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Chiesa di Sant'Antonino (Lucinasco)

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Lucinasco chiesa sant'antonino
Lucinasco chiesa sant'antonino

La chiesa di Sant'Antonino è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Lucinasco, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia dei santi Antonino e Stefano della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia. L'edificio religioso è menzionato per la prima volta in una pergamena datata al maggio 1245 ed è probabile che fino al XVII secolo la sua funzione fu relegata a semplice oratorio per la presenza della coeva chiesa parrocchiale di Santo Stefano, quest'ultima ubicata al di fuori del borgo storico. Solamente in un documento del 1613 la chiesa di Sant'Antonino compare con il rango di parrocchiale di Lucinasco, nonostante già dalla metà del XVI secolo vi si esercitasse la cura d'anime e la presenza di un fonte battesimale. Probabilmente sottoposta ad un radicale intervento di ristrutturazione nel corso del Cinquecento, la chiesa era consta da una cappella intitolata al Santissimo Rosario e un'altra dedicata all'Annunziata, quest'ultima edificata da Lazzaro Acquarone nei primi anni del Seicento; altre cappelle erano intitolate a san Giovanni Battista, a san Sebastiano e a san Gerolamo. Con l'accrescere della popolazione si rese necessaria la demolizione del primario edificio di culto e la conseguente ricostruzione in forme più ampie: il 15 settembre 1688 si pose la prima pietra dei lavori. Progettata probabilmente dall'architetto Antonio Maria Ricca, la nuova chiesa, che vagamente nelle forme ricorda il santuario della Madonnetta di Genova, fu fondata sul profilo ellittico dell'interno coperto da un'unica volta; tuttavia, non è stata mai esclusa la paternità dell'opera pure ad altri architetti del luogo come, ad esempio, Giacomo Barnao che operò a Lucinasco negli anni della ricostruzione dell'edificio. L'opera si concluse nel 1721. Opere artistiche e oggetti sacri trovarono collocazione nelle nuove sei cappelle laterali mentre l'altare maggiore fu scolpito ex novo da Domenico Stella con la collaborazione artistica di Gio Andrea Casella e Domenico Sertorio tra il 1758 e il 1760. Alla seconda metà del XVIII secolo risale la collocazione del primo organo, poi sostituito tra il 1829 e il 1830 da uno strumento più moderno del genovese Stupino e ancora, nel 1904, da quello realizzato dai Cavalli. Furono gli artisti locali Lorenzo Acquarone e Domenico Davigo a decorare le nicchie stuccate poste ai lati dell'altare maggiore, mentre l'emiliano Dante Freddi e il piemontese Piero Dalle Ceste portarono tra il 1967 e il 1968 a compimento la decorazione interna della chiesa. Lucinasco Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Antonino Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 28 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

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Chiesa di Sant'Antonino (Lucinasco)
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Lucinasco chiesa sant'antonino
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lucinasco)
Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lucinasco)

La chiesa di santa Maria Maddalena è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Lucinasco, in provincia di Imperia. La chiesa, ubicata in un contesto boschivo e solitario, è raffigurata nello stemma comunale di Lucinasco. L'edificio religioso fu edificato a partire dal 15 maggio 1463, così come riportato sulla prima pietra collocata durante l'edificazione della chiesa, e quindi portato a compimento nell'aprile del 1480. Di forme artistiche tardo medievali, la facciata della chiesa si presenta con un rosone sovrastante un portale ogivale e decorazioni ad archetti. L'interno della struttura si presenta a tre navate, divise da colonne e da ampi archi a sesto acuto e decorato con cicli di affreschi raffiguranti scene di vita di Gesù e santi che, stando ad alcuni studi, potrebbero essere stati realizzati nella metà del Cinquecento dal pittore Giovanni Cambiaso o comunque da maestranze vicine alla sua arte pittorica. Un intervento di adattamento con la sopraelevazione delle ali e la sostituzione della primaria orditura del tetto con volte a botte lunettate fu realizzato nel 1637; altri interventi furono realizzati nel 1730, con abbellimenti richiamanti lo stile artistico barocco, e ancora al principio dell'Ottocento. Quest'ultimi sono stati tuttavia eliminati in un successivo intervento di recupero dell'originaria struttura tardo medievale, ma rimangono comunque visibili tracce barocche nell'abside di forma quadrangolare e nelle due semicircolari absidi laterali. Lucinasco Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria Maddalena Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Torria
Torria

Torria (Tûria, in ligure) è una frazione di 100 abitanti del comune di Chiusanico, in provincia di Imperia. Distante 16 km. da Imperia, è posta su un colle, in posizione ultra panoramica a 360°, a 437 m s.l.m. In epoca medievale il territorio di Torria rientrò nella Marca Aleramica, successivamente nei possedimenti feudali dei marchesi di Clavesana e quindi tra le aree assoggettate alla diocesi di Albenga. Fu proprio durante la dominazione vescovile che il borgo di Torria fece parte della Castellanìa di Mont'Arosio avente la borgata chiusanichese di Castello quale sede principale. Agli inizi del XVI secolo la proprietà della borgata passò ai conti Lascaris di Ventimiglia che inserirono questa parte del territorio chiusanichese nei possedimenti della valle del Maro. Nel corso del 1576 l'intera proprietà venne venduta al duca Emanuele Filiberto I di Savoia che inserì questa parte del territorio (infeudato alla famiglia Gandolfi) nel Principato di Oneglia correlato al Ducato di Savoia. Tale affiliazione allo stato sabaudo (ora Regno di Sardegna) perdurò sino all'inizio dell'Ottocento quando, con gli eventi napoleonici, la costituita municipalità di Torria confluì tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire il VII cantone degli Ulivi nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 alla municipalità di Torria fu unita la soppressa municipalità di Cesio. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 il territorio fu inserito nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814/'15, e con Cesio nuovamente comune autonomo da Torria, confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Fu in quel perìodo che Torria raggiunse la sua massima estensione demografica, con oltre 620 residenti ed arrivando 700 persone, contando chi vi abitava o lavorava e dormiva stabilmente, presso le famiglie più abbienti, o perché vi occupava la casa di famiglia, pur risiedendo ufficialmente altrove. Oltre a questi, va considerato che a quei tempi, come ovunque nell'entroterra, le famiglie possedevano, chi più chi meno, bestiame (buoi/ mucche/ muli/e, asini/e, pecore, capre, pollame, conigli) che alloggiavano nelle stalle, con relativi fienili sotto, a lato, o vicino alle abitazioni. Dal 1859 al 1927 il comune di Torria rientrò nel I mandamento di Borgomaro del circondario di Porto Maurizio, facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1928 il comune fu soppresso e aggregato a Chiusanico come frazione. Chiesa parrocchiale di San Martino. Il portale dell'edificio è risalente al 1472 e di pregio il bassorilievo datato 10 marzo 1477. Santuario della Madonna della Neve. Oratorio dei Disciplinanti della Santissima Annunziata. Festa patronale di San Martino, Vescovo di Tours, l'11 novembre. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torria

Chiusavecchia
Chiusavecchia

Chiusavecchia (Ciusavegia in ligure) è un comune italiano di 517 abitanti della provincia di Imperia in Liguria. Il territorio di Chiusavecchia è situato nel fondovalle del torrente Impero, alla confluenza del rio Maddalena alle pendici del monte Acquarone (650 m s.l.m.) Come testimonia il suo toponimo Chiusa, inerente alla posizione strategica e di chiusura del borgo nella valle circostante, divenne presto a far parte dei possedimenti terrieri dei vescovi di Albenga. Inserito nella castellania del Monte Arosio in epoca medievale, alla fine del XIII secolo fu infeudato alla famiglia Doria che, a parte una breve dedizione verso il Ducato di Milano tra il 1493 e il 1498, amministrò direttamente il feudo di Chiusavecchia fino al 1576. A partire da quella data il territorio chiusavecchiese — e della valle di Oneglia — fu acquistato dal duca Emanuele Filiberto I di Savoia e questa zona del ponente ligure rimase sotto la casa sabauda fino al 1607 quando, assieme alla comunità di Gazzelli, oggi frazione di Chiusanico, fu smembrato dalla giurisdizione di Oneglia e infeudato a Odino Maria Sandri. Quest'ultimo, nel corso del 1609, vendette il territorio di Chiusavecchia-Gazzelli al mastro uditore della Camera dei Conti ducale Cesare Cernusco (nativo del borgo chiusavecchiese) che, successivamente, passò a Gregorio Giovannini-Brucco (segretario del duca Carlo Emanuele II) e ancora alla famiglia Tomatis dal 1675. Tale affiliazione allo stato sabaudo (divenuto successivamente Regno di Sardegna) perdurò sino all'inizio dell'Ottocento quando, con gli eventi napoleonici, le costituite municipalità di Chiusavecchia, Olivastri e Sarola confluirono tra il 1801 e il 1803 nella Repubblica Ligure andando a costituire il II cantone di Val di Maro nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 la municipalità di Chiusavecchia fu soppressa e unita alla municipalità di Chiusanico. Annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 i territori furono inseriti nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobati nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, la comunità di Chiusavecchia acquistò una nuova autonomia amministrativa che confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 i tre principali comuni (Chiusavecchia, Olivastri e Sarola) furono compresi nel IV mandamento di Oneglia, entrambi del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1923 il territorio chiusavecchiese raggiunse la sua massima espansione territoriale con l'aggregazione dei soppressi comuni di Arzeno d'Oneglia (ricostituito nel 1925, ma successivamente unito a Cesio), Cesio (ricostituito nel 1925), Lucinasco, Torria (nuovamente indipendente nel 1925, soppresso poco dopo e unito come frazione di Chiusanico), Olivastri e Sarola. Gli ultimi aggiustamenti territoriali dell'ente comunale di Chiusavecchia risalgono al 1958 quando si scorporò il neo costituito comune di Lucinasco. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana dell'Olivo e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008, fino al 2011 della Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia. Stemma Gonfalone Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 marzo 1955. Chiesa parrocchiale di San Biagio e San Francesco di Sales. L'edificio attuale deriva da un complesso preesistente e l'opera di ristrutturazione venne terminata alla fine del XVII secolo. All'interno è conservato un crocifisso ligneo databile tra il XV e il XVI secolo. Oratorio della Santa Croce nel capoluogo, lungo la statale 28 del Colle di Nava. La costruzione del luogo religioso fu voluta dalla locale confraternita dei Disciplinanti tra il Quattrocento e il Cinquecento. Santuario della Madonna dell'Oliveto. Posto al di sopra dell'abitato, fu eretto nel corso del XVI secolo, ma rimaneggiato più volte nel tempo. Oltre alla notevole presenza di quadri vi è un organo del 1861, costruito dalla ditta Agati e recentemente restaurato con il contribuito finanziario degli abitanti stessi. Oratorio di San Sebastiano ai confini amministrativi con la borgata di Garsi a Chiusanico. Chiesa parrocchiale della Presentazione della Beata Vergine Maria nella frazione di Olivastri, nella piazza principale del paese. Costruita nel XVIII secolo nella località omonima ospita un dipinto del Settecento. Chiesetta di San Giuseppe nella frazione di Olivastri, tra gli uliveti sopra il paese. Chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio nella frazione di Sarola. Eretta nel XVII secolo conserva dipinti dell'epoca e altari lignei. Ponte sul torrente Impero nel capoluogo. L'origine dell'antico attraversamento risalirebbe al periodo medievale anche se il ponte, collegante il borgo di Chiusavecchia alla frazione Borgoratto di Lucinasco, lungo la storica Via del sale, fu in parte ricostruito nel corso dell'Ottocento. Abitanti censiti Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Chiusavecchia sono 102, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative: Albania, 52 Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle due frazioni di Olivastri e Sarola e dalle località di Gombi di Ricci e Gombi della Luna per un totale di 4,09 km2. Confina a nord con il comune di Chiusanico, a sud con Pontedassio, ad ovest con Lucinasco, e ad est con Chiusanico e Pontedassio. La principale risorsa economica del paese è legata all'attività agricola, specie nelle coltivazioni diffuse dell'olivo, degli ortaggi e della frutta. Lo sfruttamento dei vigneti forniscono una discreta produzione di vini locali. Nel resto del territorio comunale sono attive inoltre alcune grandi aziende industriali, particolarmente legate all'attività di trasformazione o di lavorazione degli alimenti e industria metalmeccanica specializzata nella costruzione di ventilatori per l'industria e l'agricoltura. Il territorio di Chiusavecchia è attraversato principalmente dalla strada statale 28 del Colle di Nava che permette il collegamento stradale con Chiusanico. Altra arteria del territorio comunale è la provinciale 30 per le due frazioni di Olivastri e Sarola. Chiusavecchia fa parte dell'Unione dei comuni della Valle Impero e della Valle del Maro. Liguria Provincia di Imperia Unione dei comuni della Valle Impero e della Valle del Maro Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiusavecchia Sito ufficiale, su comune.chiusavecchia.im.it. Chiusavècchia, su sapere.it, De Agostini.

Chiesa di San Biagio e San Francesco di Sales
Chiesa di San Biagio e San Francesco di Sales

La chiesa di San Biagio e San Francesco di Sales è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Chiusavecchia, in via Vecchia Piemonte, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia omonima della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia. Anticamente esisteva un edificio religioso nel borgo di Chiusavecchia, forse d'epoca medievale, di cui non ne rimangono tracce documentarie, ma strutturali nei locali della sacrestia e nella base dell'attiguo campanile. L'attuale parrocchiale è il frutto della nuova costruzione che avvenne sopra le fondamenta dell'impianto medievale nella seconda metà del XVII secolo; i lavori terminarono nel corso del 1683. L'interno della chiesa, in stile barocco, è costituito da una sola navata sovrastata da una volta a botte e da quattro cappelle ai lati (due per parte) intitolate a santa Lucia, alla Madonna del Suffragio, al Santo Rosario e alla Santissima Trinità. Tra le opere una pala d'altare ritraente la Madonna nella cappella del Santo Rosario e un crocifisso in legno databile tra il XV e il XVI secolo di ignoto scultore e ivi collocato sull'altare maggiore nel 1990 dopo un accurato restauro. Attiguo alla chiesa il campanile con cupola a cipolla e dinnanzi al luogo di culto il caratteristico sagrato acciottolato alla genovese. Chiusavecchia Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Biagio e San Francesco di Sales Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 10 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Chiesa di San Martino (Chiusanico)
Chiesa di San Martino (Chiusanico)

La chiesa di San Martino è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Torria nel comune di Chiusanico, in piazza della Chiesa, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia omonima della zona pastorale di Pontedassio della diocesi di Albenga-Imperia. Un primo edificio di culto nel borgo di Torria potrebbe risalire all'anno 1000, una tradizione del XVII secolo menzionerebbe una chiesa intitolata in quel periodo a san Maurizio, anche se la prima citazione della parrocchiale è datata in un documento del 9 marzo 1281. Il primo edificio doveva essere ad aula unica e in stile protoromanico, struttura che nel corso del XVI secolo subì ingrandimenti, modifiche e rifacimenti secondo i canoni architettonici del tempo. Nel 1585 si segnalano, oltre al maggiore, quattro altari laterali: dell'Assunta, di san Mauro, di san Sebastiano e di san Maurizio; dello stesso periodo il fonte battesimale recante la data 1584. Nel Seicento fu consolidata la parte sinistra dell'edificio e il completo rifacimento della copertura; tra il 1697 e il 1702 venne ristrutturata l'intera aula che vide l'aggiunta di nuovi quattro altari ai lati intitolati al Santissimo Rosario, a Nostra Signora del Carmine, a Nostra Signora del Suffragio e a san Mauro (poi sostituito nel XIX secolo con il nuovo altare dell'angelo custode). L'altare maggiore fu consacrato nel 1783 dal vescovo di Albenga Stefano Giustiniani. La nuova facciata della parrocchiale, in sostituzione della precedente settecentesca, venne realizzata nel corso del 1804 su progetto dei maestri varesotti Domenico e Paolo Sertorio e stuccata nel 1837 da Andrea Adami. Alcuni danni correlati al terremoto di Diano Marina del 1887 resero necessari interventi di ristrutturazione tra il 1888 e il 1889 sotto la direzione dell'impresario Nicola Fassone su progetto dell'ingegner Domenico Trincheri. Del pittore piemontese Giovanni Borgna gli affreschi realizzati tra il 1889 e il 1891 nella volta del presbiterio (La gloria di Maria Vergine Assunta in cielo), nel catino absidale (Adorazione del Santissimo Sacramento), nella volta centrale e negli angoli (La gloria di san Martino e i Quattro Evangelisti). Sopra l'altare maggiore il crocifisso in legno del XVIII secolo (di ignoto scultore), mentre è attribuita allo mano dell'altoatesino Ferdinando Stuflesser la grande statua di San Martino a cavallo del 1926. Tra gli altri dipinti conservati nella parrocchiale di Torria un San Martino vescovo affiancato da due angeli (del Seicento o inizio Settecento, pittore sconosciuto); i Santi medici Cosma e Damiano e i Santi martiri Faustino e Giovita nella sacrestia; la pala della Madonna del Carmine e un'altra pala d'altare della Madonna con Bambino incoronata da due angeli. Tra le statue le raffigurazioni delle virtù teologali, forse opera dello scultore Gio Andrea Casella nel XVIII secolo. Chiusanico Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Martino Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 9 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Santuario della Madonna dell'Oliveto (Chiusavecchia)
Santuario della Madonna dell'Oliveto (Chiusavecchia)

Il santuario della Madonna dell'Oliveto è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Chiusavecchia, in via Santuario, in provincia di Imperia. Le principali festività si celebrano l'8 settembre nella ricorrenza religiosa della Natività di Maria, il 16 luglio per la festa di Nostra Signora del Carmine e il 19 marzo per la solennità di san Giuseppe. L'edificazione di una primitiva cappella votiva ebbe origine, secondo la tradizione e devozione popolare, da un'apparizione tra le fronde di un albero di ulivo della Vergine Maria ad alcuni contadini di Chiusavecchia che, nella mariana manifestazione, disse loro di erigere un edificio per il culto. Ne seguì la primaria costruzione della chiesa, intitolata a santa Maria dell'Oliveto, in un periodo databile tra il XIII e il XIV secolo. La chiesa venne citata in un atto testamentario del 1524 del locale Giovanni Gandolfo che destinò al santuario parte dei suoi beni. Grazie ad alcuni elementi della facciata, una pietra d'angolo, si è potuto apprendere che l'edificio subì a partire dal 1562 una parziale se non totale ricostruzione che fu ultimata intorno al 1619. Nella visita del vescovo di Albenga Vincenzo Landinelli, risalente a quel periodo, il prelato non annotò nessuna criticità. La struttura fu nuovamente modificata tra il 1830 e il 1860 con la divisione a tre navate, queste ultime sostenute da pilastri inglobanti le antiche colonne cinquecentesche; sopra al presbiterio venne edificata la cupola. Sull'altare maggiore è custodita l'immagine venerata della Madonna che fu incoronata nel 1846. Le decorazioni e gli affreschi del 1854 sono opera del pittore Riccardo Piccardi - detto il Veneziano - che dipinse gli interni con episodi di vita della Vergine e celebri apparizioni. La tradizione popolare attribuisce all'intercessione della Madonna dell'Olivo diversi avvenimenti e fatti che si verificarono nel paese di Chiusavecchia come la preservazione dal colera negli anni 1835, 1837 e 1854 o la liberazione dalle cavallette sul finire del XVII secolo. Giovanni Meriana, Guida ai Santuari in Liguria, Genova, Sagep Editrice, 1990, ISBN 88-7058-361-9. Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005. Chiusavecchia Diocesi di Albenga-Imperia Santuario Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su santuario della Madonna dell'Oliveto Sito della diocesi di Albenga-Imperia, su diocesialbengaimperia.it. URL consultato il 21 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).

Olivastri (Chiusavecchia)
Olivastri (Chiusavecchia)

Olivastri è una frazione di 43 abitanti del comune di Chiusavecchia in provincia di Imperia. Fino al 1923 fu comune autonomo. Si trova nella media valle Impero alla destra del torrente omonimo, circondato dagli uliveti. In epoca medievale il territorio di Olivastri fu compreso nei possedimenti della castellania di Bestagno, una delle due circoscrizioni amministrative della valle superiore di Oneglia. Fu possedimento del vescovo di Albenga fino al 1295 quando il feudo fu venduto a Nicolò e Federico Doria. La proprietà feudale passò ai vari discendenti della famiglia Doria fino al 1576 quando, con tutta la valle d'Oneglia, Gio. Gerolamo Doria vendette il territorio al duca Emanuele Filiberto I di Savoia. Venne quindi infeudato dai Savoia al conte Lazzaro Baratta nel 1588 e, successivamente, ai Negri di Sanfront (1644), agli Amoretti (1655) e ai Beccantini nel 1721. Compreso nel 1723 nella provincia di Oneglia sotto il Regno di Sardegna, la costituita municipalità di Olivastri fu ceduta nel 1801 alla Repubblica Ligure che la sottopose al II cantone di Val di Maro nella Giurisdizione degli Ulivi. Nel 1804 ricevette, assieme al comune di Villa Guardia, la soppressa comunità di Sarola, nel cantone di Oneglia della Giurisdizione degli Ulivi. Annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 i territori furono inseriti nel Dipartimento di Montenotte sotto l'arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobati nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, la comunità di Olivastri confluì nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1923 il comune di Olivastri fu compreso nel IV mandamento di Oneglia del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia. Nel 1923 venne definitivamente soppresso e unito, come frazione, al comune di Chiusavecchia. Chiesa parrocchiale della Presentazione di Maria, nella piazza principale del paese. Chiesetta di San Giuseppe, tra gli uliveti sopra il paese. L'economia del paese è principalmente legata all'agricoltura, specie nella produzione dell'olio d'oliva. La strada provinciale 30, che si distacca dalla strada statale 28 del Colle di Nava tra Pontedassio e Chiusavecchia passa per la frazione di Sarola e termina proprio a Olivastri. Prima del paese poi si distacca sulla destra della provinciale una strada comunale che conduce alla frazione lucinaschese di Borgoratto e che poi permette di arrivare al capoluogo comunale di Chiusavecchia in minor tempo. Alcune foto di Olivastri