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Bande Nere (metropolitana di Milano)

Linea M1 (metropolitana di Milano)Pagine con mappeStazioni della metropolitana di MilanoStazioni ferroviarie attivate nel 1975
Milan Metro Line 1 Bande Nere station 02
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Bande Nere è una stazione della linea M1 della metropolitana di Milano. La stazione entrò in servizio il 18 aprile 1975, all'apertura del prolungamento da Gambara a Inganni. Nei progetti della metropolitana risalenti al 1953 il capolinea meridionale della linea M1 si sarebbe trovato proprio a Bande Nere: questo non avvenne, e Gambara assunse questo ruolo fino al 1975. La stazione è situata in piazzale Giovanni dalle Bande Nere, all'interno del territorio comunale di Milano. Si tratta di una stazione sotterranea. Fa parte della diramazione Bisceglie. La stazione rientra nell'area urbana della metropolitana milanese. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee urbane automobilistiche, gestite da ATM. Fermata autobus La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Stazione video sorvegliata Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bande Nere (EN) Bande Nere, su Structurae.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Bande Nere (metropolitana di Milano) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Bande Nere (metropolitana di Milano)
Piazzale Giovanni delle Bande Nere, Milano Municipio 7

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.4617 ° E 9.13722 °
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Indirizzo

Bande Nere

Piazzale Giovanni delle Bande Nere
20147 Milano, Municipio 7
Lombardia, Italia
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Milan Metro Line 1 Bande Nere station 02
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Maria degli Angeli e San Francesco
Chiesa di Santa Maria degli Angeli e San Francesco

La chiesa di Santa Maria degli Angeli e san Francesco è una chiesa in piazzale Velasquez a Milano. La presenza dei frati cappuccini a Milano è documentata già nel Cinquecento con Giovanni da Fano che si stabilì presso la cappella di San Giovanni alla Vepra grazie il permesso di Francesco Sforza, costruendo poi il complesso nel Borgo Orientale, ma con le soppressioni napoleoniche l'ordine dovette allontanarsi e per ben 40 anni non fare ritorno a Milano. Solo nel 1897 i frati cappuccini riuscirono a ottenere un terreno dove poter riedificare la chiesa e il convento. La nuova chiesa fu consacrata nel 1907 e dedicata alla Madonna degli Angeli mentre il convento con la scuola di teologia erano già attive dal 1899. I frati del convento vengono identificati come quelli “della Maddalena”, per la vicinanza con la chiesa intitolata alla santa. Costruita negli anni tra il 1897 e 1899, è un edificio in stile neogotico lombardo, tipico del gusto di fine XIX secolo, progettato dall’architetto Cesare Nava in conformità alle esigenze costruttive dell'ordine cappuccino improntate alla ricerca di una semplice funzionalità strutturale e decorativa. La facciata tripartita a salienti è in cotto a vista con inserti intonacati ed è preceduta da un pronao a tre archi. Al centro della facciata è un grande rosone centrale mentre due rosoni minori laterali sovrastano altrettante bifore. L’interno è a navata unica conclusa da un presbiterio a terminazione piatta. La parte superiore absidale conserva la tela di Ponziano Loverini Il santo Perdono del 1901. Il soffitto è a capanna con struttura in legno sorretto da arconi ogivali mentre le nove cappelle laterali hanno copertura con volte a crociera. Ai lati della chiesa sono due simmetrici edifici conventuali nello stesso stile della chiesa. F. Merelli, I frati cappuccini in piazzale Velasquez di Milano,. Cento anni di spiritualità, solidarietà e cultura, Milano, 1992. Ordine francescano Rosetum Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria degli Angeli e San Francesco Chiesa di S. Maria degli Angeli e S. Francesco d'Assisi, su lombardiabeniculturali.it.

Pio Albergo Trivulzio
Pio Albergo Trivulzio

Il Pio Albergo Trivulzio è una casa di cura di Milano destinata da oltre due secoli agli anziani meno abbienti. Unito con l'Orfanotrofio dei Martinitt e l'Orfanotrofio delle Stelline subito dopo l'Unità d'Italia, dal 2003 forma con gli stessi l'Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, un ente pubblico collocato nella città di Milano che opera in ambito sociosanitario, sociale e educativo. La sede attuale è situata lungo la strada che conduce dal centro al quartiere Baggio di Milano ed è pertanto comunemente soprannominata «Baggina». Il Pio Albergo Trivulzio nasce dalle disposizioni testamentarie del 26 agosto 1766 del principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio (1692-1767), nobile milanese e filantropo, attraverso le quali ne ordina la fondazione all'interno del suo stesso palazzo di abitazione, a Milano, in Contrada della Signora. Le opere di ristrutturazione del Palazzo vengono affidate al Padre barnabita Ermenegildo Pini che progetta di demolire e ricostruire intere parti dell'edificio; l'eccessiva spesa che questi interventi avrebbero comportato, spinge gli esecutori testamentari del Principe a decidere di eseguire solo degli adattamenti funzionali sull'edificio, come il miglioramento della ventilazione delle camere e l'introduzione di acqua corrente e latrine. Il Pio stabilimento apre nel 1771 con il ricovero dei primi cento assistiti. Tra il 1780 e il 1790 la città di Milano è soggetta ad una serie di riforme assistenziali volute dall'Imperatore Giuseppe II che portano alla formazione di quattro categorie di luoghi di assistenza: Ospedali Orfanotrofi e Istituti per l'educazione Luoghi Pii elemosinieri Alberghi per i vecchi e incurabili Molti enti assistenziali vengono soppressi e i ricoverati trasferiti negli enti maggiori rimasti operativi, cosa che succede anche al Pio Albergo Trivulzio infatti nel 1786 viene unito l'"Ospedale dei Vecchi", conosciuto anche con il nome di "Ospedale dei vecchi di Porta Vercellina", nel 1772 l'"Opera Pia sartoria" e poi ancora nel 1787 il Luogo Pio Pertusati di Pavia. L'aumento del numero dei ricoverati comporta la necessità di un cambiamento degli spazi; il piano di ampliamento dell'edificio viene affidato all'architetto regio Giuseppe Piermarini e per l'occasione vengono acquistati degli edifici contigui al Palazzo. Alla fine del Settecento gli spazi all'interno del Pio Albergo sono così distribuiti: i vari locali di servizio (portineria, segreteria, refettorio, magazzino) sono collocati al piano terreno mentre i dormitori, i locali per il lavoro e le infermerie sono collocate al primo e al secondo piano. Negli anni trenta e negli anni settanta dell'Ottocento l'edificio subisce dei nuovi rimaneggiamenti e ampliamenti e negli ultimi anni del secolo l'edificio venne dotato di un impianto di riscaldamento. Il Palazzo in Contrada della Signora rivela ad inizio del Novecento tutta la sua inadeguatezza in termini di spazio, igiene e comfort e per questo motivo viene presa la decisione di costruire una nuova sede. Tra il 1907 e il 1910 viene quindi realizzato il nuovo Pio Albergo Trivulzio sulla strada che conduce a Baggio, Via Baggina (da qui il nome con cui è conosciuto in tutta la zona di Milano ovvero Baggina) con un progetto firmato dagli ingegneri Carlo Formenti (1847-1918) e Luigi Mazzocchi (1844-1925). Il nuovo edificio, inaugurato con una grande festa il 22 maggio 1910, aderisce agli standard della moderna architettura sanitaria, dotato di un impianto a padiglioni ben collegati tra loro, aerati e soleggiati, e disposti attorno ad una corte centrale che divide la parte maschile (a sinistra) dalla parte femminile (a destra). Ancora oggi il Pio Albergo Trivulzio è collocato in questa sede. Il Pio Albergo Trivulzio divenne noto ai fatti di cronaca nel 1992 per essere legato alle prime indagini legate a Tangentopoli. Difatti, l'incipit delle inchieste giudiziarie di Mani pulite ebbe luogo il 17 febbraio 1992, quando Il pubblico ministero Antonio Di Pietro chiese e ottenne dal GIP Italo Ghitti un ordine di cattura per l'ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di primo piano del PSI milanese. L'azienda dei Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio gestisce tre delle Istituzioni cardine della città di Milano: Pio Albergo Trivulzio, Orfanotrofio dei Martinitt e Orfanotrofio delle Stelline. Questi tre enti hanno accumulato attraverso i secoli un patrimonio storico, documentario e artistico di grande rilievo. Parte di questo patrimonio è custodito presso il Museo Martinitt e Stelline (Corso Magenta 57, Milano) dove grazie ad installazioni digitali si possono vedere una piccola parte dei documenti e delle foto conservati negli archivi storici di questi enti, nonché alcuni dei dipinti che fanno parte della galleria di benefattori che hanno contribuito al mantenimento di questi luoghi. Il Trivulzio è un ente pubblico che opera in ambito sociosanitario, sociale ed educativo sul territorio della Regione Lombardia indirizzandosi principalmente alla città di Milano. Per questo motivo la Regione Lombardia designa il Direttore Generale e legale rappresentante dell'Azienda d'intesa con il Sindaco della città di Milano e nomina, insieme al Comune, i componenti del Consiglio d'indirizzo aziendale. Il Direttore Generale insieme al Direttore Amministrativo, il Direttore Sociosanitario e alla Dirigente delle Professioni Sanitarie compone la Direzione Strategica che garantisce e supervisiona l'operato aziendale a carattere sanitario, sociale ed economico-organizzativo. Il Consiglio di indirizzo è composto da 5 membri, 3 di nomina Comunale (tra cui il presidente) e 2 di nomina Regionale; le funzioni del Consiglio sono definite dalla L.R 1/2003 e successive modifiche e integrazioni dello Statuto Aziendale e dallo statuto aziendale su proposta del Direttore Generale. Il Pio Albergo viene citato nella canzone La domenica delle Salme di Fabrizio De André. Il Pio Albergo è ritratto in molte opere del pittore Angelo Morbelli interessato alla rappresentazione dei cosiddetti "vecchioni". Maria Gaetana Agnesi Vincenza Cerati Rivolta Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pio Albergo Trivulzio Sito ufficiale, su iltrivulzio.it.

Stadio del ghiaccio Agorà
Stadio del ghiaccio Agorà

Lo stadio del ghiaccio Agorà o PalaAgorà è il più importante palaghiaccio della città di Milano. L'impianto nacque su iniziativa di Renato Massa (ex Presidente dell'Hockey Club Milano, ed ex Presidente del rinato Hockey Club Diavoli) e di sua moglie Rosa Bianca Selvaggio che, avvicinati agli sport del ghiaccio dalla passione dei due figli, si resero conto che a Milano non c'erano strutture sufficienti per tutti i giovani che praticavano l'hockey ed il pattinaggio. Infatti, le società sportive e gli atleti di Milano erano costretti ad spostarsi quotidianamente a Bergamo, Como, Varese e Zanica, per poter effettuare gli allenamenti e le attività agonistiche. Da qui nacque loro l'idea di costruire il palazzo del ghiaccio di via Dei Ciclamini. L'ex PalaCandy, oggi Agorà, è stato realizzato in tempi brevi: il 6 marzo 1987 è stata firmata la convenzione tra il Comune di Milano e Renato Massa, Amministratore Unico della Società Sportiva Orchidee Sporting Club srl, ed è stato inaugurato il 7 settembre 1989. Capace di ospitare fino ad un massimo di 4 000 spettatori, ospita attualmente le partite interne dell'Hockey Milano Bears Rossoblu e, temporaneamente a causa dell'indisponibilità del palazzo di casa, il Pala Albani, l'HC Varese. Il palaghiaccio è aperto anche per attività ludico-ricreative durante i giorni in cui l'impianto non viene utilizzato per le partite di hockey su ghiaccio. Oltre all'hockey su ghiaccio ospita esibizioni e gare di pattinaggio artistico, di coppia e sincronizzato. La struttura è chiusa dal 18 gennaio 2023 in attesa di riqualificazione e nuova gestione. Hockey Milano Rossoblu Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio del ghiaccio Agorà Sito ufficiale, su stadioghiaccio.it.

Chiesa di San Protaso
Chiesa di San Protaso

San Protaso è una chiesa di Milano, situata all'angolo tra piazzale Brescia e via Osoppo, nel Municipio 7; su di essa insiste l'omonima parrocchia di rito ambrosiano appartenente al decanato di San Siro-Sempione-Vercellina della zona pastorale I dell'arcidiocesi di Milano. Il quartiere San Siro sorse alla periferia occidentale di Milano a partire dalla seconda metà degli anni 1920, nell'area dell'antico centro abitato omonimo, inglobato nella città alla fine del XIX secolo. Essendo necessaria la costruzione di una chiesa nella zona, l'arcidiocesi di Milano, nel 1931, acquistò a tal fine un terreno prospiciente piazzale Brescia; lo stesso anno, ebbe inizio da parte dell'Impresa di costruzioni Antonio Bassanini, l'edificazione della chiesa su progetto degli architetti Luigi e Felice Nava, per una spesa di 3 883 304 di lire. Terminata nella struttura ma non nell'apparato decorativo (che venne realizzato negli anni immediatamente successivi), venne consacrata dall'arcivescovo cardinale Alfredo Ildefonso Schuster l'11 aprile 1933; il giorno 8 dello stesso mese, era stata elevata a sede dell'omonima parrocchia, il cui titolo venne mutuato da quello della chiesa di San Protaso ad Monachos, situata nel centro di Milano e demolita nel 1930. L'esterno della chiesa è caratterizzato dal paramento murario in mattoncini, elemento tipico dell'architettura religiosa degli anni 1930. La facciata, preceduta da un sagrato, è a capanna, e presenta nella parte inferiore un portico a tre arcate, separate da lesene, delle quali la centrale è più ampia rispetto alle due laterali; al di sotto di esso si aprono tre portali e altrettanti finestroni ad arco. La parte superiore del prospetto è movimentata dalla presenza di monofore più piccole e nicchie, e termina in alto con un semplice timpano triangolare sormontato da una croce. Sul retro della chiesa vi è il campanile a torre; esso ospita, nella cella, un concerto di 5 campane in Re♭4. L'interno della chiesa è a pianta a croce latina; l'aula è costituita da un'unica navata coperta con volta a vela lunettata e affiancata da due cappelle per lato; la crociera è coperta con volta a vela con oculo centrale che, esternamente, è chiusa da una cupola con alto tamburo. Sia nella navata, sia nel transetto, la parte inferiore delle pareti è rivestita in marmo, quella superiore e la volta sono intonacate, con decorazioni ad affresco. In asse con la navata centrale si trova l'abside semicircolare, con l'altare maggiore marmoreo. Le finestre sono chiuse con vetrate policrome, di epoche e soggetto diversi. A ridosso della parete dell'abside, su un'apposita cantoria, si trova l'organo a canne della chiesa. Questo venne costruito dalla ditta Balbiani-Vegezzi Bossi nel 1961 e dispone di 32 registri, con trasmissione elettropneumatica; la consolle, mobile indipendente, è a pavimento, ed ha due tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note. Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Protaso Sito ufficiale, su sanprotaso.org. Chiesa di San Protaso, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Chiesa dell'Immacolata Concezione (Milano)
Chiesa dell'Immacolata Concezione (Milano)

La chiesa dell'Immacolata Concezione è una parrocchiale di Lorenteggio, quartiere di Milano, in città metropolitana e arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Barona-Giambellino. La chiesa fu costruita tra il 1962 e il 1963 dai Figli dell'Immacolata Concezione per soddisfare i bisogni spirituali del quartiere, che aveva visto in quegli anni un aumento degli abitanti. La parrocchia dell'Immacolata Concezione fu eretta dal cardinale Carlo Maria Martini con un decreto del 10 luglio 1986; il territorio parrocchiale fu ricavato dalle limitrofe San Vito al Giambellino, Santo Curato d'Ars, San Benedetto e Santi patroni d'Italia. Nel 2010 la chiesa fu interessata da lavori strutturali: fu predisposto il sistema di riscaldamento a pavimento e fu ricavata la cappella feriale, decorata dalla Scuola Beato Angelico, nella zona absidale. L'11 marzo 2012, in occasione del 50º anniversario dalla posa della prima pietra e del 25º di fondazione della parrocchia, il cardinale Angelo Scola consacrò la chiesa e dedicò l'altare. La facciata è idealmente suddivisa in tre registri, tutti scanditi dalla trama ad esagoni allungati; essi, nel registro centrale, vengono svuotati e fungono da rosone, nel registro superiore, invece, tre di essi sono ricoperti da mosaici. Nel registro inferiore si aprono i tre portali d'ingresso. L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata con le pareti rivestite in legno. Lungo i prospetti laterali si aprono delle vetrate policrome. Al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di vari gradini, affiancato dalle aperture contenenti il fonte battesimale e la statua della Madonna. Dietro l'abside si sviluppa il volume della cappella feriale. Arcidiocesi di Milano Lorenteggio Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Regione ecclesiastica Lombardia Chiesa dell'Immacolata Concezione, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa dell'Immacolata Concezione (Milano), su orarimesse.it. URL consultato il 13 aprile 2024.

Giardino Alberto Moravia
Giardino Alberto Moravia

Il giardino Alberto Moravia (ex parco Berna Ciclamini) è collocato nel Municipio 6 di Milano, in direzione del Lorenteggio e occupa l'area del Villaggio dei Fiori in via Primaticcio, collegandone con grandi prati il reticolo di viali. Le distruzioni belliche avevano provocato a Milano una drammatica crisi degli alloggi: il censimento del 1951 registrava ancora 160.000 abitanti sistemati in alloggi di fortuna. È in questo periodo che Milano costruisce i suoi grandi quartieri periferici, che si salderanno al nucleo urbano solo nel successivo periodo delle grandi migrazioni interne. Le "risposte" tecniche sono diverse: accanto agli agglomerati di palazzoni ripetitivi proliferano i quartieri delle cosiddette case minime, alloggi mono o bifamiliari costruite a schiera, senza fondamenta e con materiali diversi. Nell'area "Primaticcio", accanto alla via Lorenteggio, sul lato destro uscendo dalla città, a partire dal 1953 sorgerà, con questa tipologia, il Villaggio dei Fiori. Viene costruito a lotti, lungo strade strette, ognuna col nome di un fiore, senza servizi collettivi o aree verdi: a queste dovranno supplire i piccoli giardini che corredano ogni "casetta finlandese". Tra lotto e lotto residuano spazi e nel 1969, in occasione del primo intervento di riqualificazione del quartiere, partendo da uno di questi, si realizza il parco Berna Ciclamini. L'impianto è semplice: un viale con traverse per connettere gli spazi a prato, variamente piantumati, nei rettangoli che ne derivano. Negli anni, gli interventi migliorativi sulle abitazioni e sul parco, ora dedicato allo scrittore Alberto Moravia (1907-1990), sono stati numerosi, ma non ne hanno sostanzialmente modificato l'impianto originario. Tra gli alberi, da segnalare alcuni faggi delle varietà "asplenifolia" e "purpurea" e un frondosissimo cedro dell'Atlante che sovrasta l'ingresso di via Berna. Tra le altre essenze, l'acero campestre, l'acero negundo, l'acero argentato e quello riccio, il bagolaro, la betulla bianca, il cedro dell'Himalaya, il ginkgo biloba, il fico comune; poi, il noce nero d'America, liquidambar, l'olmo, l'orniello, il platano comune, la quercia rossa, la sofora e il tiglio ibrido oltre ad alcune varietà di pini (pinus nigra e pino dell'Himalaya). Numerose e ben ombreggiate le aree di sosta, generalmente lungo il perimetro, mentre un percorso jogging si snoda sull'intero parco; due le aree giochi per bambini e due anche gli spazi cintati per i cani, per complessivi 4000 metri quadrati e, ancora, un campo da basket, uno da pallavolo e due piste skating; sul lato orientale, verso via dei Ciclamini, un campo da calcio regolamentare, su cui opera l'Associazione Calcio Pietro Gobetti. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, Milano, CLESAV, giugno 1985, ISBN 978-88-7064-118-9. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Lorenteggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su giardino Alberto Moravia Scheda del Giardino Alberto Moravia, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.