place

Terme Surane

Architetture di Roma scomparsePagine con mappeRoma R. XII RipaTerme di Roma

Le Terme Surane erano un complesso termale di Roma antica costruito sull'Aventino ad opera di Lucio Licinio Sura (da presero cui il nome, non molto distanti dalla sua residenza), generale romano amico dell'imperatore Traiano, o dallo stesso imperatore. Dopo il IV secolo non furono più menzionate. Le terme sono parzialmente raffigurate nella Forma Urbis Severiana. Restaurate sotto Gordiano III, e in seguito da Cecina Decio Aginazio Albino, praefectus Urbi, nel 414, per riparare i danni del sacco di Alarico, dovevano ancora essere in funzione nel IV secolo. Esse dovevano servire la clientela raffinata e abbiente dell'Aventino, a differenza delle vicine terme di Caracalla, più grandiose ma destinate a un uso di massa da parte delle genti del quartiere popolare della Regio XIII Aventinus. La loro localizzazione doveva essere nelle immediate vicinanze ad occidente della chiesa di Santa Prisca, vicino al tempio di Diana, con le arcate dell'Acqua Marcia, che le alimentavano, passanti proprio lungo il sito dell'attuale chiesa. Nella Forma Urbis a nord delle terme compare anche un tempio di identificazione incerta, forse il tempio di Luna o il tempio di Vertumno, entrambi comunque repubblicani.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Terme Surane (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Terme Surane
Piazza Santa Prisca, Roma Municipio Roma I

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Terme SuraneContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.882972222222 ° E 12.483147222222 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Piazza Santa Prisca

Piazza Santa Prisca
00153 Roma, Municipio Roma I
Lazio, Italia
mapAprire su Google Maps

Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Viale Aventino
Viale Aventino

Viale Aventino è una strada che collega piazza di Porta Capena e piazza Albania, a Roma, separando i rioni Ripa (verso l'Aventino) e San Saba (verso le Terme di Caracalla). Il viale fu aperto negli anni trenta come grande arteria stradale di collegamento con la via Ostiense, la stazione della Ferrovia Roma-Lido a Porta San Paolo, la Stazione di Roma Ostiense: andava infatti da piazza del Circo Massimo (l'attuale piazza di Porta Capena) a via Marmorata. All'inizio, con vista sul Circo Massimo, sorge quello che è oggi il palazzo della FAO, nato come sede del Ministero delle colonie; per questo la sua prima denominazione, adottata con delibera del 1938, fu viale Africa. Essendo la zona del tracciato, all'epoca, appena in via di urbanizzazione, il viale era stato concepito come passeggiata urbana, con ampi marciapiedi e un'alberata da quattro filari di platani, con al centro la sede tramviaria. La denominazione fu soppressa nel 1945, e sostituita con l'attuale viale Aventino. L'ultimo tratto, da piazza Albania a via Marmorata, fu rinominato nel 1955 in viale Manlio Gelsomini. I platani, ammalatisi negli anni novanta di cancro colorato, sono stati sostituiti nei primi anni 2000 da tigli e da farnie. Il susseguente viale della Piramide Cestia, che conduce da piazza Albania a piazza di Porta San Paolo, taglia il tracciato delle mura serviane di età repubblicana. Alcuni resti sono ancora visibili nei dintorni di piazza Albania.