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Stazione di Bari Policlinico

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Bari Policlinico train station.03
Bari Policlinico train station.03

La stazione di Bari Policlinico è una fermata ferroviaria posta sulla linea Bari-Matera, a servizio del Policlinico di Bari e dei quartieri circostanti. La fermata serviva due ferrovie, la Bari-Taranto delle Ferrovie dello Stato e la Bari-Matera (a scartamento ridotto) delle Ferrovie Appulo Lucane, che in quel tratto correvano affiancate. La fermata sulla linea delle Ferrovie Appulo Lucane venne attivata nel 1992. La fermata sulla linea FS Bari-Taranto, parallela e limitrofa alla precedente, venne attivata nel 1994 e soppressa il 31 maggio 2009, in seguito all'abbandono della tratta conseguente all'attivazione di una variante di tracciato fra le stazioni di Bari Centrale e Bari Sant'Andrea. All'interno si contano 2 binari (1 FS e 1 FAL) passanti per il servizio passeggeri muniti di due banchine e collegati tra loro tramite un cavalcavia. Il binario unico FS non è più usato (Variante di tracciato della ferrovia Bari-Taranto in uscita da Bari Centrale per Bari Sant'Andrea).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Bari Policlinico (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Bari Policlinico
Via Giuseppe Solarino, Bari Picone

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.109854 ° E 16.855203 °
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Indirizzo

Bari Policlinico

Via Giuseppe Solarino
70124 Bari, Picone
Puglia, Italia
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Bari Policlinico train station.03
Bari Policlinico train station.03
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Luoghi vicini

Poggiofranco

Poggiofranco è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al II municipio (ex III circoscrizione). Il quartiere si trova nelle vicinanze del centro della città a circa 4 km di distanza da esso e confina: a nord e a ovest con il quartiere Picone delimitato da: viale Papa Giovanni XXIII, viale Domenico Cotugno, via Generale Nicola Bellomo e Strada Torre Tresca fino al ponte della tangenziale; a est con il quartiere Carrassi delimitato da via Giulio Petroni; a sud con il quartiere Carbonara di Bari delimitato dalla tangenziale SS16. Ovest con Via Giuseppe Tatarella, nord con Viale Papa Giovanni XXIII, sud con la SS16, est con Via Giulio Petroni Il quartiere Poggiofranco è considerato da alcuni parte integrante del vicino quartiere Picone, poiché ne rappresenta l'area più moderna. La sua è una storia recente, dal momento che è nato immediatamente dopo la grande espansione di Bari iniziata negli anni venti, ed è costituito in prevalenza da moderne costruzioni, circondate da numerose aree adibite a verde, il cui nome, Poggiofranco, risale alla famiglia Amoruso Manzari, un tempo proprietaria di molti suoli nella zona, a ricordo del capostipite "Francesco". Attualmente è uno dei rioni dall'aspetto più moderno di Bari, per la presenza di alti palazzi e numerosi edifici commerciali, ubicati principalmente nella zona comprendente le aree di circolazione denominate via Camillo Rosalba (la via principale del quartiere), via Salvatore Matarrese, via Orfeo Mazzitelli, via Antonio Lucarelli e via Giulio Petroni. L'attuale Presidente del Municipio II è l’avv. Gianlucio Smaldone. Liceo Linguistico e Istituto Tecnico Economico Marco Polo - Sito web Liceo Classico Socrate - Sito web Istituto Professionale per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera Armando Perotti - Sito web Istituto Professionale Statale per i Servizi Commerciali e Turistici Nicola Tridente - Sito web Scuola Media Statale Tommaso Fiore - Sito web Scuola Media Statale Nicola Zingarelli - Sito web È possibile raggiungere il quartiere Poggiofranco con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 6, 9, 10, 11, 11/, 27, D; Tangenziale di Bari SS 16, uscita 11. Bari Quartieri di Bari Picone (Bari)

Libertà (Bari)
Libertà (Bari)

Libertà è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al I municipio (ex VIII circoscrizione). Si estende fra via Brigata Regina (ovest), via Alessandro Manzoni (est), corso Italia (sud) e il Lungomare Vittorio Veneto (nord). Il quartiere fu costruito agli inizi del '900 per far fronte alla crescita demografica che riguardava la città. Il nome Libertà è stato scelto in quanto i primi palazzi costruiti presentavano caratteristiche in stile Liberty, tra cui le ringhiere in ferro battuto con decorazioni floreali. La rapida costruzione per tutto il ventesimo secolo non ha incluso la costruzione di aree verdi eccetto per il piccolo giardino "Mimmo Bucci", per i giardini di Piazza Giuseppe Garibaldi, sita al confine col quartiere Murat, e per alcuni viali alberati. Il quartiere confina: a nord con la costa Adriatica; a est con il quartiere Murat; a sud con il quartiere Picone; a sud-ovest con il quartiere Stanic; a ovest con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca. Assieme a Madonnella, Carrassi e Picone, costituisce la fascia dei quartieri peri-centrali, caratterizzati da un'urbanistica risalente alla prima metà del novecento, con strade piuttosto strette se rapportate al traffico automobilistico, e pochi assi viari di grande dimensione. Il quartiere ospita, fra l'altro, il tribunale civile, l'ex Manifattura dei tabacchi dove verrà situata la nuova sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il liceo classico 'Q. Orazio Flacco', il liceo artistico 'Pino Pascali', l'istituto salesiano 'SS. Redentore'. Nella zona nord-ovest del quartiere, verrà realizzata a breve un nuovo edificio residenziale e un parco pubblico la cui progettazione è stata affidata all'architetto Stefano Boeri.

Chiesa di San Giorgio degli Armeni

La chiesa di San Giorgio dei Martiri è una chiesa medievale che sorge nella via omonima della zona industriale di Bari. Anticamente sorgeva al centro di uno snodo viario che conduceva a Bitetto e al casale di Lucignano dove oggi sorge la Masseria Madia Diana (anticamente detta Due Torri). La via costeggiava anche Lama Lamasinata. Sembra sia stata eretta dall'armeno Mosese, secondo quanto si legge nel Codice Diplomatico Barese del 1005 e del 1210 (citata come S. Giorgio dei Martiri, o degli Armeni). Secondo la datazione proposta da Melchiorre la chiesa risalirebbe all'XI secolo. Da non confondersi con la chiesa di San Giorgio degli Armeni che era ubicata nella Corte del Catapano, nella zona ove sorge la Basilica di San Nicola. Alcuni studiosi, tra cui Lavermicocca, ritengono che la chiesa eretta da Mosese armeno sia quest'ultima e non quella fuori Bari in contrada San Giorgio. Anche Licinio e Porsia in Storia di Bari. Dalle Origini al Mille tengono distinte le due chiese: quella extra moenia era denominata San Giorgio martire, mentre quella intra moenia è ricordata nel Codice diplomatico barese come San Giorgio degli armeni o San Giorgio al porto. Tale denominazione dovrebbe togliere ogni dubbio circa l'ubicazione della chiesa nella corte del Catapano. Una lapide posta all'interno ci informa di alcuni rimaneggiamenti risalenti al 1920, opera di Nicola Scattarelli, che ne hanno compromesso l'aspetto originario come descritto da Mongiello, con l'aggiunta di stucchi decorativi. Forse è da identificare con una chiesa riportata nel Codice diplomatico barese denominata S. Giorgio di Pappacilizio (1290, 1314). Dal maggio 1977 la chiesa è tutelata da un vincolo architettonico e dal 2014 per proteggerla da ulteriori atti vandalici è stato murato l'ingresso. L'edificio della chiesa è pianta centrale a croce greca contratta coperta da cupola e segue l'orientamento classico. Paragonabile per la planimetria alla chiesa di Torre San Croce in territorio di Bitonto e ad altre chiese costruite secondo una tipologia diffusa in terra di Bari, come ad esempio la Chiesa di San Vito a Corato. Due nicchie ai lati dell'abside, l'accomunano alla chiesa dedicata a San Basilio, un altro esemplare a croce greca contratta che si trova in agro di Giovinazzo, dove però le nicchie sono molto più grandi e allungate, al punto da dare l'impressione di essere due absidiole affiancate al principale. Marcello Petrignani, Franco Porsia, Bari, pp. 18–19; Codice Diplomatico Barese, IV, n. 9, a. 1005, a. 1210; Vito Antonio Melchiorre, Bari, 1987 p. 286; Luigi Mongiello, Chiese di Puglia. Il fenomeno delle chiese a cupola, Mario Adda Editore, p. 103, 1988; Nino Lavermicocca, Bari bizantina, Edizioni di Pagina, 2004; AA. VV., Storia di Bari, I. Dalle origini al Mille, a cura di G. Musca, Laterza, 1989.

Chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco
Chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco

La chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco di Bari è una chiesa parrocchiale, amministrativamente sede dell'omonima parrocchia dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto. La costruzione dell'edificio avvenne dal 1878 al 1883 (anno in cui venne consacrata). All'interno le arcate, che separano le tre navate, sono rivestite di marmo rosso di Verona, così come anche i piedritti ornati con dei capitelli, quasi come fossero delle colonne. Sull'altare maggiore domina un crocifisso, all'interno di un riquadro, che accoglieva precedentemente la tela di san Rocco, mentre gli altari laterali, partendo dalla navata di sinistra, presentano delle immagini, di san Gaspare, fondatore dei missionari del Preziosissimo Sangue, della Madonna del Rosario e di sant'Anna. Sul lato destro vi sono le immagini, in cartapesta, di santa Rita da Cascia, una tela di santa Maria De Mattias fondatrice delle suore adoratrici del Sangue di Cristo, l'immagine in cartapesta di sant'Antonio di Padova e la tela rappresentante san Rocco. Nella navata centrale sono presenti le spoglie mortali di Francesco Pedicini, vescovo della arcidiocesi di Bari-Bitonto, che fece erigere, a sue spese, la chiesa e la affidò ai missionari del Preziosissimo Sangue. Ai lati sinistro e destro del presbiterio posto nella navata centrale sono presenti le lapidi che raccontano della costruzione della stessa. A destra la lapide cita: "A Dio l'ottimo, il massimo in onore del san Rocco confessore, principe un tempo dei Pessulani, il tempio è stato voluto dall'arcivescovo barese Francesco Pedicini, perché il precedente era piccolo e povero. Don Federico Renzullo, superiore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, commissionò all'impresa di A. Contegiacomo e I. Pece una grande e rinnovata costruzione con volte decorate e rifatte. Egli curò la costruzione degli altari minori e con vani simili dedicati al Sacratissimo Cuore di Gesù e alla Madonna del Rosario. La stessa chiesa contiene l'altare maggiore eretto dalle fondamenta nell'anno del recuperato benessere 1931" A sinistra: "A Dio, nell'anno di grazia, il 1º febbraio 1934, fu fatta questa stessa chiesa di San Rocco confessore, liberatore dalla peste, con solerte cura dei Missionari e con gran lavoro per la ricostruzione. Quando Antonio Velardi era Generale della Congregazione e Federico Renzullo era superiore, Alessio S.R.E. Cardinale Ascalesi, Arcivescovo di Napoli consacrò con rito solenne al santo e dedicò alla Pia e Santa Vergine Immacolata, nello stesso giorno della festa della dedicazione per la chiesa romana missionaria". Sulla cantoria posta sopra il portone centrale è situato l'antico organo a canne che, inizialmente funzionante a mantice, dopo i lavori di restauro avvenuti durante l'anno 2012 a cura della ditta Consoli, è stato modificato e ristrutturato a norma delle norme liturgiche con un sistema semielettronico. La console, posta tra il presbiterio e la navata destra, è stata sostituita anch'essa con un modernissimo sistema semielettronico. Nel corso degli ultimi decenni la chiesa ha subito due ristrutturazioni rese necessarie per la presenza di infiltrazioni nella volta, così anche il campanile che ha visto rinnovato l'impianto sonoro per le campane. L'erezione canonica da chiesa di San Rocco a parrocchia Preziosissimo Sangue in San Rocco avvenne il 4 luglio 1942. Attualmente la parrocchia è guidata dai Missionari del Preziosissimo Sangue fondati da san Gaspare del Bufalo nel 1815. Michele Colagiovanni. I Missionari del Preziosissimo Sangue a Bari. Bari. CPPS, 1992. San Gaspare del Bufalo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco Parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco, su parrocchiapreziosissimosanguebari.it. Scheda della Diocesi di Bari - Bitonto, su arcidiocesibaribitonto.it. "Occhio alla Parrocchia" Periodico ufficiale di informazione religiosa, su occhioallaparrocchia.it. URL consultato il 22 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).

Stazione di Bari Centrale (FAL)
Stazione di Bari Centrale (FAL)

La stazione di Bari Centrale è una stazione ferroviaria di Bari; ed è il capolinea della Bari - Matera (a scartamento ridotto) delle Ferrovie Appulo Lucane. Il 23 febbraio 1904 veniva approvata alla camera la Legge speciale per la Basilicata che prevedeva tra l'altro anche un piano di costruzioni ferroviarie tra cui una ferrovia a scartamento ridotto 950 mm da Grumo per Matera, Ferrandina e Pisticci fino all'innesto con la Sicignano - Lagonegro con eventuale interposizione di terza rotaia tra Bari e Grumo Appula. Il piano costruttivo venne iniziato tuttavia oltre un decennio dopo dalla Mediterranea Calabro Lucane che se ne assicurò la concessione nel 1910 con alcune varianti tra cui l'aggiunta del tracciato iniziale in sede propria da Bari a Grumo attivando il primo tratto Bari-Matera nel 1915 mentre si interruppe definitivamente a Montalbano Jonico privando così la linea dello sbocco a sud. Nel 1932 avvenne l'attivazione dell'ultima tratta tra Miglionico e Montalbano. La linea svolse un servizio consistente nella parte alta mentre fu sempre modesto nella tratta inferiore in parte a causa della mancanza di collegamento a sud. Dopo il passaggio alla gestione commissariale governativa delle Ferrovie Calabro Lucane dal 1972 venne decurtata del tratto meridionale tra Matera-Ferrandina e Montalbano Jonico, dismesso e trasformato in autoservizio sostitutivo; venne tuttavia annunciata la ricostruzione in nuova sede della tratta Ferrandina-Matera a scartamento normale con collegamento alla Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto nella stazione di Ferrandina, i cui lavori a tutt'oggi non sono stati ultimati. All'interno si contano 2 binari per il servizio passeggeri muniti di banchine laterali. La stazione è molto trafficata. Nella stazione fermano tutti i treni, classificati come regionali. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Bari Centrale (FAL)