place

Inganni (metropolitana di Milano)

Linea M1 (metropolitana di Milano)Pagine con mappeStazioni della metropolitana di MilanoStazioni ferroviarie attivate nel 1975
Milano metropolitana Inganni
Milano metropolitana Inganni

Inganni è una stazione della linea M1 della metropolitana di Milano.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Inganni (metropolitana di Milano) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Inganni (metropolitana di Milano)
Via Angelo Inganni, Milano Municipio 6

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Inganni (metropolitana di Milano)Continua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.4575 ° E 9.12251 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Angelo Inganni

Via Angelo Inganni
20147 Milano, Municipio 6
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Milano metropolitana Inganni
Milano metropolitana Inganni
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Giardino Alberto Moravia
Giardino Alberto Moravia

Il giardino Alberto Moravia (ex parco Berna Ciclamini) è collocato nel Municipio 6 di Milano, in direzione del Lorenteggio e occupa l'area del Villaggio dei Fiori in via Primaticcio, collegandone con grandi prati il reticolo di viali. Le distruzioni belliche avevano provocato a Milano una drammatica crisi degli alloggi: il censimento del 1951 registrava ancora 160.000 abitanti sistemati in alloggi di fortuna. È in questo periodo che Milano costruisce i suoi grandi quartieri periferici, che si salderanno al nucleo urbano solo nel successivo periodo delle grandi migrazioni interne. Le "risposte" tecniche sono diverse: accanto agli agglomerati di palazzoni ripetitivi proliferano i quartieri delle cosiddette case minime, alloggi mono o bifamiliari costruite a schiera, senza fondamenta e con materiali diversi. Nell'area "Primaticcio", accanto alla via Lorenteggio, sul lato destro uscendo dalla città, a partire dal 1953 sorgerà, con questa tipologia, il Villaggio dei Fiori. Viene costruito a lotti, lungo strade strette, ognuna col nome di un fiore, senza servizi collettivi o aree verdi: a queste dovranno supplire i piccoli giardini che corredano ogni "casetta finlandese". Tra lotto e lotto residuano spazi e nel 1969, in occasione del primo intervento di riqualificazione del quartiere, partendo da uno di questi, si realizza il parco Berna Ciclamini. L'impianto è semplice: un viale con traverse per connettere gli spazi a prato, variamente piantumati, nei rettangoli che ne derivano. Negli anni, gli interventi migliorativi sulle abitazioni e sul parco, ora dedicato allo scrittore Alberto Moravia (1907-1990), sono stati numerosi, ma non ne hanno sostanzialmente modificato l'impianto originario. Tra gli alberi, da segnalare alcuni faggi delle varietà "asplenifolia" e "purpurea" e un frondosissimo cedro dell'Atlante che sovrasta l'ingresso di via Berna. Tra le altre essenze, l'acero campestre, l'acero negundo, l'acero argentato e quello riccio, il bagolaro, la betulla bianca, il cedro dell'Himalaya, il ginkgo biloba, il fico comune; poi, il noce nero d'America, liquidambar, l'olmo, l'orniello, il platano comune, la quercia rossa, la sofora e il tiglio ibrido oltre ad alcune varietà di pini (pinus nigra e pino dell'Himalaya). Numerose e ben ombreggiate le aree di sosta, generalmente lungo il perimetro, mentre un percorso jogging si snoda sull'intero parco; due le aree giochi per bambini e due anche gli spazi cintati per i cani, per complessivi 4000 metri quadrati e, ancora, un campo da basket, uno da pallavolo e due piste skating; sul lato orientale, verso via dei Ciclamini, un campo da calcio regolamentare, su cui opera l'Associazione Calcio Pietro Gobetti. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, Milano, CLESAV, giugno 1985, ISBN 978-88-7064-118-9. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Lorenteggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su giardino Alberto Moravia Scheda del Giardino Alberto Moravia, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta
Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

La chiesa di San Giovanni Battista alla Creta è una chiesa parrocchiale di Milano, posta alla periferia sud-occidentale della città, nel quartiere Assisi; fa parte del decanato di Giambellino. Fu costruita su progetto di Giovanni Muzio e consacrata nel 1958 dall’allora Arcivescovo cardinale Montini, divenuto in seguito papa Paolo VI. Intorno alla metà degli anni cinquanta del XX secolo, il forte sviluppo demografico ed edilizio della città di Milano richiese la costruzione di un grande numero di nuove chiese. L'Arcivescovo, cardinale Montini, pensò di appellarsi alla generosità dei milanesi benestanti, invitandoli a contribuire con corpose donazioni. All'appello rispose fra gli altri la vedova dell'industriale Giovanni Cabassi, signora Luisa Farina, che finanziò personalmente la costruzione di una nuova chiesa in località cascina Creta, su un terreno di proprietà della famiglia, intorno al quale stava nascendo un nuovo quartiere residenziale. Per la progettazione della chiesa fu padre Enrico Zucca, fondatore dell'Angelicum, a suggerire l'architetto Giovanni Muzio, già apprezzato progettista di svariati edifici di culto. Muzio elaborò il progetto fra il 1956 e il 1957; la costruzione venne ultimata rapidamente, e la chiesa, denominata "San Giovanni Battista alla Creta", fu consacrata il 19 ottobre 1958 alla presenza dell'arcivescovo Montini. Pochi giorni prima era stata eretta la nuova parrocchia, con territorio ricavato dalle parrocchie del Sacro Cuore Immacolato di Maria in San Sebastiano, dei Santi Naborre e Felice e della Madonna dei Poveri; la parrocchia fu affidata alla provincia lombarda dei frati minori francescani. La chiesa, posta al centro del quartiere, occupa un lotto quadrato di 65 metri di lato, ed ha ingresso ad est ed abside ad ovest, affiancata dal campanile. La chiesa è affiancata su entrambi i lati da edifici più bassi, adibiti a spazi parrocchiali, oratorio e convento. La chiesa ha pianta longitudinale, a navata unica di larghezza crescente, affiancata da due navatelle; essa è preceduta da un atrio trasversale, che dà accesso a due spazi laterali, il battistero e la cappella funeraria della famiglia Cabassi. L'esterno si caratterizza per il contrasto fra l'atrio, basso ed orizzontale, con forme che rimandano al romanico lombardo, e il corpo della chiesa, fortemente dinamico, di altezza e larghezza crescenti; esso si protende anche verso la piazza con un'ardita mensola sospesa. I muri esterni sono rivestiti in mattoni a vista, in parte posati obliquamente, a disegnare motivi geometrici. All'interno vi è un progressivo incremento della luminosità verso il presbiterio, dovuto alla particolare forma della navata; l'altare maggiore è affiancato da quattro altari laterali. Il soffitto è di forma spezzata, con vele ornate da decorazioni pittoriche (autori Mario Zappettini e Giacomo Manzù), che sembrano sospese sulla struttura. Muzio, Milano, Abitare Segesta, 1994, pp. 233-235, ISBN 88-86116-10-1. Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano. 1945-1993, Milano, Edizioni Vita e Pensiero, 1994, ISBN 88-343-3666-6. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

Parco Antonio Annarumma
Parco Antonio Annarumma

Il parco Antonio Annarumma è un parco di Milano, dedicato alla memoria dell'agente Antonio Annarumma, morto nella città lombarda nel 1969 e prima vittima degli anni di piombo. Il parco, di forma irregolare, nasce nel 2000 dal recupero di aree dismesse, in concomitanza con nuove edificazioni nel quartiere periferico di via delle Forze Armate. Caratteristica del parco sono tre archi di metallo, supporto di rampicanti, ai quali l'illuminazione notturna dona un gradevole effetto. La collinetta e i salti di quota creano un diversivo nel paesaggio e la ricca vegetazione si fonde con quella del vicino fontanile. Il parco rappresenta il punto iniziale di un percorso verde esteso fino al quartiere Valsesia. All'interno è presente la Cascina Creta Nuova del 1937, che è stata l'ultima a essere costruita a Milano: una moderna azienda agricola con bestiame da carne e da latte, dedicata soprattutto alle coltivazioni da orto per il mercato cittadino. Era stata ricavata recuperando una cava di sabbia e ghiaia e sia i fabbricati rustici sia quelli civili erano dotati di acqua corrente e sistemi meccanici per l'ottimizzazione del lavoro. Tra le specie arboree ad alto fusto presenti, ricordiamo la robinia, l'acero argentato, il carpino bianco, il faggio, il liquidambar, il ciliegio, l'olmo bianco e la quercia rossa, assieme al nocciolo comune; tra gli arbusti, diverse varietà di ortensia e di rosa, la spirea, la fotinia, il cotogno da fiore, la mahonia, il viburno, l'evonimo alato e i cornioli, oltre ai diversi rampicanti da fiore che decorano gli archi. Ridotte le attrezzature: un campo per la pratica del basket e tre aree recintate per i cani. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini - ed. 2010/2011, Comune di Milano / Paysage. AA.VV., Ad Ovest di Milano-Le cascine di Porta Vercellina, associazione Amici Cascina Linterno. AA.VV., Cascine a Milano, Ufficio editoriale del Comune di Milano, 1987. Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Antonio Annarumma Scheda del Parco Annarumma, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 12 gennaio 2011.

Stadio del ghiaccio Agorà
Stadio del ghiaccio Agorà

Lo stadio del ghiaccio Agorà o PalaAgorà è il più importante palaghiaccio della città di Milano. L'impianto nacque su iniziativa di Renato Massa (ex Presidente dell'Hockey Club Milano, ed ex Presidente del rinato Hockey Club Diavoli) e di sua moglie Rosa Bianca Selvaggio che, avvicinati agli sport del ghiaccio dalla passione dei due figli, si resero conto che a Milano non c'erano strutture sufficienti per tutti i giovani che praticavano l'hockey ed il pattinaggio. Infatti, le società sportive e gli atleti di Milano erano costretti ad spostarsi quotidianamente a Bergamo, Como, Varese e Zanica, per poter effettuare gli allenamenti e le attività agonistiche. Da qui nacque loro l'idea di costruire il palazzo del ghiaccio di via Dei Ciclamini. L'ex PalaCandy, oggi Agorà, è stato realizzato in tempi brevi: il 6 marzo 1987 è stata firmata la convenzione tra il Comune di Milano e Renato Massa, Amministratore Unico della Società Sportiva Orchidee Sporting Club srl, ed è stato inaugurato il 7 settembre 1989. Capace di ospitare fino ad un massimo di 4 000 spettatori, ospita attualmente le partite interne dell'Hockey Milano Bears Rossoblu e, temporaneamente a causa dell'indisponibilità del palazzo di casa, il Pala Albani, l'HC Varese. Il palaghiaccio è aperto anche per attività ludico-ricreative durante i giorni in cui l'impianto non viene utilizzato per le partite di hockey su ghiaccio. Oltre all'hockey su ghiaccio ospita esibizioni e gare di pattinaggio artistico, di coppia e sincronizzato. La struttura è chiusa dal 18 gennaio 2023 in attesa di riqualificazione e nuova gestione. Hockey Milano Rossoblu Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio del ghiaccio Agorà Sito ufficiale, su stadioghiaccio.it.

Parco delle Crocerossine
Parco delle Crocerossine

Il parco delle Crocerossine (ex parco del Cardellino) è un parco di Milano. Costruito nel 2005, è stato progettato per costituire un "sistema verde" con i vicini giardino Alberto Moravia (a nord) e giardino Gonin Giordani (immediatamente a sud) attorno alla via Inganni al Giambellino nel Municipio 6 di Milano. Nella stessa zona, in direzione nord-ovest, nei pressi della stazione Bisceglie della metropolitana, si sta realizzando il Parco Blu, a sua volta integrato in un sistema verde che arriverà fino al Parco dei Fontanili, al confine occidentale della città. Tra le principali specie arboree (gli alberi sono ancora molto giovani), ricordiamo l'acero riccio e rosso, la catalpa o "albero dei sigari", il ciliegio, il melo da fiore, il gelso, il liquidambar, il noce nero, la quercia rossa, il tiglio selvatico e la sofora. Lungo via dello Storno, filari di nocciolo turco e sparsi ciuffi di erba della Pampa. Particolare un'area di sosta, quasi al centro, che con i suoi riquadri perpendicolari ricorda la dedica del parco. Le attrezzature sono modeste: una sola area giochi, due campi da bocce su erba sintetica e una piccola area riservata ai cani (300 metri quadrati). Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco delle Crocerossine Scheda del parco del Cardellino, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Via delle Forze Armate
Via delle Forze Armate

Via delle Forze Armate (chiamata storicamente Strada Baggina o via Baggina) è una strada di Milano, storicamente la principale via di collegamento tra il capoluogo e Baggio, fino al 1923 comune autonomo. La strada per Baggio, presente da tempo immemore, nasceva da via Marghera nel borgo della Maddalena, odierna piazza de Angelis, e giungeva sino alla cittadina: nel 1913 viene coperta da una linea tranviaria, che successivamente verrà numerata 34, e che collegava il quartiere con porta Magenta e, successivamente, con piazza Cairoli. Successivamente verrà rinumerata in 18 e collegherà via Bagarotti a Città Studi, per poi venir limitata a Gambara e infine soppressa nel 1979. Poiché, seppur in territorio milanese, la nuova sede del Pio Albergo Trivulzio venne costruita sulla strada per Baggio, assunse il nome popolare di Baggina: questa parte, che corrispondeva alla parte iniziale della strada, è oggi chiamata via Trivulzio. Al civico 175 si trovano tre pietre d'inciampo in ricordo della famiglia Varon, deportata ad Auschwitz. Oggi la strada nasce dalla rotatoria di largo Carlo Alberto Dalla Chiesa: attraversa viale Pisa, passa per la scuola primaria Cabrini e tocca poi il Deposito ATM Baggio, arriva poi nel territorio del fu comune di Baggio in corrispondenza della Caserma Santa Barbara. Lambisce la Piazza d'Armi e l'Ospedale Militare di Baggio, oltre ai resti della Cascina Creta, per poi incrociarsi con le strade che, poco più a Sud, danno vita a via Bisceglie: arriva poi vicino al Parco delle Cave, dove si trova il complesso della Viridiana, progettato da Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti. Si abbandona così il territorio di Sella Nuova giungendo nel nucleo storico baggese e la strada si biforca, dando origine a via Cividale del Friuli, che conduce al Quartiere degli Olmi e al Quartiere Valsesia. Entrata nel cuore di Baggio tocca prima la Chiesa Evangelica ADI e poi la Chiesa di Sant'Apollinare e diviene a senso unico in corrispondenza della biforcazione con via Rismondo, arriva poi in Piazza Cesare Stovani, dopo poche centinaia di metri termina: l'ultimo numero civico corrisponde al Palazziètt ed esce direttamente sulla Chiesa Vecchia, con la viabilità che obbliga a proseguire in via Ceriani e infine verso la piazzetta del Moronasc. La principale linea di trasporto pubblico di superficie a toccare la via è l'autobus 67, che collega piazzale Baracca a via Scanini: essa serve la via dal suo principio sino alla diramazione tra via delle Forze Armate e via Rismondo, dove continua per la parte nord del quartiere. Le linee 49, 63 e 78 utilizzano parzialmente la strada. La linea di bus notturna sostitutiva della metropolitana NM1 la percorre quasi totalmente per collegare la stazione di Bisceglie al Quartiere degli Olmi. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su via delle Forze Armate

Piazza d'Armi (Milano)
Piazza d'Armi (Milano)

La Piazza d'Armi è una vasta area verde di Milano, compresa tra la Caserma Santa Barbara, i magazzini militari di Baggio, quasi completamente demoliti nel giugno 2020, l'ospedale San Carlo Borromeo e via delle Forze Armate. Il nome piazza d'armi deriva dalla destinazione aeronautica e militare che le fu assegnata agli inizi del 1900, al posto di quella tradizionalmente agricola dei secoli precedenti. Nel XIV secolo in quest'area si estendevano i campi coltivati dalle cascine Moretto (demolita attorno al 1930), Barocco, Linterno e Torrette di Trenno. L'attività agricola prosegue ancora presso cascina Linterno, mentre cessò sull'area considerata all'inizio del 1900, prima per le attività dell'Aerodromo di Forlanini, poi per la trasformazione in Piazza d'Armi di Milano. Nel 1906 Enrico Forlanini, inventore dei dirigibili semirigidi, che si contrapponevano ai dirigibili rigidi tedeschi, fondò le "Officine Leonardo da Vinci". Il 17 agosto 1913 prese il volo il dirigibile F2 Città di Milano, il cui nome è un tributo alla città perché Forlanini poté costruirlo anche grazie ad una sottoscrizione popolare con la quale i milanesi parteciparono al finanziamento dell'impresa. Nel 1917 l'aerodromo venne intitolato al comandante Remo La Valle, che quell'anno perse la vita nell'abbattimento della sua aeronave. Il 15 aprile 1928 Umberto Nobile decollò con l'aeronave Italia per la seconda esplorazione del Polo Nord (la prima fu condotta con il dirigibile Norge). Anche questa impresa fu finanziata dai milanesi e fu anche per questo motivo che la nave di appoggio ebbe il nome "Città di Milano". Sul finire degli anni '20 la piazza d'armi fu spostata in quest'area dalla sua precedente collocazione, che sarà convertita ad un utilizzo civile per ospitare la Fiera Campionaria. Ancora prima la piazza d'armi era collocata dove oggi si trova il Parco Sempione. Negli anni '30 nell'area vennero eretti la Caserma Santa Barbara e l'Ospedale Militare di Baggio realizzando così uno dei più estesi complessi militari cittadini esistenti in Italia. Per quasi 50 anni l'area verde è stata usata per l'addestramento dei militari e per manovre con carri armati. Dopo la cessazione della leva militare obbligatoria, l'area non fu più utilizzata. Già dal primo dopoguerra l'area nord est della PdA divenne sede di orti abusivi e di un'apicoltura, tuttora esistenti. Tuttavia la più grande porzione dell'area verde si è trasformata in un bosco spontaneo con flora e fauna selvatica,anche protetta; nelle sere d'estate attraverso i cancelli su via Forze armate si possono osservare le lucciole. L'8 agosto 2014, Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio e il Comune di Milano hanno siglato un "Protocollo d'Intesa finalizzato alla riqualificazione e razionalizzazione di alcuni siti militari presenti sul territorio cittadino". Tra questi la Piazza d'Armi. Nel 2015 Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A. (Invimit Sgr), una società di gestione del risparmio del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stata incaricata del recupero e della valorizzazione dell'area. Il 31 gennaio 2023 il Consiglio di amministrazione di Invimit Sgr ha approvato l’avvio delle attività funzionali alla pre-commercializzazione dell'area. Cascina Torrette di Trenno Parco delle Cave Cascina Linterno Ospedale Militare di Baggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piazza d'Armi L'aeroporto di Baggio e il dirigibile - Archivio storico del Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it. Documentario "Un'oasi segreta a Milano" video 17 min, su youtube.com. Le Giardiniere Milano, su legiardinieremilano.it.

Chiesa di San Leonardo Murialdo (Milano)

La Chiesa di San Leonardo Murialdo è una parrocchiale di Milano, sita nel quartiere e nel decanato del Giambellino . La parrocchia nasce nel 1940 con decreto del cardinal Schuster, con territorio separato dalla parrocchia di San Vito al Giambellino: intitolata inizialmente a San Sebastiano, viene rinominata nel 1955 da Giovanni Battista Montini in Cuore Immacolato di Maria in San Sebastiano al Lorenteggio. Affidata alle cure della congregazione di San Giuseppe, nel 1941 viene consacrata una chiesa provvisoria, che verrà sostituita dall'attuale edificio progettato da Ugo Zanchetta e ultimato nel 1955, con la consacrazione che avverrà nel 1960. La parrocchia ha avuto un importante ruolo nell'istruzione del Lorenteggio: nel 1944 ha istituito la scuola elementare Murialdo, che dieci anni dopo accoglierà anche una scuola di formazione professionale, e nel 1959 assume la gestione della scuola Devota Maculan, ancora oggi esistente come scuola superiore, che fu protagonista nel 1951, quand'era ancora gestita dalle Sorelle della misericordia, di un tragico crollo di un muro che ha tolto la vita a quattordici bambini, oggi ricordati da un monumento vicino. Nel 1986 Carlo Maria Martini la dedica a san Leonardo Murialdo. Soggetta a rifacimento esterno ed interno tra il 1999 e il 2009, con questi lavori vengono ricostruiti facciata e sagrato e viene adeguata totalmente alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. La struttura è in calcestruzzo armato, con ampio sagrato ed è orientata verso sud-ovest e nord-est. L'interno ha una navata principale e due navate laterali, sedi di varie cappelle, con il presbiterio sopraelevato. L'Oratorio Murialdo, con la sua polisportiva storica "Murialdina", ha costituito per anni un luogo di incontro importante per il quartiere. Sostenuto dalla Fondazione Milan e dalla Fondazione Vodafone, ha una vera e propria palestra multisport al suo interno denominata "PalaMurialdo".

Chiesa della Madonna dei Poveri (Milano)
Chiesa della Madonna dei Poveri (Milano)

La chiesa della Madonna dei Poveri è una chiesa parrocchiale di Milano, situata a metà tra il centro di Baggio e Sella Nuova, nel quartiere popolare denominato Baggio II. Si tratta di una delle opere più importanti dell'architettura milanese del secondo dopoguerra. Fu costruita tra il 1952 e il 1956 come parte di un ampio progetto diocesano per dotare le nuove zone popolari periferiche di chiese. Fu progettata da Figini e Pollini, in principio con uno sfarzoso progetto, poi ridimensionato per le ristrettezze economiche che portarono a tralasciare elementi come il campanile, l'ingresso trionfale e il battistero. Fu elevata a parrocchia il 1º febbraio 1954. Si tratta di una chiesa povera, istituita in classico stile ambrosiano, con illuminazione naturale e stile brutale. Le tre navate sono divise da quattro pilastri. All'interno vi è una croce aurea e un tabernacolo in rame. Giulia Veronesi, Chiese nuove: la situazione a Milano, in Comunità, anno XIII, n. 68, Milano, Edizioni di Comunità, marzo 1959, pp. 48-65. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9. Ernesto Nathan Rogers, La chiesa del quartiere Ina-Casa di Baggio, in Casabella - Continuità, n. 208, Milano, Editoriale Domus, novembre-dicembre 1955, pp. 49-57, ISSN 0008-7181. C. Monotti, Chiesa della Madonna dei Poveri a Milano, in L'architettura. Cronache e storia, novembre 1957, pp. 452-457, ISSN 0003-8830. Roberto Aloi, Nuove architetture a Milano, Milano, Hoepli, 1959, pp. 49-54, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\SBL\0503122. Arturo Faccioli (a cura di), Le nuove chiese di Milano 1950-1960, Milano, Comitato per le Nuove Chiese, 1962, pp. 111-114, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0184068. Vittorio Savi (a cura di), Luigi Figini e Gino Pollini architetti, Milano, Electa, 1980, pp. 68-71, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\SBL\0327256. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Madonna dei Poveri Sito ufficiale, su parrocchiamadonnadeipoveri.it. Chiesa della Madonna dei Poveri, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa della Madonna dei Poveri, su lombardiabeniculturali.it. Chiesa della Madonna dei Poveri, su ordinearchitetti.mi.it. URL consultato il 21 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2019). Chiesa della Madonna dei Poveri, su ordinearchitetti.mi.it. URL consultato il 22 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2019). Parrocchia della Madonna dei Poveri, su lombardiabeniculturali.it.