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Fondazione Prada (edificio)

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Fondazione PRADA, Milano, Via Ripamonti Largo Isarco area
Fondazione PRADA, Milano, Via Ripamonti Largo Isarco area

La Fondazione Prada è un complesso di edifici museali situato a Milano, costituito da una galleria d'arte contemporanea permanente con opere di vari artisti tra cui Jeff Koons, Walter De Maria, Pino Pascali, Damien Hirst, Carsten Höller, e che ospita frequentemente molte esposizioni temporanee. La Fondazione è caratterizzata da diversi padiglioni, alcuni di recente costruzione come la torre, altri che occupano gli spazi della ex distilleria "Società Italiana Spiriti" risalente al 1910. Si trova a Largo Isarco, all'angolo con Via Orobia a Via Lorenzini, nella zona sud di Milano. La torre è stata disegnata dall'architetto olandese Rem Koolhaas, con la collaborazione dello studio Office for Metropolitan Architecture, insieme ai progettisti Chris van Dujn e Federico Pompignoli, e la sua inaugurazione è avvenuta il 18 aprile 2018. Il 20 giugno 2018 ha ricevuto il premio Compasso d'oro 2018. Ville e palazzi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su edificio della Fondazione Prada Fondazione Prada Torre Oma.eu Fondazione Prada

Estratto dall'articolo di Wikipedia Fondazione Prada (edificio) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Fondazione Prada (edificio)
Via Giovanni Lorenzini, Milano Municipio 5

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20135 Milano, Municipio 5
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Fondazione PRADA, Milano, Via Ripamonti Largo Isarco area
Fondazione PRADA, Milano, Via Ripamonti Largo Isarco area
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Luoghi vicini

Chiesa dei Santi Angeli Custodi (Milano)
Chiesa dei Santi Angeli Custodi (Milano)

La chiesa dei Santi Angeli Custodi è un luogo di culto cattolico di Milano posto fuori porta Romana, sede dell'omonima parrocchia. La chiesa dei Santi Angeli Custodi venne costruita nel 1965 su progetto degli architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, per servire il quartiere posto fuori porta Romana, in fase di progressivo addensamento edilizio. Si tratta di una delle 22 chiese celebrative del Concilio Vaticano II. La chiesa è posta in fregio a via Pietro Colletta, ed è circondata da edifici di abitazione. Essa sorge in posizione arretrata, ed è fronteggiata da un piccolo sagrato raggiungibile tramite una scalinata. L'esterno è costituito da diversi volumi parallelepipedi, addossati intorno alla forma cubica centrale; il rivestimento è in mattoni a vista, scanditi nel volume maggiore da scalanature verticali, a scopo di alleggerimento visivo. L'interno è a pianta longitudinale, caratterizzata però dall'altare in posizione quasi centrale, attorniato da tutti i lati dai banchi per i fedeli. Gli spazi sono variamente illuminati, dalla penombra dell'ingresso alla piena luce dell'altare, a simboleggiare il percorso della ricerca divina. I muri interni sono rivestiti in cemento a vista, e in parte traforati da feritoie chiuse da vetrate colorate, disegnate dal padre francescano Costantino Ruggeri. L'edificio ha una superficie di 1150 m², con una capienza di 1 000 persone; nel seminterrato sono poste le sale parrocchiali, e sul fianco la casa parrocchiale, di tre piani, e l'oratorio. In origine era prevista la costruzione di un campanile sul lato sinistro della facciata, che tuttavia è rimasto incompiuto. Alla sinistra del presbiterio, a pavimento, si trova l'organo a canne Mascioni opus 1022, costruito nel 1978. Lo strumento è a trasmissione mista, meccanica per le tastiere e la pedaliera ed elettrica per i registri; il suo materiale fonico è interamente racchiuso in una cassa in legno di noce, con mostra composta da canne di principale. La consolle dispone di due tastiere di 58 note ciascuna e pedaliera di 30 note. Cleto Gnech (a cura di), Ventidue chiese per ventidue concili, Milano, Comitato per le nuove chiese di Milano, 1969, pp. 55-59, ISBN non esistente. Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano. 1945-1993, Edizioni Vita e Pensiero, Milano, 1994, p. 189, ISBN 88-343-3666-6. L. G. Hendel, Ideale equilibrio di una chiesa nuova, in Nuove Chiese, n. 4, Milano, Arcivescovado di Milano, 1968, pp. 48-55. La chiesa e la parrocchia dei SS. Angeli Custodi, in Diocesi di Milano, n. 10, Milano, Editrice Il Duomo, 1968, pp. 530-532. Nuove chiese a Milano, in Nuove Chiese, 2, 3, 4, Milano, Arcivescovado di Milano, 1968, p. 31. A. Ricci Negrelli, I pensieri di cristallo del frate artista, in Nuove Chiese, n. 1, Milano, Arcivescovado di Milano, 1968, p. 11. A. Coccia, Tre chiese di Milano che testimoniano il nostro tempo, in Diocesi di Milano, n. 5, 1972, pp. 236-241. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Ventidue chiese per ventidue concili Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa dei Santi Angeli Custodi Parrocchia Angeli Custodi, su to.chiesadimilano.it. URL consultato il 5 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014). Parrocchia degli Angeli Custodi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 maggio 2014.

Porta Romana (medievale, Milano)
Porta Romana (medievale, Milano)

Porta Romana era una delle porte maggiori poste sul tracciato medievale delle mura di Milano. Sorgeva sulla Cerchia dei Navigli, in corrispondenza dell'attuale incrocio fra corso di Porta Romana e via Francesco Sforza, in sostituzione della precedente e più arretrata Porta Romana (romana), che sorgeva nell'attuale piazza Missori, da cui partiva un lungo porticato monumentale che arrivava fino alla Crocetta. La porta medievale era fortificata e annessa alla cosiddetta Rocchetta, una struttura difensiva dotata di una torre particolarmente elevata, realizzata utilizzando i resti dell'arco di trionfo romano presente nel quadriportico della porta precedente. I lavori sarebbero stati condotti da Ariberto da Intimiano nel corso dell'XI secolo, in preparazione all'assedio di Corrado il Salico. La prima porta medievale, distrutta dal Barbarossa, che qui venne ferito da una freccia durante l'assedio, venne ripristinata successivamente nel XIII secolo. Sul ponte che attraversava il Naviglio venne collocata nel 1729 da Benedetto XIII una statua di San Giovanni Nepomuceno (chiamata dai milanesi San Gioàn), in occasione della canonizzazione del santo, protettore di Boemia e di chi è a rischio di annegamento. Le fortificazioni della Rocchetta vennero demolite prima del 1793. Alcuni fregi vennero portati ai Musei del Castello Sforzesco, dove sono tuttora conservati: Sant'Ambrogio caccia gli ariani dalla città Frate jacopo guida le truppe alleate verso Milano il ritorno dei milanesi in città dopo la demolizione di Milano operata nel 1162 dal Barbarossa. L'opera è firmata da uno scultore Anselmo, che si vanta di essere Dedalus alter (un secondo Dedalo), Antonio Cassi Ramelli, Il centro di Milano, Ceschina, Milano, 1971 Attilio Lanza, Milano e i suoi palazzi, Libreria Meravigli, Milano, 1993 Porta Romana (Antica Roma, Milano) Porta Romana (spagnola) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Romana

Stazione funebre di Porta Romana
Stazione funebre di Porta Romana

La Stazione funebre di Porta Romana era una stazione eretta a Milano nel 1908 per il servizio speciale tranviario di trasporto delle salme verso i cimiteri cittadini Maggiore e Monumentale. Fu realizzata su disegno dell architetto Pasquale Tettamanzi con la collaborazione dell'ingegnere Francesco Minorini. L'edificio, tuttora esistente, fu in seguito destinato a usi diversi: prima come circolo ricreativo dell'ATM di Milano, poi come locale notturno e infine come sede delle Terme di Milano. La necessità di allestire una nuova stazione tranviaria per il trasporto dei defunti verso i cimiteri cittadini nacque dalla rapida crescita dell'abitato di Milano soprattutto verso sud che rendeva disagevole per la cittadinanza servirsi della già esistente Stazione funebre di via Bramante, ormai distante più di cinque chilometri dai nuovi quartieri di Porta Romana e di Porta Vigentina. I disagi erano ancora maggiori durante le stagioni invernali e, soprattutto, per le classi meno abbienti. Già da tempo il Comune di Milano aveva quindi pensato di costruire una seconda stazione nella zona sud della città che raccogliesse i defunti e i cortei funebri dai quartieri limitrofi per poi smistarli a Musocco e al Monumentale. In particolare i cortei diretti al Monumentale erano fino ad allora obbligati a passare per le strette vie del centro e a superare molte linee di binari tranviari, dando intralcio alla circolazione dei convogli. La scelta della zona di piazzale Medaglie d'Oro fu dettata dall'essere vicina alla Circonvallazione dei Bastioni, già ampiamente servita da molti binari tranviari, dall'essere crocevia di molte strade principali e dalla posizione non troppo esposta alla vista degli abitanti dei caseggiati vicini. La scelta dell'area su cui fabbricare la nuova stazione cadde su un terreno contenuto all'interno della lunetta dei bastioni, sul luogo ove sorgeva l'antico Monte Tabor sui Bastioni di Porta Vigentina, in prossimità dell'ex dazio di Porta Romana: il Monte Tabor (così chiamato a memoria della battaglia del 1799 vinta dai francesi sugli arabo-turchi che si era combattura in quella località) si era creato nel 1818 con l'accumulo di macerie delle numerose brecce che i francesi avevano aperto nella cerchia dei bastioni spagnoli. Un impresario russo aveva costruito sull'altura una montagna russa fatta con carrozzelle di legno su rotelle che, scivolando dalla cima su apposite rotaie, scendevano a forte velocità. Aperto ufficialmente il 1º maggio 1820, il Monte Tabor era divenuto un luogo di attrazione per ogni classe sociale ed era servito da una rinomata trattoria omonima. La stazione, definibile in stile Liberty, era costituita da un fabbricato contenente i locali di servizio con due atri laterali, da un deposito per le vetture tranviarie e di una tettoia per gli stessi tram; la stazione era separata dalla strada da un muro di cinta fornito di una cancellata in modo da renderla poco visibile dalla via. La nuova Stazione Funebre di Porta Romana in Milano, in L'Edilizia Moderna, anno XVII, fasc. VII, Milano, luglio 1908, pp. 45-47. Liberty a Milano Mura spagnole di Milano Rete tranviaria di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stazione funebre di Porta Romana Ribaudo, Robert, Palazzina Ragno d'Oro, su Lombardia Beni Culturali, http://www.lombardiabeniculturali.it, 2011.