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Chiesa di Sant'Antonio Abate (Vasia)

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Vasia chiesa sant'antonio1
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La chiesa di Sant'Antonio Abate è la parrocchiale di Vasia, in provincia di Imperia e diocesi di Albenga-Imperia; fa parte del vicariato di Pontedassio.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Sant'Antonio Abate (Vasia) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Sant'Antonio Abate (Vasia)
Via Vittorio Emanuele,

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Coordinate geografiche (GPS)

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N 43.932562 ° E 7.952738 °
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Indirizzo

Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate

Via Vittorio Emanuele
18020
Liguria, Italia
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Vasia chiesa sant'antonio1
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lucinasco)
Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lucinasco)

La chiesa di santa Maria Maddalena è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Lucinasco, in provincia di Imperia. La chiesa, ubicata in un contesto boschivo e solitario, è raffigurata nello stemma comunale di Lucinasco. L'edificio religioso fu edificato a partire dal 15 maggio 1463, così come riportato sulla prima pietra collocata durante l'edificazione della chiesa, e quindi portato a compimento nell'aprile del 1480. Di forme artistiche tardo medievali, la facciata della chiesa si presenta con un rosone sovrastante un portale ogivale e decorazioni ad archetti. L'interno della struttura si presenta a tre navate, divise da colonne e da ampi archi a sesto acuto e decorato con cicli di affreschi raffiguranti scene di vita di Gesù e santi che, stando ad alcuni studi, potrebbero essere stati realizzati nella metà del Cinquecento dal pittore Giovanni Cambiaso o comunque da maestranze vicine alla sua arte pittorica. Un intervento di adattamento con la sopraelevazione delle ali e la sostituzione della primaria orditura del tetto con volte a botte lunettate fu realizzato nel 1637; altri interventi furono realizzati nel 1730, con abbellimenti richiamanti lo stile artistico barocco, e ancora al principio dell'Ottocento. Quest'ultimi sono stati tuttavia eliminati in un successivo intervento di recupero dell'originaria struttura tardo medievale, ma rimangono comunque visibili tracce barocche nell'abside di forma quadrangolare e nelle due semicircolari absidi laterali. Lucinasco Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria Maddalena Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Villa Viani
Villa Viani

Villa Viani è una frazione del comune di Pontedassio, in provincia di Imperia. Storicamente seguì le vicende dei vicini borghi di Pontedassio, Bestagno e Villa Guardia facendo parte, nel corso dei secoli, tra i domini del Marchesato del Monferrato, della Repubblica di Genova e del Ducato di Savoia. Con gli eventi napoleonici di fine Settecento la costituita municipalità di Villa Viani confluì tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 il territorio fu inserito nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, la comunità di Villa Viani confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il comune fu compreso nel IV mandamento di Oneglia del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1928 il comune fu soppresso e aggregato a Pontedassio come frazione. Chiesa parrocchiale dell'Assunta, eretta nel XVII secolo. All'interno sono conservate alcune statue lignee di Giovanni Battista Drago del XIX secolo, una statua in marmo dell'Assunzione della Vergine Maria di Francesco Garvo del Settecento circa e un prezioso organo della bottega “Nicomede Agati” del 1878 (op. 571). Oratorio di San Giuseppe, costruito nel Settecento, progettato da Francesco Marvaldi, è arricchito da stucchi di Gio Andrea Casella del XVIII secolo.

Chiesa di Sant'Antonino (Lucinasco)
Chiesa di Sant'Antonino (Lucinasco)

La chiesa di Sant'Antonino è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Lucinasco, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia dei santi Antonino e Stefano della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia. L'edificio religioso è menzionato per la prima volta in una pergamena datata al maggio 1245 ed è probabile che fino al XVII secolo la sua funzione fu relegata a semplice oratorio per la presenza della coeva chiesa parrocchiale di Santo Stefano, quest'ultima ubicata al di fuori del borgo storico. Solamente in un documento del 1613 la chiesa di Sant'Antonino compare con il rango di parrocchiale di Lucinasco, nonostante già dalla metà del XVI secolo vi si esercitasse la cura d'anime e la presenza di un fonte battesimale. Probabilmente sottoposta ad un radicale intervento di ristrutturazione nel corso del Cinquecento, la chiesa era consta da una cappella intitolata al Santissimo Rosario e un'altra dedicata all'Annunziata, quest'ultima edificata da Lazzaro Acquarone nei primi anni del Seicento; altre cappelle erano intitolate a san Giovanni Battista, a san Sebastiano e a san Gerolamo. Con l'accrescere della popolazione si rese necessaria la demolizione del primario edificio di culto e la conseguente ricostruzione in forme più ampie: il 15 settembre 1688 si pose la prima pietra dei lavori. Progettata probabilmente dall'architetto Antonio Maria Ricca, la nuova chiesa, che vagamente nelle forme ricorda il santuario della Madonnetta di Genova, fu fondata sul profilo ellittico dell'interno coperto da un'unica volta; tuttavia, non è stata mai esclusa la paternità dell'opera pure ad altri architetti del luogo come, ad esempio, Giacomo Barnao che operò a Lucinasco negli anni della ricostruzione dell'edificio. L'opera si concluse nel 1721. Opere artistiche e oggetti sacri trovarono collocazione nelle nuove sei cappelle laterali mentre l'altare maggiore fu scolpito ex novo da Domenico Stella con la collaborazione artistica di Gio Andrea Casella e Domenico Sertorio tra il 1758 e il 1760. Alla seconda metà del XVIII secolo risale la collocazione del primo organo, poi sostituito tra il 1829 e il 1830 da uno strumento più moderno del genovese Stupino e ancora, nel 1904, da quello realizzato dai Cavalli. Furono gli artisti locali Lorenzo Acquarone e Domenico Davigo a decorare le nicchie stuccate poste ai lati dell'altare maggiore, mentre l'emiliano Dante Freddi e il piemontese Piero Dalle Ceste portarono tra il 1967 e il 1968 a compimento la decorazione interna della chiesa. Lucinasco Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Antonino Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 28 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Olivastri (Chiusavecchia)
Olivastri (Chiusavecchia)

Olivastri è una frazione di 43 abitanti del comune di Chiusavecchia in provincia di Imperia. Fino al 1923 fu comune autonomo. Si trova nella media valle Impero alla destra del torrente omonimo, circondato dagli uliveti. In epoca medievale il territorio di Olivastri fu compreso nei possedimenti della castellania di Bestagno, una delle due circoscrizioni amministrative della valle superiore di Oneglia. Fu possedimento del vescovo di Albenga fino al 1295 quando il feudo fu venduto a Nicolò e Federico Doria. La proprietà feudale passò ai vari discendenti della famiglia Doria fino al 1576 quando, con tutta la valle d'Oneglia, Gio. Gerolamo Doria vendette il territorio al duca Emanuele Filiberto I di Savoia. Venne quindi infeudato dai Savoia al conte Lazzaro Baratta nel 1588 e, successivamente, ai Negri di Sanfront (1644), agli Amoretti (1655) e ai Beccantini nel 1721. Compreso nel 1723 nella provincia di Oneglia sotto il Regno di Sardegna, la costituita municipalità di Olivastri fu ceduta nel 1801 alla Repubblica Ligure che la sottopose al II cantone di Val di Maro nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 ricevette, assieme al comune di Villa Guardia, la soppressa comunità di Sarola, nel cantone di Oneglia della Giurisdizione degli Ulivi. Annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 i territori furono inseriti nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobati nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, la comunità di Olivastri confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1923 il comune di Olivastri fu compreso nel IV mandamento di Oneglia del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1923 venne definitivamente soppresso e unito, come frazione, al comune di Chiusavecchia. Chiesa parrocchiale della Presentazione di Maria, nella piazza principale del paese. Chiesetta di San Giuseppe, tra gli uliveti sopra il paese. L'economia del paese è principalmente legata all'agricoltura, specie nella produzione dell'olio d'oliva. La strada provinciale 30, che si distacca dalla strada statale 28 del Colle di Nava tra Pontedassio e Chiusavecchia passa per la frazione di Sarola e termina proprio a Olivastri. Prima del paese poi si distacca sulla destra della provinciale una strada comunale che conduce alla frazione lucinaschese di Borgoratto e che poi permette di arrivare al capoluogo comunale di Chiusavecchia in minor tempo. Alcune foto di Olivastri