place

Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo)

Chiese dedicate ai santi Gervasio e ProtasioChiese dell'arcidiocesi di MilanoChiese della provincia di VareseGalliate LombardoPagine con mappe
Galliate Lombardo Santi Gervaso e Protaso 0125
Galliate Lombardo Santi Gervaso e Protaso 0125

La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, detta anche chiesa dei Santi Gervaso e Protaso, è la parrocchiale di Galliate Lombardo, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Azzate. La prima citazione di una chiesa a Galliate Lombardo dedicata ai santi martiri Gervasio e Protasio risale al 1199.La chiesa fu nuovamente menzionata nel 1289 nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Nel XIV secolo tale chiesetta risultava essere filiale della pieve di Varese, mentre nel 1564 è attesta come rettoriale. Da una planimetria datata 5 aprile 1578 si apprende che la chiesa era stata ingrandita, che la pianta era stata ruotata di 180° e che vi era un piccolo campanile. Tra il Sei e il Settecento venne edificata la cappella laterale del fonte battesimale. Nella relazione della visita pastorale del 1755 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si legge che i parrocchiani erano 262, saliti a 290 nel 1779. Durante le campagne napoleoniche in Italia le truppe francesi danneggiarono la chiesa, che nel XIX secolo dovette essere rifatta; nel 1835 i muri interi furono oggetto di una grande ristrutturazione, nel 1848 il livello del pavimento venne abbassato e nel 1855 si installò un pulpito ligneo. Tra il 1865 e il 1870 fu eretto il nuovo campanile. L'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, compiendo la sua prima visita pastorale, annotò che i fedeli di Galliate erano 512, che la chiesa parrocchiale aveva come filiale l'oratorio di San Carlo e che all'interno di essa avevano sede la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga. Da secoli inserita nel vicariato di Varese, nel 1951 la chiesa galliatese venne aggregata al vicariato di Azzate; tale variazione fu annullata l'11 marzo 1971, salvo poi venir ripristinata il 2 maggio 1974. Tra il 1970 e il 1975 la parrocchiale dovette essere adeguata ai dettami del Concilio Vaticano II; nei primi anni Duemila, durante un intervento di ristrutturazione della chiesa, furono portati alla luce dei lacerti di affreschi del XV secolo. La facciata della chiesa è a capanna ed è caratterizzata dalle bugne laterali, dal portale in stile barocco introdotto da una scalinata e dalla finestra semicircolare che si apre sopra di esso. L'interno è ad un'unica navata con pavimento a scacchi; la pianta è a croce greca e nel punto in cui la navata incrocia il transetto si erge la cupola decorata con affreschi ritraenti i Quattro Evangelisti; nei bracci del transetto sono collocati due altari impreziositi da una statua raffigurante la Beata Vergine Maria e una San Giuseppe. Galliate Lombardo Arcidiocesi di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Regione ecclesiastica Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio Parrocchia di SANTI GERVASIO E PROTASIO, su parrocchiemap.it. URL consultato l'8 agosto 2020. Parrocchia San Gervasio e San Protasio, su comune.galliatelombardo.va.it. URL consultato l'8 agosto 2020.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo)
Piazza Parrocchiale,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Galliate Lombardo)Continua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.784136 ° E 8.769473 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso

Piazza Parrocchiale
21022
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Galliate Lombardo Santi Gervaso e Protaso 0125
Galliate Lombardo Santi Gervaso e Protaso 0125
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Daverio)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Daverio)

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Daverio, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Azzate. La prima citazione di una chiesa a Daverio risale al 1398 ed è contenuta nella Notitia Cleri, in cui si legge che dipendeva dalla pieve di San Vittore di Varese; nel 1564 risultava essere invece sede di una rettoria. Nel 1592 la chiesetta venne riedificata, visto che versava in pessime condizioni, come rilevato anche dall'arcivescovo Carlo Borromeo. Dalla relazione della visita pastorale del 1755 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si apprende che la parrocchiale, che era sede della confraternita del Santissimo Sacramento, aveva come filiali le cappelle di Santa Maria Assunta, di Sant'Apollinare a Crosio e di San Giovanni Battista a Dubbiate, che a servizio della cura d'anime v'era il solo parroco e che i fedeli ammontavano a 582; questi ultimi risultavano scesi a 519 nel 1780. La parrocchiale fu interessata da un intervento di rifacimento e di ampliamento nel 1885; pochi anni dopo, l'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, compiendo la sua visita, trovò che i fedeli erano 1700 e che la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, avente alle proprie dipendenze le cappelle di Santa Maria Assunta, di San Giovanni e di Sant'Apollinare, era sede della Confraternita del Santissimo Sacramento, della Pia unione delle Figlie di Maria e della Compagnia di San Luigi Gonzaga. Tra il 2009 e il 2010 la chiesa venne ristrutturata e consolidata, specialmente nella cappella del fonte battesimale. La facciata della chiesa, rivolta a ponente e anticipata dal pronao caratterizzato da sei colonne - di cui due addossate a pilastri - sorreggenti cinque archi a tutto sesto, presenta nell'ordine inferiore il portale maggiore e in quello superiore quattro lesene e il rosone; a coronare il prospetto v'è il timpano di forma triangolare. L'interno dell'edificio si compone di tre navate, divise da pilastri sorreggenti archi a tutto sesto, sopra cui corre la cornice modanata sulla quale si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di tre gradini e chiuso dall'abside poligonale. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra cui la pala con soggetto Sant'Antonio da Padova, l'affresco ritraente il Battesimo di Cristo, realizzato nel 2010 da Mauro Nicora, e l'organo, costruito nel 1879 dalla ditta Mentasti. Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Daverio Arcidiocesi di Milano Regione ecclesiastica Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa dei santi Pietro e Paolo Parrocchia dei SS. PIETRO E PAOLO, su parrocchiemap.it. URL consultato il 1º ottobre 2020.

Crosio della Valle
Crosio della Valle

Crosio della Valle (Croeus o Cros in dialetto varesotto) è un comune italiano di 596 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Dal dialetto varesotto croeus o cros che significa "tracciati scavati nella montagna". Viene citata come Crucion sulla mappa del Ducato di Milano nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani. Monumento notabile del comune è la piccola chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare martire, primo vescovo di Ravenna. L'edificazione originaria di questo edificio, come appurato dai rilievi archeologici, risale attorno all'anno 1000; nel 1119 una comunità di monache benedettine che si era stabilita presso il tempietto provvide ad ampliarlo. San Carlo Borromeo visitò la chiesina a metà del Cinquecento e colse l'occasione per dare indicazioni sulla necessità di ristrutturarla e ampliarla, così da ospitare più fedeli. Nella circostanza il tempio fu decorato con una serie di affreschi, di cui uno rappresentante san Carlo orante, che si aggiunsero al trittico più antico situato sul lato destro avanti il presbiterio, attribuito a Galdino da Varese e datato 1505. Sulla facciata che dà sulla strada si notano le figure di S. Antonio abate e di S. Cristoforo, mentre al centro sopra la porta di ingresso è affrescata una Madonna con Bambino; nel timpano si vede la colomba dello Spirito Santo e una decorazione meglio conservata. Sull'arco trionfale è venuta alla luce la scena dell'Annunciazione, mentre sulla parete dietro l'altare barocco si può contemplare la scena dell'agonia di Gesù nel Getsemani, pur mancando la figura del Cristo eliminato dalla posteriore nicchia barocca dove è posta una statua lignea dell'Addolorata. In epoca contemporanea il restauro della chiesa, promosso da un apposito comitato e condotto da un'equipe guidata da Rossella Bernasconi, ha riportato alla luce un'altra serie di affreschi nel presbiterio, nell'arco trionfale e nella parete nord, datata al 1607 e attribuibile alla scuola della famiglia De Avogadro. L'intervento ha inoltre messo in sicurezza la struttura: dopo aver effettuato uno studio approfondito, i lavori di consolidamento strutturale sono iniziati nel luglio 2012, mentre l'opera di restauro degli affreschi è proseguita fino al 2019. Il Battistero è stato dotato di un nuovo fonte battesimale in pietra della Val d'Ossola. Dalla piazza Paolo VI si apprezza il panorama sulla catena del Monte Rosa. 142 nel 1751 188 nel 1805 233 nel 1853 Abitanti censiti L'Accademia Musicale Camille Saint-Saens ha inaugurato la sua sede accademica presso Piazza Paolo VI, il 23 giugno 2007 con un concerto del giovane e apprezzato pianista Orazio Sciortino. L'accademia è dedita alla divulgazione dell'arte musicale ed al suo insegnamento, con corsi di musica che iniziano dall'insegnamento propedeutico della musica in culla per piccolissimi, fino ad arrivare a corsi di perfezionamento per adulti. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Crosio della Valle Sito ufficiale, su comune.crosiodellavalle.va.it. Cròsio della Valle, su sapere.it, De Agostini.

Aeroporto di Calcinate del Pesce
Aeroporto di Calcinate del Pesce

L'Aeroporto di Calcinate del Pesce (codice ICAO: LILC) è una struttura aeroportuale situata sulle rive del Lago di Varese che si dedica principalmente al volo a vela, il volo silenzioso senza motore effettuato in aliante. L'idea di un aeroporto per la città di Varese cominciò a manifestarsi in parallelo con le esigenze della Aeronautica Macchi - oggi Aermacchi (azienda). La lunga tradizione costruttiva di idrovolanti e il ruolo di prestigio svolto dalla ditta varesina nella Coppa Schneider (vinta peraltro nel 1926, con il'idrovolante Macchi M.39) fecero sì che come pista naturale fosse utilizzato il Lago di Varese. Il graduale passaggio alla produzione sia civile, sia militare, di aerei terrestri portò la ditta ad utilizzare un suo spazio a Malpensa (oggi Aeroporto di Milano-Malpensa). Contemporaneamente però le autorità varesine si stavano convincendo che sarebbe stato utile realizzare una pista di volo sia per le esigenze della Macchi, sia per il trasporto di merci e persone per la città di Varese. Lo studio di un tale ambizioso progetto venne affidato all'Ing. Pedoja che, prendendo in esame l'area lacuale, cercò di individuare una soluzione ponte tra le diverse esigenze, non solo civili e militari, ma anche per il decollo e l'atterraggio su acqua e su pista. Le aree prescelte ricadevano in direzione Capolago e Calcinate (entrambe frazioni del Comune di Varese che si affacciano sul suo lago). Fu subito evidente che l'area di Capolago era la meno adeguata a causa delle incombenti colline retrostanti. Fu così che ci si orientò per la realizzazione di un impianto a Calcinate del Pesce (VA). L'aeroporto di Varese è un piccolo campo volo situato 5 chilometri a ovest della città..L'aeroporto non venne mai utilizzato per scopi bellici o civili. Tuttavia, per la sua effettiva realizzazione bisognerà attendere il Luglio 1960, quando si costituì il CSVVA - Centro Studi Volo a Vela Alpino grazie al fondamentale sostegno finanziario e amministrativo dei coniugi Adele e Giorgio Orsi, appassionati piloti di aliante, la cui famiglia ancora oggi ne è garante.. L'anno successivo, il 3 Settembre 1961, Umberto Bertoli e Roger Biagi ne inaugurarono l'attività di volo atterrandovi per la prima volta. L'aeroporto venne inaugurato ufficialmente il 25 marzo 1962 e dedicato a chi l'aveva progettato e costruito, l'ing. Paolo Contri, deceduto pochi mesi prima. Oggi l'aeroporto è denominato "Aeroporto Adele e Giorgio Orsi" in ricordo di chi lo ha fortemente voluto e finanziato. L'attività di volo proseguì l'anno successivo con la costituzione dell'AVAL (Aeroclub Volovelistico Alta Lombardia) e poi, dal 1998, con ACAO (Aero Club Adele Orsi). Nel 2011, in occasione del 50º anniversario dell'aeroporto, fu sede dei Campionati Mondiali di Volo a Vela - FAI Sailplane Grand Prix, classe 18m. Nel 2017, il club disponeva di una flotta di 19 velivoli, di cui 11 alianti, 2 motoalianti e 6 aerei a motore. E contava il maggior numero di volovelisti iscritti in Italia ed ospita annualmente i campionati a livello nazionale dello sport. Dal 28 maggio al 5 giugno L'aeroporto è inoltre sede dal 1979 dell'organizzazione Elilombarda, specializzata nelle attività di elisoccorso. L'aeroporto di Calcinate dispone di una pista in erba lunga circa 600 metri e larga 50, utilizzata principalmente per l'atterraggio degli alianti. La struttura è inoltre dotata di una striscia d'asfalto parallela alla pista in erba utilizzata principalmente per i decolli lunga circa 450 metri. Da alcuni anni l'aeroporto è contestato da parte di alcuni abitanti della zona, che lamentano il forte inquinamento acustico e la mancanza di supporto da parte delle autorità locali. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aeroporto di Varese (Calcinate del Pesce) Sito ufficiale, su acao.it.

Chiesa di Santa Maria Annunciata (Brunello)
Chiesa di Santa Maria Annunciata (Brunello)

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunciata è un edificio religioso cattolico ubicato a Brunello, comune italiano in provincia di Varese. Sorge a poca distanza dal centro storico, nei pressi del confine con i limitrofi comuni di Azzate e Sumirago. La fondazione dell'edificio e dell'adiacente convento risale probabilmente alla fine del XIII o all'inizio del XIV secolo. Verosimilmente il complesso appartenne all'ordine degli Umiliati e sorgeva su terreni di proprietà dei feudatari Bossi di Azzate: nella sacrestia della chiesa sono sopravvissuti dei graffiti raffiguranti i simboli funerari della pigna, del melograno e del fior di loto, che testimoniano la presenza di sepolture della famiglia accanto alla chiesa. Quando, nel 1576, Brunello fu colpita dalla peste di San Carlo, la chiesa assunse la funzione di lazzaretto. Nel corso del secolo successivo furono edificati l'attuale sacrestia e il campanile, mentre nel XVIII secolo il conventino settentrionale fu trasformato in casa parrocchiale. L'edificio presenta una facciata a capanna con portale ad arco sormontato da un'apertura quadrata che andò a sostituire l'originario rosone quando fu costruito il nuovo soffitto dopo il sopralluogo di Carlo Borromeo del 1567. All'interno la chiesa si presenta con un'unica navata decorata con affreschi risalenti al XV-XVII secolo Durante alcuni restauri effettuati negli anni 1930 furono riscoperti alcuni affreschi coperti di calce durante la peste del 1567: sull'arco trionfale è raffigurato il Giudizio universale, eseguito tra il 1480 e il 1520 e restaurato nel 2015. L'autore dell'affresco è ignoto e viene solitamente indicato con l'appellativo "Maestro di Brunello" Sulle pareti laterali dell'arco si trovano due nicchie: in quella di sinistra è raffigurata la Madonna col Bambino e Santa Caterina d'Alessandria, mentre a destra si trova la Madonna tra San Sebastiano e San Rocco. Tra le due nicchie e l'arco sono invece rappresentati Santo Stefano e San Lucio che versa il latte a una povera. Il presbiterio è decorato con le figure dei Dottori della Chiesa, degli Evangelisti, degli Apostoli che tengono in mano il cartiglio del Credo, e dell'Annunciazione. La parete sinistra dell'aula si trovano la Madonna che adora il Bambino e la Madonna tra i Santi Bernardo e Antonio da Padova; accanto a un terzo affresco, la Madonna con bambino e Sant'Eufemia di Calcedonia tra Santa Barbara e San Nicola da Tolentino, si trova l'altare del Crocifisso, risalente al XVII secolo e realizzato in legno policromo dalle eremite del Sacro Monte di Varese. Qui si trovava l'affresco della Madonna del Latte, che nel 1831 fu strappato per essere posizionato sulla parete opposta e sostituito da un Cristo in croce. La Madonna del Latte faceva parte di un polittico attribuito in un documento del 1610 a Francesco de Tatti. Qui sono raffigurati San Rocco e San Sebastiano, l'Annunciazione e Dio Padre, mentre nella predella si trovano Visitazione, l'Adorazione dei pastori, la Fuga in Egitto e figure di Santi. Sulla parete destra si trova anche una vetrata raffigurante San Pasquale Bayron, realizzata dallo scultore Floriano Bodini e donata da Pasquale Macchi. Nel giardino adiacente alla chiesa è collocata una statua della Madonna della pietà, opera di Vincenzo Pizzolato. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria Annunciata Verena Vanetti, Santa Maria Annunciata in Brunello, su varesefocus.it, VareseFocus, 1º novembre 2015. URL consultato il 23 ottobre 2018. Santa Maria Annunciata, su ilvaresotto.it. URL consultato il 23 ottobre 2018.