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Stazione di Prato Borgonuovo

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Stazione di Prato Borgonuovo 08 1
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La stazione di Prato Borgonuovo è una fermata ferroviaria posta nella periferia della città di Prato ed inaugurata il 1º dicembre 2005. È la più recente della città; le altre stazioni sono Prato Centrale e Prato Porta al Serraglio. Si trova sulla linea Firenze-Lucca e dispone di due binari passanti e due piccole pensiline. Al primo binario transitano i convogli per Pistoia, Lucca e Viareggio, mentre al secondo binario i convogli per Prato Centrale e Firenze Santa Maria Novella. Fermano solo treni regionali. La stazione dispone di: Parcheggio di scambio Sottopassaggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Prato Borgonuovo

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Prato Borgonuovo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Prato Borgonuovo
Via Fabio Filzi, Prato San Paolo

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 43.8913 ° E 11.0754 °
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Indirizzo

Via Fabio Filzi

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59100 Prato, San Paolo
Toscana, Italia
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Stazione di Prato Borgonuovo 08 1
Stazione di Prato Borgonuovo 08 1
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Luoghi vicini

Maliseti
Maliseti

Maliseti è una frazione di oltre 6.000 abitanti del comune di Prato, al confine con il territorio comunale di Montemurlo. Sorto lungo la direttrice Prato-Pistoia, l'odierna via Montalese, di impianto pressoché moderno, l'agglomerato si è decisamente sviluppato a partire dagli anni '60 e '70. Al suo interno coesistono zone miste industriali e residenziali. Il nucleo originario data alla fine del XII secolo, quando, nella zona dell'odierna Maliseti, sorgeva uno "spedale" per pellegrini e viandanti, nato per volere del benefattore Martino Maleseti. Il nome di Maleseti è rimasto pressoché inalterato nella toponomastica della frazione. Nell'abitato di Maliseti è presente il penitenziario di Prato, detto della Dogaia, costruito negli anni '80. La parrocchia è quella della chiesa di San Giovanni Battista, costruzione degli anni Settanta. Nei dintorni del quartiere sorge l'area protetta del Monteferrato, importante complesso collinare ricchissimo di vegetazione mediterranea, già abitato durante il paleolitico e di notevole interesse dal punto di vista geologico. Le rocce presenti, di struttura ofiolitica, sono infatti costituite da magma eruttivo di intrusione, formato da minerali diversissimi, tra i quali il serpentino, noto come marmo verde di Figline (o di Prato). Il particolare tipo di roccia fa sì che sul Monteferrato vegetino esemplari unici di licheni. A Maliseti ha sede una società hockeystica, l'H.P. Maliseti, che gioca le sue partite in casa al PalaRogai e attualmente milita in Serie A2. Nel calcio, invece, conta sull'A.C. Maliseti, attualmente militante nel campionato di Promozione, con un florido settore giovanile, che in passato, dal 1985 al 1991, ha avuto come giocatore delle giovanili Ighli Vannucchi, ex fantasista dell'Empoli FC in Serie A e della Nazionale Olimpica di Calcio. Le scuole presenti nel quartiere sono la scuola media "Don Bosco" e l'Istituto comprensivo "Claudio Puddu". Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maliseti

Chiesa di San Giovanni Bosco (Prato)
Chiesa di San Giovanni Bosco (Prato)

La chiesa di San Giovanni Bosco si trova a Prato ed è una delle sedi parrocchiali del vicariato nord della diocesi di Prato Progettato dall'architetto Gabriele Giovannelli (e in seguito ristrutturato internamente dall'artista Toni Fertonani), l'edificio fu completato nel 1990. Presenta un basamento caratterizzato da setti curvi la cui successione è interrotta da grandi vetrate. La copertura di forma tronco-conica si conclude con una piccola cupola vitrea. La struttura, principalmente realizzata in calcestruzzo armato, si completa con una torre campanaria che svetta a nord del corpo della chiesa, la cui particolare forma emicilindrica è movimentata da aperture rettangolari disposte su più file orizzontali in corrispondenza della sommità della stessa. Al suo interno sono collocate quattro campane in La3 maggiore fuse dalla fonderia Capanni di Castelnovo ne' Monti (RE). All'interno della chiesa sono custodite recenti opere di Toni Fertonani. Le opere che lo scomparso artista mantovano realizzò appositamente per la chiesa di San Giovanni Bosco sono: 1998 - Progetto della ristrutturazione interna e degli ornamenti ed esecuzione degli arredi artistici in bronzo 1999 - La Via Crucis 2001 - Due tele di grandi dimensioni destinate all'abside della chiesa. 2002 - Don Bosco, gruppo bronzeo scultoreo raffigurante San Giovanni Bosco. Diocesi di Prato San Giovanni Bosco Toni Fertonani Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Bosco Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012).

Museo di scienze planetarie
Museo di scienze planetarie

Il Museo di scienze planetarie, situato a Prato, è dedicato all'astronomia, alle scienze planetarie e alla mineralogia. Il museo è stato fondato per iniziativa della Provincia di Prato, realizzato in collaborazione con alcuni enti scientifici nazionali ed esteri, tra cui l'Istituto Geofisico Toscano e l'Università di Firenze, ed è curato dalla Fondazione Prato Ricerche. Il percorso museale segue la storia evolutiva dell'Universo, dalla sua nascita alla formazione del Sistema Solare. Il tema è illustrato con una rappresentazione della Via Lattea e con il modello in scala dei pianeti, accompagnati da immagini e filmati esplicativi. L'itinerario prosegue con l'esposizione, in sei sezioni, di una parte delle due importanti collezioni custodite dal museo, che raccolgono 400 campioni di meteoriti, impattiti e tectiti, e circa 4100 minerali. Di particolare interesse scientifico alcuni reperti originati sulla Luna e su Marte e caduti sulla Terra, e la meteorite metallica di Nantan, la più grande presente in Italia. Una sezione del museo è dedicata agli studi astronomici di Galileo Galilei, illustrati mediante semplici esperimenti interattivi, e all'esplorazione spaziale, con una ricostruzione virtuale della Stazione spaziale internazionale. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo di scienze planetarie Sito ufficiale, su museoscienzeplanetarie.eu. Sito ufficiale precedente, su mspo.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2010). Il museo nel sito della Fondazione Prato Ricerche, su pratoricerche.it. Il museo nel sito Scienza nei Musei , su lascienzaneimusei.it. Il museo nel sito Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza, su brunelleschi.imss.fi.it. Il museo nel sito Rete civica di Prato, su cultura.prato.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2010).

Cimitero della Misericordia (Prato)
Cimitero della Misericordia (Prato)

Il cimitero della Misericordia di Prato è uno cimiteri più ampi della città e deve il suo nome alla locale arciconfraternita della Misericordia. Come in altre città toscane, è un cimitero privato e strettamente cattolico, nato in risposta ai sobri cimiteri pubblici sorti dopo l'editto di Saint-Germain, e per questo tipicamente scelto dalle élite cittadine che gli diedero un carattere tipicamente monumentale. Il cimitero pubblico comunale a Prato è invece il cimitero della Chiesanuova. Il cimitero sorse inizialmente nel 1873 su un terreno poco distante dalle mura cittadine, fuori dalla distrutta "Porta al Leone" e dal bastione di San Giusto, con un campo di forma quadrilatera su progetto del pratese Fortunato Rocchi. Era diviso in quattro settori e circordato da una serie di cappelle gentilizie (realizzate tra il 1874 e il 1893) inquadrate da arcate ogivali e pilastri neomedievali. Sul lato meridionale, opposto all'entrata, venne costruita la cappella dedicata al Santissimo Redentore, in bozze di alberese con facciata a capanna. Un secondo campo venne aggiunto alle spalle della cappella nel 1894, su progetto di Giacomo Roster con modifiche di Luigi Salvi Cristiani e concluso solo verso il 1915. Pure in stile neogotico, si tratta del campo con al centro i monumenti ai caduti della prima guerra mondiale e tutto intorno le cappelle più ricche di decorazioni, tra lo stile Liberty e Déco, alcune decorate dalla manifattura Chini e da scultori come Oreste Chilleri; spiccano inoltre la cappella Berni, con affreschi di Sergio Fiaschi, quella Bellandi, con opere di Vitaliano De Angelis, quella Lorini, con due ritratti di Alessandro Franchi, quelle Pacchiani e Salvi-Cristiani con opere del veronese Giovanni Battista Troiani. Altri due campi, con annessi, vennero aggiunti nel 1967 su progetto di Umberto Fiaschi. Nel primo si trova anche una cripta con le spoglie dei deportati pratesi nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Cerretelli Claudio, Prato e la sua provincia, Firenze, Giunti, 1996. ISBN 88-09-03425-2 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cimitero della Misericordia