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Chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte

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La chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte
La chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte

La chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte era una chiesa di Milano. Costruita intorno al 1390, era una delle tre chiese erette sulle rovine delle case dei Torriani, o case rotte. Fu sconsacrata nel 1874 e utilizzata in seguito dal Comune di Milano come sede di uffici amministrativi. Venne demolita alla fine del 1907 in occasione della costruzione della sede della Banca Commerciale Italiana che prospetta sull'attuale piazza della Scala.

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Chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte
Via Case Rotte, Milano Municipio 1

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Via Case Rotte
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Lombardia, Italia
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La chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte
La chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte
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Luoghi vicini

Fondazione di Milano
Fondazione di Milano

La fondazione della città di Milano, secondo la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca medioevale da Bonvesin de la Riva, avvenne nel VI secolo a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica guidata da Belloveso, che sconfisse gli Etruschi, popolo che fino ad allora aveva dominato la zona. Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata da Bernardino Corio nella sua Storia di Milano che l'attribuisce a Catone, Milano fu fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nella cosiddetta "Etruria padana". Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia, attribuisce genericamente ai Celti la fondazione della città, senza però entrare nel dettaglio. Secondo gli storici moderni, invece, Milano fu fondata intorno al 590 a.C., forse con il nome di Medhelan, nei pressi di un santuario da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca. In particolare, il santuario che diede origine a Milano era situato nei pressi della moderna piazza della Scala. L'antico abitato celtico, che fu in seguito ridenominato dagli antichi Romani, come è attestato da Tito Livio, Mediolanum, venne poi, da un punto di vista topografico, sovrapposto e sostituito da quello romano. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico. L'originario toponimo celtico Medhelan mutò poi, come testimoniato da un graffito in lingua celtica presente su un tratto delle mura romane di Milano che risale a un periodo successivo alla conquista romana della Gallia Cisalpina, in Mesiolano.

Monumento ad Alessandro Manzoni (Milano)
Monumento ad Alessandro Manzoni (Milano)

Il monumento ad Alessandro Manzoni è una statua in bronzo di Francesco Barzaghi (1839-1892) eretta nel 1883 in piazza San Fedele a Milano di fronte alla chiesa. Sui gradini di quella chiesa il 6 gennaio 1873 il Manzoni cadde uscendo da messa procurandosi una ferita al capo che lo portò alla morte il 22 maggio di quello stesso anno. L'erezione del monumento, "in dimensioni alquanto maggiori del vero [...] sopra semplice ed elegante piedestallo", venne deliberata dal Consiglio Comunale nell'assemblea del 17 aprile 1878; si decise di innalzarlo in piazza San Fedele, località scelta da 33 consiglieri contro 30 che avevano invece proposto di erigerlo in piazza Belgioso, nei pressi dell'abitazione dello scrittore. Il punto prescelto era fra la chiesa e il luogo ove sorgeva, fino al 1814, il demolito palazzo Sannazzari in cui risiedeva il Ministro delle Finanze napoleonico Giuseppe Prina, trucidato nell'aprile di quell'anno nei pressi di casa Manzoni; Manzoni aveva assistito al linciaggio del Prina e ne aveva trasferito la scena in un episodio dei Promessi Sposi. La commissione per l'erezione del monumento era stata nominata dalla giunta municipale il 24 luglio 1876 e composta dai senatori Carlo Barbiano di Belgioioso e Tullo Massarani e dal pittore e storico dell'arte professor Antonio Caimi. Il bronzo venne fuso a Milano su disegno dei Barzaghi il 3 maggio 1883 nella fonderia Barigozzi-Barzaghi: il metallo pesa 18 tonnellate ed è composto da 88 parti di rame e 12 di stagno. La statua poggia su un basamento in granito rosso e ritrae lo scrittore in piedi, in espressione assorta e con la gamba sinistra portata in avanti nell'atto di camminare; con la mano sinistra dietro la schiena, tiene nella destra il libro delle Georgiche di Virgilio. Il monumento, posto in linea retta di fronte al portone di San Fedele, non è tuttavia allineato perfettamente alla chiesa, risultando bensì spostato e ruotato verso destra in modo da non coprire la vista del portone stesso. Sulla parte anteriore del piedestallo l'incisione «F.Barzaghi fece 1883»; sulla parte posteriore «Barigozzi e Barzaghi fusero». Nel 1923, per i cinquanta anni della morte del Manzoni, una corona di alloro in bronzo fu applicata alla base anteriore del piedestallo, dove tuttora si trova. La statua venne scoperta alle ore 15 di martedì, 22 maggio 1883, in concomitanza con la Festa manzoniana, serie di celebrazioni che si tennero per il decimo anniversario della morte dello scrittore. All'inaugurazione, seguita alla traslazione delle spoglie del poeta al Famedio del Cimitero Monumentale, erano presenti il Principe di Genova Tommaso di Savoia e la consorte principessa Isabella di Baviera, accolti da una numerosissima schiera di invitati e dalla cittadinanza in festa. Un lungo discorso commemorativo venne tenuto dal sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi, seguito da brevi discorsi del senatore Giulio Carcano e dal deputato Emanuele Borromeo. Allo scoprimento della statua al Principe e alla Principessa fu presentato lo scultore Barzaghi, artefice del monumento. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su monumento ad Alessandro Manzoni

Gallerie d'Italia - Milano
Gallerie d'Italia - Milano

Le Gallerie d'Italia - Milano (o Gallerie di Piazza della Scala) sono uno spazio espositivo con sede a Palazzo Anguissola Antona Traversi, Palazzo Brentani ed il Palazzo della Banca Commerciale Italiana, nel centro di Milano. La collezione Da Canova a Boccioni. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo attraversa un intero secolo di storia dell'arte: l'Ottocento italiano. Il percorso ha inizio con una magnifica sequenza di tredici bassorilievi in gesso di Antonio Canova ispirati a Omero, Virgilio e Platone, e si conclude altrettanto emblematicamente con quattro capolavori di Umberto Boccioni, fondamentali per comprendere il decisivo passaggio dal Divisionismo al Futurismo. Nelle sale del museo si trovano le opere dei grandi maestri dell’Ottocento come Francesco Hayez, Francesco Filippini, Gerolamo Induno, Sebastiano De Albertis e Giuseppe Molteni. Le opere d'arte della collezione Cantiere del 900.2 riuniscono un patrimonio proveniente dai diversi istituti di credito confluiti nel Gruppo Intesa Sanpaolo, e delineano un percorso culturale che attraversa tutto il Novecento. Nell'attuale raccolta vicende e protagonisti dell'arte italiana del XX secolo sono ampiamente rappresentati: dai quattro capolavori di Boccioni alle opere di Balla, Carrà, de Chirico, Funi, Mafai, Sironi, Rosai, Spadini, Tosi, Zanini (oltre a una importante presenza di autori del primo Novecento di carattere "regionale"), fino alla parte più cospicua che copre quasi tutte le tendenze proposte nell’arte italiana del secondo Novecento, tra cui Renato Guttuso, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Salvatore Garau e Mario Schifano.