place

Roversano

Comuni dell'Emilia-Romagna soppressiFrazioni di CesenaPagine con mappeSenza fonti - centri abitati dell'Emilia-RomagnaSenza fonti - luglio 2023
Voci con codice SBN (luoghi)Voci non biografiche con codici di controllo di autorità
Savio tour Roversano
Savio tour Roversano

Roversano è una frazione del comune di Cesena. Comune autonomo fino al 1926, sorge 7 km a sud della città su un ripido colle immediatamente a destra del corso del fiume Savio.Il colle porta il segno evidente di una grande frana storica, che ha lasciato un'estesa parete molto ripida in cui la vegetazione è quasi assente. L'abitato, del quale si conservano parti della cinta muraria, la porta di accesso e il castello in posizione sopraelevata a strapiombo sulla valle sottostante, è prossimo al bivio che porta a Cesena verso nord e a San Carlo verso sud-ovest, dove la via comunale Roversano confluisce nella strada statale Umbro-Casentinese.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Roversano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Roversano
Via Castello di Roversano, Unione dei comuni Valle del Savio

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: RoversanoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44.08795 ° E 12.2077 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Castello di Roversano
47023 Unione dei comuni Valle del Savio, Quartiere Valle Savio
Emilia-Romagna, Italia
mapAprire su Google Maps

Savio tour Roversano
Savio tour Roversano
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Ponte Vecchio (Cesena)
Ponte Vecchio (Cesena)

Il Ponte Vecchio, o Ponte Clemente, è il ponte più antico di Cesena. Attraversa il fiume Savio, in uno dei punti più stretti della città. L'originario tracciato romano della Via Emilia attraversava il fiume Savio con un ponte in legno che si trovava nella stessa zona dove poi venne costruito il Ponte Vecchio. Il ponte romano crollò varie volte ma venne sempre ricostruito fino a quando non venne sostituito da un ponte in pietra, edificato un po' più a valle per volontà di Andrea Malatesta e poi completato sotto Novello. Nel corso del Cinquecento e del Seicento il ponte venne più volte danneggiato dal fiume Savio in piena; nel 1684 avvenne il definitivo crollo, cui fece seguito la costruzione di un nuovo ponte in legno, che però crollò irrimediabilmente nel 1727. Nel 1733, dietro interessamento di papa Clemente XII e sotto la direzione di Domenico Cipriani, si dette inizio alla costruzione di un nuovo ponte in pietra che prese il nome del pontefice, Ponte Clemente, e che aveva forme diverse dalle attuali; purtroppo la costruzione del ponte venne presto interrotta fino al 1766 quando ripresero i lavori, su progetto di Pietro Carlo Borboni approvato da Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli. Nel 1773 il ponte poteva dirsi completato nelle forme definitive ma solo nel 1779 tutti i lavori poterono dirsi conclusi. L'apertura della nuova circonvallazione, nel 1816, deviò il traffico proveniente da Forlì dal Ponte di San Martino, ora via Canonico Lugaresi. Furono la costruzione del Ponte del Risorgimento nel 1914 e l'apertura di via Cesare Battisti, nel 1921, a cambiare la storia del ponte: "Clemente" divenne "Vecchio", per distinguerlo dal nuovo (Ponte del Risorgimento) e il traffico si spostò sempre di più verso quest'ultimo. Durante la seconda guerra mondiale, quando la città venne liberata dai tedeschi (20 ottobre 1944), questi, in fuga, fecero saltare in aria la parte media del ponte, che però venne poi riedificata. Il ponte è introdotto da due pilastri e in pietra d'Istria per ogni senso di marcia, tutti con data 1773 e recati stemmi e lapidi dedicatorie. Quelli occidentali presentano a destra una lapide a ricordo del cardinale Vittorio Borromeo, legato di Romagna in quell'anno; a sinistra due iscrizioni: una per Pio VI, con stemma pontificio, l'altra per i cardinali Neri Corsini e Pallavicini. I pilastri orientali presentano a sinistra una lapide dedicata a Clemente XIV, pontefice nel 1773, con stemma della città; a sinistra una dedica a Clemente XII, cui il ponte è dedicato. Pierluigi Moressa, Guida storico-artistica di Cesena e del suo comprensorio. Il monte, il ponte, il fonte, Forlì, Foschi, 2008, ISBN 978-88-89325-43-8. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ponte Vecchio Ponte Vecchio sul sito del Comune di Cesena, su comune.cesena.fc.it. Ponte Vecchio su homolaicus.it, su homolaicus.com. Ponte Vecchio su queen.it, su queen.it.

Porta Fiume
Porta Fiume

Porta Fiume (o porta Franca o porta del Ponte) è una delle porte cittadine di Cesena. La porta era uno degli accessi occidentali, parte della cinta muraria della città, e risale al XII o al XIII secolo; venne ristrutturata nel 1491 e fungeva anche da torre di controllo, l'unica superstite delle due collocate agli estremi del Ponte di San Martino che, fino al 1393, scavalcava il fiume Savio; in quell'anno una frana deviò il corso del fiume. Durante la seconda guerra mondiale venne danneggiata ma fu poi restaurata nel dopoguerra. Tra il XIX e il XX secolo, al fine di attuare un risanamento delle zone degradate della città, vennero compiuti sventramenti nel centro urbano che interessarono parzialmente le antiche strutture difensive ai lati delle diverse porte. Ha una forma rettangolare; attraverso un'apertura ad arco è presente un passaggio pedonale che permette di accedere al Ponte di San Martino risalente al X o all'XI secolo e che terminava originariamente presso una porta successiva andata poi distrutta. Nei lati a nord-est e a sud-ovest è visibile la merlatura ghibellina e, nella parte interna del barbacane, sono visibili i vani a volta con le feritoie. Roberto Casalini, Storia di Cesena. Dalla preistoria all'anno Duemila, Il Ponte Vecchio, 2013, ISBN 8865413344. Antonio Dal Muto, Cesena sparita. Una passeggiata nella Cesena di inizio '800 da Porta Romana a Porta Fiume, EBS Print, 2019, ISBN 8893497549. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Fiume