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Chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (Torino)

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La chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo è una chiesa parrocchiale di Torino che si trova nel quartiere Madonna di Campagna, nella Circoscrizione 5 della città.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (Torino) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (Torino)
Via Giovan Battista Quadrone, Torino Madonna di Campagna

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N 45.09913 ° E 7.66013 °
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Chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo

Via Giovan Battista Quadrone
10149 Torino, Madonna di Campagna
Piemonte, Italia
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Luoghi vicini

Stazione di Madonna di Campagna
Stazione di Madonna di Campagna

La stazione di Madonna di Campagna è stata una fermata ferroviaria situata sulla ferrovia Torino-Ceres gestita dal GTT, a servizio del quartiere Madonna di Campagna di Torino e inaugurata nel 1990. È stata chiusa il 25 agosto 2020 insieme alla stazione di Torino Dora (GTT) a causa dei lavori per il collegamento della Torino Ceres al passante ferroviario di Torino che dall'agosto 2020 interessarono direttamente il tracciato sotterraneo in esercizio. È stata sostituita dall'adiacente stazione Grosseto. La stazione originaria venne edificata in occasione della costruzione della linea, inaugurata nel 1868 nel tratto Torino-Venaria Reale, in un'area allora periferica e che impose la realizzazione di alcuni passaggi a livello in corrispondenza delle vie Borgaro e via Lucento. Nel 1987 la linea fu chiusa per lavori connessi con l'allacciamento all'aeroporto di Caselle, la creazione della stazione di Rigola Stadio per lo stadio delle Alpi e l'arretramento del capolinea alla Stazione di Torino Dora dalla stazione di Torino Porta Milano. Ciò comportò l'interramento della tratta urbana e il conseguente spostamento in sotterranea della fermata di Madonna di Campagna, che divenne così la prima stazione ferroviaria di Torino costruita in sotterranea. Il nuovo fabbricato viaggiatori, inaugurato nel 1990 in occasione del campionato mondiale di calcio 1990, è ubicato grosso modo nella posizione in cui sorgeva la vecchia stazione in superficie. È stata realizzata una variante di percorso in sotterranea, con origine a nord di questa stazione realizzata nel 1990, comportandone dunque la soppressione, con galleria sotto corso Grosseto per ricollegare la ferrovia Torino-Ceres alla Torino-Milano, il troncamento causato dall'interramento della ferrovia di superficie in città. È stata deviata in corso Grosseto da via Badini Confalonieri, per essere collegata al nodo ferroviario alla Stazione di Torino Rebaudengo Fossata e permettere l'interscambio con le altre linee del SFM. La stazione è stata sostituita dalla nuova stazione sotterranea Grosseto. La galleria sotterranea tra le due stazioni costruita in occasione del campionato mondiale di calcio 1990 verrà ripristinata al fine di attivare una metrotranvia che si estenderà dal quartiere Santa Rita sino al confine con il comune di Venaria Reale, passando per la Crocetta, il Centro, Aurora, Borgata Vittoria, Madonna di Campagna, Vallette e servendo entrambi gli stadi principali della città, lo Stadio Olimpico Grande Torino e lo Juventus Stadium. Circa un terzo del tracciato sarà interrato e riqualificherà i binari abbandonati della Torino-Ceres lungo Via Saint Bon e sotto Piazza Baldissera. La stazione di Madonna di Campagna diverrà una delle fermate sotterranee della nuova linea tramviaria 12. Il fabbricato viaggiatori, sotterraneo, dotato di 2 piani, disponeva di 2 binari passanti. La fermata disponeva di: Biglietteria automatica Sala d'attesa Servizi igienici Fermata autobus Stazione taxi L'impianto era servito dai convogli della linea SFM A del servizio ferroviario metropolitano di Torino per stazione di Ceres da stazione di Torino Dora, con partenze cadenzate ogni mezz'ora. La stazione è servita dalle linee 9 tram ,2,11,60 69,72,72/,75,77 e la SF2 bus per il collegamento diretto con Torino Porta Susa. Inoltre transitano alcuni autoservizi interurbani per la provincia. Continassa J-Museum J-Village Juventus Stadium Juventus Training Center (Torino) Stadio delle Alpi Stazione di Rigola Stadio Stazione di Torino Dora Stazione di Torino Porta Milano Stazione di Venaria Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Madonna di Campagna

Madonna di Campagna (Torino)
Madonna di Campagna (Torino)

Madonna di Campagna (Madòna 'd Campagna in piemontese) è un quartiere della periferia nord-ovest di Torino. È delimitato: a nord dal torrente Stura di Lanzo (confine con il quartiere Villaretto), dai comuni di Venaria Reale (via Paris-via Mantovani) e di Borgaro Torinese (strada Bellacomba) e da un tratto della tangenziale nord di Torino. a sud da corso Grosseto (quartiere Lucento), via Verolengo (Borgata Ceronda), sottopasso Carlo Donat-Cattin e corso Mortara (quartiere San Donato) a ovest da strada Altessano (quartiere Vallette) e corso Potenza (quartiere Lucento) a est da via Casteldelfino e via Orvieto (quartiere Borgata Vittoria). Appartiene alla Circoscrizione 5 della città, insieme ai quartieri Borgata Vittoria, Lucento, Vallette e Borgata Ceronda e ai sotto-quartieri Barriera di Lanzo, Borgata Tesso, Parco Dora, Spina Reale e Continassa. Col termine "Campania taurini" anticamente si intendeva tutto il territorio rurale a occidente della città, compreso tra il torrente Sangone e la Stura, esteso fino a Pianezza e Rivoli. Da frammenti storici risalenti al XIV secolo si ha notizia di un modesto capitello votivo raffigurante una Madonna, che in seguito prese il nome di Madonna di Campagna, situato presso l'attuale parrocchia omonima, situata in Via Cardinal Massaia. Qui sorse, nel 1567, il primo convento provinciale dei Frati Minori Cappuccini,, già insediati sul territorio dal 1538, che costruirono la prima chiesa e piantarono ippocastani e olmi sul viale tuttora esistente. Fu poi Madama Cristina, nel 1657, ad aiutare i Padri, ampliando la loro costruzione. Nel 1686 nel convento venne anche stabilito un noviziato. La chiesa della Madonna di Campagna fu bombardata e distrutta dalle forze alleate l'8 dicembre 1942. Sessantaquattro persone, fra cui il parroco e altri frati che si erano rifugiati nei sotterranei, morirono; scampò solamente un frate (padre Teodoreto da Torino). Dell'edificio originario, ridotto a un cumulo di macerie, si salvarono soltanto una piccola statua della Madonna e lo snello campanile che ancora oggi affianca la chiesa, ricostruita nel 1949. Il giardino di via Sospello angolo via Saorgio è stato intitolato dal Comune di Torino ai caduti del 1942 in data 7 dicembre 2012. Le attività scolastiche della vicina scuola furono intraprese dal primo parroco della Madonna di Campagna, fra' Nicolò Barberis. Nel 1842, grazie alle opere di carità, poté aprire la scuola Beata Vergine di Campagna per la zona, che contava più di 800 abitanti. Fu nel 1849 che si costruì un primo edificio per ospitarla. Oggi, in via Stradella 205, si trova la sede dei servizi neuropsichiatrici della V Circoscrizione. Nel 1882 si costruì l'edificio che oggi fa ancora parte della scuola, essendo l'ala parallela a viale Madonna di Campagna. Nel 1706, in occasione dell'assedio di Torino, in una vasta area a nord della Dora si svolsero molteplici scontri con le truppe ispano-francesi (in particolare presso le borgate di Lucento, Madonna di Campagna e Vittoria), episodi che ebberro il culmine nella battaglia del 7 settembre dello stesso anno, dalla quale gli austro-piemontesi emersero vincitori. Nei secoli seguenti, la borgata andò crescendo, con l'apertura della strada e della ferrovia verso Pianezza e Venaria Reale (1884 circa), con accessi viari provenienti dal podere della cascina Bianchina (questa poi abbattuta per costruire le Ferriere FIAT-Vitali), di Parco Dora e creando i nuovi agglomerati detti Borgata Ceronda (già denominata "Borgata del Cavalier Adolfo Gastaldi"), costruita sul canale omonimo oggi scomparso, ai confini col quartiere Lucento. Qui si svilupparono nuove attività industriali alla fine del XIX secolo, in particolare tessili. In seguito le famose acciaierie, con le Ferriere Vitali e Ansaldi-FIAT di via Borgaro, la Michelin ed altre fabbriche dell'indotto, tra il XIX e il XX secolo, diedero un nuovo impulso demografico al quartiere, con l'incremento di agglomerati e di nuovi servizi, fenomeno che proseguì anche nei decenni successivi.Nel vicino quartiere San Donato nel 1884 nacque l'Ospedale delle malattie infettive "Amedeo di Savoia", mentre sul versante nord di corso Svizzera sorse, nel 1978, l'allora innovativo polo di imprese e di studi "Piero della Francesca". La "Spina 3", nel progetto di ammodernamento del Passante ferroviario di Torino e delle zone limitrofe (la cosiddetta Spina Reale), è una vasta area della ex zona industriale del quartiere, oltre che di San Donato e Borgata Vittoria, di recente riconversione e sviluppo urbanistico. Gli interventi sono di tale portata (anche se di poca omogeneità) che i media chiamano sovente questa area "Spina 3", non riferendosi più a quartieri che ancora, urbanisticamente, sarebbero di riferimento. La porzione interessata dagli interventi è compresa tra corso Mortara, via Nole, corso Potenza, via Verolengo e via Orvieto. L'intervento più significativo, per impatto architettonico e valenza sociale, è sicuramente la chiesa del Santo Volto di via Borgaro, inaugurata nel 2006 e nuova sede della Curia di Torino. Da rilevare anche il recupero delle ex-Ferriere Fiat: l'area è adibita a parco (il Parco Dora), ma le strutture portanti degli stabilimenti sono state recuperate a memoria del passato industriale del quartiere. Rilevanti interventi urbanistici sono presenti in tutta l'area, dai complessi residenziali in via Valdellatorre agli interventi a sostegno del terziario in via Orvieto.È stato realizzato anche il nuovo corso Mortara (2008), che taglia una porzione del Parco Dora fino a collegarsi a via Valdellatorre, con il tunnel intitolato a Carlo Donat-Cattin (anno 2014). In questo modo è stata realizzata una via a scorrimento veloce che collega idealmente la Tangenziale Nord di Torino al viale della Spina, nel rinnovato corso Principe Oddone, ultimato a luglio 2016.È inoltre in corso di realizzazione un esteso complesso residenziale in via Verolengo, progettato dagli studi francesi Buffi Associés; in questo ambito, in largo Borgaro, estremità ovest del complesso, era prevista una torre di circa 70 metri di altezza, la cui realizzazione è però stata rinviata più volte e non più programmata compiutamente. Nei pressi del quartiere sono presenti il polo nazionale di ricerca Telecom Lab, l'Agenzia delle Entrate e mercati generali, come il mercato all'ingrosso dei fiori. Inoltre sono stati organizzati all'interno o nelle vicinanze del quartiere festival musicali, come il ChicoBum Festival, Torino Traffic Free Festival e Kappa Futur Festival - Torino Summer Music Festival presso il Parco Dora. La cosiddetta Spina 4 è l'ultima area di riconversione del passante ferroviario: va da via Stradella a corso Grosseto, passando per il Parco Sempione, e coinvolge il quartiere nel suo limite nordorientale, presso Borgata Vittoria e Barriera di Milano verso le vie di uscita dalla città. Sono previste anche qui, dopo la creazione del grande boulevard di corso Venezia aperto nell'estate del 2017, nuove costruzioni residenziali e ad uso ufficio, rotonde, piste ciclabili (in parte già realizzate), il completamento della stazione ferroviaria Fossata-Rebaudengo, nuove aree verdi. Giardini pubblici attrezzati con giochi per bambini si trovano in piazza Mattirolo ed in piazza Bonghi Il Comune di Torino ha dedicato il 7 aprile 2017 il giardino di piazza Villari al cantante Augusto Daolio del gruppo musicale dei Nomadi Nel quartiere sorge il Cine Teatro "Cardinal Massaia", fondato agli inizi del Novecento. Esso è riuscito nel tempo a far crescere la sua attività in termini di qualità e numero di spettacoli offerti, confermandosi come un punto di riferimento nel quartiere e nella città. Il Cardinal Massaia è anche attrezzato per congressi, conferenze, spettacoli e concerti. Barriera di Lanzo Chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Madonna di Campagna Sito della circoscrizione 5, su comune.torino.it. URL consultato il 16 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008). Comitato Parco Dora, su comune.torino.it. blog del quartiere , su dietrolaquinta.com. Parrocchia Madonna di Campagna *Parrocchia Madonna di Campagna - Benvenuto!

Museo A come Ambiente
Museo A come Ambiente

Il Museo A come Ambiente è un museo di Torino, ubicato nel quartiere San Donato (Circoscrizione 4) a margine del Parco Dora. Si tratta del primo (cronologicamente) museo europeo interamente dedicato alle tematiche ambientali. L'Edificio 37, tale il nome della palazzina storica, fu edificato in stile razionalista nel 1947 dalla Michelin. Di due piani fuori terra, venne utilizzato come nuovo fabbricato d'ingresso verso ovest dello stabilimento, portineria e deposito biciclette. L'anno successivo si aggiunse un piano superiore, atto ad ospitare la mensa aziendale. In séguito, l'intera palazzina fu adibita a centrale antincendio dello stabilimento. Dismesso lo stabilimento, a partire dal 2000 l'edificio venne completamente ristrutturato su progetto dell'architetto Agostino Magnaghi. Il museo è stato inaugurato nel 2004. Oggi l’Edificio 37 ospita inoltre le strutture in legno stile liberty dell'ex direzione Michelin originariamente collocate nella demolita palazzina uffici di Via Livorno. Il museo è costituito da tre corpi architettonici e un giardino interno (lato su cui si affaccia un caratteristico bovindo). Edificio 37 (nucleo originario): energia, rifiuti, acqua. Padiglione Verde (dal 2015): alimentazione, trasmissione delle conoscenze, trasporti, mostre temporanee. Padiglione Guscio (dal 2018): proiezioni, conferenze, mostre temporanee, attività laboratoriali. Il simbolo sulla facciata del museo è di Ugo Nespolo. Musei di Torino Environment Park Parco Dora Luoghi d'interesse a Torino Festival CinemAmbiente - Environmental Film Festival Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo A come Ambiente https://www.museotorino.it/view/s/eb7174943f2645468ea5af87fa17aaa7 https://www.beniculturali.it/luogo/museo-a-come-ambiente http://www.comune.torino.it/museiscuola/propostemusei/toeprov/museo-a-come-ambiente.shtml

Ospedale Amedeo di Savoia
Ospedale Amedeo di Savoia

L'ospedale Amedeo di Savoia, inaugurato nel gennaio 1900 come ospedale per malattie infettive in una zona circoscritta ed isolata su tre lati dalla Dora Riparia, fa parte dei servizi ospedalieri gestiti dalla Azienda Sanitaria ASL Città di Torino. È situato nel quartiere San Donato al confine con Borgata Ceronda. Durante l'alluvione dell'ottobre 2000, l'ospedale fu sgomberato velocemente ed i pazienti trasferiti in altri nosocomi a causa dello straripamento della Dora Riparia in prossimità del ponte Candido Ramello ed in via Pianezza. Il comprensorio ospedaliero, strutturato secondo una disposizione a padiglioni separati, è composto dall'ospedale Amedeo di Savoia, che è il riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle malattie infettive, e dal padiglione Birago di Vische, a cui fanno capo le attività di medicina interna e geriatria. Il laboratorio di microbiologa e virologia è centro di riferimento della Regione Piemonte per la sorveglianza virologica dell'influenza della rete InfluNet, registrato presso il Centro europeo di controllo delle malattie (ECDC) di Stoccolma nonché centro di riferimento per la diagnosi nella recente pandemia di COVID-19. Il laboratorio effettua test per la diagnosi e la gestione delle malattie infettive mediante tecniche di biologia molecolare di alta specializzazione. Il laboratorio si avvale delle tecniche più avanzate della diagnostica molecolare, quali saggi quantitativi mediante real-time "Polymerase Chain Reaction", analisi di sequenza e studi mutazionali per la variabilità genetica dei virus e per la valutazione della resistenza ai farmaci. L'ospedale è centro di insegnamento e ricovero della Clinica universitaria di malattie infettive dell'Università di Torino, diretta dal prof. Giovanni Di Perri.

Lucento
Lucento

Lucento (Lusengh o Lusent in piemontese) è un quartiere della Circoscrizione 5 di Torino, situato nell'area periferica nord-ovest della città. Spesso è considerato come assimilato all'adiacente quartiere Vallette, in realtà i confini del quartiere sono: a sud, il tratto della Dora Riparia nel Parco della Pellerina e di Corso Regina Margherita tra il parco e Corso Potenza (confine con Parella della Circoscrizione 4) a nord, Corso Grosseto (confine con Madonna di Campagna) ad est, Corso Potenza (confine con Madonna di Campagna, Borgata Ceronda e San Donato) ad ovest, Via Cossa-Piazza Cirene-Via Sansovino (confine con le Vallette) Il quartiere in origine era un'area rurale in quanto periferico rispetto alla città di Torino. Sono documentati, nel territorio a occidente rispetto all'antico castrum, piccoli insediamenti di antichi romani della gens Avilia. Il primo toponimo Lucento invece, deriverebbe da un prediale del 1227, tal Guglielmo da Lucento; tuttavia, ipotesi più leggendarie lo farebbero derivare invece dal nome dello "scintillìo" delle baionette utilizzate durante lo storico assedio del 1706, che proprio in questa zona ebbe uno dei suoi teatri (teoria mai documentata).Nel XIV secolo poi, si sviluppò qui un antico castello (di proprietà della famiglia Beccuti), dotato di torri di avvistamento e di un borgo sottostante, poi inglobato dall'insediamento delle tenute di caccia di Emanuele Filiberto di Savoia nel XVI secolo, quindi ceduto a Filippo I d'Este dei San Martino, ramo cadetto degli Este, che ne fu proprietario fino al 1654. Oggi è sede di varie aziende all'interno del comprensorio di Via Pianezza, 123, vicino, appunto, alla Chiesa di S. Bernardo e S. Brigida.La suddetta Chiesa, che risale al XV secolo per volere dell'allora feudatario Ribaldino Beccuti, fu annessa al nascente castello e successivamente ampliata, prima nel 1605, e poi nel 1654 da Amedeo di Castellamonte. Il castello passò poi ai Tana, assoggettati agli stessi Savoia. Nel 1706, il quartiere fu teatro di battaglie tra le truppe francesi e quelle sabaude, queste ultime occupate a ritardare il noto assedio della città, bloccando i francesi da occidente: i combattimenti più duri si svolsero intorno al castello di Lucento ed all'area circostante, grazie alla posizione strategica del complesso, che venne incendiato durante la ritirata. Dopo l'assedio, il borgo si ricostituì con l'apertura della strada e della ferrovia verso Pianezza e verso Venaria Reale (1884 circa), con accessi viari provenienti dal podere della Cascina Bianchina (questa poi abbattuta per costruire le Ferriere FIAT-Vitali) di Parco Dora (Torino), creando nuovi agglomerati, quali Tetti di Lucento e, soprattutto, Borgata Ceronda. Questa borgata tra il fiume Dora Riparia, corso Svizzera, via Borgaro, via Verolengo e corso Potenza, sorse nel 1880-1884, per volere dei Signori Momigliano, a ridosso dell'omonimo canale artificiale, oggi non più esistente, che era a sua volta una diramazione del torrente Ceronda (torrente), che scorre più a nord (a Venaria Reale per poi sfociare nella Stura di Lanzo). Inizialmente, il borgo fu intestato al latifondista Adolfo Gastaldi, che lo rivendette al Comune nel 1889. Lo sviluppo urbano, dettato dalla nascita delle linee di collegamento per Pianezza, ovvero lo stradone e la tramvia a vapore, diedero lo slancio allo sviluppo produttivo e demografico, con l'apertura di nuove attività industriali verso la fine del XIX secolo, in particolare del settore tessile, come ad esempio l'opificio Marino-Paracchi, il cotonificio Italiano e il cotonificio Mazzonis, diedero alla zona una rapida espansione. Tale espansione urbana proseguì ancora grazie al boom industriale del XX secolo, a cui seguirono nuove case, infrastrutture e servizi. L'intero quartiere Lucento ebbe un picco demografico di immigrazione interna verso gli anni cinquanta, avvenuta parimenti al vicino quartiere Le Vallette. Nel 1992 inoltre, fu costruita la parrocchia Frassati, che dà il nome all'omonima Borgata a sud di Piazza Cirene. Il boom edilizio del quartiere continuò fino agli novanta, dove però molte fabbriche chiusero, per cui il quartiere da industriale divenne residenziale. Ancora oggi è ben visibile, nel verde dello storico castello, la vecchia ciminiera delle acciaierie, che svetta a 60 metri d'altezza come ricordo di un passato industriale. Di tale passato rimane ancora visibile tutta l'area industriale dietro via Pittara, compresa l'ex-acciaieria posta più a sud, a ridosso di Corso Regina Margherita, la Thyssenkrupp-Acciai Speciali Terni, che fu dismessa dopo il tragico incendio del 6 dicembre 2007. Nel tentativo di far fronte all'imponente esodo nel secondo dopoguerra dei profughi provenienti dalla Istria, dalla Dalmazia e dalle città di Fiume e di Pola, nel 1953 il Comune di Torino donò all'Istituto Case Popolari un ampio terreno tra le attuali Vie Parenzo, Via Pirano e Corso Cincinnato. Nel 1954 iniziarono i lavori di costruzione delle abitazioni, terminati nell'estate del 1955, con successivo trasferimento di famiglie provenienti dalle cosiddette "Casermette di Borgo San Paolo" (in realtà, oggi nel quartiere Mirafiori Nord) e dalla frazione Altessano di Venaria Reale. L'area fu chiamata "Santa Caterina", per via della coeva parrocchia di Via Sansovino, 85, dedicata a Santa Caterina da Siena. Nel 1959 vi fu un ulteriore ampliamento del rione abitativo, col raggiungimento dell'attuale condizione di ben undici fabbricati. L'isolamento dei primi anni fu successivamente assorbito dallo sviluppo edilizio degli anni sessanta, rendendo così il "villaggio" pienamente inserito nel tessuto metropolitano. Una targa è stata posta dal Comune di Torino nel 2005, in occasione del cinquantenario dell'evento, per ricordare le vicende degli abitanti di questa zona residenziale. Chiesa di San Bernardo e Brigida: la prima cappella fu costruita nel '400, ad opera dei contadini che abitavano quello che ancora era solo un villaggio, ma fu solo nel 1610 che venne costruita la prima chiesa, poi ampliata nel 1654 da Amedeo di Castellamonte, quindi parzialmente distrutta dall'assedio francese del 1706. Fu ricostruita nel 1884 nelle dimensioni attuali. Castello di Lucento: come già detto, la precedente struttura risale al XIV secolo come proprietà Beccuti, ma fu poi Emanuele Filiberto di Savoia nel XVI secolo a volerlo come piccola sede di residenza di caccia, vicino alla Chiesa di S. Bernardo e S. Brigida, quindi utilizzato come filatoio di seta, poi sede dell'"Istituto Bonafous" e ancora dalla ex azienda Teksid, quindi riqualificato come attuale sede di aziende. Stele e scultura commemorativa ai caduti del 1706: di fianco alla Chiesa, in via Foglizzo 4, una piccola stele in pietra commemora i caduti durante l'assedio del 1706, opera di Luigi Calderini nel bicentenario della commemorazione. Nel 2006 invece, per il terzo centenario dall'assedio, fu collocata anche una grande scultura in acciaio in via Foglizzo all'angolo via Pianezza, con la scritta 1706, opera di Luigi Nervo. Asilo Principessa Isabella: costruito nella metà dell'Ottocento, l'edificio ospitò dal 1879 fino al 1980 una scuola materna. Ha funzionato come sede dei laboratori teatrali e musicali fino al 1987 quando viene chiuso per inagibilità: sino alla fine degli anni novanta resta inagibile finché viene restaurato ed infine riqualificato come centro culturale e congressi. Castello Saffarone: situato in Corso Regina Margherita 497, segna gli estremi confini ovest di Torino. Prende il nome dall'antico proprietario del 1580, tal Marco Zaffarone, e comprende una grande tenuta con tre cascinali adiacenti. Viene ancor oggi utilizzato per grandi ricevimenti. Numerose sono le aree verdi del quartiere : la principale è il Parco Carrara, più comunemente chiamato Pellerina, il parco più grande di Torino, e che viene condiviso col vicino quartiere Parella, diviso dal passaggio e dalle anse del fiume Dora Riparia. Altra area importante è il parco di via Calabria, adiacente a quello della Pellerina e ad esso collegato da una pista ciclabile, recentemente prolungata a nord lungo Corso Cincinnato fino a piazza Giuseppe Manno, congiungendosi ad altro percorso ciclabile che porta sino a Venaria Reale ed al Parco naturale La Mandria, passando per la frazione di Altessano. Altra zona semi-boschiva e rurale è quella situata intorno al Castello di Lucento, seppur non aperta al pubblico.Vi sono inoltre i Giardini Felice Cavallotti, tra Corso Toscana e Strada Altessano ed altre piccole aree verdi sparse sul territorio. Più a nord-est, Lucento confina con il parco e il quartiere de "Le Vallette". A.C.D. Lucento, storica squadra di calcio dilettantistica torinese militante nel campionato di Eccellenza (nel 2014 salita alla ribalta delle cronache sportive per aver sconfitto la Juventus in occasione di un'amichevole estiva) con sede presso il piccolo stadio Riconda di C.so Lombardia 107. Adiacente alla struttura c'è anche la piscina comunale del quartiere Campus Sociale per ragazzi in Piazza Cirene Campo di Tennis in via Valdellatorre 169 Biblioteca civica "Francesco Cognasso", in corso Cincinnato angolo corso Molise. In Corso Lombardia, 190 ha sede lo storico stabilimento cinematografico italiano Lumiq Studios, proprietà pubblica posseduta da Comune di Torino, Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Politecnico di Torino ed Università di Torino, nell'area di Virtual Reality Multimedia Spa, ossia presso i vecchi Studi Fert. Essa produce cartoni animati CGI e film in live action. Inoltre fornisce servizi tramite i propri teatri di posa e l'attività di post produzione e digital intermediate. In via Bravin, nonostante già sotto il vicino quartiere Madonna di Campagna, esiste ancora l'edificio dello storico Cinema Lucento, attivo dal 1937 al 1983 e oggi sede di un supermercato. Sul muro, anche una lapide che ricorda il partigiano Mario Roveri, qui ucciso dai fascisti il 7 aprile 1945. Le vie commerciali di Lucento sono: via Pianezza, via Borsi, corso Toscana, via Foglizzo, la continuazione verso Venaria di via Foglizzo che dopo corso Toscana cambia nome in strada Altessano, corso Lombardia, via Luini e via Val della Torre. Il quartiere è servito dalle linee tranviarie 3 e 9 e dai bus 2, 11, 29, 32, 59,62,72, 72/, 75, 77 ve1 e dalla Ferrovia Torino-Ceres e da alcune autolinee della rete urbana gestita da GTT. Tra il 1884 e il 1951 il quartiere fu servito dalle tranvie interurbane per Pianezza/Druento e per Venaria Reale. J-Museum J-Village Juventus Stadium Juventus Training Center (Torino) Enrico Bonasso, Lucento. Vallette e Ceronda, Graphot Editrice, 2018, ISBN 978-88-99781-29-3. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lucento Città di Torino - Circoscrizione 5 - Home, su comune.torino.it. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008). A.C.D. Lucento, su lucentocalcio.it. URL consultato l'11 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014).