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Parco Luigi Zanzi

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Il parco Luigi Zanzi è un parco urbano di Varese, situato nel quartiere Schiranna, in riva al lago di Varese.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Parco Luigi Zanzi (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Parco Luigi Zanzi
Via dei Prati, Varese

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N 45.801772 ° E 8.78383 °
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Via dei Prati
21022 Varese
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Bobbiate
Bobbiate

Bobbiate (Bubiàa in dialetto varesotto) è un rione della città di Varese, comune autonomo fino al 1927. Confina a nord con Masnago, ad est con Casbeno, a sud con Schiranna e a ovest con Lissago. L'esistenza di un centro agricolo risale all'epoca preromana. La presenza in epoca imperiale romana è invece confermata da scritti che attestano la scoperta intorno al 1870 di due avelli di pietra contenenti scheletri e monete. In documenti risalenti al Medioevo comincia ad apparire la denominazione Bobiate o Bubiate per indicare la località. Agli inizi del XIV secolo risalgono le notizie relative ad una piccola chiesa dedicata a San Vittore, successivamente intitolata a San Grato, secondo la tradizione santo taumaturgo e difensore dai fulmini e dalle tempeste, propizio quindi per una società prevalentemente contadina. Tuttavia nel 1574 il cardinale San Carlo Borromeo decreta che Casbeno sia eretta parrocchia e che lì abbia la residenza il parroco. Bobbiate, a causa dell'esigua popolazione, si trova così a dipendere da Casbeno. Agli inizi del XVIII secolo, quando l'abitato aveva 130 residenti, risale l'edificazione da parte dei nobili Martignoni di una residenza estiva, ancora esistente in piazza Bossi e sempre allo stesso periodo la costruzione della villa in località Deserto. Molto precedentemente al congresso di Vienna risalgono le prime notizie del Comune di Bobbiate, che nel 1805 aveva 243 abitanti, e nel 1809 fu soppresso ed aggregato a Varese. Restaurato il comune dagli austriaci, al 1905 risale poi l'edificazione dell'odierno campanile. Nel frattempo la popolazione è cresciuta e così il 3 gennaio 1908 viene istituita la Parrocchia di Bobbiate, indipendente da Casbeno. Nell'agosto dello stesso anno comincia la costruzione dell'oratorio (ricostruito nel 1956 e successivamente ristrutturato nel 2000). Il 27 dicembre 1909 viene inaugurata la tramvia che collegava il paese a Varese. Al 1910 risale invece l'apertura dell'Asilo Infantile su volontà dei signori Macchi Zonda. Nel 1912 la vecchia chiesa viene ampliata e la facciata ricostruita. A memoria dei caduti della prima guerra mondiale è edificata intorno al 1920 la cappella esistente accanto alla chiesa. La piazza antistante la chiesa parrocchiale è intitolata all'avvocato e uomo politico Emilio Bossi, massone e anticlericale, pubblico sostenitore della non esistenza storica di Gesù Cristo. Nel 1927 il comune di Bobbiate viene soppresso ed aggregato a Varese, da poco eretta a capoluogo di provincia. Da località a carattere prettamente contadino quale era, a partire dagli anni cinquanta e sessanta inizia un processo di urbanizzazione che le fa assumere un profilo più residenziale. Nel 1962 ha inizio l'edificazione della nuova chiesa su progetto dell'architetto Bruno Ravasi. Sarà inaugurata la notte di Natale 1964. Al suo interno pannelli affrescati da Stefano Butera nell'1988 ripercorrono il pontificato di Giovanni Paolo II. All'esterno a destra sulla facciata invece si trova la Madonna del Lago ad opera del pittore Leo Spaventa Filippi. Bobbiate è nota per la presenza della Grotta della Madonnina, una grotta naturale simile a quella di Lourdes, scoperta da Emma Macchi Zonda nei boschi di sua proprietà e inaugurata il 16 luglio 1902, data ricordata ogni anno. In occasione della festa patronale di San Grato, la terza domenica di settembre, si disputa la tradizionale Corsa degli Asini di Bobbiate, nella quale si affrontano le varie corti del rione. Ogni corte è rappresentata da un asino e da un fantino appartenente alla stessa corte. La corsa si svolge sulla piazza intitolata a Emilio Bossi, antistante la Chiesa Parrocchiale. Le corti partecipanti sono: Barnabà (via Daverio, di fronte all'edicola) Barlasc (via Daverio) Caséla (via Macchi) Campanatt (in fondo a via Perla) Gualtin (via Zonda, incrocio con via Fermi) Desert (località il Deserto) Perla Bràm e Lumbard (via Colorni) Bighin (via Tallera) Ratit (via Novelli, via ferravilla e Nicodemi) Fra il 1909 e il 1950 Bobbiate ospitò un capolinea della rete tranviaria di Varese. Bobbiate nel tempo, Varese, 1976 Un secolo di parrocchia, Varese, 2008 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bobbiate

Aeroporto di Calcinate del Pesce
Aeroporto di Calcinate del Pesce

L'Aeroporto di Calcinate del Pesce (codice ICAO: LILC) è una struttura aeroportuale situata sulle rive del Lago di Varese che si dedica principalmente al volo a vela, il volo silenzioso senza motore effettuato in aliante. L'idea di un aeroporto per la città di Varese cominciò a manifestarsi in parallelo con le esigenze della Aeronautica Macchi - oggi Aermacchi (azienda). La lunga tradizione costruttiva di idrovolanti e il ruolo di prestigio svolto dalla ditta varesina nella Coppa Schneider (vinta peraltro nel 1926, con il'idrovolante Macchi M.39) fecero sì che come pista naturale fosse utilizzato il Lago di Varese. Il graduale passaggio alla produzione sia civile, sia militare, di aerei terrestri portò la ditta ad utilizzare un suo spazio a Malpensa (oggi Aeroporto di Milano-Malpensa). Contemporaneamente però le autorità varesine si stavano convincendo che sarebbe stato utile realizzare una pista di volo sia per le esigenze della Macchi, sia per il trasporto di merci e persone per la città di Varese. Lo studio di un tale ambizioso progetto venne affidato all'Ing. Pedoja che, prendendo in esame l'area lacuale, cercò di individuare una soluzione ponte tra le diverse esigenze, non solo civili e militari, ma anche per il decollo e l'atterraggio su acqua e su pista. Le aree prescelte ricadevano in direzione Capolago e Calcinate (entrambe frazioni del Comune di Varese che si affacciano sul suo lago). Fu subito evidente che l'area di Capolago era la meno adeguata a causa delle incombenti colline retrostanti. Fu così che ci si orientò per la realizzazione di un impianto a Calcinate del Pesce (VA). L'aeroporto di Varese è un piccolo campo volo situato 5 chilometri a ovest della città..L'aeroporto non venne mai utilizzato per scopi bellici o civili. Tuttavia, per la sua effettiva realizzazione bisognerà attendere il Luglio 1960, quando si costituì il CSVVA - Centro Studi Volo a Vela Alpino grazie al fondamentale sostegno finanziario e amministrativo dei coniugi Adele e Giorgio Orsi, appassionati piloti di aliante, la cui famiglia ancora oggi ne è garante.. L'anno successivo, il 3 Settembre 1961, Umberto Bertoli e Roger Biagi ne inaugurarono l'attività di volo atterrandovi per la prima volta. L'aeroporto venne inaugurato ufficialmente il 25 marzo 1962 e dedicato a chi l'aveva progettato e costruito, l'ing. Paolo Contri, deceduto pochi mesi prima. Oggi l'aeroporto è denominato "Aeroporto Adele e Giorgio Orsi" in ricordo di chi lo ha fortemente voluto e finanziato. L'attività di volo proseguì l'anno successivo con la costituzione dell'AVAL (Aeroclub Volovelistico Alta Lombardia) e poi, dal 1998, con ACAO (Aero Club Adele Orsi). Nel 2011, in occasione del 50º anniversario dell'aeroporto, fu sede dei Campionati Mondiali di Volo a Vela - FAI Sailplane Grand Prix, classe 18m. Nel 2017, il club disponeva di una flotta di 19 velivoli, di cui 11 alianti, 2 motoalianti e 6 aerei a motore. E contava il maggior numero di volovelisti iscritti in Italia ed ospita annualmente i campionati a livello nazionale dello sport. Dal 28 maggio al 5 giugno L'aeroporto è inoltre sede dal 1979 dell'organizzazione Elilombarda, specializzata nelle attività di elisoccorso. L'aeroporto di Calcinate dispone di una pista in erba lunga circa 600 metri e larga 50, utilizzata principalmente per l'atterraggio degli alianti. La struttura è inoltre dotata di una striscia d'asfalto parallela alla pista in erba utilizzata principalmente per i decolli lunga circa 450 metri. Da alcuni anni l'aeroporto è contestato da parte di alcuni abitanti della zona, che lamentano il forte inquinamento acustico e la mancanza di supporto da parte delle autorità locali. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aeroporto di Varese (Calcinate del Pesce) Sito ufficiale, su acao.it.

Masnago
Masnago

Masnago (Masnàgh in dialetto varesotto) è un rione della città di Varese situato nella parte settentrionale. Fu comune autonomo fino al 1927, poi accorpato a Varese. Si stima che Masnago ospiti circa 8000 persone, dette masnaghesi. Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 500 abitanti, nel 1786 Masnago entrò per un quinquennio a far parte dell'effimera Provincia di Varese, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1798 e nel 1799. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 597 abitanti. Nel 1809 il comune si allargò per l'annessione di Lissago e Casciago, ma nel 1812 si registrò la prima esperienza di unione con Varese su risultanza di un regio decreto di Napoleone, ma il Comune di Masnago fu poi ripristinato con il ritorno degli austriaci. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 896 anime, salite a 976 nel 1871. Una sensibile crescita demografica nella seconda metà del XIX secolo portò poi ai 1575 residenti del 1921. Fu quindi il fascismo a riproporre nel 1927 l'antico modello napoleonico, stabilendo la definitiva annessione a Varese. Chiesetta dell'Immacolata, eretta nel 1726, di essenziali forme barocchette. Castello Mantegazza-Panza, fatto costruire dai Castiglioni nel XV secolo, fu ampliato nel corso del XVI ed infine tra il XVIII ed il XIX. Nella porzione più antica si ritrovano ambienti di pregevole qualità architettonica, impreziositi da affreschi della scuola lombarda d'età tardo gotica o del gotico internazionale. Dimora primo-ottocentesca in stile eclettico, Villa Baragiola è inserita all'interno di un parco all'inglese che, un tempo, comprendeva un laghetto artificiale navigabile. Originariamente, la dimora ospitava una sala d'armi, una biblioteca, e un salone affacciato sul giardino tramite tre aperture. La villa fu ristrutturata nei primi anni trenta del Novecento e ancora nel decennio successivo, quando fu destinata a seminario arcivescovile di ordine religioso, intitolato a San Martino (1941). Passata al Comune di Varese nel 2001, oggi ospita una parte dei suoi uffici e il Museo Tattile Varese, mentre il parco è aperto al pubblico. Villa "al Nonaro" è il risultato di una ristrutturazione di una precedente dimora, già attestata nel 1621 come "Possessione del Nonée". Proprietà del banchiere milanese Lucio Zeni, la dimora fu da questi lasciata in eredità all'Ospedale dei Poveri di Varese (1621). Successivamente, la villa passò più volte di mano: dai luganesi Riva alla famiglia Stefanini (XIX secolo), da questi ultimi ai Frigerio-Bethlem e, infine, ai Tosi. Ai Frigerio-Bethlem si deve un ampliamento della struttura, che era già stata convertita in dimora signorile agli inizi del XVIII secolo. Nel corso del Novecento, ulteriori interventi curati dagli architetti Bagatti Valsecchi e Alemagna comportarono la realizzazione, nell'ala sud-occidentale della dimora, di un prospetto monumentale affacciato sul parco all'inglese della villa. Su quest'ala s'innesta il corpo di fabbrica più antico, impostato su un impianto a "L". I due corpi sono uniti tramite un piccolo scalone, ornato da un parapetto dalle forme Settecentesche. Il Palio di Masnago istituito nel 1979, venne creato per richiamare i masnaghesi alla tradizione paesana che, con l'espandersi della città di Varese, si stava perdendo. Infatti, nel rione, vi era l'usanza nella prima settimana di settembre, di portare in chiesa come offerta i prodotti della terra e della fatica dell'uomo, come ringraziamento a Dio. La prima idea del Palio fu presentata al consiglio pastorale nel febbraio del 1977. Solo due anni più tardi, con la creazione di comitato organizzatore, si disputò la prima edizione. Il comitato organizzatore decise di dividere il rione in sei contrade, che rappresentavano in effetti sei agglomerati che già portavano da tradizione secolare un proprio nome. Castello, zona limitrofa alla roccaforte che sovrasta la contrada stessa Belvedere, dalle cui case è possibile ammirare il bel vedere del Lago di Varese Faido San Maurizio Cantoreggio Paino Oltre alla scuola elementare "Locatelli" a Masnago sono presenti le seguenti scuole della città giardino: la scuola media Angelo Vidoletti, il Liceo scientifico Galileo Ferraris e il Liceo artistico Angelo Frattini. Masnago è il quartiere della città di Varese in cui sorgono lo Stadio Franco Ossola, sede delle partite interne del Varese; e il Palasport Lino Oldrini, che ospita le partite casalinghe della Pallacanestro Varese. Nel rione di Masnago ha sede, e svolge la propria attività sportiva dal 1968, la A.S.D. OR.MA. (ORatorio MAsnago). La società sportiva disputa campionati di calcio, pallavolo e pallacanestro. Le partite interne vengono disputate sul campo di calcio dell'Oratorio e nella palestra della scuola elementare "Locatelli", posti entrambi nel centro del rione. Fra il 1914 e il 1940 Masnago ospitò una fermata della tranvia Varese-Angera, gestita dalla Società Anonima Tramvie Orientali del Verbano (SATOV) e un capolinea della rete tranviaria di Varese, attivo fra il 1905 e il 1950. Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968. Varese Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Masnago masnago.it. URL consultato il 5 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2009). Or.Ma. Calcio Masnago, su ormacalcio.blogspot.com.

Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo)
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo)

La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, detta anche chiesa dei Santi Gervaso e Protaso, è la parrocchiale di Galliate Lombardo, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Azzate. La prima citazione di una chiesa a Galliate Lombardo dedicata ai santi martiri Gervasio e Protasio risale al 1199.La chiesa fu nuovamente menzionata nel 1289 nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Nel XIV secolo tale chiesetta risultava essere filiale della pieve di Varese, mentre nel 1564 è attesta come rettoriale. Da una planimetria datata 5 aprile 1578 si apprende che la chiesa era stata ingrandita, che la pianta era stata ruotata di 180° e che vi era un piccolo campanile. Tra il Sei e il Settecento venne edificata la cappella laterale del fonte battesimale. Nella relazione della visita pastorale del 1755 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si legge che i parrocchiani erano 262, saliti a 290 nel 1779. Durante le campagne napoleoniche in Italia le truppe francesi danneggiarono la chiesa, che nel XIX secolo dovette essere rifatta; nel 1835 i muri interi furono oggetto di una grande ristrutturazione, nel 1848 il livello del pavimento venne abbassato e nel 1855 si installò un pulpito ligneo. Tra il 1865 e il 1870 fu eretto il nuovo campanile. L'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, compiendo la sua prima visita pastorale, annotò che i fedeli di Galliate erano 512, che la chiesa parrocchiale aveva come filiale l'oratorio di San Carlo e che all'interno di essa avevano sede la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga. Da secoli inserita nel vicariato di Varese, nel 1951 la chiesa galliatese venne aggregata al vicariato di Azzate; tale variazione fu annullata l'11 marzo 1971, salvo poi venir ripristinata il 2 maggio 1974. Tra il 1970 e il 1975 la parrocchiale dovette essere adeguata ai dettami del Concilio Vaticano II; nei primi anni Duemila, durante un intervento di ristrutturazione della chiesa, furono portati alla luce dei lacerti di affreschi del XV secolo. La facciata della chiesa è a capanna ed è caratterizzata dalle bugne laterali, dal portale in stile barocco introdotto da una scalinata e dalla finestra semicircolare che si apre sopra di esso. L'interno è ad un'unica navata con pavimento a scacchi; la pianta è a croce greca e nel punto in cui la navata incrocia il transetto si erge la cupola decorata con affreschi ritraenti i Quattro Evangelisti; nei bracci del transetto sono collocati due altari impreziositi da una statua raffigurante la Beata Vergine Maria e una San Giuseppe. Galliate Lombardo Arcidiocesi di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Regione ecclesiastica Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio Parrocchia di SANTI GERVASIO E PROTASIO, su parrocchiemap.it. URL consultato l'8 agosto 2020. Parrocchia San Gervasio e San Protasio, su comune.galliatelombardo.va.it. URL consultato l'8 agosto 2020.

Stazione di Morosolo-Casciago
Stazione di Morosolo-Casciago

La stazione di Morosolo-Casciago è una fermata della Saronno – Laveno situata al km 55 della linea a metà strada dei due paesi a cui è intestata, Morosolo e Casciago. È gestita da Ferrovienord. Prima dei lavori di ammodernamento la fermata era presenziata, trattandosi di un casello per la chiusura del passaggio a livello della Varese-Morosolo. Dal 1994, in seguito appunto a tali lavori e all'installazione del Comando Centralizzato del Traffico (CTC) e l'attivazione del Dirigente Centrale Operativo sedente a Varese, la fermata è diventata un Posto di Blocco Automatico (PBA). Per questo c'è ancora la Leopolder funzionante. L'impianto è costituito da un piccolo edificio e da un marciapiede, dotato di panchina. Parte del fabbricato è stato murato, ma rimane aperta la piccola sala d'attesa. Il marciapiede è in curva ed è interrotto dal passaggio a livello della strada Varese-Morosolo. Il passaggio a livello è comandato da Varese-Casbeno con verifica tramite Televisione a circuito chiuso (TVCC). Dal 1998, non è presente alcun servizio di biglietteria. La fermata è servita dai treni regionali Trenord della direttrice Laveno Mombello-Milano Cadorna. Essi effettuano soste ad orari cadenzati al minuto 06 in direzione Milano Cadorna e al minuto 56 in direzione Laveno. Negli orari di punta la cadenza diventa semioraria. Inoltre la fermata è servita dai treni RegioExpress RE1 Laveno - Varese - Saronno - Milano. Trasporti in Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Morosolo-Casciago Ferrovienord.it - Stazione di Morosolo-Casciago, su ferrovienord.it. URL consultato il 18 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).