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Stazione di Rimini Torre Pedrera

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La stazione di Rimini Torre Pedrera è una fermata ferroviaria posta sulla linea Ferrara-Rimini, a servizio di Torre Pedrera, frazione di Rimini. La fermata fu attivata nel 1911 come "fermata balneare" e servizio limitato alla stagione estiva. Successivamente fu tramutata in fermata ordinaria, utilizzata durante tutto l'anno. La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia Tper nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la regione Emilia-Romagna. A novembre 2019, la stazione risultava frequentata da un traffico giornaliero medio di circa 65 persone (28 saliti + 37 discesi). Rispetto ai servizi offerti RFI classifica la stazione nella categoria bronze. Roberto Renzi, Gian Guido Turchi, Aldo Viroli, Dal Rubicone al Po, in I Treni Oggi n. 99 (dicembre 1989), pp. 23–28.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Rimini Torre Pedrera (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Stazione di Rimini Torre Pedrera
Via della Lama, Rimini

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Via della Lama 2
47922 Rimini
Emilia-Romagna, Italia
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Luoghi vicini

Italia in miniatura
Italia in miniatura

Italia in miniatura è un parco in miniatura situato nel comune di Rimini, nel quartiere di Viserbella. Fondato nel 1970 da Ivo Rambaldi, dal 2020 è di proprietà della Costa Edutainment (che possiede inoltre l'Aquafan e l'Oltremare di Riccione). L'area centrale del parco ospita oltre 270 riproduzioni in scala di monumenti, chiese, palazzi e piazze italiane ed è immersa in un paesaggio naturale in scala costituito da cinquemila veri alberi in miniatura. Attorno al nucleo sono presenti numerose attrazioni meccaniche e tematiche. La superficie complessiva del parco è di 85.000 m². Il parco, che dalla sua inaugurazione fino a tutto il 2019 è stato di proprietà della famiglia Rambaldi, totalizza 500 000 ingressi annui. La stagione di apertura al pubblico va dal mese di marzo all'inizio di novembre. Italia in miniatura è membro International Association of Miniature Parks (IAMP), l'associazione internazionale che riunisce i parchi in miniatura di tutto il mondo. Italia in miniatura fu fondata nel 1970 da Ivo Rambaldi, imprenditore nel settore dei termosanitari, ispirato dalla visita di un parco in miniatura compiuta all'estero. Parchi in miniatura erano stati aperti sin dal primo Novecento, e dagli anni 1930 si erano affermati in Europa come attrazioni turistiche. Tra i primi esempi Bekonscot in Inghilterra e Madurodam nei Paesi Bassi vicino all'Aia. Il primo monumento a vedere la luce fu la basilica di Sant'Apollinare in Classe di Ravenna, in omaggio alla città di nascita di Rambaldi. I lavori iniziarono alla fine del 1967 e dopo tre anni di lavoro e una spesa di 300 milioni di lire, il 4 luglio 1970 "Italia in miniatura" apriva al pubblico, esponendo le prime 50 miniature collocate su una superficie complessiva di 20.000 m². Il successo del parco e il numero crescente dei visitatori rese necessario un ampliamento, dapprima allo scopo di aumentare la superficie visitabile e introdurre nuove attrazioni, successivamente per estendere ulteriormente la tematizzazione del parco non solo alla geografia e all'architettura italiana, ma anche alle fiabe e agli stili di vita degli italiani. Italia in miniatura prende il nome dal nucleo originale del parco: una riproduzione della penisola italiana, sulla quale sono installate 253 miniature dei più noti monumenti, palazzi e chiese italiane, meticolosamente riprodotte in scala e rappresentanti tutte le regioni italiane. Le miniature sono circondate da un paesaggio di colline, fiumi, laghi, mari e ferrovie elettriche in scala funzionanti, fra oltre 5000 veri alberi in miniatura, che rispecchiano la distribuzione della flora italiana. A margine dell'Italia in miniatura esiste un'area più piccola dedicata all'Europa in miniatura, nella quale trovano posto venti monumenti in rappresentanza di tredici paesi europei. Nel 2012, in occasione del centenario dalla morte di Giovanni Pascoli, è stata aggiunta la miniatura n. 273 del parco, rappresentante la casa natale del poeta romagnolo. Tra le attrazioni presenti nel parco si contano una torre panoramica (mongolfiere), una piccola valle preistorica, una monorotaia a trazione elettrica che percorre il perimetro del parco, una simulazione della discesa delle rapide di un fiume su canoe (fino al 2017, dal 2018 prende il nome di Vecchia segheria subendo un completo restyling), Pinocchio, la riproduzione di una parte della città di Venezia in scala 1:5, un'area realizzata per ospitare spettacoli ed eventi, un padiglione dedicato alla comprensione di scienza e tecnologia, lo sling shot chiuso nel 2016, la scuola guida interattiva, la riproduzione della rocca Malatestiana di Rimini in scala 1:3, un'area dedicata ai videogiochi ma rimossa nel 2017, un'area riservata ai pappagalli e You Mini un'attrazione che permette di ottenere riproduzioni in scala delle persone. La mascotte del parco si chiama Emme e rappresenta un extraterrestre di color verde atterrato sulla Terra con la missione di studiare l'Italia e raccontarne le meraviglie. Emme è presente anche nelle strisce a fumetti The M-Files prodotte dal parco e disegnate da Alfredo Boschini e sulla comunicazione rivolta ai target più giovani. Rimini Rimini, film di Sergio Corbucci (1987) con Jerry Calà, Paolo Villaggio, Andrea Roncato, Gigi Sammarchi, Maurizio Micheli, Serena Grandi, Eleonora Brigliadori, Laura Antonelli. Da zero a dieci, film di Luciano Ligabue (2002) con Pierfrancesco Favino ed Elisabetta Cavallotti. Io & Marilyn, di Leonardo Pieraccioni (2009) con Leonardo Pieraccioni, Barbara Tabita, Massimo Ceccherini, Luca Laurenti, Francesco Guccini. Italy: Love It, or Leave It, documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi (2011) Sigle di trasmissioni e collegamenti con vari programmi Rai e Mediaset sono stati realizzati al parco: Ma che sera (sigla: Tanti Auguri, di Raffaella Carrà) (Rai Uno 1978), Su le mani, con Carlo Conti e Pupo (Rai 2 1996), Melaverde (con Edoardo Raspelli e Gabriella Carlucci, puntata, Rete4, 2005), Occhio alla spesa (con Alessandro di Pietro, puntata, Rai 1, 2006), Quelli che il calcio (con Simona Ventura e Roberto Giacobbo, collegamento, Rai 2, 2007), Luce alle stelle (sigla di Rai2 notte, 2010), Lo show dei record (condotto da Gerry Scotti, puntata, Canale 5, 2011), Ciak, si canta! (Clip di Matilde Brandi, Rai Uno, 2011) e Il viaggio (documentario di Pippo Baudo, Rai Tre, 2012). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Italia in miniatura [1] Sito web ufficiale Italia in miniatura [2] Sito web del luna park della Scienza [3] Sling Shot

Viserba
Viserba

Viserba è la più importante frazione a nord di Rimini. Situata sulla costa del mare Adriatico, conta 8 556 abitanti. Situata a 4,07 km a nord dal centro storico di Rimini, Viserba si sviluppa principalmente lungo il litorale con una lunghezza complessiva di 3 km, in una zona pianeggiante divisa in "Viserba mare" e "Viserba monte". A nord-ovest confina con Viserbella, a sud-est con Rivabella, mentre nell'entroterra con San Martino in Riparotta; sono tutte frazioni di Rimini. In seguito alla costruzione della consolare Popilia (132 a.C.), oggi nota come via Romea, la zona, bonificata dagli acquitrini, fu suddivisa con il sistema della centuriazione, particolarmente adatta per gli ortaggi, grazie al terreno alluvionale prodotto dalle esondazioni del vicino fiume Marecchia, nonché per la presenza di alcune fonti superficiali. Da qui una possibile origine della denominazione, ovvero da vis herbae, per l'abbondanza, rigogliosità e vigore dell'erba, o dal carro chiamato veherba, ossia “trasportatore di erba”, usato per i mercati di erbe locali. Con la crisi dell'impero Romano, le invasioni barbariche crearono grandi difficoltà agli insediamenti, come per la coltivazione. La zona ritornò lentamente a carattere acquitrinoso, sia per il progressivo abbandono della manutenzione dei campi e della rete idrografica (cura degli argini, dei canali, ecc.), sia per l'aumento della piovosità, culminato nel X secolo col cambio dell'alveo del Marecchia, il quale produsse un ramo che sfociava sulla spiaggia di Viserba. La zona fu ribonificata dai monaci benedettini della Basilica di San Vitale a Ravenna. Forse a questo periodo è da attribuire l'ultima possibile origine del toponimo, ovvero fundus viserbae, nel senso di via acerba, cioè una strada aspra, difficoltosa. La denominazione della locale fonte Sacramora è dovuta al presunto luogo di ritrovamento (Sacra dimora) del corpo di San Giuliano Martire. Nel XII secolo, lungo la strada della Sacramora si correva il palio per onorare San Giuliano. Secondo il regolamento, contenuto nel codice Torsani (in cui, nel XV secolo, furono trascritti gli statuti trecenteschi di Rimini), il 22 giugno (giorno della sua festa) l'ufficialità municipale si recava a pregare nel relativo Santuario; successivamente si teneva il palio, per il quale i cavalli correvano dal ponte di Viserba a piazza Tre martiri, dove vi era il traguardo, posto dalla parte di Porta S. Genesio (arco d’Augusto), circa all'altezza della chiesa dei Paolotti. Un rilevante complesso di archeologia industriale fu la Corderia, già attiva nel XIX secolo, vasto opificio che utilizzava le acque della Fossa Viserba. Tra il 1840 e il 1850 fu realizzato un impianto di pillatura per il riso azionato da un mulino idraulico. Poco dopo il 1870, con l'aggiunta di un capannone di 240 metri, la struttura fu adattata per la torcitura della canapa. L'approvazione del piano particolareggiato nel 2011 ha permesso la demolizione della corderia nel 2016 e la conversione dell'area a edilizia residenziale e a verde attrezzato a partire dal 2022. Attorno al 1885, l'ingegnere bolognese Giambattista Bavassano, compresi alcuni capomastri della zona (fra i quali il costruttore riminese Sante Polazzi), cominciano a intravedere la possibilità di sfruttare la crescente diffusione della talassoterapia (il primo stabilimento balneare, a Rimini, fu aperto nel 1848) e della villeggiatura litoranea, iniziando a costruire villini per la facoltosa ed emergente borghesia, e facendosi promotori dello sviluppo urbanistico e viario, tuttora esistente, tra via della Sacramora e il nuovo tracciato della Romea (più a nord). Tra i villini si ricorda quello edificato nel 1892 da Luigi Graziosi, di Santarcangelo, che funse da prototipo per l'architettura gentilizia della zona litoranea. Nel 1909, a Viserba fu costruita una stazione ferroviaria, ubicata sulla linea Rimini-Ravenna-Ferrara, costruita a partire dal 1889, la quale diede un ulteriore impulso allo sviluppo del luogo, nel frattempo impreziositosi di diversi villini. Sopravvissuta è Villa Bonci, residenza del grande tenore cesenate Alessandro Bonci, rivale del celebre Enrico Caruso. In aggiunta alla chiesa di Santa Maria Vergine, a Viserba monte, e della chiesa di San Vicinio, nel 1908, in luogo di una vecchia cappella (alle dipendenze del parroco della vicina San Martino in Riparotta), si iniziò la costruzione della chiesa di Santa Maria a Mare, la cui edificazione, su disegno dell'ing. Ballarini, fu portata a termine nel 1910, per poi essere espansa dall'architetto Meloncelli nel 1929. La nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria in Viserba Mare voluta dall'allora parroco don Antonio Fillini e realizzata dall'architetto Luigi Fonti tra il 1968 e il 1971, è sorta sull'area della precedente chiesa e contiene diverse opere a smalto e a sbalzo su rame di Ettore Paganini. L'edificio è dominato da una grande cuspide piramidale e base quadrata in cemento armato che funge da campanile, e sovrasta la chiesa a pianta rettangolare. Nel 1881 Viserba contava 796 abitanti, dei quali 86 nel borgo posto lungo la consolare Romea, e i restanti sparsi nelle campagne. Nel 1936 erano già 3150 e nel 1950 divennero 5 123. Il numero degli abitanti, 8 556 nel 2010, sale a 9 937 considerando anche la zona artigianale Viserba monte, e a 18 886, in un'area di 4,78 km², comprendendo le frazioni Rivabella, Viserbella, San Martino in Riparotta, Orsoleto e Case nuove. Viserba è servita dalla stazione di Rimini Viserba, situata sulla linea Ferrara-Rimini, inaugurata nella seconda metà dell'Ottocento. Nel 2011 si è svolta una raccolta firme per indire un referendum sulla separazione di Viserba da Rimini, quale Comune autonomo. Delle 5.000 firme necessarie ne sono state raccolte 4.908. Nella disciplina basket, Viserba è rappresentata dalla Pallacanestro Taz Viserba, società amatoriale fondata nel 2002, partecipante al Campionato amatoriale NBU organizzato dalla Uisp Rimini. A livello pallavolistico, la squadra femminile di rappresentanza è la Greenline Pretelli Viserba, promossa per la prima volta in A2 nel campionato 2012/2013. Il 21 maggio 2015 nasce ufficialmente la società di calcio a 5 A.S.D. Solaris Viserba Futsal], che partecipa per la prima volta nell'anno 2014/2015 al campionato FIGC di serie D. Viserba è la città natale di Marco Bezzecchi, pilota del campionato mondiale MotoGP con il team Mooney VR46 Racing Team. Stazione di Rimini Viserba Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Viserba Riviera di Rimini informazioni turistiche Associazione Ippocampo laboratorio umano delle memorie

Rimini Fiera
Rimini Fiera

La Fiera di Rimini è il polo fieristico della città di Rimini, gestito dalla società Italian Exhibition Group S.p.A. Completato nel 2001 ed ampliato nel 2017, rappresenta un moderno e funzionale quartiere fieristico, capace di attirare milioni di visitatori ogni anno. È particolarmente attivo nel campo del Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry. Le prime manifestazioni fieristiche di Rimini si svolsero nel dopoguerra, al Grand Hotel, con esposizioni dedicate al settore alberghiero. Negli anni cinquanta nasce la MAPIR Mostra dell'Artigianato riminese. Tra gli anni sessanta e settanta vengono costruiti i primi padiglioni del vecchio quartiere e costituito (1972) l'Ente Autonomo Fiera di Rimini. Tra gli anni ottanta e novanta vengono costruiti ulteriori padiglioni e all'attività fieristica si affianca quella congressuale. Lo sviluppo del portafoglio manifestazioni, la crescita del tasso d'internazionalità, l'aumento esponenziale di espositori e visitatori apre la strada, nella seconda metà degli anni novanta, al progetto di realizzazione di un nuovo quartiere fieristico da realizzarsi a nord della città e la cui prima pietra viene posata nel giugno 1999. Il nuovo quartiere fieristico verrà costruito a tempo di record e sarà portato a termine nel 2001. I lavori non termineranno, poiché nel 2017 verrà ulteriormente ampliato. L'Ente Autonomo Fiera di Rimini venne trasformato nel 2000 in Rimini Fiera S.p.A. per rivolgersi al mercato interno e a quello internazionale. L'assetto societario di Rimini Fiera S.p.A. vedeva quali soci pubblici Provincia di Rimini, Comune di Rimini e CCIAA, ognuno con il 26,44% delle quote sociali mentre la Regione Emilia-Romagna partecipava col 5,80% delle azioni; il restante 14,88% del capitale era detenuto da soci privati. Nel 2016 Rimini Fiera S.p.A. diviene Italian Exhibition Group S.p.A., a seguito del conferimento in Rimini Fiera S.p.A. dell’azienda condotta da Fiera di Vicenza S.p.A. (ora Vicenza Holding S.p.A.). L’organizzazione e la gestione degli eventi fieristici, nel riminese, è realizzata presso le seguenti strutture: Quartiere Fieristico di Rimini, sito in via Emilia n. 155, Rimini; Palacongressi di Rimini, sito in via della Fiera n. 23, Rimini; Il quartiere fieristico è di proprietà della Capogruppo Italian Exhibition Group S.p.A., il centro congressi di Rimini è condotto in locazione. Progettata dalla GMP di Amburgo, la nuova Fiera di Rimini, varata nel 2001, si estende su un'area complessiva di 460 000 m²: tre diversi ingressi, 168000 m² di superficie utile - 109000 m² di superficie espositiva lorda e 59 000 per servizi - articolata su 16 padiglioni (alti 20 metri, larghi 60, profondi 100; monoplanari, cablati, condizionati, oscurabili, a campata unica, privi di pilastri interni, collegati fra loro tramite un percorso coperto di logge, porticati e fontane). Rimini Fiera dispone di 24 sale convegni fino a 730 posti, business center, sale stampa con centro riversamento televisivo su reti nazionali, due ristoranti, tre free-flow, nove bar, una gelateria e due pizzerie-kebab. Ancora: servizi bancari, assicurativi, di autonoleggio, agenzia viaggi, prenotazioni alberghiere, area shopping, pronto soccorso, nursery. Rimini Fiera è dotata di una stazione ferroviaria interna posta di linea (sulla linea adriatica) dove, in contemporanea con le manifestazioni, fermano ogni giorno numerosi treni; dispone di un terminal bus interno per un accesso diretto a chi arriva con i mezzi pubblici o con i bus dagli alberghi e dall'aeroporto; e di un'elisuperficie con servizio di elitaxi su prenotazione. I parcheggi sono 11 000, attrezzati a camper service e intercollegati tramite servizio navetta. Il quartiere fieristico di Rimini presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente). Le principali manifestazioni sono: Sigep: Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè. Nel 2023 si terrà la 44ª edizione. Beer&Food Attraction, per gli operatori dell’Out of Home (bar, pizzerie, birrerie, ristorante) nel 2023 verrà abbinata al Sigep. ABTech expo: per gli operatori inerenti alla produzione di materie prime, agenti e additivi, tecnologie di produzione e di processo, tecnologie di imbottigliamento e riempimento, tecnologie packaging, contenitori, materiali per l’imballo, sistemi di chiusura e logistica. RiminiWellness: tra le più grandi kermesse al mondo dedicata a fitness, benessere, business, sport, cultura fisica e sana alimentazione. Un evento che racchiude tutte le maggiori aziende dell'universo wellness: dai produttori di macchine per l'attività fisica alle palestre, le scuole e le associazioni di categoria, ai cultori del fisico, passando per le SPA del relax, le scienze riabilitative, la danza, ma anche il turismo e il design. Expodental meeting: La fiera espone attrezzature e materiali per odontoiatria e odontotecnica e offre una serie di corsi ECM ai professionisti che partecipano all’evento. Meeting per l’amicizia tra i popoli: una manifestazione organizzata dal movimento ecclesiale cattolico di Comunione e Liberazione. Macfrut: per gli operatori ortofrutticoli. Fieravicola: una mostra internazionale di avicoltura e cunicoltura (un tempo tenuta a Forlì) Enada: manifestazione dedicata agli operatori nel sud Europa e nell’area mediterranea per il settore gaming Tecnargilla: Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all'Industria Ceramica e del Laterizio Superfaces: è la manifestazione dedicata ai materiali innovativi per l’interior, rivestimenti, pannelli e pavimentazioni e per il design e l’architettura. TTG, travel experience: Fiera Internazionale del Turismo SIA HOSPITALITY DESIGN: Salone Internazionale dell'Accoglienza SUN BEACH & OUTDOOR STYLE: Salone Internazionale dell'Esterno. Progettazione, Arredamento, Accessori. ECOMONDO: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per l'innovazione tecnologica e industriale dell'economia circolare. KEY ENERGY: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per la decarbonizzazione dell'economia. Il nuovo Palacongressi di Rimini sorge dove un tempo si trovava il vecchio quartiere fieristico riminese. Progettato dalla GMP di Amburgo e costruito ex novo dalla Società del Palazzo dei Congressi di Rimini sorge su un'area di 38.000 metri quadri e ha una capienza complessiva di 9 300 posti. Completano la struttura un'area servizi, ristoranti e centri di ristoro e un sistema di 500 parcheggi interrati. La contestualizzazione di Rimini Fiera in un territorio caratterizzato da una vastissima offerta alberghiera, culturale, di leisure ne fanno il partner per eccellenza della clientela d'affari, come dei grandi eventi per il pubblico. La facile raggiungibilità del quartiere rappresenta un plus per aziende e pubblico. L'aeroporto internazionale "Federico Fellini" è collegato con voli quotidiani con Roma e con le principali capitali europee. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rimini Fiera Sito ufficiale, su riminifiera.it. Sito ufficiale del gruppo Italian Exhibition group, su iegexpo.it. Sito del Palacongressi, su riminipalacongressi.it.

Chiesa di Santa Giustina (Rimini)
Chiesa di Santa Giustina (Rimini)

L'antica chiesa di Santa Giustina era una chiesa cattolica, situata a Santa Giustina, frazione di Rimini, e risalente al XIV o XIII secolo. Danneggiata dagli eventi bellici nel 1944, al suo posto nel dopoguerra fu costruita una nuova chiesa. L'antica chiesa sorgeva lungo la via Emilia, all'altezza dell'attuale abitato di Santa Giustina. La prima citazione di una chiesa di Santa Giustina appare in una bolla di Papa Lucio II al vescovo di Rimini Rainerio, datata 21 maggio 1144. Si trattata però di un edificio ancor più antico, forse posto vicino al Marecchia e spostato lungo la vicina via Emilia a causa delle frequenti piene del fiume. L'edificio storico viene citato già in una visita del 4 ottobre 1541, e in diverse visite di poco successive (1563, 1570, 1572 e 1577) che seguirono il Concilio di Trento. In particolare, nella relazione della visita del 15 giugno 1577 condotta dall'allora vescovo di Rimini Giovanni Battista Castelli, si trova un'accurata descrizione della chiesa. Proprio da questi documenti emerge una possibile datazione della chiesa. Gli affreschi interni vengono infatti descritti come in pessime condizioni e necessari di restauro, suggerendo come possibile datazione il XIV o XIII secolo. Dalle poche immagini d'epoca il campanile appare di costruzione moderna, probabilmente risalente anni venti o trenta. A seguito del terremoto del 1916 che colpì il riminese molti edifici antichi subirono danni e furono restaurati o ricostruiti nel periodo interbellico. Durante la seconda guerra mondiale, con lo spostamento del fronte lungo la Linea Gotica, passante per il riminese, il campanile della chiesa di Santa Giustina fu usato dall'esercito tedesco come osservatorio per indirizzare il tiro dell'artiglieria. L'edificio fu quindi obiettivo di numerosi bombardamenti alleati. A seguito dello sfondamento del fronte, l'esercito tedesco in ritirata minò il campanile, sopravvissuto alle bombe, e l'esplosione lo fece collassare sulla vicina chiesa. Dalla foto dei resti allegata alle pratiche per la demolizione e successiva edificazione di una nuova chiesa, l'edificio appare privo del tetto, ma le pareti risultano parzialmente integre, così come l'apparato decorativo interno. La chiesa fu comunque demolita in quanto pericolante, seguendo il destino di molte altre architetture religiose e non demolite nel dopoguerra nel riminese, alcune solo sfiorate dagli eventi bellici. Il finanziamento per la costruzione del nuovo edificio fu approvato il 9 luglio del 1949, mentre l'approvazione del progetto Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa è datata 1963. L'edificio ha l'asse spostato in direzione normale alla via Emilia e segue uno stile sobrio, dopo che un iniziale progetto di ricostruzione in stile rinascimentale era stato respinto. L'edificio ha subito profondi lavori di restauro e rinnovamento nel 1983. Santa Giustina (Rimini) Diocesi di Rimini Parrocchie della diocesi di Rimini Chiesa di Santa Giustina, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Santuario della Madonna di Casale

Il santuario della Madonna di Casale è un edificio di culto cattolico situato nel comune di Santarcangelo di Romagna (Rimini). L'edificio originale seicentesco è stata distrutto nel 1944 dall'esercito tedesco in ritirata. L'attuale santuario è una costruzione moderna inaugurata nel 1964. La chiesa custodisce l'urna con le reliquie del passionista Pio Campidelli (1868-1889), beatificato da papa Giovanni Paolo II il 17 novembre 1985. Il santuario sorge lungo la via Emilia vecchia, tra le due frazioni di Santa Giustina e San Vito di Romagna. Lungo questa arteria, che un tempo era la principale Emilia, fu eretta agli inizi del 1500 un'edicola dedicata alla Madonna. Al suo interno, un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino accoglieva i viandanti che si fermavano per una sosta sul loro percorso e per fare una preghiera. Alcuni particolari eventi miracolosi, avvenuti a partire dal 1596, suscitarono l'entusiasmo e la devozione di numerose persone. Tanto che, per accogliere i pellegrini in numero sempre crescente, nel 1602 si costruì una nuova grande chiesa. In stile basilicale a croce latina e con sei cappelle laterali, fu insignita del titolo di Santuario ed Abbazia. Dal 1609 al 1877 il santuario fu officiato da rettori diocesani, nominati dal vescovo di Rimini. La grande affluenza di devoti rendeva necessario però un servizio religioso più efficiente, così il vescovo Luigi Raffaele Zampetti vi chiamò una comunità di sacerdoti passionisti che giunsero a Casale nel 1878. Il santuario seicentesco fu distrutto nel 1944 dagli eventi bellici. L'attuale edificio, in stile moderno, è stato costruito nel 1964. Nel 1593 i fedeli di Casale restaurarono l'edicola dedicata alla Madonna che era lungo la via principale del borgo, e commissionarono a un pittore locale, Baldassarre Pasolini di Longiano, di dipingere una nuova immagine di Maria. Le vaste dimensioni dell'affresco originario - 130 cm per 110 - fanno pensare ad una cella capace di accogliere almeno alcune persone. L'affresco, insieme a quasi tutta la chiesa, andò quasi totalmente distrutto nel 1944, durante la seconda guerra mondiale; ne è rimasta solo la parte centrale con il volto della Vergine e del Bambino. Si salvò anche la tomba di Pio Campidelli che vi era stata trasferita nel 1923. Tre anni dopo il restauro, nel giugno del 1596, la Madonna di Casale cominciò ad operare miracoli. Il primo fu quello a favore di una signora Caterina, moglie di Sebastiano del Duro. Ella era in casa afflitta per il marito imprigionato ingiustamente. Le fece visita una pellegrina che, saputa la vicenda, le consigliò di recarsi ad accendere una candela davanti all'immagine della Madonna e di pregare con fede affinché il suo consorte fosse liberato. Caterina seguì il buon consiglio. La sera stessa il coniuge ritornò a casa. Grande fu la meraviglia e la festa. Caterina cercò la donna che l'aveva visitata e consigliata, chiese a tutti se l'avessero vista, ma nessuno la conosceva o l'aveva mai incontrata. La misteriosa visitatrice fu subito associata alla Madonna stessa. A seguito di questo primo evento miracoloso ve ne furono molti altri e ancora oggi l'immagine della Vergine Maria reca conforto e grazie a chi si rivolge a Lei. Il santuario edificato sul luogo fu dedicato alla Madonna della Visitazione, proprio in memoria della miracolosa visita ricevuta dalla signora Caterina. La festa patronale è fissata l'8 settembre. I festeggiamenti iniziano la domenica precedente con una partecipata gara podistica a cui partecipano atleti di varie fasce di età denominata "Sagra delle Mandorle". La memoria di Pio Campidelli ricorre il 2 novembre. Gabriele Cingolani, Pio Campidelli, edizioni paoline, Alba 1989. Pio di San Luigi Sito ufficiale, su madonnadicasale.it.