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Libertà (Bari)

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Libertà è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al I municipio (ex VIII circoscrizione). Si estende fra via Brigata Regina (ovest), via Alessandro Manzoni (est), corso Italia (sud) e il Lungomare Vittorio Veneto (nord). Il quartiere fu costruito agli inizi del '900 per far fronte alla crescita demografica che riguardava la città. Il nome Libertà è stato scelto in quanto i primi palazzi costruiti presentavano caratteristiche in stile Liberty, tra cui le ringhiere in ferro battuto con decorazioni floreali. La rapida costruzione per tutto il ventesimo secolo non ha incluso la costruzione di aree verdi eccetto per il piccolo giardino "Mimmo Bucci", per i giardini di Piazza Giuseppe Garibaldi, sita al confine col quartiere Murat, e per alcuni viali alberati. Il quartiere confina: a nord con la costa Adriatica; a est con il quartiere Murat; a sud con il quartiere Picone; a sud-ovest con il quartiere Stanic; a ovest con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca. Assieme a Madonnella, Carrassi e Picone, costituisce la fascia dei quartieri peri-centrali, caratterizzati da un'urbanistica risalente alla prima metà del novecento, con strade piuttosto strette se rapportate al traffico automobilistico, e pochi assi viari di grande dimensione. Il quartiere ospita, fra l'altro, il tribunale civile, l'ex Manifattura dei tabacchi dove verrà situata la nuova sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il liceo classico 'Q. Orazio Flacco', il liceo artistico 'Pino Pascali', l'istituto salesiano 'SS. Redentore'. Nella zona nord-ovest del quartiere, verrà realizzata a breve un nuovo edificio residenziale e un parco pubblico la cui progettazione è stata affidata all'architetto Stefano Boeri.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Libertà (Bari) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Libertà (Bari)
Via Giovanni Jatta, Bari Libertà

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70123 Bari, Libertà
Puglia, Italia
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Luoghi vicini

Porto di Bari
Porto di Bari

Il porto di Bari (in sigla BRI) è un'infrastruttura marittima sita in corrispondenza della città di Bari, in Puglia; il suo traffico è prevalentemente diretto verso la penisola balcanica e il Medio Oriente. Nel 2018 ha movimentato poco più di 1 milione di passeggeri su traghetti e circa 573.000 crocieristi. Il porto storico è situato a sud ed è anch'esso prevalentemente a funzione commerciale. La parte settentrionale è composta dal molo Sant'Antonio, quella più meridionale dal molo San Nicola. I fondali di questa zona di porto sono profondi poco più di 2,5 metri. Il porto presenta 2 banchine destinate alla pesca, rispettivamente di 350 e 180 m con 180 punti di attracco. Il porto nuovo, prevalentemente a funzione commerciale, è composto ad est da un grande molo foraneo e a ovest dal molo San Cataldo. All'interno dell'area portuale ci sono cinque bacini: Bacino Grande, Darsena di Ponente, Darsena di Levante, Darsena Vecchia e Darsena Interna. Il porto è aperto a NNW ed è esposto ai venti di tramontana e maestrale. I fondali variano da 3 a 12 m e consentono l'ormeggio di navi sia commerciali che passeggeri delle dimensioni di oltre 300 metri di lunghezza. All'interno del porto nuovo di Bari sono disponibili servizi di assistenza tecnica e rifornimento carburanti per imbarcazioni da diporto. Nello specifico: Nel porto barese attualmente sono in corso diversi lavori di ristrutturazione ed ampliamento (tra le più importanti, il completamento della colmata di Marisabella) finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e realizzati dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (subentrata all'Autorità Portuale del Levante) che è l'Ente individuato dalla legge per la gestione ed amministrazione del demanio marittimo ed il controllo ed autorizzazione di tutte le attività svolte dai privati nell'ambito portuale. Il progetto dei lavori è incentrato al miglioramento dei servizi e dei controlli di frontiera e ad un forte potenziamento infrastrutturale. La realizzazione di una nuova arteria di collegamento con l'Autostrada Adriatica. Albania Durazzo con Ventouris Ferries, Adria Ferries e Grandi Navi Veloci Croazia Ragusa con Jadrolinija Spalato con Jadrolinija Grecia Igoumenitsa con Superfast Ferries e Ventouris Ferries Corfù con Superfast Ferries e Ventouris Ferries Patrasso con Superfast Ferries Cefalonia con Ventouris Ferries Italia Venezia con Grimaldi Lines Trieste con DFDS e Ekol Logistics Grecia Patrasso con Grimaldi Lines Turchia Yalova con DFDS Negli ultimi anni il Porto di Bari ha aumentato i traffici passeggeri legati alle crociere. Infatti a cavallo fra il vecchio e il nuovo secolo è avvenuta la costruzione del terminal crociere presso la banchina dedicata ai fratelli Giuseppe e Salvatore Tatarella. In caso di navi maggiori di 290 m circa, è stata allestita presso la darsena di ponente una seconda area per accogliere i passeggeri appena sbarcati. Le compagnie di crociere che hanno transitato o che vi transitano tuttora sono: AIDA Cruises Costa Crociere MSC Crociere Phoenix Reisen Celebrity Cruises Royal Caribbean International TUI Cruises Le molteplici funzioni operative del porto di Bari possono contare su banchine attrezzate per la movimentazione di ogni tipo di merce e su una eccellente rete di collegamenti con ogni modalità di trasporto. Anche grazie a tali caratteristiche il Porto di Bari è stato incluso nelle reti TEN-T dall'Unione europea come porto core del corridoio Helsinki-La Valletta. Attraverso il Porto di Bari è possibile esportare ed importare merci verso/da ogni parte del mondo grazie alla presenza di una linea container della MSC collegata con il porto hub di Gioia Tauro. Dal 10 marzo al 22 giugno, i collegamenti tra Italia ed Albania, sono stati riservati esclusivamente alle merci. Tale decisione, presa dal ministro delle infrastrutture albanesi, Belinda Balluku è scaturita in seguito alle misure restrittive prese dal governo italiano per contrastare la diffusione dell'epidemia Covid-19. Dal 22 giugno, le disposizioni sono state allentate, consentendo per prima lo spostamento ai cittadini albanesi con residenza permanente in Italia e successivamente (dal 1 luglio) la riapertura dei confini. Analoghi provvedimenti sono stati presi anche dai governi della Grecia, Croazia e Montenegro. Sul fronte crociere, sono stati annullati tutti gli scali precedentemente programmati dal 29 marzo al 7 settembre. All'interno del porto, è assicurato un servizio gratuito di navette che collegano l'ansa di Marisabella con la Stazione Marittima ed il Terminal Crociere. Dall'esterno, il porto è raggiungibile dalle strade: Bologna - Taranto Uscita Bari Nord Strada statale 16 Adriatica Uscita 4 Bari Via Napoli Tramite autobus: Linea circolare 50 dell'AMTAB Stazione Bari Centrale (Piazza Moro) - Porto di Bari (Varco Dogana - Terminal Crociere) Infine, è possibile raggiungere il centro città mediante taxi grazie alle postazioni presenti al terminal crociere e alla stazione marittima. Porti d'Italia per flusso di passeggeri Porti d'Italia per flusso di merci Bombardamento di Bari Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su porto di Bari Sito ufficiale dell'Autorità portuale del Levante, su aplevante.org. URL consultato il 16 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2022).

Chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco
Chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco

La chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco di Bari è una chiesa parrocchiale, amministrativamente sede dell'omonima parrocchia dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto. La costruzione dell'edificio avvenne dal 1878 al 1883 (anno in cui venne consacrata). All'interno le arcate, che separano le tre navate, sono rivestite di marmo rosso di Verona, così come anche i piedritti ornati con dei capitelli, quasi come fossero delle colonne. Sull'altare maggiore domina un crocifisso, all'interno di un riquadro, che accoglieva precedentemente la tela di san Rocco, mentre gli altari laterali, partendo dalla navata di sinistra, presentano delle immagini, di san Gaspare, fondatore dei missionari del Preziosissimo Sangue, della Madonna del Rosario e di sant'Anna. Sul lato destro vi sono le immagini, in cartapesta, di santa Rita da Cascia, una tela di santa Maria De Mattias fondatrice delle suore adoratrici del Sangue di Cristo, l'immagine in cartapesta di sant'Antonio di Padova e la tela rappresentante san Rocco. Nella navata centrale sono presenti le spoglie mortali di Francesco Pedicini, vescovo della arcidiocesi di Bari-Bitonto, che fece erigere, a sue spese, la chiesa e la affidò ai missionari del Preziosissimo Sangue. Ai lati sinistro e destro del presbiterio posto nella navata centrale sono presenti le lapidi che raccontano della costruzione della stessa. A destra la lapide cita: "A Dio l'ottimo, il massimo in onore del san Rocco confessore, principe un tempo dei Pessulani, il tempio è stato voluto dall'arcivescovo barese Francesco Pedicini, perché il precedente era piccolo e povero. Don Federico Renzullo, superiore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, commissionò all'impresa di A. Contegiacomo e I. Pece una grande e rinnovata costruzione con volte decorate e rifatte. Egli curò la costruzione degli altari minori e con vani simili dedicati al Sacratissimo Cuore di Gesù e alla Madonna del Rosario. La stessa chiesa contiene l'altare maggiore eretto dalle fondamenta nell'anno del recuperato benessere 1931" A sinistra: "A Dio, nell'anno di grazia, il 1º febbraio 1934, fu fatta questa stessa chiesa di San Rocco confessore, liberatore dalla peste, con solerte cura dei Missionari e con gran lavoro per la ricostruzione. Quando Antonio Velardi era Generale della Congregazione e Federico Renzullo era superiore, Alessio S.R.E. Cardinale Ascalesi, Arcivescovo di Napoli consacrò con rito solenne al santo e dedicò alla Pia e Santa Vergine Immacolata, nello stesso giorno della festa della dedicazione per la chiesa romana missionaria". Sulla cantoria posta sopra il portone centrale è situato l'antico organo a canne che, inizialmente funzionante a mantice, dopo i lavori di restauro avvenuti durante l'anno 2012 a cura della ditta Consoli, è stato modificato e ristrutturato a norma delle norme liturgiche con un sistema semielettronico. La console, posta tra il presbiterio e la navata destra, è stata sostituita anch'essa con un modernissimo sistema semielettronico. Nel corso degli ultimi decenni la chiesa ha subito due ristrutturazioni rese necessarie per la presenza di infiltrazioni nella volta, così anche il campanile che ha visto rinnovato l'impianto sonoro per le campane. L'erezione canonica da chiesa di San Rocco a parrocchia Preziosissimo Sangue in San Rocco avvenne il 4 luglio 1942. Attualmente la parrocchia è guidata dai Missionari del Preziosissimo Sangue fondati da san Gaspare del Bufalo nel 1815. Michele Colagiovanni. I Missionari del Preziosissimo Sangue a Bari. Bari. CPPS, 1992. San Gaspare del Bufalo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa del Preziosissimo Sangue in San Rocco Parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco, su parrocchiapreziosissimosanguebari.it. Scheda della Diocesi di Bari - Bitonto, su arcidiocesibaribitonto.it. "Occhio alla Parrocchia" Periodico ufficiale di informazione religiosa, su occhioallaparrocchia.it. URL consultato il 22 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).

Palazzo Fizzarotti
Palazzo Fizzarotti

Il Palazzo Fizzarotti è uno storico edificio di Bari in Puglia. Eretto nel centro della città nel 1910, in stile eclettico ispirato al gotico veneziano, fu commissionato dal banchiere e imprenditore Emanuele Fizzarotti e progettato dall’architetto Ettore Bernich, caposcuola dell’eclettismo italiano. Il palazzo conserva al suo interno sale riccamente decorate, ciascuna con un preciso stile artistico e l’impiego e l’associazione di materiali e tecniche diverse. Costruito al di sopra della sorgente sotterranea “Mare Isabella”, Palazzo Fizzarotti presenta più strati architettonici. Nel suo interno sono visibili strutture del XIII secolo risalenti a vecchi conventi e stazioni di ristoro esterne alle mura della città medioevale. Nel 1850, con l’abbattimento delle mura medioevali e l’ampiamento della città attraverso il quartiere murattiano, vengono connesse due zone di suolo da Nicola Lagattola. Nel novembre 1858 gli eredi Lagattola vendono il terreno a Nicola Loiacono che costruisce piano terra e primo piano in stile barocchetto, demolendo e inglobando al suo interno le antiche strutture duocentesche. L'ultima erede Loiacono, Rosa, vende nel 1879 l’intero complesso all'imprenditore Emanuele Fizzarotti che lo modifica, sopraelevando il secondo e terzo piano e applicando una facciata gotica veneziana. Il Fizzarotti, un uomo estremamente attento alla cultura, all'arte e alla musica, volle fare del Palazzo un contenitore culturale, infatti la sua costruzione e decorazione divenne un’opera di mecenatismo che impegnò maestranze a livello locale e nazionale. Il costruttore fu Nicolangelo Favia, sotto la direzione di Cesare Augusto Corradini che disegnò e dipinse anche opere pregevoli fra cui L’arrivo a Bari nel 1002 del Doge Orseo II che libera la città ed Il corteo nuziale di Federico II e Iolonda de Brienne. Alla maestria del pittore Rega si deve il meraviglioso ciclo del Salone delle Arti e del lavoro e a maestranze provenienti da Venezia e Ravenna i fregi e le opere murarie. In seguito alla scomparsa di Emanuele Fizzarotti, sopraggiunta nel 1926, il palazzo divenne prima, negli anni 1930, proprietà e sede della Banca del Fucino e poi, dopo lo sbarco degli alleati nel sud Italia, sede del Circolo Ufficiali Alleati. Tra gli anni 1960 e 1980 fu invece sede degli uffici della Comunità Europea. Nel 1947 Giosuè Poli prende la gestione di Palazzo Fizzarotti a nome dell’Immobiliare Pugliese S.p.A. A partire da quel momento, l'Immobiliare Pugliese e i suoi azionisti si sono impegnati prima nella salvaguardia del palazzo da pressioni politiche e finanziarie, quindi poi al suo recupero e valorizzazione. Oggi Palazzo Fizzarotti è anche sede Il dell'Archivio Poli, che custodisce il contributo del molfettese Giosuè Poli, dirigente sportivo, organizzatore e atleta, nella ristrutturazione sociale del territorio pugliese e dello sport italiano, durante e dopo la seconda guerra mondiale. L’archivio è al momento in fase di digitalizzazione e può essere consultato per appuntamento. Comprende, tra gli altri, rari documenti, fotografie e lettere anche dal fronte a partire dal 1915 sino al 1969. La facciata del “Palazzo Fizzarotti” è rivolta a mezzogiorno ed è strutturata in cinque arcate ogivali, affiancate, all’estremità, da due torri, sormontate da cupole finemente decorate, con mosaici a foglia d’oro, raffiguranti il “sol levante Quattro medaglioni a mosaico policromo con fondo a foglia d’oro ornano la facciata rappresentano la Fenicia; il vecchio stemma della città di Bari con il mitico fondatore della città, “Barinon”; lo stemma della città di Lecce, da cui la Famiglia Fizzarotti proveniva; l’allusivo stemma personale di Emanuele Fizzarotti “quamquam fractae vulnerant” (malgrado siano rotte feriscono ancora). I balconi, le finestre, trifore e bifore, sono in pietra merlettata come tutta la facciata. Quest’ultima manifesta un armonioso contrasto tra la compatta ma semplice pietra e le linee degli archi, a sesto acuto che, insieme ai pilastri in rilievo, con relativi basamenti e capitelli, incorniciano tre livelli di finestre bifore rastremate. II piano terzo sopra è percorso, per tutta la sua lunghezza, da un loggiato, il cui colonnato sostiene il pregevole ed importante cornicione. Attraversato il portone in massello di quercia intagliato ci troviamo nell’androne, aperto sul retro in un giardino monumentale ospitante una fontana con la statua del Nettuno. Lo scalone monumentale, come lo stesso giardino, sono realizzati con la stessa cura di particolari e diversità di tecniche esecutive che caratterizzano le sale di rappresentanza del primo piano. terminano al terzo piano in una volta a crociera decorata con un cielo stellato di un intenso azzurro rappresentante i dodici segni zodiacali. Nella sovrabbondanza di elementi decorativi, stemmi e piccoli inserti narrativi, si distinguono quattro dipinti murari rappresentanti delle quattro stagioni, personificate da figure in costumi vagamente quattrocenteschi. Due delle quattro scene, tutte costituite da tre figure, si attengono alla tradizionale iconografia dedicati alla mietitura e alla vendemmia. Due, più “libere”, si presentano una la composizione riguardante l’inverno e l’altra, con la coppia dei giovani innamorati in un paesaggio fiorito, allude alla primavera. Grande interesse e attenzione suscitano le quattro sale di rappresentanza: il Salone delle Arti e del Lavoro, il Salone Trecentesco, il Salone Rosa e il Salone del Caminetto a cui si accede attraverso il cosiddetto Salottino d’attesa dove si trova un importante mosaico pavimentale che raffigura la testa alata di Mercurio, dio del Commercio, chiara allusione alle attività finanziarie redditizie del proprietario del palazzo, esponente di primo piano della Bari moderna. Christine Farese Sperken e Fabio Mangone, Palazzo Fizzarotti, Sfera Edizioni, 2019, ISBN 978-8885753068. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Fizzarotti