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Porta Romana (medievale, Milano)

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Milano Porta Romana medioevale
Milano Porta Romana medioevale

Porta Romana era una delle porte maggiori poste sul tracciato medievale delle mura di Milano. Sorgeva sulla Cerchia dei Navigli, in corrispondenza dell'attuale incrocio fra corso di Porta Romana e via Francesco Sforza, in sostituzione della precedente e più arretrata Porta Romana (romana), che sorgeva nell'attuale piazza Missori, da cui partiva un lungo porticato monumentale che arrivava fino alla Crocetta. La porta medievale era fortificata e annessa alla cosiddetta Rocchetta, una struttura difensiva dotata di una torre particolarmente elevata, realizzata utilizzando i resti dell'arco di trionfo romano presente nel quadriportico della porta precedente. I lavori sarebbero stati condotti da Ariberto da Intimiano nel corso dell'XI secolo, in preparazione all'assedio di Corrado il Salico. La prima porta medievale, distrutta dal Barbarossa, che qui venne ferito da una freccia durante l'assedio, venne ripristinata successivamente nel XIII secolo. Sul ponte che attraversava il Naviglio venne collocata nel 1729 da Benedetto XIII una statua di San Giovanni Nepomuceno (chiamata dai milanesi San Gioàn), in occasione della canonizzazione del santo, protettore di Boemia e di chi è a rischio di annegamento. Le fortificazioni della Rocchetta vennero demolite prima del 1793. Alcuni fregi vennero portati ai Musei del Castello Sforzesco, dove sono tuttora conservati: Sant'Ambrogio caccia gli ariani dalla città Frate jacopo guida le truppe alleate verso Milano il ritorno dei milanesi in città dopo la demolizione di Milano operata nel 1162 dal Barbarossa. L'opera è firmata da uno scultore Anselmo, che si vanta di essere Dedalus alter (un secondo Dedalo), Antonio Cassi Ramelli, Il centro di Milano, Ceschina, Milano, 1971 Attilio Lanza, Milano e i suoi palazzi, Libreria Meravigli, Milano, 1993 Porta Romana (Antica Roma, Milano) Porta Romana (spagnola) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Romana

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Porta Romana (medievale, Milano)
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Milano Porta Romana medioevale
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Stazione funebre di Porta Romana
Stazione funebre di Porta Romana

La Stazione funebre di Porta Romana era una stazione eretta a Milano nel 1908 per il servizio speciale tranviario di trasporto delle salme verso i cimiteri cittadini Maggiore e Monumentale. Fu realizzata su disegno dell architetto Pasquale Tettamanzi con la collaborazione dell'ingegnere Francesco Minorini. L'edificio, tuttora esistente, fu in seguito destinato a usi diversi: prima come circolo ricreativo dell'ATM di Milano, poi come locale notturno e infine come sede delle Terme di Milano. La necessità di allestire una nuova stazione tranviaria per il trasporto dei defunti verso i cimiteri cittadini nacque dalla rapida crescita dell'abitato di Milano soprattutto verso sud che rendeva disagevole per la cittadinanza servirsi della già esistente Stazione funebre di via Bramante, ormai distante più di cinque chilometri dai nuovi quartieri di Porta Romana e di Porta Vigentina. I disagi erano ancora maggiori durante le stagioni invernali e, soprattutto, per le classi meno abbienti. Già da tempo il Comune di Milano aveva quindi pensato di costruire una seconda stazione nella zona sud della città che raccogliesse i defunti e i cortei funebri dai quartieri limitrofi per poi smistarli a Musocco e al Monumentale. In particolare i cortei diretti al Monumentale erano fino ad allora obbligati a passare per le strette vie del centro e a superare molte linee di binari tranviari, dando intralcio alla circolazione dei convogli. La scelta della zona di piazzale Medaglie d'Oro fu dettata dall'essere vicina alla Circonvallazione dei Bastioni, già ampiamente servita da molti binari tranviari, dall'essere crocevia di molte strade principali e dalla posizione non troppo esposta alla vista degli abitanti dei caseggiati vicini. La scelta dell'area su cui fabbricare la nuova stazione cadde su un terreno contenuto all'interno della lunetta dei bastioni, sul luogo ove sorgeva l'antico Monte Tabor sui Bastioni di Porta Vigentina, in prossimità dell'ex dazio di Porta Romana: il Monte Tabor (così chiamato a memoria della battaglia del 1799 vinta dai francesi sugli arabo-turchi che si era combattura in quella località) si era creato nel 1818 con l'accumulo di macerie delle numerose brecce che i francesi avevano aperto nella cerchia dei bastioni spagnoli. Un impresario russo aveva costruito sull'altura una montagna russa fatta con carrozzelle di legno su rotelle che, scivolando dalla cima su apposite rotaie, scendevano a forte velocità. Aperto ufficialmente il 1º maggio 1820, il Monte Tabor era divenuto un luogo di attrazione per ogni classe sociale ed era servito da una rinomata trattoria omonima. La stazione, definibile in stile Liberty, era costituita da un fabbricato contenente i locali di servizio con due atri laterali, da un deposito per le vetture tranviarie e di una tettoia per gli stessi tram; la stazione era separata dalla strada da un muro di cinta fornito di una cancellata in modo da renderla poco visibile dalla via. La nuova Stazione Funebre di Porta Romana in Milano, in L'Edilizia Moderna, anno XVII, fasc. VII, Milano, luglio 1908, pp. 45-47. Liberty a Milano Mura spagnole di Milano Rete tranviaria di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stazione funebre di Porta Romana Ribaudo, Robert, Palazzina Ragno d'Oro, su Lombardia Beni Culturali, http://www.lombardiabeniculturali.it, 2011.

Chiesa di San Rocco (Milano)
Chiesa di San Rocco (Milano)

La chiesa di San Rocco era una chiesa di Milano. Situata circa all'attuale incrocio tra corso di porta Romana e viale Caldara, fu sconsacrata nel 1786. La fondazione della chiesa risale all'ultimo decennio del XV secolo, quando fu edificata per richiedere al Santo la protezione dalla peste: non sono disponibili documenti precedenti a questo periodo, tuttavia alcune ipotesi sostengono che la chiesa potrebbe essere sorta su una cappella dedicata a San Sebastiano e a San Rocco edificata per volere di Galeazzo Maria Sforza mezzo secolo prima. Nel 1616 fu assegnato alla chiesa il titolo di parrocchia: sappiamo inoltre che il culto di San Rocco e la conseguente importanza della chiesa crebbe durante l'epidemia di peste del 1630 e che una parte dei morti di quella pestilenza venne sepolta in un terreno attiguo alla chiesa. Nel 1783 venne realizzato, dietro la chiesa, l'antico Cimitero di San Rocco al Vigentino, del quale la stessa chiesa di San Rocco ebbe giurisdizione per appena tre anni. Tra il XVII secolo ed il 1786, anno della sconsacrazione della chiesa, si hanno tuttavia poche notizie. L'anno di demolizione della chiesa è incerto: due anni dopo la sconsacrazione Domenico Aspari raffigurava ancora il campanile della chiesa in una stampa dell'area di Porta Romana. Dopo la soppressione le opere d'arte e arredi sacri della chiesa furono trasferiti nella nuova chiesa di San Rocco presso l'attuale viale Sabotino, che fu edificata nel 1791, anch'essa oggi demolita. Sulla facciata della chiesa era affrescati dei ritratti di San Rocco e di San Sebastiano, entrambi santi protettori dalla peste, eseguito da pittori di scuola bramantesca. Sull'interno della chiesa vengono date informazioni discordanti: Carlo Torre descrive all'inizio del XVIII secolo la chiesa come a singola navata, mentre Serviliano Lattuada poco più di trent'anni più tardi la descrive suddivisa in tre navate. L'unica opera superstite della chiesa di San Rocco è un polittico di pittura ad olio su tavola di Cesare da Sesto risalente al 1523, identificato semplicemente come Polittico di San Rocco, oggi in parte conservato ai musei del Castello Sforzesco Mario Cacciagli, Jacqueline Ceresoli, Milano, le chiese scomparse, vol. 3, Milano, Civica biblioteca d'arte, 1999. Chiese di Milano Chiese scomparse di Milano