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Teatro Leonardo da Vinci

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Teatro Leonardo da Vinci
Teatro Leonardo da Vinci

Il Teatro Leonardo da Vinci è un teatro italiano fondato nel 1979 da Fiorenzo Grassi e Gianni Valle. La struttura, costituita da una sala teatrale ipogea, è dedicata a Leonardo da Vinci ed è ubicata a Milano in via Ampére, 1. La direzione artistica del teatro, dalla stagione 2009/10 alla Stagione 2014/15, è affidata alla compagnia teatrale Quelli di Grock. Dalla Stagione 2015/16 il Teatro Leonardo costituisce una delle tre sale di MTM - Manifatture Teatrali Milanesi / Teatro Litta Quelli di Grock Associati, la nuova realtà nata dalla fusione di Quelli di Grock e Teatro Litta. La sala è dotata di 500 posti a sedere con un'americana con 10 ritorni. Il palco è dotato di tre americane motorizzate, con 6 ritorni e un'americana fissa, con 12 ritorni. Quelli di Grock Teatro contemporaneo Sito ufficiale del Teatro Leonardo da Vinci (Milano), su mtmteatro.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Teatro Leonardo da Vinci (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Teatro Leonardo da Vinci
Via Andrea Maria Ampère, Milano Municipio 3

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Via Andrea Maria Ampère 1
20131 Milano, Municipio 3
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teatroleonardo.it

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Teatro Leonardo da Vinci
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Luoghi vicini

Biblioteca Campus Leonardo del Politecnico di Milano
Biblioteca Campus Leonardo del Politecnico di Milano

La Biblioteca Campus Leonardo (BCL) di Milano, appartenente al Politecnico di Milano, è una delle maggiori biblioteche scientifiche italiane. Si è formata nel 2017 dall'unione della Biblioteca Centrale di Ingegneria (BCI) e della Biblioteca Centrale di Architettura (BCA) entrambe presenti nella sede di Città Studi del Politecnico di Milano. Il 31 luglio 2017 la Biblioteca Centrale di Ingegneria (BCI) e la Biblioteca Centrale di Architettura (BCA) del Politecnico di Milano si uniscono a formare la Biblioteca Campus Leonardo (BCL) del Politecnico di Milano . La biblioteca raccoglie anche i volumi dipartimentali del Politecnico, in passato conservati dai dipartimenti stessi, tra cui: Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (DABC) Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) Dipartimento di Fisica (DFIS) Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) Dipartimento di Matematica (DMAT) La biblioteca venne istituita nel 1864. Ebbe come primo grosso nucleo costitutivo i «3.500 volumi che componevano la raccolta personale di Francesco Brioschi», fondatore del Politecnico di Milano. Altri lasciti importanti «furono successivamente quelli di Giovanni Battista Mazzeri, di Giulio Sarti (il primo ingegnere italiano a progettare una ferrovia), del milanese Francesco Colombani, studioso di idrodinamica». Nel settembre 1927 la biblioteca si trasferì nell'edificio 1 "Rettorato" dove rimase, pur cambiando diverse volte spazi e uffici all'interno di esso, fino alla chiusura per accorpamento avvenuta il 31 luglio 2017. Attorno al 1937 la dotazione globale era già di oltre 40.000 volumi, con apprezzatissime raccolte di matematica, fisica e di meccanica razionale. Nel 1953 pervenne in dono dagli eredi anche la raccolta libraria del matematico e studioso di meccanica Gabrio Piola. Al 31 dicembre 2006 la Biblioteca possedeva e conservava circa 193.576 volumi, 3.758 testate di periodici di cui 151 correnti, oltre 17.000 documenti appartenenti a fondi speciali, 12.784 tesi di laurea in ingegneria, 1.043 tesi di dottorato di ricerca in ingegneria. Tra le raccolte speciali di notevole interesse, la biblioteca conservava libri e documenti appartenuti a celebri scienziati e notevoli studiosi: l'archivio Niccolò Tartaglia, il fondo Paolo Belgioioso, il fondo Giovanni Giorgio Bidone, il carteggio Ercole Bottani, il fondo Francesco Brioschi, il fondo Umberto Cisotti, il fondo Paolo Frisi, il fondo Arnaldo Masotti, il fondo Gabrio Piola, ed altri, tutti conservati e consultabili ancora oggi presso gli Archivi Storici (AS) e la Biblioteca Storica (BS) del Politecnico di Milano. Le tesi di laurea e quelle di dottorato di ricerca, prima conservate e consultabili presso la BCI, sono ora disponibili presso la Biblioteca Bovisa Candiani (BBC) unitamente a quelle delle Scuole di Architettura. La Biblioteca Centrale di Architettura (BCA), situata in via Ampère 2, conserva opere sia italiane che straniere riguardanti l'architettura, l'arte, l'urbanistica, il design, l'arredamento di interni, il paesaggio, il restauro e la museologia. Una sua sezione è dedicata alle opere su Milano. La Biblioteca Centrale di Architettura (BCA), che possiede 305 posti lettura, annovera tra le sue collezioni, tra l'altro, i testi adottati e consigliati dai docenti nei loro corsi di laurea e circa 1.000 riviste. Amedeo Benedetti, La Biblioteca Centrale di Ingegneria di Milano, "Insegnare", Roma, CIDI, n. 2-3, 2006, pp. 56–57. Amedeo Benedetti – Bruno Benedetti, Gli archivi della scienza. Musei e Biblioteche della Scienza e della Tecnologia in Italia, Genova, Erga, 2003. Francesco Brioschi Politecnico di Milano Sito ufficiale, su biblio.polimi.it. Biblioteca Campus Leonardo del Politecnico di Milano, su Anagrafe delle biblioteche italiane, Istituto centrale per il catalogo unico.

Politecnico di Milano
Politecnico di Milano

Il Politecnico di Milano (acronimo PoliMI) è un istituto universitario italiano di carattere scientifico e tecnologico, fondato a Milano nel 1863 e quindi è la più antica università di Milano. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree ingegneria, architettura e design. Secondo il QS World University Rankings 2023, per l'area didattica 'Engineering & Technology', si dimostra essere la diciottesima università al mondo. Si classifica 7ª per Ingegneria Meccanica, Aeronautica e della Manifattura, 8ª per Design, 12ª per Ingegneria Civile e Strutturale, 18ª per Ingegneria Elettrica ed Elettronica e 10ª per Architettura, risultando così la prima università d'Italia nell’ambito delle facoltà citate in precedenza. Annovera tra i suoi alumni e professori: il premio Nobel Giulio Natta, l'ingegnere Amalia Ercoli-Finzi, l'ingegnere e inventore Enrico Forlanini, lo scrittore Carlo Emilio Gadda e gli architetti Renzo Piano e Aldo Rossi. Il Politecnico, originariamente denominato "Regio Istituto Tecnico Superiore", fu fondato il 29 novembre 1863 su impulso della Società di incoraggiamento di arti e mestieri. La sua prima sede fu presso il palazzo del Senato, un tempo collegio elvetico della città; alla sua guida fu nominato il matematico Francesco Brioschi. Inizialmente offriva solo un corso di ingegneria. Alla fondazione contribuirono le amministrazioni locali (Comune e Provincia di Milano), la camera di commercio, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, associazioni culturali e imprenditori. Nel 1865 fu attivato per la prima volta un corso di architettura, mentre nel 1866 la sede fu trasferita a "palazzo della Canonica" in piazza Cavour. Successivamente, nel 1913, venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano, con il concorso della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, per decentrare e accorpare in un unico luogo gli istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell'ubicazione cadde sull'area periferica delle "Cascine doppie", divenuta in seguito Città Studi. Nel 1916 assunse la prima donna, Bice Neppi, come docente di chimica tecnologica, dopo che dal 1908 al 1913 aveva insegnato Igiene alla Scuola Agraria femminile di Niguarda, che all'epoca si trovava fuori Milano, ma la Nappi aveva già editato ben undici pubblicazioni. Fu al Politecnico che conobbe Gustavo Pincherle Muratori, futuro marito. Nel 1924 - 1925 è ancora "R.Istituto Tecnico Superiore di Milano. Nel 1927 fu posata la prima pietra del nuovo complesso: il nuovo polo di piazza Leonardo Da Vinci in Città Studi divenne sede dell'ateneo, all'epoca "R.Scuola di Ingegneria di Milano". Pochi anni dopo, nel 1938, il Politecnico si suddivide in due Facoltà: Ingegneria e Architettura. Nel 1953 inaugurò il primo centro di calcolo dell'Europa continentale, grazie all'impulso di Gino Cassinis ed Ercole Bottani. Nel 1964 fu realizzata la nuova sede di via Bonardi, distaccamento della la "Facoltà di Architettura". Nel 1977 fu messo in orbita il satellite Sirio, sviluppato dal Politecnico in collaborazione con Telespazio, Compagnia Industriale Aerospaziale e Telettra. Nel 1989 furono inaugurate le nuove sedi nel quartiere milanese di Bovisa e nelle città di Como e Lecco; prese avvio la strategia "Politecnico a rete" che vide l'Ateneo aprire sedi a Cremona (1991), Mantova (1994) e Piacenza (1997). Nel 2000 nacque la Facoltà o Scuola di Design, già esistente dal 1993 come appendice della Laurea in Architettura. Nel 2002 fu creata la "Fondazione Politecnico di Milano". Tra i principali obiettivi vi è il coinvolgimento delle imprese e le strutture pubbliche nell'università. Nel 2004 fu fondata, in collaborazione con il Politecnico di Torino, l'Alta Scuola Politecnica. L'ateneo è organizzato nelle seguenti Scuole, afferenti agli ambiti disciplinari dei dipartimenti: Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (AUIC)/ARCH.ING. Design Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (ICAT) Ingegneria Industriale e dell'Informazione (3I) L'ente svolge attività di ricerca ed insegnamento nei campi dell'ingegneria, dell'architettura e del design attraverso i suoi dodici dipartimenti: La sede centrale dell'ente si trova a Milano in piazza Leonardo da Vinci, nel quartiere Città Studi, dove si trova il campus Leonardo. La seconda sede per dimensione è anch'essa a Milano presso il campus Bovisa, nell'omonimo quartiere. Dispone inoltre di sedi decentrate a Cremona, Lecco, Mantova e Piacenza. Fino al 2017 è stato attivo anche il polo di Como. L'accesso ai corsi di laurea è subordinato al passaggio di un test d'ingresso. Elenco cronologico dei rettori: Il logo del Politecnico di Milano riprende un particolare della Scuola di Atene, affresco vaticano di Raffaello, che ritrae Euclide, con i tratti del Bramante, circondato da alcuni allievi, mentre illustra loro un teorema con l'ausilio di un compasso. La versione del 2002 riprende i tratti dei loghi precedenti in modo stilizzato, mentre la scritta "Politecnico di Milano", posizionata sotto, è realizzata con il carattere Futura. Nel maggio del 2015, in occasione dei 150 anni della fondazione dell'università, è stata effettuata una rivisitazione del logo e dell'immagine coordinata. Politecnico di Milano, Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di Emilio Giannelli, Milano, polipress, 2005, ISBN 88-7398-014-7. Annali di Storia delle Università italiane - Volume 12, su cisui.unibo.it. Il centenario del Politecnico di Milano 1863 - 1963, Tamburini Editore, 1964 Carlo Cattaneo Il Politecnico (1839) Palazzo del Senato (Milano) Società d'incoraggiamento d'arti e mestieri Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Politecnico di Milano (IT, EN, ZH) Sito ufficiale, su polimi.it. Opere di Politecnico di Milano, su MLOL, Horizons Unlimited. Eventi organizzati da Politecnico di Milano, su RadioRadicale.it, Radio Radicale. Materiali preparatori per il 1º Rapporto sugli archivi storici delle università italiane (PDF), su unipd.it, Università degli Studi di Padova, aprile 2001. URL consultato il 4 luglio 2019.

Piscina Romano
Piscina Romano

La Piscina Romano è una struttura sportiva scoperta sita a Milano, in via Ampère, inaugurata il 28 luglio 1929. È intitolata al ginnasta italiano Guido Romano, vincitore della medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Stoccolma 1912. La piscina fu edificata dal gennaio al luglio 1929 per opera dell'ingegnere e architetto Luigi Lorenzo Secchi (1899-1992). La costruzione costò non più di un milione di lire dell'epoca e faceva parte di un più ampio programma che prevedeva la realizzazione di altre due piscine cittadine, una invernale ed una estiva. Il complesso originariamente era costituito da un elegante edificio centrale (oggi non più appartenente al complesso), che era l'accesso originale dell'impianto su via Ponzio, due corpi laterali simmetrici, dalle facciate con timpano marcate da riquadrature e lesene, in cui v'erano camerini adibiti a spogliatoi e dalla piscina. Il bacino fu edificato di forma rettangolare, lungo 100 metri e largo 40, con una superficie di 4000 metri quadrati e prevedeva di poter ospitare contemporaneamente 1500 persone. La forma rettangolare fu adottata perché ritenuta migliore per l'utilizzazione dello spazio dell'acqua. Gli angoli vennero arrotondati per evitare punti morti in cui l'acqua potesse stagnare. La profondità variava da 50 centimetri a 3 metri e l'acqua era prelevata direttamente dal sottosuolo ove furono realizzati 4 pozzi. Il giorno dell'inaugurazione, avvenuta il 28 luglio 1929, ci fu una cerimonia in cui il podestà di Milano Giuseppe De Capitani d'Arzago tenne un discorso, al termine del quale si disputarono delle gare di nuoto. I bagnanti potevano accedere alla piscina per fare il bagno corrispondendo 2 lire. Con cinquanta centesimi in più si poteva accedere alle docce calde. La palazzina centrale nel tempo è stata alienata ed attualmente vi ha sede il comando di Polizia Locale della zona Città Studi. I due padiglioni laterali sono oggi adibiti a docce e servizi igienici. L'ingresso attuale si trova in una bassa palazzina realizzata nel 1934 in stile razionalista, a uso di spogliatoio a rotazione, con la facciata principale prospettante su via Ampère. Da essa si accede al vasto parco, contenente una bassa vasca rotonda destinata ai bambini, e la vastissima vasca rettangolare destinata agli adulti, dalla profondità crescente. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piscina Romano la piscina Romano su lombardiabeniculturali.it, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il luglio 2014. la piscina Romano su milanosport.it, su milanosport.it. URL consultato il luglio 2014.

Casa Corbellini-Wassermann
Casa Corbellini-Wassermann

Casa Corbellini-Wassermann è un edificio per abitazioni eretto in Viale Lombardia n. 17 nel quartiere di Città Studi di Milano tra il 1934 e il 1936. L'edificio fu commissionato dalla SAIR Società Anonima Immobiliare Rinaldo come abitazione privata per le famiglie Corbellini e dell'imprenditore farmaceutico tedesco August von Wassermann. Architetto fu Piero Portaluppi (1888-1967) già all'apice della carriera. La facciata è in marmo di Ornavasso grigio e rosa. Dal lato giardino è posta una scala elicoidale in blocchi di marmo che faceva parte della Casa del Sabato degli sposi che era stata esposta alla V Triennale di Milano (1933) progettata dallo stesso Portaluppi in collaborazione con lo studio BBPR. L'appartamento al primo piano, inizialmente destinato all' abitazione padronale, è caratterizzato da un ricco utilizzo di marmi pregiati: verde di Alpi Cesana, verde di Issorie, verde Roja, bianco di Carrara, rosso di Levanto (tonalità marrone scuro), rosso dell'Amiata (tonalità arancio). Nel 2019 è stato portato a termine un radicale restauro, con valorizzazione delle strutture originarie ed è sede degli spazi espositivi della galleria d'arte di Massimo de Carlo. La prima mostra, dal titolo MCMXXXIV espone soprattutto opere d'arte degli anni Trenta. Ville e palazzi di Milano Piero Portaluppi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Corbellini-Wassermann Casa Corbellini-Wassermann, su Fondazione Piero Portaluppi, http://www.portaluppi.org. Stefano Poli, Casa Corbellini-Wassermann, su Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, http://www.ordinearchitetti.mi.it (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2016).