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Chiesa di Gesù Divino Lavoratore (Prato)

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Divin Lavoratore 02
Divin Lavoratore 02

La chiesa di Gesù Divino Lavoratore si trova a Prato, in zona Borgonuovo - S.Paolo. Costruita nel 1955-1958 su progetto di Leonardo Del Bufalo, ha facciata a capanna e campanile a torre in cemento armato. All'interno la Via Crucis dipinta, due grandi dipinti nel coro e le pale da altare di lato allo stesso, sono opera di Dilvo Lotti (1960). Il pulpito interno e il portale sono in rame sbalzato, opera di Umberto Cocci. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Gesù Divino Lavoratore Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Gesù Divino Lavoratore (Prato) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Gesù Divino Lavoratore (Prato)
Via Gaetano Donizetti, Prato San Paolo

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N 43.886155555556 ° E 11.077555555556 °
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Indirizzo

Chiesa di Gesù Divino Lavoratore

Via Gaetano Donizetti
59100 Prato, San Paolo
Toscana, Italia
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Divin Lavoratore 02
Divin Lavoratore 02
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Luoghi vicini

Museo di scienze planetarie
Museo di scienze planetarie

Il Museo di scienze planetarie, situato a Prato, è dedicato all'astronomia, alle scienze planetarie e alla mineralogia. Il museo è stato fondato per iniziativa della Provincia di Prato, realizzato in collaborazione con alcuni enti scientifici nazionali ed esteri, tra cui l'Istituto Geofisico Toscano e l'Università di Firenze, ed è curato dalla Fondazione Prato Ricerche. Il percorso museale segue la storia evolutiva dell'Universo, dalla sua nascita alla formazione del Sistema Solare. Il tema è illustrato con una rappresentazione della Via Lattea e con il modello in scala dei pianeti, accompagnati da immagini e filmati esplicativi. L'itinerario prosegue con l'esposizione, in sei sezioni, di una parte delle due importanti collezioni custodite dal museo, che raccolgono 400 campioni di meteoriti, impattiti e tectiti, e circa 4100 minerali. Di particolare interesse scientifico alcuni reperti originati sulla Luna e su Marte e caduti sulla Terra, e la meteorite metallica di Nantan, la più grande presente in Italia. Una sezione del museo è dedicata agli studi astronomici di Galileo Galilei, illustrati mediante semplici esperimenti interattivi, e all'esplorazione spaziale, con una ricostruzione virtuale della Stazione spaziale internazionale. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo di scienze planetarie Sito ufficiale, su museoscienzeplanetarie.eu. Sito ufficiale precedente, su mspo.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2010). Il museo nel sito della Fondazione Prato Ricerche, su pratoricerche.it. Il museo nel sito Scienza nei Musei , su lascienzaneimusei.it. Il museo nel sito Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza, su brunelleschi.imss.fi.it. Il museo nel sito Rete civica di Prato, su cultura.prato.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2010).

Cimitero della Misericordia (Prato)
Cimitero della Misericordia (Prato)

Il cimitero della Misericordia di Prato è uno cimiteri più ampi della città e deve il suo nome alla locale arciconfraternita della Misericordia. Come in altre città toscane, è un cimitero privato e strettamente cattolico, nato in risposta ai sobri cimiteri pubblici sorti dopo l'editto di Saint-Germain, e per questo tipicamente scelto dalle élite cittadine che gli diedero un carattere tipicamente monumentale. Il cimitero pubblico comunale a Prato è invece il cimitero della Chiesanuova. Il cimitero sorse inizialmente nel 1873 su un terreno poco distante dalle mura cittadine, fuori dalla distrutta "Porta al Leone" e dal bastione di San Giusto, con un campo di forma quadrilatera su progetto del pratese Fortunato Rocchi. Era diviso in quattro settori e circordato da una serie di cappelle gentilizie (realizzate tra il 1874 e il 1893) inquadrate da arcate ogivali e pilastri neomedievali. Sul lato meridionale, opposto all'entrata, venne costruita la cappella dedicata al Santissimo Redentore, in bozze di alberese con facciata a capanna. Un secondo campo venne aggiunto alle spalle della cappella nel 1894, su progetto di Giacomo Roster con modifiche di Luigi Salvi Cristiani e concluso solo verso il 1915. Pure in stile neogotico, si tratta del campo con al centro i monumenti ai caduti della prima guerra mondiale e tutto intorno le cappelle più ricche di decorazioni, tra lo stile Liberty e Déco, alcune decorate dalla manifattura Chini e da scultori come Oreste Chilleri; spiccano inoltre la cappella Berni, con affreschi di Sergio Fiaschi, quella Bellandi, con opere di Vitaliano De Angelis, quella Lorini, con due ritratti di Alessandro Franchi, quelle Pacchiani e Salvi-Cristiani con opere del veronese Giovanni Battista Troiani. Altri due campi, con annessi, vennero aggiunti nel 1967 su progetto di Umberto Fiaschi. Nel primo si trova anche una cripta con le spoglie dei deportati pratesi nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Cerretelli Claudio, Prato e la sua provincia, Firenze, Giunti, 1996. ISBN 88-09-03425-2 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cimitero della Misericordia

Chiesa di San Giovanni Bosco (Prato)
Chiesa di San Giovanni Bosco (Prato)

La chiesa di San Giovanni Bosco si trova a Prato ed è una delle sedi parrocchiali del vicariato nord della diocesi di Prato Progettato dall'architetto Gabriele Giovannelli (e in seguito ristrutturato internamente dall'artista Toni Fertonani), l'edificio fu completato nel 1990. Presenta un basamento caratterizzato da setti curvi la cui successione è interrotta da grandi vetrate. La copertura di forma tronco-conica si conclude con una piccola cupola vitrea. La struttura, principalmente realizzata in calcestruzzo armato, si completa con una torre campanaria che svetta a nord del corpo della chiesa, la cui particolare forma emicilindrica è movimentata da aperture rettangolari disposte su più file orizzontali in corrispondenza della sommità della stessa. Al suo interno sono collocate quattro campane in La3 maggiore fuse dalla fonderia Capanni di Castelnovo ne' Monti (RE). All'interno della chiesa sono custodite recenti opere di Toni Fertonani. Le opere che lo scomparso artista mantovano realizzò appositamente per la chiesa di San Giovanni Bosco sono: 1998 - Progetto della ristrutturazione interna e degli ornamenti ed esecuzione degli arredi artistici in bronzo 1999 - La Via Crucis 2001 - Due tele di grandi dimensioni destinate all'abside della chiesa. 2002 - Don Bosco, gruppo bronzeo scultoreo raffigurante San Giovanni Bosco. Diocesi di Prato San Giovanni Bosco Toni Fertonani Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Bosco Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012).

Piazza Cardinale Niccolò
Piazza Cardinale Niccolò

Piazza Cardinale Niccolò è una piazza nella città di Prato. Collocata all'interno della cinta muraria della città, si apre di fronte al Conservatorio medesimo e alla chiesa consacrata nel 1323 e da questi prende il nome. Il disegno della piazza per come lo vediamo oggi è frutto della ristrutturazione settecentesca ad opera dell'architetto Giuseppe Valentini che dette una fisionomia edilizia al programma di riforme di Pietro Leopoldo incarnando l'ideale di classicismo illuministico di stampo razionalistico. Lo spazio della piazza è fiancheggiato da due ali di edifici del Settecento (a nord) e del 1865 (a sud) e chiuso sul fondo dal fianco della chiesa del Monastero di San Niccolò e dal muro di cinta del Conservatorio. Nella piazza Cardinale Niccolò si trovano alcuni uffici comunali, una scuola primaria e il Conservatorio. Negli anni Quaranta la piazza appare sterrata e completamente libera, con tigli ancora molto piccoli e le architetture circostanti assai ben visibili. Una prima ristrutturazione è intorno al 1980 e vede la sistemazione al centro della piazza di una fontana. La vasca di forma rotonda è circondata da una ringhiera cesellata e da aiuole geometriche incastonate nelle pietre dalle quali si origina un percorso pedonale. Una seconda ristrutturazione, all'interno di un progetto di riqualificazione architettonica della piazza, inizia nel 2016. In quell'occasione viene rifatta la pavimentazione in pietra nella parte centrale e nella parte carrabile della piazza che porta alla pedonalizzazione dell'intera area. Viene anche allestito ex novo l'impianto di illuminazione che dà risalto alla fontana. Gli alberi originali vengono sostituiti con lecci ornamentali. In questa piazza è stato girato l'episodio del film di Francesco Nuti "Madonna che silenzio c'è stasera" in cui il protagonista incontra la prostituta interpretata da Edy Angelillo. Il dizionario di Prato: tutta Prato dalla A alla Z : dalle origini al Duemila / Pier Francesco Listri. - Firenze: Le Lettere, 2000. - 447 p.: ill.; 27 cm. Prato e il suo territorio: [itinerari, idee, notizie e indirizzi utili per il tempo libero / testi di Raffaello Barbaresi]. - Novara: De Agostini, [1997]. Prato e la sua provincia, a cura di Claudio Cerretelli. - Firenze: Regione Toscana; Milano: Mondadori, 1999. S. Niccolò a Prato, Silvestro Bardazzi, Eugenio Castellani. - [Prato]: Cassa di risparmi e depositi di Prato, [1984]. Fotografie di Eugenio e Marcello Castellani con la collaborazione di Foto Ranfagni di Prato dicembre 1984 Monastero e chiesa di San Niccolò Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piazza Cardinale Niccolò