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Stadio del ghiaccio Agorà

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PitAgora hockey sughiaccio (5472487844)
PitAgora hockey sughiaccio (5472487844)

Lo stadio del ghiaccio Agorà o PalaAgorà è il più importante palaghiaccio della città di Milano. L'impianto nacque su iniziativa di Renato Massa (ex Presidente dell'Hockey Club Milano, ed ex Presidente del rinato Hockey Club Diavoli) e di sua moglie Rosa Bianca Selvaggio che, avvicinati agli sport del ghiaccio dalla passione dei due figli, si resero conto che a Milano non c'erano strutture sufficienti per tutti i giovani che praticavano l'hockey ed il pattinaggio. Infatti, le società sportive e gli atleti di Milano erano costretti ad spostarsi quotidianamente a Bergamo, Como, Varese e Zanica, per poter effettuare gli allenamenti e le attività agonistiche. Da qui nacque loro l'idea di costruire il palazzo del ghiaccio di via Dei Ciclamini. L'ex PalaCandy, oggi Agorà, è stato realizzato in tempi brevi: il 6 marzo 1987 è stata firmata la convenzione tra il Comune di Milano e Renato Massa, Amministratore Unico della Società Sportiva Orchidee Sporting Club srl, ed è stato inaugurato il 7 settembre 1989. Capace di ospitare fino ad un massimo di 4 000 spettatori, ospita attualmente le partite interne dell'Hockey Milano Bears Rossoblu e, temporaneamente a causa dell'indisponibilità del palazzo di casa, il Pala Albani, l'HC Varese. Il palaghiaccio è aperto anche per attività ludico-ricreative durante i giorni in cui l'impianto non viene utilizzato per le partite di hockey su ghiaccio. Oltre all'hockey su ghiaccio ospita esibizioni e gare di pattinaggio artistico, di coppia e sincronizzato. La struttura è chiusa dal 18 gennaio 2023 in attesa di riqualificazione e nuova gestione. Hockey Milano Rossoblu Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio del ghiaccio Agorà Sito ufficiale, su stadioghiaccio.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stadio del ghiaccio Agorà (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stadio del ghiaccio Agorà

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N 45.4555 ° E 9.1288 °
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41
8793 , Obergausendorf
Steiermark, Österreich
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PitAgora hockey sughiaccio (5472487844)
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Luoghi vicini

Giardino Alberto Moravia
Giardino Alberto Moravia

Il giardino Alberto Moravia (ex parco Berna Ciclamini) è collocato nel Municipio 6 di Milano, in direzione del Lorenteggio e occupa l'area del Villaggio dei Fiori in via Primaticcio, collegandone con grandi prati il reticolo di viali. Le distruzioni belliche avevano provocato a Milano una drammatica crisi degli alloggi: il censimento del 1951 registrava ancora 160.000 abitanti sistemati in alloggi di fortuna. È in questo periodo che Milano costruisce i suoi grandi quartieri periferici, che si salderanno al nucleo urbano solo nel successivo periodo delle grandi migrazioni interne. Le "risposte" tecniche sono diverse: accanto agli agglomerati di palazzoni ripetitivi proliferano i quartieri delle cosiddette case minime, alloggi mono o bifamiliari costruite a schiera, senza fondamenta e con materiali diversi. Nell'area "Primaticcio", accanto alla via Lorenteggio, sul lato destro uscendo dalla città, a partire dal 1953 sorgerà, con questa tipologia, il Villaggio dei Fiori. Viene costruito a lotti, lungo strade strette, ognuna col nome di un fiore, senza servizi collettivi o aree verdi: a queste dovranno supplire i piccoli giardini che corredano ogni "casetta finlandese". Tra lotto e lotto residuano spazi e nel 1969, in occasione del primo intervento di riqualificazione del quartiere, partendo da uno di questi, si realizza il parco Berna Ciclamini. L'impianto è semplice: un viale con traverse per connettere gli spazi a prato, variamente piantumati, nei rettangoli che ne derivano. Negli anni, gli interventi migliorativi sulle abitazioni e sul parco, ora dedicato allo scrittore Alberto Moravia (1907-1990), sono stati numerosi, ma non ne hanno sostanzialmente modificato l'impianto originario. Tra gli alberi, da segnalare alcuni faggi delle varietà "asplenifolia" e "purpurea" e un frondosissimo cedro dell'Atlante che sovrasta l'ingresso di via Berna. Tra le altre essenze, l'acero campestre, l'acero negundo, l'acero argentato e quello riccio, il bagolaro, la betulla bianca, il cedro dell'Himalaya, il ginkgo biloba, il fico comune; poi, il noce nero d'America, liquidambar, l'olmo, l'orniello, il platano comune, la quercia rossa, la sofora e il tiglio ibrido oltre ad alcune varietà di pini (pinus nigra e pino dell'Himalaya). Numerose e ben ombreggiate le aree di sosta, generalmente lungo il perimetro, mentre un percorso jogging si snoda sull'intero parco; due le aree giochi per bambini e due anche gli spazi cintati per i cani, per complessivi 4000 metri quadrati e, ancora, un campo da basket, uno da pallavolo e due piste skating; sul lato orientale, verso via dei Ciclamini, un campo da calcio regolamentare, su cui opera l'Associazione Calcio Pietro Gobetti. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, Milano, CLESAV, giugno 1985, ISBN 978-88-7064-118-9. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Lorenteggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su giardino Alberto Moravia Scheda del Giardino Alberto Moravia, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Chiesa di San Leonardo Murialdo (Milano)

La Chiesa di San Leonardo Murialdo è una parrocchiale di Milano, sita nel quartiere e nel decanato del Giambellino . La parrocchia nasce nel 1940 con decreto del cardinal Schuster, con territorio separato dalla parrocchia di San Vito al Giambellino: intitolata inizialmente a San Sebastiano, viene rinominata nel 1955 da Giovanni Battista Montini in Cuore Immacolato di Maria in San Sebastiano al Lorenteggio. Affidata alle cure della congregazione di San Giuseppe, nel 1941 viene consacrata una chiesa provvisoria, che verrà sostituita dall'attuale edificio progettato da Ugo Zanchetta e ultimato nel 1955, con la consacrazione che avverrà nel 1960. La parrocchia ha avuto un importante ruolo nell'istruzione del Lorenteggio: nel 1944 ha istituito la scuola elementare Murialdo, che dieci anni dopo accoglierà anche una scuola di formazione professionale, e nel 1959 assume la gestione della scuola Devota Maculan, ancora oggi esistente come scuola superiore, che fu protagonista nel 1951, quand'era ancora gestita dalle Sorelle della misericordia, di un tragico crollo di un muro che ha tolto la vita a quattordici bambini, oggi ricordati da un monumento vicino. Nel 1986 Carlo Maria Martini la dedica a san Leonardo Murialdo. Soggetta a rifacimento esterno ed interno tra il 1999 e il 2009, con questi lavori vengono ricostruiti facciata e sagrato e viene adeguata totalmente alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. La struttura è in calcestruzzo armato, con ampio sagrato ed è orientata verso sud-ovest e nord-est. L'interno ha una navata principale e due navate laterali, sedi di varie cappelle, con il presbiterio sopraelevato. L'Oratorio Murialdo, con la sua polisportiva storica "Murialdina", ha costituito per anni un luogo di incontro importante per il quartiere. Sostenuto dalla Fondazione Milan e dalla Fondazione Vodafone, ha una vera e propria palestra multisport al suo interno denominata "PalaMurialdo".

Parco delle Crocerossine
Parco delle Crocerossine

Il parco delle Crocerossine (ex parco del Cardellino) è un parco di Milano. Costruito nel 2005, è stato progettato per costituire un "sistema verde" con i vicini giardino Alberto Moravia (a nord) e giardino Gonin Giordani (immediatamente a sud) attorno alla via Inganni al Giambellino nel Municipio 6 di Milano. Nella stessa zona, in direzione nord-ovest, nei pressi della stazione Bisceglie della metropolitana, si sta realizzando il Parco Blu, a sua volta integrato in un sistema verde che arriverà fino al Parco dei Fontanili, al confine occidentale della città. Tra le principali specie arboree (gli alberi sono ancora molto giovani), ricordiamo l'acero riccio e rosso, la catalpa o "albero dei sigari", il ciliegio, il melo da fiore, il gelso, il liquidambar, il noce nero, la quercia rossa, il tiglio selvatico e la sofora. Lungo via dello Storno, filari di nocciolo turco e sparsi ciuffi di erba della Pampa. Particolare un'area di sosta, quasi al centro, che con i suoi riquadri perpendicolari ricorda la dedica del parco. Le attrezzature sono modeste: una sola area giochi, due campi da bocce su erba sintetica e una piccola area riservata ai cani (300 metri quadrati). Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco delle Crocerossine Scheda del parco del Cardellino, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta
Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

La chiesa di San Giovanni Battista alla Creta è una chiesa parrocchiale di Milano, posta alla periferia sud-occidentale della città, nel quartiere Assisi; fa parte del decanato di Giambellino. Fu costruita su progetto di Giovanni Muzio e consacrata nel 1958 dall’allora Arcivescovo cardinale Montini, divenuto in seguito papa Paolo VI. Intorno alla metà degli anni cinquanta del XX secolo, il forte sviluppo demografico ed edilizio della città di Milano richiese la costruzione di un grande numero di nuove chiese. L'Arcivescovo, cardinale Montini, pensò di appellarsi alla generosità dei milanesi benestanti, invitandoli a contribuire con corpose donazioni. All'appello rispose fra gli altri la vedova dell'industriale Giovanni Cabassi, signora Luisa Farina, che finanziò personalmente la costruzione di una nuova chiesa in località cascina Creta, su un terreno di proprietà della famiglia, intorno al quale stava nascendo un nuovo quartiere residenziale. Per la progettazione della chiesa fu padre Enrico Zucca, fondatore dell'Angelicum, a suggerire l'architetto Giovanni Muzio, già apprezzato progettista di svariati edifici di culto. Muzio elaborò il progetto fra il 1956 e il 1957; la costruzione venne ultimata rapidamente, e la chiesa, denominata "San Giovanni Battista alla Creta", fu consacrata il 19 ottobre 1958 alla presenza dell'arcivescovo Montini. Pochi giorni prima era stata eretta la nuova parrocchia, con territorio ricavato dalle parrocchie del Sacro Cuore Immacolato di Maria in San Sebastiano, dei Santi Naborre e Felice e della Madonna dei Poveri; la parrocchia fu affidata alla provincia lombarda dei frati minori francescani. La chiesa, posta al centro del quartiere, occupa un lotto quadrato di 65 metri di lato, ed ha ingresso ad est ed abside ad ovest, affiancata dal campanile. La chiesa è affiancata su entrambi i lati da edifici più bassi, adibiti a spazi parrocchiali, oratorio e convento. La chiesa ha pianta longitudinale, a navata unica di larghezza crescente, affiancata da due navatelle; essa è preceduta da un atrio trasversale, che dà accesso a due spazi laterali, il battistero e la cappella funeraria della famiglia Cabassi. L'esterno si caratterizza per il contrasto fra l'atrio, basso ed orizzontale, con forme che rimandano al romanico lombardo, e il corpo della chiesa, fortemente dinamico, di altezza e larghezza crescenti; esso si protende anche verso la piazza con un'ardita mensola sospesa. I muri esterni sono rivestiti in mattoni a vista, in parte posati obliquamente, a disegnare motivi geometrici. All'interno vi è un progressivo incremento della luminosità verso il presbiterio, dovuto alla particolare forma della navata; l'altare maggiore è affiancato da quattro altari laterali. Il soffitto è di forma spezzata, con vele ornate da decorazioni pittoriche (autori Mario Zappettini e Giacomo Manzù), che sembrano sospese sulla struttura. Muzio, Milano, Abitare Segesta, 1994, pp. 233-235, ISBN 88-86116-10-1. Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano. 1945-1993, Milano, Edizioni Vita e Pensiero, 1994, ISBN 88-343-3666-6. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

Quartiere IACP Lorenteggio
Quartiere IACP Lorenteggio

Quartiere IACP Lorenteggio, già “Quartiere IFACP Renzo e Mario Mina”, è un complesso di edilizia residenziale pubblica di Milano disposto su sei isolati e sito nel quartiere del Lorenteggio. Il complesso venne costruito dal 1938 al 1944 dall'Istituto Fascista Autonomo Case Popolari (IFACP) di Milano, che ne curò anche la progettazione urbanistica attraverso il proprio Ufficio Tecnico, diretto dall'architetto Giovanni Broglio. La progettazione dei singoli edifici fu opera di Guido Baselli, Piero Della Noce, Alberto Morone, Fausto Natoli e Tullio Tolio. Il complesso, di forma quadrangolare, si estende sull’area di sei isolati, ed è suddiviso in due parti da via Segneri, che ha andamento diagonale. I sei isolati corrispondono ai sei lotti in cui il complesso residenziale è suddiviso, indicati con le lettere alfabetiche da “A” a “F”. Gli edifici sono ordinati in stecche parallele, secondo una prassi urbanistica tipica del razionalismo, in parte flesse per adattarsi alla maglia stradale prevista dal piano regolatore; anche il disegno delle facciate, all’epoca definito eufemisticamente “di disadorna semplicità”, risente dell’influenza razionalista, adottata più per motivi economici che per reale convinzione. Le piante degli edifici sono convenzionali, con l'adozione di uno schema a ballatoio e l'alta percentuale di alloggi minimi, mono- o bilocali. La struttura portante, progettata durante il periodo delle cosiddette “inique sanzioni”, è in muratura piena, scelta in vece del calcestruzzo armato perché autarchica. Il complesso, destinato a un'utenza “popolarissima” costituita da baraccati e sfrattati, fu costruito con criteri di stretta economia, dovuti anche al periodo bellico, e conobbe pertanto un precoce degrado. La dotazione minima di servizi pubblici, limitati alle docce comuni poste nei cortili ed a qualche negozio, accentuò la ghettizzazione e l’isolamento sociale, che perdurano tuttora. La composizione sociale del complesso popolare infatti è di basso reddito ed è caratterizzata da una parte da un'ampia fascia anziana, dall'altra da famiglie migranti di origine straniera, insediatesi in tempi più recenti. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9. Alberto Mioni, Antonello Negri e Sergio Zaninelli, Il segno del moderno. Architettura e produzione a Milano tra le due guerre, Firenze, Edifir, 1994, ISBN 88-7970-022-7. Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, ISBN 88-400-1068-8. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su quartiere IACP Lorenteggio

Parco Antonio Annarumma
Parco Antonio Annarumma

Il parco Antonio Annarumma è un parco di Milano, dedicato alla memoria dell'agente Antonio Annarumma, morto nella città lombarda nel 1969 e prima vittima degli anni di piombo. Il parco, di forma irregolare, nasce nel 2000 dal recupero di aree dismesse, in concomitanza con nuove edificazioni nel quartiere periferico di via delle Forze Armate. Caratteristica del parco sono tre archi di metallo, supporto di rampicanti, ai quali l'illuminazione notturna dona un gradevole effetto. La collinetta e i salti di quota creano un diversivo nel paesaggio e la ricca vegetazione si fonde con quella del vicino fontanile. Il parco rappresenta il punto iniziale di un percorso verde esteso fino al quartiere Valsesia. All'interno è presente la Cascina Creta Nuova del 1937, che è stata l'ultima a essere costruita a Milano: una moderna azienda agricola con bestiame da carne e da latte, dedicata soprattutto alle coltivazioni da orto per il mercato cittadino. Era stata ricavata recuperando una cava di sabbia e ghiaia e sia i fabbricati rustici sia quelli civili erano dotati di acqua corrente e sistemi meccanici per l'ottimizzazione del lavoro. Tra le specie arboree ad alto fusto presenti, ricordiamo la robinia, l'acero argentato, il carpino bianco, il faggio, il liquidambar, il ciliegio, l'olmo bianco e la quercia rossa, assieme al nocciolo comune; tra gli arbusti, diverse varietà di ortensia e di rosa, la spirea, la fotinia, il cotogno da fiore, la mahonia, il viburno, l'evonimo alato e i cornioli, oltre ai diversi rampicanti da fiore che decorano gli archi. Ridotte le attrezzature: un campo per la pratica del basket e tre aree recintate per i cani. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini - ed. 2010/2011, Comune di Milano / Paysage. AA.VV., Ad Ovest di Milano-Le cascine di Porta Vercellina, associazione Amici Cascina Linterno. AA.VV., Cascine a Milano, Ufficio editoriale del Comune di Milano, 1987. Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Antonio Annarumma Scheda del Parco Annarumma, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 12 gennaio 2011.