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Roncofreddo

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Roncofreddo (Runfrèd in romagnolo) è un comune italiano di 3 447 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Roncofreddo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Roncofreddo
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Fondazione Tito Balestra
Fondazione Tito Balestra

La Fondazione "Tito Balestra" è un museo italiano d'arte moderna e contemporanea, situato nei locali del Castello Malatestiano di Longiano. Al suo interno ospita una delle raccolte d'arte moderna e contemporanea più ricche dell'Emilia-Romagna. La Fondazione è legata al nome di Tito Balestra, poeta tra i maggiori del Novecento italiano. La collezione di Tito Balestra raccoglie 2.300 opere d'arte del Novecento italiano, a parte qualche eccezione, con una prevalenza di dipinti e opere grafiche di Mino Maccari (1903), quasi un primo organico museo dell'artista toscano che copre gli anni di attività dal 1920 al 1976. La raccolta è senza dubbio una delle più ricche di tutta la regione Emilia-Romagna nel settore dell'arte contemporanea e rappresenta un grande spaccato di cultura visiva del secolo scorso. Una peculiarità della collezione è quella di essere nata grazie ai numerosi rapporti di scambio, di amicizia e di interessi culturali fra Tito Balestra e il mondo artistico del secondo dopoguerra. Tito Balestra era un collezionista non comune, con una sensibilità rara; passava ore, giorni a selezionare l'opera o l'oggetto che più lo interessava, senza in apparenza lasciare trapelare nulla, poi, con una abilità straordinaria e una lucida determinazione, riusciva quasi sempre ad ottenere quello che aveva mirato. Refrattario al mercato e alle mode, attraverso il suo collezionare ha integrato visivamente la sua poetica, ha lasciato non solo una testimonianza di quel mondo e delle sue amicizie, ma una traccia profonda del suo percorso di uomo e di poeta. Nella collezione non ci sono stonature o sbavature, ovunque troviamo corrispondenze coerenti a quanto detto. Dopo la morte di Tito nel 1976, accogliendo il suo desiderio che la collezione non fosse smembrata, il fratelli Romano, Giorgio, Piero e Laura ed alcuni amici, fra i quali, Giuseppe Appella, Enzo Dalla Chiesa, Mino Maccari, Gino Montesanto, Amelio Roccamonte, Vanni Scheiwiller, contribuirono affinché Anna Maria De Agazio, moglie di Tito, fosse rassicurata sul fatto che un progetto per mantenere unita la collezione ed eventualmente renderla pubblica era possibile. Nel giugno del 1982, ad opera della famiglia, fu inaugurata la costituenda Fondazione Tito Balestra a Longiano, in una moderna costruzione, in Via Giovanni XXIII. Primo atto della futura Fondazione fu il riordino e la sistemazione della collezione a cura di Giuseppe Appella, il quale inoltre curò il primo catalogo de La Collezione Balestra, con una selezione di artisti e di opere presenti in collezione. Nel 1986 Anna Maria De Agazio donò la collezione, in accordo con la famiglia di Tito, affinché fosse finalmente costituita la fondazione dedicata al marito, ad opera dell'amministrazione comunale di Longiano, grazie alla sensibilità e all'impegno dell'allora sindaco Giuseppe Canali. Nel 1989 la Fondazione Tito Balestra ottenne il riconoscimento giuridico dal Presidente della repubblica. Nello stesso anno, trasferito il municipio e terminati i lavori di restauro, la collezione fu collocata nell'attuale sede, all'interno del Castello Malatestiano. Nel giugno del 1991 fu approntata una selezione di circa quattrocento opere, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede; da allora sono seguiti vari allestimenti che hanno reso possibile mostrare in ampia parte il patrimonio della collezione. Alla Fondazione partecipano, oltre l'Amministrazione Comunale, la Provincia di Forlì-Cesena, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Demoetnoantropologici di Bologna, alcuni familiari di Tito Balestra, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, la REN Romagna Energia, la Costruzioni e Impianti S.p.A. C.E.I.S.A., la Gommaria S.p.A., la Isoltema S.p.A., la I.V.A.S. S.p.A. e la Technogym S.p.A. . All'interno della Fondazione si trova una cospicua raccolta di opere d'arte moderna e contemporanea appartenenti a vari artisti: Ugo Attardi, Tito Balestra, Luigi Bartolini, Sergio Birga, Victor Brauner, Massimo Campigli, Domenico Cantatore, Bruno Caruso, Leonardo Castellani, Sergio Ceccotti, Marc Chagall, Pietro Consagra, Carlo Corsi, Filippo de Pisis, Enotrio Pugliese, Eliano Fantuzzi, Riccardo Francalancia, Giorgio Gomirato, Francisco Goya Y Lucientes, Renato Guttuso, Erich Heckel, Oscar Kokoschka, Fernand Léger, Leo Longanesi, Mino Maccari, Mario Mafai, Gian Ruggero Manzoni, Giacomo Manzù, Marino Marini, Edolo Masci, Henri Matisse, Carlo Mattioli, Gastone Micheli, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Marcello Muccini, Jorg Neitzert, Giò Pomodoro, Amelio Roccamonte, Ottone Rosai, Georges Rouault, Mario Sironi, Ardengo Soffici, Alberto Sughi, Nino Terziari, Francesco Trombadori, Giulio Turcato, Cy Twombly, Antonio Vangelli, Renzo Vespignani, Giuseppe Viviani, Antonio Zancanaro, Primo Zeglio, Alberto Ziveri. Oltre il patrimonio artistico originario donato all'allora costituenda Fondazione Tito Balestra, negli anni, ad opera delle attività della stessa e della generosità di alcuni amici di Tito e di qualche familiare, la collezione si è arricchita di circa mille opere (dipinti, sculture e opere grafiche) di artisti quali Assadour, Enrico Accatino, Tito Balestra, Enrico Baj, Amerigo Bartoli, Antonio Battistini, Arnaldo Battistoni, Remo Brindisi, Romolo Calciati, Felice Casorati, Leonardo Castellani, Arnoldo Ciarrocchi, Tano Citeroni, Enotrio Pugliese, Pericle Fazzini, Ilario Fioravanti, Lino Gentili, Franco Gentilini, Giulio Giulianelli, Aldo Gobbi, Giampiero Guerri, Pietro Guida, Tom Lyons, Mauro Masi, Fausto Melotti, Giovanni Sesto Menghi, Elio Morri, Giordano Perrelli, Walter Piacesi, Franco Poli, Domenico Rea, Gian Ruggero Manzoni, Nino Ricci, Amelio Roccamonte, Lalla Romano, Raimondo Rossi, Manlio Sarra, Angelo Savelli, Flaminia Siciliano, Leonardo Sinisgalli, Piergiorgio Spallacci, Alberto Sughi, Nino Tirinnanzi, Antonio Vangelli, Renzo Vespignani, Tono Zancanaro. All'interno della Fondazione si conservano anche l'archivio e la biblioteca di Tito Balestra che sono presenti solo in parte (circa 3500 titoli); infatti dopo la morte di Anna la ricca biblioteca è stata smembrata e l'archivio manomesso. L'archivio, oltre a un discreto epistolario, comprende appunti, manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie e alcuni documenti. La biblioteca della Fondazione, costituita attraverso acquisizioni, donazioni e scambi librari dal 1991 ad oggi, conta 2500 titoli e presto sarà inserita nella rete bibliotecaria di Romagna. L'Ente, oltre a conservare ed incrementare il proprio patrimonio artistico, bibliografico e documentale, ha il fine di attuare iniziative per la conoscenza dell'opera grafica e delle arti visive contemporanee attraverso l'esposizione permanente di opere d'arte della collezione Balestra e la promozione di manifestazioni e di convegni con una particolare attenzione all'arte e alla cultura del Novecento. Dal 1991 ad oggi sono molte le attività percorse e proposte dalla Fondazione, ma fra queste ne ricordiamo alcune, per esempio le mostre "Tito Balestra - Mino Maccari, linoleum 1970-1975" (1993); "Lalla Romano, pitture, disegni, manoscritti e documenti" (1994); "Mario Luzi - Luciano Sampaoli, il tempo tra poesia e musica" (1996); "Gli Arcangeli, Francesco, Gaetano, Nino e Rosalba tra arte poesia e musica" (1996); "Ilario Fioravanti, esistenze ineffabili" (1996); "Antonio Vangelli, mostra antologica, opere dal 1946 al 1997" (1997); "Le donne di Mino Maccari nelle opere della collezione Balestra" (1998); "Renzo Vespignani, opera grafica, 1943 al 1983" (1999); "La realtà trasgredita, creatività e consapevolezza operativa" (2000); "Linoleografie ed epigrammi di Tito Balestra" (2003). La rassegna di arte, letteratura, musica "Sagge sono le Muse" che esordì nel 1993 è giunta, nel settembre 2007, alla quinta edizione, anche grazie alla collaborazione di artisti, musicisti, attori che hanno progettato e realizzato assieme alla Fondazione eventi originali, tra i quali si può ricordare "In Viaggio con Michel Butor" (2007). Un'altra attività di primo piano è la convegnistica con la quale si sono realizzati, fra gli altri, gli incontri su "Tito Balestra - Mino Maccari e la cultura del dopoguerra" (1993); "Musei e catalogazione verso l'informatizzazione del museo" (1994); "Ma l'Italia tutela i suoi artisti? La creatività tra formazione e legislazione" (1996); "Cuba la Isla Grande, arte, religione, letteratura, architettura e società" (2000); "Museo del futuro e futuro del museo" (2001); "IV intrattenimento della società di cultura metodologica operativa" (2001); l'incontro con Antonio Ria in occasione della giornata mondiale di poesia (21 marzo 2008); l'incontro con Marilena Pasquali in occasione della presentazione del libro "Giorgio Morandi saggi e ricerche" (1990-2007) e un corso di Tecnico di procedure informatizzate per la catalogazione di beni culturali (1993). Nel 1999 la Fondazione Tito Balestra, insieme ad alcuni esponenti della Scuola Operativa Italiana, ha costituito il CIDO (Centro Italiano di Didattica Operativa), con laboratori sperimentali didattici e spazi per la ricerca dei linguaggi espressivi, allo scopo di rendere la propria galleria d'arte non solo il luogo di conservazione delle opere, ma anche un'occasione per stimolare, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, una «esistenza estetica» attraverso le emozioni e il confronto culturale. Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata. 1º maggio - 28 maggio 2008 Assadour – Acquarelli, disegni e incisioni (1967-2008) 1º maggio - 24 luglio 2008 Pericle Fazzini– Disegni e piccole sculture (1930-1986) 1º giugno - 24 luglio 2008 Giovanni Sesto Menghi – La vita e l'arte, ritrovamenti e scoperte 30 agosto - 8 dicembre 2008 Sagge sono le Muse, intermezzo 2008, rassegna di arte musica e poesia: 30 agosto - 30 settembre 2008 Mokichi Otsuka – Il sorriso interiore, sculture in terracotta ingobbiata 13 settembre - 30 settembre 2008 Mario Dondero – Una commedia umana, ritratti e reportage (mostra fotografica) 4 ottobre 2008 Lo Sdrucciolo Cuore che in me è ribelle, Letture da poetesse del novecento 19 ottobre 2008 incontro con Marilena Pasquali – I carteggi di Giorgio Morandi con Mino Maccari, Giacomo Manzù e Cesare Brandi 26 ottobre - 23 novembre 2008 Per Filo e per Segno – Stampe originali e libri dell'artista de Il Laboratorio/edizioni di Nola di Vittorio Avella e Antonio Sgambati 30 ottobre 2008 Gian Ruggero Manzoni – L'Ombra della Parola (mostra e incontro con l'autore) 8 novembre - 8 dicembre 2008 Pierre Leloup, Mylène Besson – Pas de Deux 10 dicembre 2008 - 15 gennaio 2009 Il Presepe Drammatico di Giacinto Cerone e una selezione di opere dal 1985 al 2004 24 gennaio - 15 marzo 2009 Leo Simoni – La Città degli Sguardi 16 aprile - 24 maggio 2009 Guido Strazza – Dipinti, disegni, sculture dal 1952 al 2008 7 giugno - 30 agosto 2009 Franco Gentilini – Opere dal 1942 al 1980 18 ottobre - 29 novembre 2009 Gianni Cestari – Viaggio Senza Mappa, tra Ariosto, Coronelli e Rosen tema del libro e del viaggio 12 dicembre 2009- 10 gennaio 2010 Il Presepe Celeste di Claudio Palmieri e sue trenta opere 30 maggio - 30 agosto 2010 Ricordo di Toti Scialoja 2 ottobre - 2 novembre 2010 Collezione 7x11 – La Poesia degli Artisti a cura di Marco Fazzini 11 dicembre 2010 - 9 gennaio 2011 venti opere e Il Presepe Dischiuso di Bruno Conte 14 maggio - 30 agosto 2011 Michel Butor Retour à Longiano, quattro mostre, una tavola rotonda e l'anteprima di un prestigioso volume 1º ottobre - 27 novembre 2011 L'Orlando Furioso nelle Tavole di Grazia Nidasio 17 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012 Il Presepe Fiore e trenta opere di Enrico Pulsoni 28 aprile - 24 giugno 2012 Di Segni Incisi omaggio a Ilario Fioravanti 6 ottobre - 9 dicembre 2012 Leonardo Castellani, Incisioni e Opere su Carta (1930-1984) 15 dicembre 2012 - 24 febbraio 2013 Il Presepe Deserto di Luigi Teodosi e una selezione antologica di 30 carte 2 marzo - 19 giugno 2013 IL Selvaggio di Mino Maccari (1924-1943) nelle opere della collezione Balestra 28 settembre - 8 dicembre 2013 Giovanni Tamburelli (artista) Nel Disordine delle Cose, sculture, tappeti e acquerelli 14 dicembre 2013 - 12 gennaio 2014 Il Presepe Blu Notte e trenta opere di Guido Strazza 13 dicembre 2014 - 11 gennaio 2015 Il Presepe Luce di Peppino Mitarotonda e una selezione di opere in ceramica 28 febbraio - 30 aprile 2015 Non ero a Parigi, dipinti e disegni di Tinin Mantegazza, inaugurazione sabato 28 febbraio ore 17 Giuseppe Appella, (a cura di), La Collezione Balestra, Catalogo generale, Ed. Umberto Allemandi & C., Torino, 2004. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di), Antonio Vangelli. Mostra antologica - opere dal 1946 al 1997. (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 8 novembre 1997 – 7 febbraio 1998).I quaderni della Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC),1997. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di), Renzo Vespignani. Disegni e incisioni all'acquaforte 1943 – 1983. (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 6 novembre – 27 febbraio 2000). I quaderni della Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 1999. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di), Renzo Vespignani. Catalogo dell'opera incisoria 1980 – 1996. I quaderni della Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 1999. AA.VV. Gli Arcangeli. Nino, Gaetano, Francesco, Bianca, tra musica, arte e poesia. (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 18 maggio – 16 luglio 1996). Ed. All'insegna del pesce d'oro di Vanni Scheiwiller, Milano, 1996. Donatella Capresi, Barbara Cinelli, (a cura di), Mino Maccari. L'avventura de “Il Selvaggio”. Artisti da colle a Roma 1924 – 1943. (Catalogo mostra, Colle di Val d'Elsa – Museo di San Pietro). Ed. Maschietto e Musolino, Siena, 1998. Flaminio Balestra, (a cura di), Incisioni di Mino Maccari per “Il Selvaggio” 1924 – 1943. (Catalogo mostra, Colle di Val d'Elsa – Teatro dei Vari, 26 settembre 1998 – 7 gennaio 1999). Ed. maschietto e Mugolino, Siena, 1998. Tito Balestra, Se hai una montagna di neve tienila all'ombra, Ed. Garzanti, Milano, 1979. Tito Balestra, Quiproquo, Ed. Garzanti, Milano, 1974. Mario Luzi, Luciano Sampaoli, Torre delle ore. Quattro Lieder per voce e pianoforte e due ritratti di Arnoldo Ciarrocchi,Ed. All'insegna del pesce d'oro di Vanni Scheiwiller, Milano, 1994. Luciano Sampaoli, Una voragine il tempo. Quattro Lieder per soprano, chitarra e pianoforte su poesie di Tito Balestra, Ed. Ramberti Arti Grafiche, Rimini, 1997. Maria Censi, Alfonso Panzetta, (a cura di), Vanitas vanitatum. Et omnia vanitas. Il tema della vanità nella pittura e nella scultura italiana contemporanea. (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 2 dicembre – 4 febbraio 2001). Ed. Renaissance, Torino, 2000. AA.VV. Cuba la isla grande, arte società e cultura, Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano, 27 maggio – 25 giugno 2000. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, Franco Togni, Sagge sono le muse. IV Edizione, rassegna d'Arte, Musica e Poesia, (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 29 giugno – 30 agosto 2002). Flaminio Balestra, Antonio Ria, Lalla Romano, Pittura, Disegni, Manoscritti, Documenti, (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 12 novembre – 12 febbraio 1995). Catalogo Einaudi Milano, 1994. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di) Ilario Fioravanti, Il Compianto sul Cristo, Sicograf, Cesenatico, 2002. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di) Ilario Fioravanti, Ottanta. Incisioni, (Catalogo mostra, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 7 settembre – 6 ottobre 2002, Sicograf, Cesenatico, 2002. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di) Giorgio Amelio Roccamonte. Sculture e opere grafiche, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano di Longiano (FC), 2002. Flaminio Balestra, Massimo Balestra, (a cura di) Il Compianto di Ilario Fioravanti, Ed. Compositori, Bologna, 2004. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su fondazione Tito Balestra Sito ufficiale, su fondazionetitobalestra.org. Sito ufficiale, su fondazionetitobalestra.org. Istituto Beni Culturali dell'Emilia-Romagna, su ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 27 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2020).

Castello Malatestiano (Longiano)
Castello Malatestiano (Longiano)

Il Castello Malatestiano è una struttura difensiva che domina il borgo di Longiano, in provincia di Forlì-Cesena. Gli interni, restaurati nel XXI secolo, ospitano la sede della fondazione Tito Balestra, con un'importante collezione d'arte moderna e contemporanea. Il castello Malatestiano domina, assieme alla Torre Civica, il centro storico di Longiano. Le diverse destinazioni d'uso intercorse nei diversi periodi storici ne hanno influenzato e cambiato l'aspetto. La presenza di un castello nell'area di Longiano risulta già attestata da un documento del 1059. In età comunale la zona, saldamente in mano ai riminesi, fu lungamente contesa dai cesenati. Nel 1290, dopo l'ennesimo attacco delle truppe di Cesena, Gianciotto Malatesta fece rinforzare la struttura con la costruzione dei bastioni. Entrato tra i possessi della famiglia Malatesta il castello fu poi ampliato nel XII secolo con la costruzione della torre civica, del mastio e dei bastioni. In seguito, papa Leone X concesse Longiano in feudo perpetuo ai conti Rangone di Modena, che modificarono radicalmente l'esterno dell'edificio, adibendo il Castello come residenza nobiliare, abbandonando i caratteri medievali della fortezza militare e difensiva. Risalgono a questo periodo gli affreschi ancora conservati in due stanze del complesso e la vasca veneziana nella corte, come testimonianza della breve dominazione veneziana di Longiano. Passato allo Stato Pontificio nel 1463, tra il 1503 ed il 1506 il castello fu occupato dai veneziani che vi costruirono la vasca tuttora presente nel cortile. Nel 1519 fu infeudato da papa Leone X al conte Guido II Rangoni. Quest'ultimo modificò la struttura eliminando gran parte delle fortificazioni malatestiane e aggiungendo le loggette e riadattando gli interni convertendo così il fabbricato in una residenza. Nel XIX secolo il castello, ed in particolare i suoi ambienti interni, furono ulteriormente modificati. L'edificio è stato sede del municipio di Longiano sino al 1989. Il castello è costituito da numerose stanze, una grande Sala dell'Arengo, la Sala degli Affreschi, due torrioni, un'elegante loggetta, una terrazza panoramica che domina la pianura fino al mare Adriatico, le stanze proprie del Castello, oggi adibita a scopo espositivo, i sotterranei e una suggestiva corte interna con l'antica torre civica e la vasca cinquecentesca veneziana, che comprende anche l'Ex Chiesa Madonna di Loreto. Dopo il Risorgimento, quando divenne sede del comune vennero aggiunte la Sala Consigliare e la Sala degli Affreschi oltre ad alcune modifiche all'esterno. Dai primi anni '90 il Castello è diventato la sede della Fondazione Tito Balestra, aprendo al pubblico come galleria d'arte moderna e contemporanea, con l'obiettivo di tutelare e divulgare l'importante collezione del poeta longianese Tito Balestra, diventando da allora un centro culturale e artistico in Romagna. La collezione costituita da Tito Balestra è tra la più consistente di tutta la regione nel settore dell'arte contemporanea. Vi si possono trovare tracce dei più grandi artisti del ‘900 italiano (da Mario Mafai a Ottone Rosai, da Filippo De Pisis a Mario Sironi, passando per Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Renzo Vespignani, Antonio Zancanaro) e del panorama internazionale (Mark Chagall, Francisco Goya, Oskar Kokoschka, Henri Matisse, Cy Twombly fra gli altri). Particolarmente ingente è il numero di opere di Mino Maccari, quasi 2000, intimo amico del poeta e importante figura della pittura italiana del secondo Novecento, costituendo praticamente quasi un museo autonomo. Oltre alla collezione artistica, la fondazione gestisce la biblioteca che conta migliaia di volumi, alcuni anche rari, grazie alle recenti donazioni. Attualmente è in fase di catalogazione in attesa di essere aperta al pubblico. Ospita inoltre l'archivio sull'attività di Tito Balestra. La fondazione Tito Balestra organizza inoltre eventi e attività artistiche nelle sale del Castello, come laboratori didattici, concerti, mostre temporanee, conferenze e presentazione di libri e volumi. D'estate la corte Carlo Malatesta antistante il castello ospita concerti di musica classica e contemporanea. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello malatestiano

Museo d'arte sacra (Longiano)
Museo d'arte sacra (Longiano)

Il Museo d'arte sacra di Longiano è stato fondato dal Comune di Longiano e dalla Diocesi di Cesena e Sarsina e inaugurato il 18 marzo 1989. È allestito nel settecentesco Oratorio di San Giuseppe Nuovo (già sede della Confraternita degli Agonizzanti). L'antico spazio ecclesiastico è stato progettato nel 1703 da Pier Mattia Angeloni, con apparato decorativo in stucco realizzato tra il 1789 e il 1791 da Antonio Trentanove. Il museo raccoglie le opere di varia natura (dipinti, ex voto, stampe antiche, suppellettile ecclesiale, etc.) provenienti dalle chiese e dagli edifici religiosi del territorio longianese. Tra le opere sono da menzionare: la Via Crucis del XVIII secolo; il dipinto dell'Assunta e i Santi Antonio Abate e Girolamo di Giovanni Battista Barbiani del XVII secolo; il seicentesco Crocifisso fra San Girolamo e Monaca; l'icona della Beata Vergine col Bambino (oggi denominata Madonna delle Lacrime), citata da Oriana Fallaci nel suo libro Un cappello pieno di ciliege; inoltre è esposto il gruppo scultoreo in terracotta policroma del Compianto sul Cristo morto di Ilario Fioravanti realizzato nel 1985. Il Museo d'arte sacra è stato tra i promotori della rassegna Longiano dei Presepi e partecipa alla Giornata dei Musei Ecclesiastici. Periodicamente ospita delle mostre temporanee. Marina Cellini, Longiano. San Giuseppe Nuovo, Museo d'Arte Sacra, Ghigi, Rimini, 1989, ISBN IT\ICCU\RAV\0087857 Musei dell'Emilia-Romagna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo d'arte sacra di Longiano

Montiano
Montiano

Montiano (Muncin in romagnolo) è un comune italiano di 1 697 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Montiano è situato sulle propaggini dell'Appennino cesenate, su un crinale a cavallo delle valli dei torrenti Pisciatello e Rigossa, a 9 km a sud-est da Cesena. Fu possedimento degli arcivescovi di Ravenna e poi del vicariato di Sant'Arcangelo di Romagna (1371). Diventa possedimento dei Malatesta alla fine del XIV secolo. Saccheggiato nel 1355 dal forlivese Ludovico degli Ordelaffi, torna pochi anni dopo sotto la Curia di Ravenna. Nel 1566 per volontà di papa Pio V viene ceduto ai Malatesta del ramo di Sogliano. Giacomo Malatesta (1530-1600), nipote di Sigismondo, fa costruire l'imponente rocca e la porta di accesso al borgo, conosciuta oggi come Arco degli Spada. Gli anni del XVI e il XVII secolo sono fra i più importanti per la storia del paese. Viene costruita la chiesa parrocchiale di Sant'Agata e pochi anni dopo, agli inizi del 1600, la chiesa di San Francesco assieme all'attiguo convento dei frati minori. Estintosi il ramo dei Malatesta, Montiano passa alla famiglia Spada di Bologna. Nel 1797 ritorna sotto il dominio diretto della Santa Sede, che lo regge fino all'Unità d'Italia. L'attestazione più antica dello stemma è del XVIII secolo. Lo si trova descritto negli Stemmi della Legazione di Forlì nell'anno 1851: troncato d'azzurro e di rosso, alla testa umana bifronte con una faccia femminile e una maschile, al naturale e attraversante sul tutto. Il monte sormontato dalla testa di Giano bifronte è un'arma parlante e riprende l'ipotesi nata sei secoli fa che il nome del borgo derivasse da Mons Jani, Monte di Giano da cui Montiano. Il gonfalone è un drappo di bianco leggermente appuntato. Chiesa parrocchiale di Sant'Agata (sec. XV) contenente una pala di G. Modigliani (1609) Arco "Galeffi" Arco "Spada" Centro culturale Polivante " San Francesco" Chiesa dei tre monti Oratorio della Madonna del Castello Palazzo Cattoli Rocca Malatestiana Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 120 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Bulgaria 45 2,65% Marocco 20 1,18% L'economia del comune è basata prevalentemente sull'agricoltura con vigneti e oliveti, frutta, ortaggi e cereali. Presenti attività manifatturiere nei settori meccanico e della lavorazione del legno. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montiano Sito ufficiale, su comune.montiano.fc.it. Montiano (Forlì-Cesena), su sapere.it, De Agostini.