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Museo naturalistico del Roero

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Il museo naturalistico del Roero è il più importante del settore nella zona. È situato a Vezza d'Alba, in provincia di Cuneo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo naturalistico del Roero (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Museo naturalistico del Roero
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12040
Piemonte, Italia
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Piobesi d'Alba
Piobesi d'Alba

Piobesi d'Alba (Piobs o Pióbes in piemontese) è un comune italiano di 1 434 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero. Piobesi è situato sulla provinciale Alba-Carmagnola. Estesosi con gli anni, ormai il paese è diventato tutt'uno con Corneliano d'Alba. Di antica fondazione, nel Medioevo fu soggetta alla dominazione di Asti e, nel XIV secolo, a Tommaso II di Saluzzo. Ivi sorgeva un castello, oggi distrutto, posto sul colle vicino al paese. Quando i Saluzzo persero via via potere nel Piemonte centrale, Piobesi divenne feudo dei Roero per passare, con il Trattato di Lione, a Carlo Emanuele I di Savoia. Nel 1928 il comune fu aggregato a Corneliano d'Alba, ma nel 1946 il comune di Piobesi venne ricostituito. Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 settembre 2011. Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro. Chiesa di San Rocco, del XVII secolo Chiesa di "Maria Immacolata" sul Bricco di Piobesi con vista panoramica Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Piobesi d'Alba sono 90, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Festa della Madonna del Carmine nella 2ª settimana di luglio Fiera della Raviora comooda a maggio Carvé vej a febbraio Centro agricolo, Piobesi è tra i centri di produzione del vino Barbera d'Alba e Roero. Nel 1900 vi è stata fondata la Antica Distilleria Sibona. Fino al 2001 si trovava a Piobesi la sede centrale dell'azienda dolciaria Nutkao. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piobesi d'Alba Sito ufficiale, su comune.piobesidalba.cn.it.

Chiesa di San Vittore (Canale, Italia)
Chiesa di San Vittore (Canale, Italia)

La chiesa di San Vittore è la parrocchiale di Canale d'Alba, in provincia di Cuneo e diocesi di Alba; fa parte della vicaria della Sinistra Tanaro. Nel 1213 è menzionata per la prima volta una chiesa dedicata a santo Stefano, mentre la pieve, nota come San Vittore de Canalibus, come si legge nel registro della Chiesa d'Asti del 1345, aveva come filiali le cappelle di Pralormo, Cisterna e Monteu. Nel 1383 la chiesa in paese venne modificata a cura dei signorotti Roero, che ne detenevano il giuspatronano. Nel XVI secolo la chiesa di Santo Stefano divenne parrocchiale, mentre l'antica pieve fu declassata a cappella sussidiaria; nella relazione della visita apostolica del 1585, effettuata da monsignor Angelo Peruzzi, si legge che tale edificio si componeva di tre navate, la centrale delle quali era l'unica dotata di pavimento, mentre nel 1588 il vescovo di Asti Francesco Panigarola lamentò le pessime condizioni in cui versava la struttura. Nel 1607 vennero pagati alcuni artisti per decorare la chiesa e nel 1611 fu posato il nuovo pavimento; nel 1618 il vescovo Giovanni Stefano Aiazza esortò la comunità a costruire il campanile. Alcuni decenni dopo, nel 1651 venne risistemato il tetto, mentre le volte furono modificate nel 1698; in un atto del 1711 si riscontra per la prima volta la traslazione del titolo di San Vittore alla parrocchiale, già dedicata a santo Stefano. Tra il 1722 e il 1726 venne realizzata dai capimastri Domenico Pianca e Isidoro Torriano la facciata, il cui disegno era stato redatto dall'architetto Carlo Antonio Castelli; la chiesa, al cui interno nel 1742 risultavano avere sede le compagnie del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario e del Carmine, venne invece rifatta e ampliata tra il 1748 e il 1757. Nel 1817 la parrocchia passò dalla diocesi di Asti a quella di Alba, mentre poi nel 1825 l'interno della struttura venne risistemato; tra il 1876 e il 1881 il presbiterio fu interessato da un rifacimento e nel 1928 venne eretto il campanile su progetto di Bartolomeo Gallo, il quale curò tra il 1929 e il 1935 il rimaneggiamento della facciata. La facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente e suddivisa in due registri da una cornice marcapiano, si compone di un corpo centrale di forma concava scandito da lesene e da colonne binate, che sorreggono un timpano semicircolare spezzato sormontato da un'ampia finestra polilobata, mentre a coronamento si staglia un frontone curvilineo a cornice dentellata; le due ali laterali, anch'esse sviluppate su una pianta concava, presentano i due ingressi secondari e sono ornate con lesene angolari, mentre in sommità si raccordano al corpo principale attraverso due volute. Annessi alla chiesa sono due campanili; quello più piccolo, completamente intonacato, risale al XVIII secolo ed è ornato con lesene all'altezza della cella, mentre quello principale, per buona parte rivestito in mattoni a faccia vista, è caratterizzato da quattro grandi monofore delimitate da lesene ed è coperto da un tamburo sopra il quale è collocata una statua. L'interno dell'edificio si compone di tre navate, suddivise da pilastri abbelliti da lesene sorreggenti degli archi, sopra i quali corre la trabeazione su cui s'imposta una serie di volte a vela affrescate; le cappelle laterali sono invece voltate a botte. Canale (Italia) Diocesi di Alba Regione ecclesiastica Piemonte Parrocchie della diocesi di Alba Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Vittore Parrocchia di SAN VITTORE, su parrocchiemap.it. URL consultato il 16 maggio 2021. CANALE – Parrocchia S. Vittore, su alba.chiesacattolica.it. URL consultato il 16 maggio 2021.

Canale (Italia)
Canale (Italia)

Canale (Canal in piemontese) è un comune italiano di 5 512 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Canale si trova tra le colline del Roero. Il nucleo principale si trova in basso (194 m s.l.m.), circondato da borgate e frazioni sparse sulle colline antistanti. Canale fu fondato nel 1260 ex novo dal libero Comune di Asti, sui terreni appartenuti a diversi feudatari legati al Vescovo di Asti. La popolazione vi fu trasferita nelle terre dell'antico feudo di Crispiano signore d'Arneis del Roero (detto Crispino di Arneis, anche in francese Crispin d'Arnès), i coloni provenivano da differenti villaggi della zona, quali Anterisio, Loreto di Canale, Castelletto d'Astisio, il pianoro di San Vittore e altri centri minori. Ha in comune con altre città create d'impero nel medioevo (le ville nuove, vedere Villanova d'Asti etc.) la tipica forma concentrica. All'inizio del Novecento, in reazione alla fillossera, alla tremenda grandinata del 1906 e ad altri fortissimi traumi che avevano minato alla base la viticoltura, l'agricoltura si rivolse alla coltivazione del pesco. Nacque così in quegli anni il mito di "Canale del Pesco", con tanto di mercato giornaliero e quantità di prodotto tale da consentire al paese di esportare questo prodotto anche oltre i confini nazionali e di rilanciare l'economia agricola del luogo grazie anche alla vocazione commerciale dei suoi abitanti. Attualmente, i pescheti si sono abbondantemente ridotti a favore di una nuova concezione di agricoltura basata sulla vite, con una particolare attenzione al vitigno Arneis da cui trae origine il rinomato vino bianco DOCG Roero Arneis. Nel 1969 fu teatro di un efferato caso di cronaca nera. In una cascina nei dintorni di Canale venne segregata, sottoposta a ripetuti abusi sessuali da parte dei pedofili del paese e infine assassinata per soffocamento la minorenne Maria Teresa Novara. Tanti sapevano, nessuno parlò. Lo stemma comunale si può blasonare: trinciato d'argento e d'azzurro dalla banda di rosso, ciascun punto alla stella d'oro, di cinque raggi. Ornamenti esteriori da Città. Il gonfalone è un drappo trinciato di azzurro e di bianco. Con Decreto del Presidente della Repubblica, su segnalazione del Ministero dell'Interno, il 27 luglio del 2011 Canale ha ottenuto il titolo di Città. Castello Malabaila. Situato nel centro storico di Canale, è circondato da un antico parco di oltre un ettaro con splendidi alberi secolari. In antichità era circondato da un fossato, ora interrato. la chiesa parrocchiale di San Vittore la chiesa di San Giovanni Decollato la chiesa della Madonna di Loreto la chiesa di San Bernardino il santuario di Mombirone la chiesa di San Defendente in Valpone la chiesa della Madonna del Carmine nella frazione Madonna dei Cavalli il monastero di Santa Croce L'oasi naturalistica di San Nicolao, nell'area delle Rocche, creata dall'associazione "Canale Ecologia" I portici di via Roma, struttura risalente all'epoca comunale e sede del centro commerciale naturale Il faro ai Caduti, struttura installata nel 1980 dal Gruppo Alpini sulla collina di Mombirone La torre civica adiacente alla Confraternita di San Giovanni, restaurata nel 2010 Il campanile parrocchiale, alto 65 metri e sovrastato dalla statua bronzea del Sacro Cuore, realizzato nel 1932 dai canalesi sotto la spinta di monsignor Luigi Sibona Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente sono di 982 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono: Processione "aux flambeaux" (ultimo sabato di maggio, in notturna): la lignea statua della Beata Vergine viene issata e portata in spalla dalla parrocchiale di San Vittore al Santuario di Mombirone Processione del Corpus Domini (mese di giugno): celebrazione religiosa nel centro storico, tra la Parrocchiale ed il Monastero di Santa Croce, scortata dai musicanti della Filarmonica di Santa Cecilia Processione del Sacro Cuore (mese di giugno): funzione religiosa in cui la riproduzione lignea della statua del Sacro Cuore, alta sei metri e identica a quella posta alla sommità del campanile, viene portata per le vie del paese Novena natalizia di San Bernardino: serie di appuntamenti religiosi officiati nella Confraternita di San Bernardino dal 16 al 24 dicembre di ogni anno, caratterizzata dall'esecuzione degli antichi canti in latino. Fiera del pesco (sempre l'ultima settimana di luglio, organizzato dall'Ente fiera del pesco a partire dal 2006, prima dalla Pro Loco di Canale) Il "Volo della Colomba" sulla piazza della Confraternita di San Bernardino (terza domenica di maggio) Palio dei borghi (in estate, disputato tra le nove contrade di Canale) Gran premio del pesco (gara su auto a biposto a pedali tra i rioni, ultimo giovedì di luglio) Sagra della braciola e dell'agnolotto al plin (primo week-end di luglio, in frazione Valpone) "Na sgambassà" (primo maggio di ogni anno), gara podistica tra sentieri e colline organizzata dalla Pro Loco "Gran mercà": mercato dell'antiquariato, dell'hobbistica e del collezionismo indetto in due edizioni annuali (primavera ed autunno) Mercatino di Natale (per 2 domeniche di dicembre) Durante il mercatino è possibile visitare gratuitamente la torre medioevale. Nel pomeriggio, viene servito gratuitamente la cioccolata calda e il panettone; inoltre nella seconda domenica vengono servite (sempre gratuitamente) le castagne. Basata su piccole aziende e su produttori agricoli soprattutto viticoltori. Tra il 1882 e il 1915 Canale fu capolinea di una tranvia a vapore per Asti. È servito dalle linee extraurbane 2014, 2016 e 2027 del GTT. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Canale Sito ufficiale, su comune.canale.cn.it.

Chiesa dei Santi Gallo e Nicolò
Chiesa dei Santi Gallo e Nicolò

La chiesa dei Santi Gallo e Nicolò è la parrocchiale di Corneliano d'Alba, in provincia di Cuneo e diocesi di Alba; fa parte della vicaria del Roero. La prima citazione di una chiesa a Corneliano, che era dedicata a san Nicolao, risale al 1176; in un successivo documento del 1286, in cui è menzionata una seconda chiesa intitolata a san Gallo, si apprende che la comunità del borgo dipendeva dalla pieve di Piobesi. In un atto del 1345 si legge che la chiesa cornelianese doveva pagare delle tasse al vescovo di Asti; l'edificio è poi descritto nelle relazioni delle visite del 1585 di Angelo Peruzzi e del 1621 di Isidoro Pentorio. Nella prima metà del XVIII secolo si decise di sostituire questa chiesa con una nuova; a tal scopo nel 1741 fu incaricato l'architetto Nicola Gallina di redigere il progetto, ma poi la questione venne dimenticata. Nel 1748 però l'idea fu ripresa: il conte Carlo Giacinto Roero realizzò i disegni e, così, iniziarono i lavori per la costruenda parrocchiale. Tuttavia, nel 1749, con la morte del progettista, l'opera subì una battuta d'arresto e poté essere ripresa nel 1752 sotto la supervisione di Giovanni Peruzzi. Durante la restaurazione, nel 1817 la chiesa entrò a far parte della diocesi di Alba. Il sisma del 29 febbraio 1887 arrecò alla struttura dei danni, che furono pertanto sanati nel 1889. Tra il 1914 e il 1916 la cuspide della torre campanaria venne interessata da un intervento di ripristino condotto su disegno di Carlo Verrone e nel 1992 il pavimento fu rifatto. La facciata a salienti della chiesa, che volge a mezzogiorno, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri; quello inferiore, tripartito da quattro lesene, presenta due nicchie laterali, ospitanti altrettante statue, e al centro il portale d'ingresso, affiancato da due semicolonne sorreggenti il timpano semicircolare, mentre in quello superiore, affiancato da due volute r caratterizzato da due coppie di lesene binate, s'apre una finestra. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, costruito nel 1772 su disegno di Marco Tommaso Bertoglio. L'interno dell'edificio è suddiviso in tre navate, sulle quali s'aprono le cappelle laterali, da colonne sorreggenti archi a tutto sesto, sopra di s'imposta la volta a botte unghiata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside pentagonale. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'altare maggiore, costruito nel 1770, la statua della Madonna del Sacro Cuore, scolpita tra il 1875 e il 1880 dal Raffi, i vari dipinti eseguiti da Rodolfo Morgari tra il 1885 e il 1887, e la pala ritraente la Gloria di San Gallo con San Nicola, eseguita nel XVIII secolo da Pietro Paolo Operti. Diocesi di Alba Parrocchie della diocesi di Alba Corneliano d'Alba Regione ecclesiastica Piemonte Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa dei Santi Gallo e Nicolò Parrocchia di SS. GALLO E NICOLÒ, su parrocchiemap.it.

Santo Stefano Roero
Santo Stefano Roero

Santo Stefano Roero (San Steo Roé in piemontese) è un comune italiano di 1 342 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero. Dopo la prima metà del XII secolo Santo Stefano prende l'appellativo "de Astixio" e soltanto nel '400 diventa "Roero" come nel paese di fronte Monteu Roero al quale era unito da una dipendenza feudale. Nel 1065 la Marchesa Adelaide di Susa che ne era la signora, ne dona parte a Guglielmo, vescovo d'Asti che lo affida inizialmente ai castellani e ne ebbero quindi la signoria feudale i conti Biandrate di Porcile. Nel 1290, questi vengono sconfitti dal comune di Asti, ma nove anni dopo la signoria di Santo Stefano e della vicina Monteu vende ai Roero di Asti per 25.000 lire astesi, pari a 25000 fiorini (sebbene Guglielmo Ventura indichi erroneamente la vendita come effettuata per 48000 fiorini), ai quali rimane fino all'abolizione dei feudi. Vi ebbero anche giurisdizione i Carroni di Cerrione, i Chiesa Rotario, i Gromis di Trana, i Rotario di Piea, i Rotario o Roero di Chivasso e i Roero di Castagnito. Lo stemma e il gonfalone del comune di Santo Stefano Roero sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 4015 dell'11 ottobre 1984. La prima partizione riprende il blasone della famiglia Roero. Il gonfalone è un drappo di azzurro. Chiesa di Santa Maria del Podio. La chiesa parrocchiale si trova in posizione dominante, con viale di accesso alberato e piazza ristrutturati. La chiesa fu ricostruita dal 1662 al 1667 e fu modificata per i danni subiti dal forte terremoto del 1887. All'interno si trova l'altare di S. Stefano, artisticamente intagliato. Chiesa di San Bernardino. Restaurata, si presenta in posizione elevata e panoramica nel borgo. Torre medievale. A Santo Stefano, c'era un'antica torre, eretta dai Biandrate nel 1217, quadrata ed alta 25 metri. Nel 1841 i proprietari (il conte Carlo Giuseppe Beraudo di Pralormo, i marchesi Felice Carron di San Tommaso, Annibale Faussone di Clavesana ed Edoardo Mussat St-Amour de Chanaz) donarono la torre all'amministrazione comunale, la quale voleva conservarla per quanto possibile, come testimonianza sull'antichità del paese. Nel 1988 la torre venne dimezzata poiché la rocca su cui si ergeva, con gli anni, si era talmente assottigliata da rendere la struttura pericolante. La notte fra il 27 e 28 dicembre 2002 a causa di uno smottamento, la torre franò completamente. Negli anni successivi si parlò di ricostruirla, ma a causa dell'elevato costo, il progetto non venne realizzato. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Santo Stefano Roero sono 112, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: "Sagra del Roero d.o.c." - a metà giugno. È organizzata dalla Proloco, la quale prepara le cene all'aperto ed organizza spettacoli o concerti di band locali "Festa di Valle San Lorenzo" - la seconda settimana di agosto. Si svolge in borgata San Lorenzo ed è organizzata dall'associazione "Maschè di San Lorenzo" di cui fanno parte molti abitanti di questa borgata. Per questa festa, vengono organizzati tornei di calcio, giochi di carte, la mostra dei trattori antichi, le cene all'aperto, la lotteria e gli spettacoli delle serate "Bagna Cauda" - a novembre, per due sabati consecutivi. È un tradizionale evento che si svolge in borgata San Lorenzo ed organizzato dall'associazione "Maschè di San Lorenzo" dove si preparano cene a base di Bagna càuda Il comune è diviso in numerose frazioni: Balla Lora: dista 1,26 km dal comune e ha 33 ab. circa. Berteri: dista 7,09 km dal comune e ha 44 ab. circa. Bordoni: dista 4,46 km dal comune e ha 26 ab. circa. Brezzi: dista 1,18 km dal comune e ha 20 ab. circa. CàCarle: dista 2,02 km dal comune e ha 39 ab. circa. Caretta (o Carretta): dista 0,77 km dal comune e ha 17 ab. circa. Gorrini: dista 1,95 km dal comune e ha 41 ab. circa. Madonna Delle Grazie: dista 1,84 km dal comune e ha 64 ab. circa. Maioli: dista 2,47 km dal comune e ha 19 ab. circa. Moi: dista 1,72 km dal comune e ha 20 ab. circa. Monfriggio: dista 0,79 km dal comune e ha 33 ab. circa. Reina: dista 1,60 km dal comune e ha 34 ab. circa. San Grato dista 0,57 km dal comune e ha 29 ab.circa. San Lorenzo: dista 4,98 km dal comune e ha 148 ab. circa. SS. Trinità: dista 3,50 km dal comune e ha 50 ab. circa. Valdone: dista 1,44 km dal comune e ha 18 ab. circa. Valle Dei Lunghi: dista 2,27 km dal comune e ha 119 ab.circa. Valunga-Prazzo: dista 3,51 km dal comune e ha 71 ab. circa. Vareglio: dista 3,74 km dal comune e ha 29 ab. circa. Vigna: dista 1,37 km dal comune e ha 34 ab. circa. A Santo Stefano Roero parte il Sentiero del Gioco che fa parte dei molti sentieri dell'Ecomuseo delle Rocche del Roero. Il sentiero è lungo 5,2 km e raggiunge il Santuario dei Piloni per poi tornare indietro passando per borgata Monfriggio. Questo sentiero è per il 70% naturalistico e per il 30% asfaltato e per percorrerlo tutto ci si impiega circa 1h 40 min. Santo Stefano Roero non è servita da nessun servizio di trasporto pubblico, poiché passa solamente la linea scolastica che porta gli studenti delle scuole superiori ad Alba. Il pullman che fa questa linea, parte alle h 6,35 da Madonna delle Grazie e fa il giro di tutte le borgate, per poi ricominciare il giro alle h 14,15, quando riporta gli studenti a casa. In questo comune, non essendoci le scuole medie, passano gli scuolabus per portare i ragazzini alle scuole medie della vicina Montà. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santo Stefano Roero Sito ufficiale, su comune.santo-stefano-roero.cn.it.

Guarene
Guarene

Guarene (Guaren-e in piemontese) è un comune italiano di 3 543 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero e confina con la vicina città di Alba, capitale del territorio delle Langhe e del Tartufo Bianco. Lo stemma e il gonfalone del Comune di Guarene sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 luglio 1952. Lo stemma si può blasonare: Il gonfalone è un drappo di rosso. Si trova in territorio a grande vocazione turistica nel comprensorio di Langhe, Monferrato e Roero. Nel 2019 è diventato Comune Bandiera arancione del Touring Club Italiano, nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento di Spiga Verde, mentre nel 2023 è inserito nella ristretta cerchia dei Borghi più belli d'Italia. Il tessuto imprenditoriale conserva una forte vocazione alla coltivazione di prodotti agricoli di qualità dai quali si ottengono vini pregiati (Barbera d'Alba, Roero (vino), Roero Arneis, Dolcetto d'Alba ) e produzioni frutticole tipiche, ad esempio la Pera madernassa, la cui coltivazione nacque proprio a Guarene negli ultimi anni del 1800. Nel comune hanno sede anche numerose aziende di piccola e media grandezza, concentrate nelle zone industriali di pianura. Strategicamente importante, il maniero fu oggetto di contese nel corso dei secoli. All'inizio del XVIII secolo venne distrutto e sulle rovine fu innalzata l'attuale costruzione, improntata al classicismo dello Juvarra su disegno del conte Giacinto Roero. Guarene ospita la prima sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, aperta nel 1997, nell'omonimo palazzo che si affaccia sulla centrale Piazza Roma. Edificio settecentesco restaurato e trasformato in spazio espositivo, ospita mostre, convegni, seminari e laboratori didattici. Nel 2019 la Fondazione ha inaugurato il Parco d'Arte della Collina di San Licerio, primo esempio di Land Art in Langhe e Roero. Il parco è gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dell'anno. Chiesa della Santissima Annunziata Chiesa di San Michele Chiesa di San Rocco Chiesa parrocchiale dei Ss Pietro e Bartolomeo Pinacoteca Comunale del Roero Palazzo Comunale Paramuro (passeggiata panoramica con vista su Alba e Langhe edificata sulle antiche mura del paese) Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Guarene sono 329, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni più recenti che si sono succedute in questo comune. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guarene Sito ufficiale, su guarene.it. Guarène, su sapere.it, De Agostini.