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Chiesa di San Giovanni Battista (Barbaresco)

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Barbaresco chiesa torre
Barbaresco chiesa torre

La chiesa di San Giovanni Battista è la parrocchiale di Barbaresco nella provincia di Cuneo in Piemonte. Appartiene alla diocesi di Alba, e risale al XVI secolo. Langhe Barbaresco (Italia) Diocesi di Alba Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di San Giovanni Battista , su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 20 marzo 2021.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Giovanni Battista (Barbaresco) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Giovanni Battista (Barbaresco)
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Barbaresco chiesa torre
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Luoghi vicini

Barbaresco (Italia)
Barbaresco (Italia)

Barbaresco (Barbaresch in piemontese) è un comune italiano di 609 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte, noto per essere luogo di origine e di produzione del vino Barbaresco. Il comune rientra con l'area del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato tra i patrimoni dell'umanità. La zona è conosciuta storicamente come barbarica sylva, dove le antiche popolazioni celtiche si ritiravano in adorazione del dio Tanaro. Si crede che questa zona sia stato il luogo di nascita dell'imperatore romano Elvio Pertinace, anche se sono decine i paesi che si contendono tale nobile nascita. Il 22 maggio 2014 è stata anche sede della partenza della cronometro Barbaresco - Barolo, dodicesima tappa del Giro d'Italia 2014, dove il colombiano Rigoberto Urán si è aggiudicato la tappa e anche la maglia rosa. Il 22 giugno 2014 il comune è stato inserito nella lista dei beni del Patrimonio dell'Umanità, in quanto fa parte del sito Unesco che comprende alcuni dei comuni più caratteristici di Langhe, Roero e Monferrato. Lo stemma e il gonfalone del Comune di Barbaresco sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 aprile 1985. Lo stemma raffigura, su sfondo dorato, un torrione d'azzurro, merlato alla guelfa e munito di una torre quadrata dello stesso, con merlatura guelfa; l'edificio è semicircondato da una bassa cinta muraria, azzurra. Lo scudo è accompagnato dal motto De Barbarisco turris et arx. Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro. Dagli anni trenta ai sessanta si è verificato, come altrove in Italia, lo spopolamento delle campagne che ha visto decine di barbareschesi lasciare la propria terra per dirigersi in prevalenza a Torino e nella riviera ligure. Successivamente alla contenuta immigrazione dall'Italia meridionale, negli ultimi anni Barbaresco ospita circa una sessantina di extracomunitari provenienti dall'Europa Orientale che lavorano come manodopera nelle aziende agricole. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Barbaresco sono 86, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Quasi tutti i residenti si dedicano alla viticoltura come soci della cantina sociale o con cantine a gestione familiare o con attività collegate. Il Barbaresco DOCG è commercializzato a livello internazionale tra i vini più pregiati. Le due principali aziende vinicole locali sono Gaja e I Produttori del Barbaresco. Data l'importanza del prodotto l'ottocentesca chiesa sconsacrata di San Donato è stata restaurata e adattata ad enoteca regionale. AA.VV., Il Piemonte paese per paese, Firenze, Ed. Bonechi, 1993. Barbaresco (vino) Langhe Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barbaresco Sito ufficiale, su comune.barbaresco.cn.it. Barbarésco, su sapere.it, De Agostini.

Circondario di Alba
Circondario di Alba

Il circondario di Alba era uno dei circondari in cui era suddivisa la provincia di Cuneo. In seguito all'annessione della Lombardia dal Regno Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna (1859), fu emanato il decreto Rattazzi, che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno, suddiviso in province, a loro volta suddivise in circondari. Il circondario di Alba fu creato come suddivisione della provincia di Cuneo; il territorio corrispondeva a quello della soppressa provincia di Alba del Regno di Sardegna, appartenuta alla divisione di Cuneo. Con l'Unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari fu estesa all'intera Italia, lasciando invariate le suddivisioni stabilite dal decreto Rattazzi. Il circondario di Alba venne soppresso nel 1926 e il territorio assegnato al circondario di Cuneo. Nel 1863, la composizione del circondario era la seguente: mandamento I di Alba Alba; Barbaresco; Neive; Neviglie; Roddi; Trezzo Tinella mandamento II di Bossolasco Albaretto della Torre; Arguello; Bossolasco; Cerretto delle Langhe; Cissone; Feisoglio; Gorzegno; Niella Belbo; San Benedetto Belbo; Serravalle delle Langhe; Somano mandamento III di Bra Bra; Pocapaglia; Santa Vittoria d'Alba mandamento IV di Canale Canale; Castagnito; Castellinaldo; Montà; Monteu Roero; Santo Stefano Roero mandamento V di Corneliano d'Alba Baldissero d'Alba; Corneliano d'Alba; Guarene; Montaldo Roero; Monticello d'Alba; Piobesi d'Alba; Sommariva Perno; Vezza d'Alba mandamento VI di Cortemilia Bergolo; Bosia; Castelletto Uzzone; Castino; Cortemilia; Cravanzana; Gorrino; Levice; Perletto; Scaletta Uzzone; Torre Bormida; Torre Uzzone mandamento VII di Diano d'Alba Benevello; Borgomale; Diano d'Alba; Grinzane; Lequio Berria; Montelupo Albese; Rodello; Serralunga d'Alba mandamento VIII di Govone Govone; Magliano d'Alba; Priocca mandamento IX di Monforte d'Alba Castelletto Monforte; Castiglione Falletto; Monchiero; Monforte d'Alba; Perno; Roddino; Sinio mandamento X di La Morra Barolo; La Morra; Novello; Verduno mandamento XI di Santo Stefano Belbo Camo; Castiglione Tinella; Cossano Belbo; Mango; Rocchetta Belbo; Santo Stefano Belbo mandamento XII di Sommariva Bosco Ceresole d'Alba; Sanfrè; Sommariva del Bosco

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Neive)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Neive)

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Neive in provincia di Cuneo, Piemonte. Appartiene alla vicaria delle Valli Belbo e Tinella della diocesi di Alba e risale al XII secolo. Il luogo di culto venne citato per la prima volta nel 1145, ricordato come legato alla canonica della Santa Croce a Mortara e tale resterà sino al 1263. Nel 1325, secondo la modificata giurisdizione ecclesiastica, entrò a far parte della diocesi di Alba e questo generò un contrasto tra Mortara ed Alba su chi sarebbe stato beneficiario delle decime. Nel 1474 la questione si risolse con l'assegnazione della chiesa alla canonica di Santa Maria Nova di Asti, legata ai canonici Lateranensi. La visita pastorale di monsignor Vincenzo Marino avvenuta nel 1576 la descrisse come inadeguata alle necessità della popolazione. Altre visite pastorali si succedono nel 1577 e nel 1644. Nel 1648 Giovanni Battista Farriano arricchisce con i suoi dipinti ad affresco l'altare del Santissimo Rosario. Nella seconda metà del XVII secolo e all'inizio del secolo successivo l'edificio fu oggetto di due importanti interventi di restauro che comportarono anche la sua ricostruzione quasi completa. Attorno al 1729 solo la torre campanaria risultava edificata, su progetto di Francesco Gallo, mentre il resto della struttura era ancora in situazione precaria. La situazione fu sbloccata dall'intervento di Vittorio Amedeo II di Savoia ed entro la metà del secolo la nuova chiesa fu quasi ultimata. A lavori finiti gli altari vennero assegnati a varie comunità e compagnie e furono anche decorati con stucchi policromi. Nel 1816 l'edificio venne nuovamente restaurato e modificato nelle sue forme. L'anno successivo, superata la fase delle soppressioni napoleoniche, la chiesa venne reinserita nella diocesi di Alba. Le decorazioni lignee e in tessuto del baldacchino dell'altare furono realizzate dall'intagliatore Conti e dal tessitore Colombier. Una nuova ristrutturazione fu realizzata nel 1859 e nel 1878 gli interni furono arricchiti di altre decorazioni. Nel 1887 fu costruito l'organo. L'ultimo ciclo di lavori è stato realizzato negli anni cinquanta. Il prospetto principale ha forme neoclassiche, con suddivisione in due ordini senza frontone nella parte superiore. Il portale principale architravato è affiancato, ai lati, dai due ingressi secondari, anch'essi architravati. Nel secondo ordine sono presenti tre nicchie con statue. La torre campanaria si alza in posizione arretrata, sul lato sinistro, affiancata al corpo della chiesa. L'edificio ha grandi dimensioni e la sala è suddivisa in tre navate con separazione realizzata da grandi pilastri decorati e sorreggenti archi a tutto sesto. La zona del presbiterio si raggiunge dalla navata centrale, ed è meno ampia di questa. Gli adeguamenti liturgici degli anni settanta hanno comportato la realizzazione di nuovi arredi lignei. Neive Langhe Diocesi di Alba Parrocchie della diocesi di Alba Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa dei Santi Pietro e Paolo Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa Parrocchiale Ss. Pietro e Paolo, su comune.neive.cn.it. URL consultato il 29 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2021).

Castagnito
Castagnito

Castagnito (Castagnì in piemontese) è un comune italiano di 2 231 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero. Castagnito sorge nelle colline del sinistra Tanaro a 350 metri sul livello del mare. La sua origine risale al XII secolo e la sua storia vede l'alternarsi di varie signorie tra cui la diocesi di Asti e soprattutto i Rotari o Roero. Nello stemma è raffigurato su campo azzurro un ramo di castagno al naturale, posto in palo, fogliato di cinque e fruttato di due, accompagnato in punta da tre ruote d'argento, simbolo della famiglia Roero. Sotto lo scudo una lista bifida reca la latinizzazione del toponimo, Castanetum ad Tanagrum. Il gonfalone è un drappo di azzurro. La chiesa parrocchiale del capoluogo è dedicata a san Giovanni Battista. In frazione San Giuseppe vi è la chiesa parrocchiale dedicata a san Giuseppe. Al suo interno è presente un organo Berutti del XX secolo, donato alla parrocchia dalla famiglia Burgo di Torino. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Castagnito sono 359, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Comune agricolo, Castagnito vanta una frutticoltura specializzata che annovera varie specialità di frutta, ma in prevalenza pesche e pere. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castagnito Sito ufficiale, su comune.castagnito.cn.it. Castagnito, su sapere.it, De Agostini.

Magliano Alfieri
Magliano Alfieri

Magliano Alfieri [Majan (ant ël Roé) in piemontese] è un comune italiano di 2 147 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero. In precedenza denominato Magliano d'Alba, dal 30 gennaio del 1910 fu denominato Magliano Alfieri. Nello stemma è rappresentato su sfondo d'oro il castello degli Alfieri, fondato sulla campagna di verde e sormontato dall'aquila nera coronata simbolo di quella famiglia. Il gonfalone è un drappo di bianco. Chiesa di Sant'Andrea, chiesa parrocchiale Castello degli Alfieri. Il castello della famiglia degli Alfieri di Sostegno, signori di San Martino, che fu edificato tra il 1649 e il 1680 (Vittorio Alfieri, che vi passò le prime estati della sua vita, ne fa menzione in diverse sue lettere). Nell'angolo nord del palazzo, con ingresso sia dalla via laterale esterna, che dall'interno, la residenza ospita la cappella del crocefisso gentilizia, con all'interno tre pale settecentesche; tra le sale più significative del palazzo un salone degli stemmi in gesso della famiglia Alfieri di autori stuccatori ottocenteschi di Lugano; ben conservato è anche il salone delle aquile, che deve il nome al soggetto, le aquile appunto, scelto per affrescare il soffitto di questa sala. Il palazzo è stato riaperto solo da pochi anni, grazie all'interessamento e all'impegno degli "Amici del Museo", dopo che negli anni ‘60 il castello venne trasformato in un condominio popolare. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura, arte e focolare della comunità piemontese. Dal 1994 le sale del palazzo ospitano una sezione dedicata ai soffitti di gesso, elementi di un'identità culturale ormai lontana. Era infatti tradizione diffusa impiegare il gesso nella costruzione principalmente per ragioni economiche, vista l'abbondanza di cave di gesso in questa zona del Piemonte. Le modeste case contadine assumevano così un tocco di semplice eleganza grazie ai solai che venivamo controsoffittati con una struttura in gesso decorato che, se da un lato arricchiva la dimora, con richiami ai temi stilistici-decorativi colti e raffinati, dall'altro avevano l'importantissima funzione di isolare e mantenere il calore durante i rigidi inverni. Sul lato sinistro del castello, contornata da un verdeggiante parco si trova la Parrocchiale di S.Andrea. L'antico campanile è forse risalente al XIV secolo. Dal 2007 fa parte del circuito degli 8 castelli, meglio noto come Castelli Doc. La rete dei castelli include i manieri di Grinzane Cavour, Barolo, Serralunga d'Alba, Govone, Magliano Alfieri, Roddi, Mango e Benevello. È inoltre inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Magliano Alfieri sono 172, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Magliano Alfieri Sito ufficiale, su comune.maglianoalfieri.cn.it. Magliano Alfièri, su sapere.it, De Agostini.

Guarene
Guarene

Guarene (Guaren-e in piemontese) è un comune italiano di 3 543 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero e confina con la vicina città di Alba, capitale del territorio delle Langhe e del Tartufo Bianco. Lo stemma e il gonfalone del Comune di Guarene sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 luglio 1952. Lo stemma si può blasonare: Il gonfalone è un drappo di rosso. Si trova in territorio a grande vocazione turistica nel comprensorio di Langhe, Monferrato e Roero. Nel 2019 è diventato Comune Bandiera arancione del Touring Club Italiano, nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento di Spiga Verde, mentre nel 2023 è inserito nella ristretta cerchia dei Borghi più belli d'Italia. Il tessuto imprenditoriale conserva una forte vocazione alla coltivazione di prodotti agricoli di qualità dai quali si ottengono vini pregiati (Barbera d'Alba, Roero (vino), Roero Arneis, Dolcetto d'Alba ) e produzioni frutticole tipiche, ad esempio la Pera madernassa, la cui coltivazione nacque proprio a Guarene negli ultimi anni del 1800. Nel comune hanno sede anche numerose aziende di piccola e media grandezza, concentrate nelle zone industriali di pianura. Strategicamente importante, il maniero fu oggetto di contese nel corso dei secoli. All'inizio del XVIII secolo venne distrutto e sulle rovine fu innalzata l'attuale costruzione, improntata al classicismo dello Juvarra su disegno del conte Giacinto Roero. Guarene ospita la prima sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, aperta nel 1997, nell'omonimo palazzo che si affaccia sulla centrale Piazza Roma. Edificio settecentesco restaurato e trasformato in spazio espositivo, ospita mostre, convegni, seminari e laboratori didattici. Nel 2019 la Fondazione ha inaugurato il Parco d'Arte della Collina di San Licerio, primo esempio di Land Art in Langhe e Roero. Il parco è gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dell'anno. Chiesa della Santissima Annunziata Chiesa di San Michele Chiesa di San Rocco Chiesa parrocchiale dei Ss Pietro e Bartolomeo Pinacoteca Comunale del Roero Palazzo Comunale Paramuro (passeggiata panoramica con vista su Alba e Langhe edificata sulle antiche mura del paese) Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Guarene sono 329, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni più recenti che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guarene Sito ufficiale, su guarene.it. Guarène, su sapere.it, De Agostini.