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Piazza della Scala

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Piazza della Scala è una piazza situata nel centro di Milano. È collegata a piazza del Duomo tramite la galleria Vittorio Emanuele II.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Piazza della Scala (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

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Piazza della Scala, Milano Municipio 1

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N 45.467079 ° E 9.189815 °
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Piazza della Scala 3
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Milano
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Milano (IPA: /miˈlano/ ; Milan in dialetto milanese, [miˈlɑ̃ː] o [miˈlãː]) è un comune italiano di 1 372 722 abitanti, capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa; è inoltre il secondo comune più popoloso d'Italia (dopo Roma). Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi Romani nel 222 a.C. Con il passare dei secoli, Mediolanum accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente; nel 313 d.C. fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di culto. Dal XII fino al XVI secolo, Milano fu una delle più grandi città europee e un importante centro commerciale, divenendo così capitale del Ducato di Milano, che fu una delle maggiori forze politiche, artistiche e della moda nel Rinascimento. All'inizio del XVI secolo, però, perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento, fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo. Principale centro economico e finanziario della Repubblica Italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il cosiddetto Triangolo industriale, in particolar modo durante gli anni del boom economico, quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica. È, inoltre, tra i principali poli fieristici europei (con due esposizioni universali ospitate: Expo 1906 e Expo 2015) e del disegno industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda. Milano è una delle mete del turismo internazionale, infatti figura tra le quaranta città più visitate al mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma e sesta nell'Unione europea. Milano è considerata una città globale per il suo notevole impatto economico.

Gallerie d'Italia - Milano
Gallerie d'Italia - Milano

Le Gallerie d'Italia - Milano (o Gallerie di Piazza della Scala) sono uno spazio espositivo con sede a Palazzo Anguissola Antona Traversi, Palazzo Brentani ed il Palazzo della Banca Commerciale Italiana, nel centro di Milano. La collezione Da Canova a Boccioni. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo attraversa un intero secolo di storia dell'arte: l'Ottocento italiano. Il percorso ha inizio con una magnifica sequenza di tredici bassorilievi in gesso di Antonio Canova ispirati a Omero, Virgilio e Platone, e si conclude altrettanto emblematicamente con quattro capolavori di Umberto Boccioni, fondamentali per comprendere il decisivo passaggio dal Divisionismo al Futurismo. Nelle sale del museo si trovano le opere dei grandi maestri dell’Ottocento come Francesco Hayez, Francesco Filippini, Gerolamo Induno, Sebastiano De Albertis e Giuseppe Molteni. Le opere d'arte della collezione Cantiere del 900.2 riuniscono un patrimonio proveniente dai diversi istituti di credito confluiti nel Gruppo Intesa Sanpaolo, e delineano un percorso culturale che attraversa tutto il Novecento. Nell'attuale raccolta vicende e protagonisti dell'arte italiana del XX secolo sono ampiamente rappresentati: dai quattro capolavori di Boccioni alle opere di Balla, Carrà, de Chirico, Funi, Mafai, Sironi, Rosai, Spadini, Tosi, Zanini (oltre a una importante presenza di autori del primo Novecento di carattere "regionale"), fino alla parte più cospicua che copre quasi tutte le tendenze proposte nell’arte italiana del secondo Novecento, tra cui Renato Guttuso, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Salvatore Garau e Mario Schifano.

Nobile Contrada dei Bossi
Nobile Contrada dei Bossi

La Nobile Contrada dei Bossi è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Nuova. I confini della contrada andavano dall'incrocio tra le vie San Protaso e Bassano Porrone all'intersezione tra le vie dell'Orso e Giuseppe Verdi. Il confine continuava lungo via Verdi, piazza della Scala, via Case Rotte, piazza San Fedele. Lungo il confine appena descritto la contrada confinava con il sestiere di Porta Comasina, in particolare con la contrada del Rovello e la contrada dell'Orso. Il confine con la contrada dei Rostri, appartenente al sestiere di Porta Nuova, andava dall'incrocio tra piazza San Fedele e via Marino all'intersezione tra via San Protaso e via Porrone. All'interno dei confini della contrada erano situate la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio ad Monachos, la chiesa di San Dalmazio, chiesa dei Santi Cosma e Damiano al Carrobbio (che non va confuso con l'odierno "Carrobbio": "carrobbio" significa infatti, genericamente, "incrocio di quattro vie"), la chiesa di San Lorenzo in Turrigia, la chiesa di Santa Veronica e la chiesa di Santa Maria alla Scala, che sono state tutte demolite nel corso dei secoli. In particolare la chiesa di Santa Maria alla Scala sorse sulle vestigia di un edificio di culto preesistente, la già citata chiesa di Santa Veronica. La contrada prende il nome dal termine latino bos, ovvero "bue". La stilizzazione di questo animale è stata poi riportata sullo stemma della contrada. Dal nome della contrada è poi derivato il nome della famiglia nobiliare milanese dei Bossi. Degna di nota è la storia di via Case Rotte. Essa prende il nome dalle case nobiliari dei Della Torre (nobile famiglia milanese che dominò la città dal 1240 al 1277 e dal 1302 al 1311), che vennero tutte distrutte in soli sette giorni quando questa famiglia perse la guerra combattuta contro i Visconti per il dominio su Milano. Le loro rovine, che sono popolarmente note come Guasti Torriani (l'accezione del soprannome è negativa: i Della Torre, dopo la sconfitta, furono oggetto di una vera e propria campagna d'odio), sono definite su documenti del XIV secolo, in latino volgare, Caruptis. Da Caruptis derivò poi "Case Rotte", da cui il nome dell'omonima via (la zona, in origine, era nota con il nome di "contrada dei Della Torre", toponimo non più usato dopo la loro scomparsa dal panorama politico milanese). Il numero maggiore delle dimore gentilizie dei Della Torre non si trovava però nella contrada dei Bossi, ma in quella della Mazza. Legata a una di queste dimore è la già citata chiesa di Santa Maria alla Scala: fu infatti costruita sui resti di una di esse da Regina della Scala, da cui il nome della chiesa e poi dell'omonimo teatro. L'urbanistica stradale della contrada, andata persa con le demolizioni avvenute nel corso del XIX e del XX secolo, risaliva all'epoca romana. Degne di nota sono via Filodrammatici, un tempo denominata via San Damiano al Carrobbio, e via Marino, originariamente denominata via San Fedele. Anche la loro urbanistica è origine romana. Entrambe, come testimonia l'antica denominazione della prima via citata, erano laterali alla strada che portava al Carrobbio di Porta Ticinese romana, altro slargo di origine romana. Queste origini sono testimoniate dai molteplici ritrovamenti archeologici ascrivibili all'epoca romana che sono stati scoperti in questa zona. La maggior parte del quartiere annonario del sestiere di Porta Nuova apparteneva a questa contrada. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Nuova Contrade di Milano Contrada dei Rostri Contrada della Mazza Contrada degli Andegari Contrada della Spiga I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Fondazione di Milano
Fondazione di Milano

La fondazione della città di Milano, secondo la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca medioevale da Bonvesin de la Riva, avvenne nel VI secolo a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica guidata da Belloveso, che sconfisse gli Etruschi, popolo che fino ad allora aveva dominato la zona. Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata da Bernardino Corio nella sua Storia di Milano che l'attribuisce a Catone, Milano fu fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nella cosiddetta "Etruria padana". Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia, attribuisce genericamente ai Celti la fondazione della città, senza però entrare nel dettaglio. Secondo gli storici moderni, invece, Milano fu fondata intorno al 590 a.C., forse con il nome di Medhelan, nei pressi di un santuario da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca. In particolare, il santuario che diede origine a Milano era situato nei pressi della moderna piazza della Scala. L'antico abitato celtico, che fu in seguito ridenominato dagli antichi Romani, come è attestato da Tito Livio, Mediolanum, venne poi, da un punto di vista topografico, sovrapposto e sostituito da quello romano. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico. L'originario toponimo celtico Medhelan mutò poi, come testimoniato da un graffito in lingua celtica presente su un tratto delle mura romane di Milano che risale a un periodo successivo alla conquista romana della Gallia Cisalpina, in Mesiolano.