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Montecodruzzo

Frazioni di RoncofreddoPagine con mappeStub - centri abitati dell'Emilia-Romagna
Italy provincial location map 2016
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Montecodruzzo (Muntcudròzz in romagnolo) è una frazione collinare appartenente al comune di Roncofreddo. Il paese sorge a 17 Km dal centro di Cesena, tra le vallate del fiume Savio e del fiume Pisciatello (in dialetto Urgòn).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Montecodruzzo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Montecodruzzo
Via Malatesta, Unione Rubicone e mare

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44.030277777778 ° E 12.240555555556 °
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Indirizzo

Via Malatesta 2a
Unione Rubicone e mare
Emilia-Romagna, Italia
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Italy provincial location map 2016
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Luoghi vicini

Montiano
Montiano

Montiano (Muncin in romagnolo) è un comune italiano di 1 697 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Montiano è situato sulle propaggini dell'Appennino cesenate, su un crinale a cavallo delle valli dei torrenti Pisciatello e Rigossa, a 9 km a sud-est da Cesena. Fu possedimento degli arcivescovi di Ravenna e poi del vicariato di Sant'Arcangelo di Romagna (1371). Diventa possedimento dei Malatesta alla fine del XIV secolo. Saccheggiato nel 1355 dal forlivese Ludovico degli Ordelaffi, torna pochi anni dopo sotto la Curia di Ravenna. Nel 1566 per volontà di papa Pio V viene ceduto ai Malatesta del ramo di Sogliano. Giacomo Malatesta (1530-1600), nipote di Sigismondo, fa costruire l'imponente rocca e la porta di accesso al borgo, conosciuta oggi come Arco degli Spada. Gli anni del XVI e il XVII secolo sono fra i più importanti per la storia del paese. Viene costruita la chiesa parrocchiale di Sant'Agata e pochi anni dopo, agli inizi del 1600, la chiesa di San Francesco assieme all'attiguo convento dei frati minori. Estintosi il ramo dei Malatesta, Montiano passa alla famiglia Spada di Bologna. Nel 1797 ritorna sotto il dominio diretto della Santa Sede, che lo regge fino all'Unità d'Italia. L'attestazione più antica dello stemma è del XVIII secolo. Lo si trova descritto negli Stemmi della Legazione di Forlì nell'anno 1851: troncato d'azzurro e di rosso, alla testa umana bifronte con una faccia femminile e una maschile, al naturale e attraversante sul tutto. Il monte sormontato dalla testa di Giano bifronte è un'arma parlante e riprende l'ipotesi nata sei secoli fa che il nome del borgo derivasse da Mons Jani, Monte di Giano da cui Montiano. Il gonfalone è un drappo di bianco leggermente appuntato. Chiesa parrocchiale di Sant'Agata (sec. XV) contenente una pala di G. Modigliani (1609) Arco "Galeffi" Arco "Spada" Centro culturale Polivante " San Francesco" Chiesa dei tre monti Oratorio della Madonna del Castello Palazzo Cattoli Rocca Malatestiana Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 120 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Bulgaria 45 2,65% Marocco 20 1,18% L'economia del comune è basata prevalentemente sull'agricoltura con vigneti e oliveti, frutta, ortaggi e cereali. Presenti attività manifatturiere nei settori meccanico e della lavorazione del legno. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montiano Sito ufficiale, su comune.montiano.fc.it. Montiano (Forlì-Cesena), su sapere.it, De Agostini.

Museo d'arte sacra (Longiano)
Museo d'arte sacra (Longiano)

Il Museo d'arte sacra di Longiano è stato fondato dal Comune di Longiano e dalla Diocesi di Cesena e Sarsina e inaugurato il 18 marzo 1989. È allestito nel settecentesco Oratorio di San Giuseppe Nuovo (già sede della Confraternita degli Agonizzanti). L'antico spazio ecclesiastico è stato progettato nel 1703 da Pier Mattia Angeloni, con apparato decorativo in stucco realizzato tra il 1789 e il 1791 da Antonio Trentanove. Il museo raccoglie le opere di varia natura (dipinti, ex voto, stampe antiche, suppellettile ecclesiale, etc.) provenienti dalle chiese e dagli edifici religiosi del territorio longianese. Tra le opere sono da menzionare: la Via Crucis del XVIII secolo; il dipinto dell'Assunta e i Santi Antonio Abate e Girolamo di Giovanni Battista Barbiani del XVII secolo; il seicentesco Crocifisso fra San Girolamo e Monaca; l'icona della Beata Vergine col Bambino (oggi denominata Madonna delle Lacrime), citata da Oriana Fallaci nel suo libro Un cappello pieno di ciliege; inoltre è esposto il gruppo scultoreo in terracotta policroma del Compianto sul Cristo morto di Ilario Fioravanti realizzato nel 1985. Il Museo d'arte sacra è stato tra i promotori della rassegna Longiano dei Presepi e partecipa alla Giornata dei Musei Ecclesiastici. Periodicamente ospita delle mostre temporanee. Marina Cellini, Longiano. San Giuseppe Nuovo, Museo d'Arte Sacra, Ghigi, Rimini, 1989, ISBN IT\ICCU\RAV\0087857 Musei dell'Emilia-Romagna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo d'arte sacra di Longiano