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Stazione di Rimini Viserba

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Locomotore FS D341.2020
Locomotore FS D341.2020

La stazione di Rimini Viserba è una stazione ferroviaria posta sulla linea Ferrara-Rimini. Serve il centro abitato di Viserba, frazione del comune di Rimini. Fino al 2013 disponeva di 2 binari, 1 di corretto tracciato e 1 di tracciato deviato usato per incroci fra treni; nel 2014 il secondo binario è stato eliminato. Nonostante in passato avesse 2 binari e l'accesso fosse solo da un lato, la stazione non ha mai avuto un sottopassaggio: il marciapiede del secondo binario era accessibile tramite un attraversamento a raso del primo binario. La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia Tper nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la regione Emilia-Romagna. A novembre 2019, la stazione risultava frequentata da un traffico giornaliero medio di circa 207 persone (96 saliti + 111 discesi). La stazione è classificata da RFI nella categoria bronze. Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 85.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Rimini Viserba (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Rimini Viserba
Via Eugenio Curiel, Rimini

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44.0883 ° E 12.5337 °
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Via Eugenio Curiel 11
47922 Rimini
Emilia-Romagna, Italia
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Locomotore FS D341.2020
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Viserba
Viserba

Viserba è la più importante frazione a nord di Rimini. Situata sulla costa del mare Adriatico, conta 8 556 abitanti. Situata a 4,07 km a nord dal centro storico di Rimini, Viserba si sviluppa principalmente lungo il litorale con una lunghezza complessiva di 3 km, in una zona pianeggiante divisa in "Viserba mare" e "Viserba monte". A nord-ovest confina con Viserbella, a sud-est con Rivabella, mentre nell'entroterra con San Martino in Riparotta; sono tutte frazioni di Rimini. In seguito alla costruzione della consolare Popilia (132 a.C.), oggi nota come via Romea, la zona, bonificata dagli acquitrini, fu suddivisa con il sistema della centuriazione, particolarmente adatta per gli ortaggi, grazie al terreno alluvionale prodotto dalle esondazioni del vicino fiume Marecchia, nonché per la presenza di alcune fonti superficiali. Da qui una possibile origine della denominazione, ovvero da vis herbae, per l'abbondanza, rigogliosità e vigore dell'erba, o dal carro chiamato veherba, ossia “trasportatore di erba”, usato per i mercati di erbe locali. Con la crisi dell'impero Romano, le invasioni barbariche crearono grandi difficoltà agli insediamenti, come per la coltivazione. La zona ritornò lentamente a carattere acquitrinoso, sia per il progressivo abbandono della manutenzione dei campi e della rete idrografica (cura degli argini, dei canali, ecc.), sia per l'aumento della piovosità, culminato nel X secolo col cambio dell'alveo del Marecchia, il quale produsse un ramo che sfociava sulla spiaggia di Viserba. La zona fu ribonificata dai monaci benedettini della Basilica di San Vitale a Ravenna. Forse a questo periodo è da attribuire l'ultima possibile origine del toponimo, ovvero fundus viserbae, nel senso di via acerba, cioè una strada aspra, difficoltosa. La denominazione della locale fonte Sacramora è dovuta al presunto luogo di ritrovamento (Sacra dimora) del corpo di San Giuliano Martire. Nel XII secolo, lungo la strada della Sacramora si correva il palio per onorare San Giuliano. Secondo il regolamento, contenuto nel codice Torsani (in cui, nel XV secolo, furono trascritti gli statuti trecenteschi di Rimini), il 22 giugno (giorno della sua festa) l'ufficialità municipale si recava a pregare nel relativo Santuario; successivamente si teneva il palio, per il quale i cavalli correvano dal ponte di Viserba a piazza Tre martiri, dove vi era il traguardo, posto dalla parte di Porta S. Genesio (arco d’Augusto), circa all'altezza della chiesa dei Paolotti. Un rilevante complesso di archeologia industriale fu la Corderia, già attiva nel XIX secolo, vasto opificio che utilizzava le acque della Fossa Viserba. Tra il 1840 e il 1850 fu realizzato un impianto di pillatura per il riso azionato da un mulino idraulico. Poco dopo il 1870, con l'aggiunta di un capannone di 240 metri, la struttura fu adattata per la torcitura della canapa. L'approvazione del piano particolareggiato nel 2011 ha permesso la demolizione della corderia nel 2016 e la conversione dell'area a edilizia residenziale e a verde attrezzato a partire dal 2022. Attorno al 1885, l'ingegnere bolognese Giambattista Bavassano, compresi alcuni capomastri della zona (fra i quali il costruttore riminese Sante Polazzi), cominciano a intravedere la possibilità di sfruttare la crescente diffusione della talassoterapia (il primo stabilimento balneare, a Rimini, fu aperto nel 1848) e della villeggiatura litoranea, iniziando a costruire villini per la facoltosa ed emergente borghesia, e facendosi promotori dello sviluppo urbanistico e viario, tuttora esistente, tra via della Sacramora e il nuovo tracciato della Romea (più a nord). Tra i villini si ricorda quello edificato nel 1892 da Luigi Graziosi, di Santarcangelo, che funse da prototipo per l'architettura gentilizia della zona litoranea. Nel 1909, a Viserba fu costruita una stazione ferroviaria, ubicata sulla linea Rimini-Ravenna-Ferrara, costruita a partire dal 1889, la quale diede un ulteriore impulso allo sviluppo del luogo, nel frattempo impreziositosi di diversi villini. Sopravvissuta è Villa Bonci, residenza del grande tenore cesenate Alessandro Bonci, rivale del celebre Enrico Caruso. In aggiunta alla chiesa di Santa Maria Vergine, a Viserba monte, e della chiesa di San Vicinio, nel 1908, in luogo di una vecchia cappella (alle dipendenze del parroco della vicina San Martino in Riparotta), si iniziò la costruzione della chiesa di Santa Maria a Mare, la cui edificazione, su disegno dell'ing. Ballarini, fu portata a termine nel 1910, per poi essere espansa dall'architetto Meloncelli nel 1929. La nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria in Viserba Mare voluta dall'allora parroco don Antonio Fillini e realizzata dall'architetto Luigi Fonti tra il 1968 e il 1971, è sorta sull'area della precedente chiesa e contiene diverse opere a smalto e a sbalzo su rame di Ettore Paganini. L'edificio è dominato da una grande cuspide piramidale e base quadrata in cemento armato che funge da campanile, e sovrasta la chiesa a pianta rettangolare. Nel 1881 Viserba contava 796 abitanti, dei quali 86 nel borgo posto lungo la consolare Romea, e i restanti sparsi nelle campagne. Nel 1936 erano già 3150 e nel 1950 divennero 5 123. Il numero degli abitanti, 8 556 nel 2010, sale a 9 937 considerando anche la zona artigianale Viserba monte, e a 18 886, in un'area di 4,78 km², comprendendo le frazioni Rivabella, Viserbella, San Martino in Riparotta, Orsoleto e Case nuove. Viserba è servita dalla stazione di Rimini Viserba, situata sulla linea Ferrara-Rimini, inaugurata nella seconda metà dell'Ottocento. Nel 2011 si è svolta una raccolta firme per indire un referendum sulla separazione di Viserba da Rimini, quale Comune autonomo. Delle 5.000 firme necessarie ne sono state raccolte 4.908. Nella disciplina basket, Viserba è rappresentata dalla Pallacanestro Taz Viserba, società amatoriale fondata nel 2002, partecipante al Campionato amatoriale NBU organizzato dalla Uisp Rimini. A livello pallavolistico, la squadra femminile di rappresentanza è la Greenline Pretelli Viserba, promossa per la prima volta in A2 nel campionato 2012/2013. Il 21 maggio 2015 nasce ufficialmente la società di calcio a 5 A.S.D. Solaris Viserba Futsal], che partecipa per la prima volta nell'anno 2014/2015 al campionato FIGC di serie D. Viserba è la città natale di Marco Bezzecchi, pilota del campionato mondiale MotoGP con il team Mooney VR46 Racing Team. Stazione di Rimini Viserba Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Viserba Riviera di Rimini informazioni turistiche Associazione Ippocampo laboratorio umano delle memorie

Rimini Fiera
Rimini Fiera

La Fiera di Rimini è il polo fieristico della città di Rimini, gestito dalla società Italian Exhibition Group S.p.A. Completato nel 2001 ed ampliato nel 2017, rappresenta un moderno e funzionale quartiere fieristico, capace di attirare milioni di visitatori ogni anno. È particolarmente attivo nel campo del Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry. Le prime manifestazioni fieristiche di Rimini si svolsero nel dopoguerra, al Grand Hotel, con esposizioni dedicate al settore alberghiero. Negli anni cinquanta nasce la MAPIR Mostra dell'Artigianato riminese. Tra gli anni sessanta e settanta vengono costruiti i primi padiglioni del vecchio quartiere e costituito (1972) l'Ente Autonomo Fiera di Rimini. Tra gli anni ottanta e novanta vengono costruiti ulteriori padiglioni e all'attività fieristica si affianca quella congressuale. Lo sviluppo del portafoglio manifestazioni, la crescita del tasso d'internazionalità, l'aumento esponenziale di espositori e visitatori apre la strada, nella seconda metà degli anni novanta, al progetto di realizzazione di un nuovo quartiere fieristico da realizzarsi a nord della città e la cui prima pietra viene posata nel giugno 1999. Il nuovo quartiere fieristico verrà costruito a tempo di record e sarà portato a termine nel 2001. I lavori non termineranno, poiché nel 2017 verrà ulteriormente ampliato. L'Ente Autonomo Fiera di Rimini venne trasformato nel 2000 in Rimini Fiera S.p.A. per rivolgersi al mercato interno e a quello internazionale. L'assetto societario di Rimini Fiera S.p.A. vedeva quali soci pubblici Provincia di Rimini, Comune di Rimini e CCIAA, ognuno con il 26,44% delle quote sociali mentre la Regione Emilia-Romagna partecipava col 5,80% delle azioni; il restante 14,88% del capitale era detenuto da soci privati. Nel 2016 Rimini Fiera S.p.A. diviene Italian Exhibition Group S.p.A., a seguito del conferimento in Rimini Fiera S.p.A. dell’azienda condotta da Fiera di Vicenza S.p.A. (ora Vicenza Holding S.p.A.). L’organizzazione e la gestione degli eventi fieristici, nel riminese, è realizzata presso le seguenti strutture: Quartiere Fieristico di Rimini, sito in via Emilia n. 155, Rimini; Palacongressi di Rimini, sito in via della Fiera n. 23, Rimini; Il quartiere fieristico è di proprietà della Capogruppo Italian Exhibition Group S.p.A., il centro congressi di Rimini è condotto in locazione. Progettata dalla GMP di Amburgo, la nuova Fiera di Rimini, varata nel 2001, si estende su un'area complessiva di 460 000 m²: tre diversi ingressi, 168000 m² di superficie utile - 109000 m² di superficie espositiva lorda e 59 000 per servizi - articolata su 16 padiglioni (alti 20 metri, larghi 60, profondi 100; monoplanari, cablati, condizionati, oscurabili, a campata unica, privi di pilastri interni, collegati fra loro tramite un percorso coperto di logge, porticati e fontane). Rimini Fiera dispone di 24 sale convegni fino a 730 posti, business center, sale stampa con centro riversamento televisivo su reti nazionali, due ristoranti, tre free-flow, nove bar, una gelateria e due pizzerie-kebab. Ancora: servizi bancari, assicurativi, di autonoleggio, agenzia viaggi, prenotazioni alberghiere, area shopping, pronto soccorso, nursery. Rimini Fiera è dotata di una stazione ferroviaria interna posta di linea (sulla linea adriatica) dove, in contemporanea con le manifestazioni, fermano ogni giorno numerosi treni; dispone di un terminal bus interno per un accesso diretto a chi arriva con i mezzi pubblici o con i bus dagli alberghi e dall'aeroporto; e di un'elisuperficie con servizio di elitaxi su prenotazione. I parcheggi sono 11 000, attrezzati a camper service e intercollegati tramite servizio navetta. Il quartiere fieristico di Rimini presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente). Le principali manifestazioni sono: Sigep: Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè. Nel 2023 si terrà la 44ª edizione. Beer&Food Attraction, per gli operatori dell’Out of Home (bar, pizzerie, birrerie, ristorante) nel 2023 verrà abbinata al Sigep. ABTech expo: per gli operatori inerenti alla produzione di materie prime, agenti e additivi, tecnologie di produzione e di processo, tecnologie di imbottigliamento e riempimento, tecnologie packaging, contenitori, materiali per l’imballo, sistemi di chiusura e logistica. RiminiWellness: tra le più grandi kermesse al mondo dedicata a fitness, benessere, business, sport, cultura fisica e sana alimentazione. Un evento che racchiude tutte le maggiori aziende dell'universo wellness: dai produttori di macchine per l'attività fisica alle palestre, le scuole e le associazioni di categoria, ai cultori del fisico, passando per le SPA del relax, le scienze riabilitative, la danza, ma anche il turismo e il design. Expodental meeting: La fiera espone attrezzature e materiali per odontoiatria e odontotecnica e offre una serie di corsi ECM ai professionisti che partecipano all’evento. Meeting per l’amicizia tra i popoli: una manifestazione organizzata dal movimento ecclesiale cattolico di Comunione e Liberazione. Macfrut: per gli operatori ortofrutticoli. Fieravicola: una mostra internazionale di avicoltura e cunicoltura (un tempo tenuta a Forlì) Enada: manifestazione dedicata agli operatori nel sud Europa e nell’area mediterranea per il settore gaming Tecnargilla: Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all'Industria Ceramica e del Laterizio Superfaces: è la manifestazione dedicata ai materiali innovativi per l’interior, rivestimenti, pannelli e pavimentazioni e per il design e l’architettura. TTG, travel experience: Fiera Internazionale del Turismo SIA HOSPITALITY DESIGN: Salone Internazionale dell'Accoglienza SUN BEACH & OUTDOOR STYLE: Salone Internazionale dell'Esterno. Progettazione, Arredamento, Accessori. ECOMONDO: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per l'innovazione tecnologica e industriale dell'economia circolare. KEY ENERGY: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per la decarbonizzazione dell'economia. Il nuovo Palacongressi di Rimini sorge dove un tempo si trovava il vecchio quartiere fieristico riminese. Progettato dalla GMP di Amburgo e costruito ex novo dalla Società del Palazzo dei Congressi di Rimini sorge su un'area di 38.000 metri quadri e ha una capienza complessiva di 9 300 posti. Completano la struttura un'area servizi, ristoranti e centri di ristoro e un sistema di 500 parcheggi interrati. La contestualizzazione di Rimini Fiera in un territorio caratterizzato da una vastissima offerta alberghiera, culturale, di leisure ne fanno il partner per eccellenza della clientela d'affari, come dei grandi eventi per il pubblico. La facile raggiungibilità del quartiere rappresenta un plus per aziende e pubblico. L'aeroporto internazionale "Federico Fellini" è collegato con voli quotidiani con Roma e con le principali capitali europee. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rimini Fiera Sito ufficiale, su riminifiera.it. Sito ufficiale del gruppo Italian Exhibition group, su iegexpo.it. Sito del Palacongressi, su riminipalacongressi.it.

Italia in miniatura
Italia in miniatura

Italia in miniatura è un parco in miniatura situato nel comune di Rimini, nel quartiere di Viserbella. Fondato nel 1970 da Ivo Rambaldi, dal 2020 è di proprietà della Costa Edutainment (che possiede inoltre l'Aquafan e l'Oltremare di Riccione). L'area centrale del parco ospita oltre 270 riproduzioni in scala di monumenti, chiese, palazzi e piazze italiane ed è immersa in un paesaggio naturale in scala costituito da cinquemila veri alberi in miniatura. Attorno al nucleo sono presenti numerose attrazioni meccaniche e tematiche. La superficie complessiva del parco è di 85.000 m². Il parco, che dalla sua inaugurazione fino a tutto il 2019 è stato di proprietà della famiglia Rambaldi, totalizza 500 000 ingressi annui. La stagione di apertura al pubblico va dal mese di marzo all'inizio di novembre. Italia in miniatura è membro International Association of Miniature Parks (IAMP), l'associazione internazionale che riunisce i parchi in miniatura di tutto il mondo. Italia in miniatura fu fondata nel 1970 da Ivo Rambaldi, imprenditore nel settore dei termosanitari, ispirato dalla visita di un parco in miniatura compiuta all'estero. Parchi in miniatura erano stati aperti sin dal primo Novecento, e dagli anni 1930 si erano affermati in Europa come attrazioni turistiche. Tra i primi esempi Bekonscot in Inghilterra e Madurodam nei Paesi Bassi vicino all'Aia. Il primo monumento a vedere la luce fu la basilica di Sant'Apollinare in Classe di Ravenna, in omaggio alla città di nascita di Rambaldi. I lavori iniziarono alla fine del 1967 e dopo tre anni di lavoro e una spesa di 300 milioni di lire, il 4 luglio 1970 "Italia in miniatura" apriva al pubblico, esponendo le prime 50 miniature collocate su una superficie complessiva di 20.000 m². Il successo del parco e il numero crescente dei visitatori rese necessario un ampliamento, dapprima allo scopo di aumentare la superficie visitabile e introdurre nuove attrazioni, successivamente per estendere ulteriormente la tematizzazione del parco non solo alla geografia e all'architettura italiana, ma anche alle fiabe e agli stili di vita degli italiani. Italia in miniatura prende il nome dal nucleo originale del parco: una riproduzione della penisola italiana, sulla quale sono installate 253 miniature dei più noti monumenti, palazzi e chiese italiane, meticolosamente riprodotte in scala e rappresentanti tutte le regioni italiane. Le miniature sono circondate da un paesaggio di colline, fiumi, laghi, mari e ferrovie elettriche in scala funzionanti, fra oltre 5000 veri alberi in miniatura, che rispecchiano la distribuzione della flora italiana. A margine dell'Italia in miniatura esiste un'area più piccola dedicata all'Europa in miniatura, nella quale trovano posto venti monumenti in rappresentanza di tredici paesi europei. Nel 2012, in occasione del centenario dalla morte di Giovanni Pascoli, è stata aggiunta la miniatura n. 273 del parco, rappresentante la casa natale del poeta romagnolo. Tra le attrazioni presenti nel parco si contano una torre panoramica (mongolfiere), una piccola valle preistorica, una monorotaia a trazione elettrica che percorre il perimetro del parco, una simulazione della discesa delle rapide di un fiume su canoe (fino al 2017, dal 2018 prende il nome di Vecchia segheria subendo un completo restyling), Pinocchio, la riproduzione di una parte della città di Venezia in scala 1:5, un'area realizzata per ospitare spettacoli ed eventi, un padiglione dedicato alla comprensione di scienza e tecnologia, lo sling shot chiuso nel 2016, la scuola guida interattiva, la riproduzione della rocca Malatestiana di Rimini in scala 1:3, un'area dedicata ai videogiochi ma rimossa nel 2017, un'area riservata ai pappagalli e You Mini un'attrazione che permette di ottenere riproduzioni in scala delle persone. La mascotte del parco si chiama Emme e rappresenta un extraterrestre di color verde atterrato sulla Terra con la missione di studiare l'Italia e raccontarne le meraviglie. Emme è presente anche nelle strisce a fumetti The M-Files prodotte dal parco e disegnate da Alfredo Boschini e sulla comunicazione rivolta ai target più giovani. Rimini Rimini, film di Sergio Corbucci (1987) con Jerry Calà, Paolo Villaggio, Andrea Roncato, Gigi Sammarchi, Maurizio Micheli, Serena Grandi, Eleonora Brigliadori, Laura Antonelli. Da zero a dieci, film di Luciano Ligabue (2002) con Pierfrancesco Favino ed Elisabetta Cavallotti. Io & Marilyn, di Leonardo Pieraccioni (2009) con Leonardo Pieraccioni, Barbara Tabita, Massimo Ceccherini, Luca Laurenti, Francesco Guccini. Italy: Love It, or Leave It, documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi (2011) Sigle di trasmissioni e collegamenti con vari programmi Rai e Mediaset sono stati realizzati al parco: Ma che sera (sigla: Tanti Auguri, di Raffaella Carrà) (Rai Uno 1978), Su le mani, con Carlo Conti e Pupo (Rai 2 1996), Melaverde (con Edoardo Raspelli e Gabriella Carlucci, puntata, Rete4, 2005), Occhio alla spesa (con Alessandro di Pietro, puntata, Rai 1, 2006), Quelli che il calcio (con Simona Ventura e Roberto Giacobbo, collegamento, Rai 2, 2007), Luce alle stelle (sigla di Rai2 notte, 2010), Lo show dei record (condotto da Gerry Scotti, puntata, Canale 5, 2011), Ciak, si canta! (Clip di Matilde Brandi, Rai Uno, 2011) e Il viaggio (documentario di Pippo Baudo, Rai Tre, 2012). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Italia in miniatura [1] Sito web ufficiale Italia in miniatura [2] Sito web del luna park della Scienza [3] Sling Shot

Cimitero monumentale di Rimini
Cimitero monumentale di Rimini

Il cimitero monumentale di Rimini, o cimitero civico di Rimini, è il principale cimitero della città di Rimini, nella regione dell'Emilia-Romagna, nord Italia. Consacrato nel 1813, il Cimitero Monumentale di Rimini è il luogo di riposo finale di diverse figure riminesi di spicco, tra cui il noto regista Federico Fellini. Il 12 giugno 1804, Napoleone Bonaparte promulgò l'Editto di Saint-Cloud, che decretava che i cimiteri dovessero essere collocati fuori dalle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, con tombe simili in maniera egualitaria. L'editto era motivato da preoccupazioni di igiene pubblica e da un interesse per l'egualitarismo nella morte. Il 5 settembre 1806, l'Editto sulla Polizia Medica estese le disposizioni dell'Editto di Saint-Cloud all'Italia napoleonica, provocando un dibattito pubblico che portò notevolmente alla pubblicazione del poema di Ugo Foscolo Dei sepolcri (1807). Rimini era da tempo abituata a sepolture nelle chiese o nei loro chiostri, con sedici chiese cittadine che avevano un cimitero di qualche tipo. Il più grande cimitero circondava il Tempio malatestiano, e c'era un cimitero ebraico fuori dalla Porta Montanara. Il comune di Rimini considerò l'idea di collocare il nuovo cimitero sulla collina di Covignano, al Santuario di Santa Maria delle Grazie, ma la proposta non fu popolare. Un'altra posizione proposta fu nell'area della Colonnella. Entro il marzo 1808, fu deciso di collocare il cimitero nell'area delle Celle. La località era stata utilizzata per sepolture per secoli: il suo nome derivava da un oratorio che era stato incaricato fin dal XII secolo della sepoltura dei prigionieri giustiziati, i quali sarebbero stati esposti per massima esposizione presso il bivio delle antiche strade romane via Emilia e via Popilia. Il comune acquistò cinque appezzamenti di terreno agricolo, formando un'area quadrata di terreno paludoso. L'area fu drenata, circondata da un muro e sopra l'arco d'ingresso fu inciso: "Ahi! misero teatro! ahi! fasto umano!". Il cimitero fu consacrato il 28 maggio 1813 da Gualfardo Ridolfi, vescovo di Rimini. La prima sepoltura fu quella di Giuseppe Receputi, un bambino di 25 giorni, il 3 giugno 1813. Il forno crematorio del cimitero fu inaugurato il 19 aprile 2016 e iniziò l'operatività il 21 luglio 2016 insieme a una sala del commiato. Nel gennaio 2019, il cimitero aveva quasi 1.500 posti di sepoltura disponibili, il numero più alto per qualsiasi cimitero a Rimini, seguito da Santa Maria in Cerreto con 226 posti. Il cimitero contiene viali alberati e diverse cappelle nobiliari. I suoi sentieri sono pavimentati in cubi di porfido levigato a martellina. La piazza subito all'interno delle mura del cimitero presenta due triangoli di porfido levigato divisi da una diagonale. A sud, il cimitero è delimitato dalla ferrovia Bologna–Ancona, cosa che ha portato Federico Fellini a descriverlo come uno dei "luoghi meno tetri della città, grazie alla gioiosa presenza del treno che passa nelle vicinanze". Su commissione del comune di Rimini,, Arnaldo Pomodoro ha scolpito il monumento funebre di Fellini all'ingresso del cimitero. Conosciuto come La grande prua, il monumento è un doppio triangolo di bronzo invertito, fissato per un punto stretto al suolo. Prende la forma di una prua di nave sopra un bacino d'acqua, verso il quale l'acqua viene incanalata dal monumento stesso, con il sistema idrico gestito da una stanza tecnica sotterranea. Nelle parole di Matteo Sintini, architetto, la struttura conferisce un drammatico "impulso di verticalità". Il monumento è ispirato ai temi nautici nei film di Fellini Amarcord (1973), ambientato a Rimini, e E la nave va (1983), e descritto da Pomodoro come "tagli[ante] un percorso ideale attraverso la terra, l'acqua, l'aria: per me, rappresenta la grandezza e la vera gloria del lavoro di Fellini". Fellini è sepolto con sua moglie, l'attrice Giulietta Masina, e il loro figlio Pierfederico, morto pochi giorni dopo la nascita. Nel novembre 2019, il bacino d'acqua è stato danneggiato dopo che un uomo di 80 anni di Riccione ha schiantato la sua auto contro il monumento. monumento è stato restaurato nel 2023 dalla Fondazione Pomodoro, con la rimozione delle parti ossidate e il ripristino della patina. Nel gennaio 2020, l'unica copia conosciuta del monumento è stata installata in Piazzetta Lorenzetti, nella località sciistica di Madonna di Campiglio. Il momento funebre di René Gruau consiste in un mosaico con il volto stilizzato di una donna su un cerchio di marmo bianco, con una stele di bronzo che emerge verticalmente dal marmo, contenente la firma di Gruau e sormontata da un asterisco. Il monumento, progettato dall'architetto Pier Luigi Foschi e dall'artista Vittorio d'Augusta, si trova all'ingresso del cimitero, in simmetria con La grande prua. Le ceneri di Gruau e di suo figlio sono state inaugurate dietro al monumento il 31 marzo 2009, dopo essere state precedentemente sepolte in un'altra locazione del cimitero. Svelato nel settembre 2015, il monumento funebre del fotografo riminese Marco Pesaresi è stato progettato da Jader Bonfiglioli, e consiste in un sarcofago di grezze lastre di travertino naturale, su cui si trova una croce di acciaio con un foglio di Plexiglass sull'arto sinistro come simbolo della Sacra Sindone. Pesaresi non è sepolto al cimitero: le sue ceneri sono state sperse nel mare Adriatico. Sulla tomba di Renzo Pasolini sono collocati il casco da motociclista e alcune testimonianze delle sue vittorie. Sulla tomba del sacerdote Giuseppe Maioli si trova una scultura in marmo di Paola Ceccarelli di un uomo con le braccia distese, ispirata a un disegno di Maioli nel giorno della sua ordinazione. Nel settembre 2022 è stata svelata una stele dedicata all'attrice Clara Calamai dietro La grande prua. Amintore Galli (1845–1919), editore musicale, musicologo e compositore Piero Guardigli Bagli (1898–1946), pittore e scultore Marina Polazzi (1892–1965), soprano d'opera Renzo Pasolini (1938–73), pilota di moto Gran Premio Federico Fellini (1920–93), regista Giulietta Masina (1921–94), attrice e moglie di Fellini Vincenzo Muccioli (1934-1995), imprenditore e fondatore della Comunità di San Patrignano Margherita Zoebeli (1912–96), educatore e pedagogista Clara Calamai (1915–98), attrice René Gruau (1909–2004), illustratore di moda Oreste Benzi (1926–2007), sacerdote e fondatore della Associazione comunità Papa Giovanni XXIII Amedeo Montemaggi (1923–2011), storico della Linea Gotica Giuseppe Maioli (1947–2016), sacerdote cattolico associato a Comunione e Liberazione Sergio Zavoli (1923–2020), giornalista documentarista e sportivo e senatore

Stadio dei Pirati
Stadio dei Pirati

Lo Stadio dei Pirati è lo stadio di baseball della città di Rimini. Di proprietà del Comune di Rimini, lo stadio è situato nei pressi di via Circonvallazione Nuova e via Circonvallazione Ovest, sulla sponda sinistra del fiume Marecchia. Adiacenti al campo principale sono presenti altri due campi più piccoli, dedicati alle attività giovanili. La sua inaugurazione risale all'anno 1973: da allora iniziò infatti ad essere la sede abituale degli incontri casalinghi dei Pirati, ovvero la squadra del Rimini Baseball Club che si apprestava a diventare protagonista nel panorama del baseball nazionale e continentale. Grazie anche all'intervento di Cesare "Rino" Zangheri, storico patron del Rimini Baseball, furono eseguiti alcuni importanti interventi, tra i quali la realizzazione di nuove tribune e dell'impianto di illuminazione. Questi lavori permisero allo stadio di essere (insieme a Bologna e Parma) sede nel 1978 del primo campionato mondiale di baseball che si sia disputato in Italia. Durante questa manifestazione, la sfida riminese tra Italia e Stati Uniti ha attirato un pubblico stimata tra le 8 e le 10.000 persone. Successivamente, la struttura è stata nuovamente designata per ospitare partite di altri due campionati mondiali, rispettivamente nelle edizioni del 1988 e del 1998. Per questa ragione, in passato lo stadio aveva assunto la denominazione di Mondiale. Nel corso dei decenni, su questo campo hanno giocato i migliori giocatori del baseball italiano. Sotto la presidenza di Zangheri, infatti, il Rimini Baseball riuscì a vincere 13 scudetti, oltre che 3 Coppe dei Campioni in campo europeo. Zangheri, ottantacinquenne, ha ceduto la società prima della stagione 2018, ma dopo una sola annata la nuova proprietà non ha più iscritto la squadra ad alcun campionato FIBS. Negli anni immediatamente seguenti, la gestione dello stadio è stata oggetto di una battaglia legale tra la proprietà del club e il comune di Rimini. Lo Stadio dei Pirati è tornato ad ospitare gare di Serie A in occasione della stagione 2022, quando la risoluzione di alcune questioni burocratiche ha permesso al New Rimini (società al suo secondo anno di esistenza composta prevalentemente da giovani giocatori locali) di giocare qui per la prima volta, dopo un anno di "esilio" a Riccione. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio dei Pirati

Ausa (torrente)
Ausa (torrente)

Il torrente Ausa (Ëuṡa in romagnolo) nasce alle pendici del monte Titano, dov'è conosciuto come Fosso della Flocca nei pressi di Cà Melone nel castello di Borgo Maggiore, e si sviluppa per una lunghezza di 17,2 km. Il corso dell'Ausa coinvolge nella Provincia di Rimini i comuni di Coriano e Rimini, mentre nella Repubblica di San Marino coinvolge i castelli di Serravalle, Domagnano e Borgo Maggiore. In origine l'Ausa tagliava in due la città di Rimini, passando a fianco delle mura del centro storico. Tra il 1967 e il 1972, per motivi di comodità, il suo tratto terminale fu deviato tramite un canale in cemento, facendolo confluire nel fiume Marecchia. Dalle fotografie aeree si può facilmente intuire l'originario percorso del torrente, grazie alla vegetazione cresciuta sulle sue sponde ancora presente. Il punto d'interruzione e deviazione dell'Ausa si trova a circa 500 m a sud del casello autostradale dell'Autostrada Adriatica Rimini sud, mentre il suo ingresso nel Marecchia avviene circa 2 km prima della foce di quest'ultimo, in corrispondenza del parco XXV aprile, proprio nel punto in cui anche il Marecchia è stato deviato dalla sua posizione originaria. Oggi l'ex letto del torrente è diventato un percorso ciclo-pedonale, i ponti fungono da sottopassi e la scia di vegetazione che attraversa la città è un lungo parco che assume nomi diversi nei vari tratti. Laddove l'Ausa sfociava nel mar Adriatico, l'estuario è ancora presente, ma è stato tombinato e trasformato in uno scarico a mare di acque meteoriche dell'impianto fognario. L'Ausa è un corso d'acqua a spiccate caratteristiche torrentizie e può essere senz'altro considerato quello con le caratteristiche qualitative peggiori tra tutti i corsi d'acqua che interessano il territorio della Provincia di Rimini, fungendo, per il tratto che attraversa San Marino, come una vera e propria fognatura a cielo aperto. Il massimo inquinamento lo si riscontra nelle zone più a monte (SS 72), in quanto l'acqua fluita è principalmente rappresentata dalla sommatoria degli scarichi riversati nel corpo idrico. Più a valle, la situazione, pur restando critica, migliora per gli apporti di scarichi meno inquinanti. Si ritiene che il torrente Ausa debba essere tenuto sotto particolare osservazione durante le normali uscite di vigilanza, soprattutto nei punti di più facile accesso come il ponte sulla via Marecchiese e il ponticello in prossimità della confluenza nel Marecchia, all'interno del parco XXV aprile; questo tratto, canalizzato e cementificato, ha infatti perso qualsiasi capacità di autodepurazione ed è un potenziale veicolo d'inquinamento. Bacino Idrografico del Fiume Marecchia - Sottobacino del Torrente Ausa su agricoltura.provincia.rimini.it (PDF), su agricoltura.provincia.rimini.it. URL consultato il 28 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2014).