomato con il massimo dei voti. Nel fine settimana del 16-17 ottobre 2004 un gruppo di cinque/sei studenti di quarta ginnasio si introdusse nel liceo, ostruì gli scarichi dei lavandini dei servizi igienici e aprì i rubinetti, lasciando fluire liberamente l'acqua, che nel giro di 36 ore allagò quasi tutto l'edificio (ivi compresi i locali che accoglievano i distaccamenti dell'istituto magistrale Tenca e del liceo scientifico Severi), causando danni e ammaloramenti strutturali e alle attrezzature per oltre 200 000 euro. L'azione, perpetrata allo scopo di impedire lo svolgimento di un compito in classe in programma lunedì 18, rese la scuola inagibile per diversi giorni e fino a tutto il mese di novembre i locali poterono essere utilizzati solo a turni. Il successivo 21 ottobre i responsabili confessarono le loro responsabilità all'allora preside Carlo Arrigo Pedretti. Oltre ai quindici giorni di sospensione (massimo previsto) e al 6 in condotta irrogato dalla scuola, il Tribunale dei Minorenni di Milano dispose a loro carico un anno in prova ai servizi sociali, per assistenza a pazienti ospedalieri anziani e riordino della biblioteca scolastica, con annesso sostegno psicologico. Nel 2006, stante la buona condotta e il ravvedimento dei responsabili, la Corte dichiarò estinto il reato di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. La vicenda ebbe risalto a livello nazionale: nel 2008 questi fatti vennero raccontati nel libro Alligatori al Parini di Giacomo Cardaci, al tempo allievo dell'istituto. Nel 2006 è stato fondato un nuovo giornale scolastico, Zabaione gestito dagli studenti. Nel maggio 2012, anche per iniziativa degli studenti, nell'atrio centrale è stata affissa una lapide in ricordo del giornalista Walter Tobagi. Liceo-Ginnasio "Giuseppe Parini." (Milano), Il R. Liceo-Ginnasio "Giuseppe Parini" nella sua nuova sede, Varese, Industrie Grafiche Amedeo Nicola, 1935, OCLC 878342546. Giacomo Cardaci, Alligatori al Parini, Milano, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-04-57365-4, OCLC 192080612. Istituto geografico De Agostini, Letteratura italiana: schemi riassuntivi, quadri di approfondimento, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2010, ISBN 978-88-418-6198-1, OCLC 968366423. Emanuele Pagano, Il Comune di Milano nell'età napoleonica (1800-1814), Milano, Vita & Pensiero Università, 2002, ISBN 88-343-0358-X, OCLC 718318558. Guido Nozzoli e Pier Maria Paoletti, La Zanzara: cronache e documenti di uno scandalo, Milano, Feltrinelli, 1966, OCLC 800230203, SBN IT\ICCU\NAP\0153181. Tiziano Tarli, Beat italiano: dai capelloni a Bandiera gialla, Roma, Castelvecchi, 2005, OCLC 173622174, SBN IT\ICCU\LO1\1025128. Sito ufficiale, su liceoparini.edu.it. Pagina sull'istituto, in La Scuola in Chiaro, MIUR.

Naviglio di San Marco
Naviglio di San Marco

Il Naviglio di San Marco era un canale artificiale navigabile di Milano che collegava il Naviglio della Martesana, di cui era la prosecuzione, al laghetto di San Marco. Quest'ultimo sfociava poi nella Cerchia dei Navigli grazie alla Conca di San Marco. Fu interrato tra il 1929 e il 1930 contestualmente agli analoghi lavori di chiusura della Cerchia dei Navigli. Il Naviglio di San Marco derivava il nome dalla chiesa omonima che fu costruita a partire dal 1245 e che sorgeva nei suoi pressi. A sua volta la chiesa di San Marco, che esiste tuttora, prende il nome da san Marco, santo patrono di Venezia: questa intitolazione fu voluta in onore alla città lagunare, che fece parte insieme a Milano della Lega Lombarda, alleanza militare che sconfisse l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176). Dopo la decisiva sconfitta di Legnano, l'imperatore accettò un armistizio di sei anni (la cosiddetta "tregua di Venezia"), fino alla pace di Costanza, in seguito alla quale i comuni medievali dell'Italia settentrionale accettarono di restare fedeli all'Impero in cambio della piena giurisdizione locale sui loro territori. Il Naviglio di San Marco era, da un punto di vista idraulico, la continuazione del Naviglio della Martesana. Nel passato quest'ultimo proseguiva il suo percorso cittadino, ora interrato, oltre le mura spagnole, sottopassando il ponte delle Gabelle e incontrando la Conca dell'Incoronata, dopo la quale cambiava nome in Naviglio di San Marco. Il Naviglio di San Marco in seguito confluiva nel laghetto di San Marco per poi immettersi nella Cerchia dei Navigli, ponendo fine al suo corso, attraverso la Conca di San Marco, conca di navigazione costruita con il contributo di Leonardo da Vinci. Il Naviglio di San Marco, la Conca dell'Incoronata e il laghetto di San Marco furono realizzati nel 1469 contestualmente ai lavori di costruzione del Naviglio della Martesana. Il suo allacciamento alla restante parte dei canali navigabili milanesi fu compiuto nel 1496, con l'ampliamento della Cerchia dei Navigli verso nord, ovvero dal laghetto di Santo Stefano alla Conca di San Marco. Con questi lavori venne completata la Cerchia dei Navigli navigabile: da questo momento in poi fu possibile navigare senza interruzioni nel percorso tra il Lago Maggiore e il Lago di Como via navigli milanesi. fu interrato tra il 1929 e il 1930 contestualmente agli analoghi lavori di chiusura della Cerchia dei Navigli. Idrografia di Milano Navigli (Milano) Giovanni Migliara, Il naviglio di San Marco a Milano, su daldisegnoalclick.wordpress.com.