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Terraglione

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Italy provincial location map 2016
Italy provincial location map 2016

Terraglione è una frazione del comune italiano di Vigodarzere, nella provincia di Padova, in Veneto.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Terraglione (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Terraglione
Via Carso,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.48415 ° E 11.89664 °
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Indirizzo

Campo sportivo parrocchiale di Terraglione

Via Carso
35010
Veneto, Italia
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Italy provincial location map 2016
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Luoghi vicini

Stazione di Vigodarzere
Stazione di Vigodarzere

La stazione di Vigodarzere è una stazione ferroviaria posta sul tronco comune alle linee Bassano-Padova e Calalzo-Padova. La stazione è stata ammodernata e adeguata agli standard SFMR nei primi anni 2000. La stazione è dotata di tre binari e le relative banchine sono rialzate per ottenere un accesso a raso ai treni predisposti. La stazione è accessibile ai portatori di handicap tramite un ascensore per la banchina a isola per i binari 2 e 3 e tramite una rampa per il primo binario. È dotata di una piccola sala di attesa e di una biglietteria self-service. L'impianto comprende il ponte sul fiume Brenta, originariamente a doppio binario, distrutto durante la Seconda guerra mondiale e riattivato a singolo binario, che mantiene tuttora. Entro il 2026 Rfi costruirà un nuovo ponte di 100 metri (il più lungo a campata unica d'Italia) che permetterà l'adeguamento a doppio binario dell'attraversamento ferroviario sul fiume Brenta. In origine la stazione era dotata di un apparato centrale a filo tipo Innocenti a 12 leve per la manovra dei segnali ad ala, con deviatoi manovrati a mano ed assicurati a chiave. Dal 1978 la stazione venne dotata di un Apparato Centrale Elettrico a leve individuali tipo FS a 25 leve, successivamente sostituito nel 2005 da un Apparato centrale computerizzato. I deviatoi erano e sono tuttora a manovra elettrica. Dal 1991 al 2002 questo impianto gestiva provvisoriamente il traffico dell'ex Bivio Altichiero, poi riattivato con un ACEI sotto il controllo della Cabina A della stazione di Padova. La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con le regioni interessate. La fermata è classificata da RFI nella categoria "Bronze". Dispone dei seguenti servizi: Biglietteria automatica Sala d'attesa Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Vigodarzere

Mejaniga
Mejaniga

Mejaniga è una frazione del comune sparso di Cadoneghe, in provincia di Padova. Con i suoi 11 434 abitanti è la frazione più popolosa del comune. La frazione è collocata a ovest rispetto alla località principale di Cadoneghe. La frazione, d'altronde come l'intero comune, ha visto un'importante crescita demografica, accompagnata a un incremento dell'urbanizzazione, in particolare tra gli anni 1960 e gli anni 1990. Si ritiene quasi certo che il nome Mejaniga derivi da Aemilianus (Emiliano), forse uno dei primi assegnatari del fundus nella centuriazione romana. Salomonio, in una pubblicazione del 1654, scriveva: Nel documento del 1047 sopracitato da Salomino si legge che l'arcivescovo Bernardo donò dei terreni, alcuni dei quali si trovavano "intra vico Millanica", da cui deriverebbe l'attuale nome di Mejaniga. Nello statuto del 1265, poi, il luogo viene chiamato "Millanica a Brenta". Il territorio di Cadoneghe e con esso Mejaniga fa parte della centuriazione romana, meglio conosciuta come Graticolato Romano "Cis Musonem". I Romani in questa zona fecero delle bonifiche rendendo l'area abitabile. Pare che ad alcuni legionari licenziati da Augusto furono assegnate queste terre. Dopo la caduta dell'Impero Romano seguirono le invasioni barbariche: la scia di distruzione culminò con la grande alluvione del 589 che vide lo straripamento dei fumi Adige, Bacchiglione e Brenta. I territori circostanti diventarono quindi paludosi e malsani. Questa calamità durò anni e provocò la rovina della zona. Nel XII secolo l'area era circondata da un vasto bosco che si estendeva su entrambe le rive del fiume fino a Mejaniga, chiamato "Silva de Brenta". Sembra che sullo stesso luogo dove sorge l'attuale chiesa parrocchiale vi fosse un castello, e che accanto sorgeva un oratorio. Questo castello risulta peraltro presente in una pianta delle fortificazioni del Graticolato Romano. La costruzione fu comprata dalla potente famiglia "Da Nono", che aveva possedimenti in tutto il padovano e in tutta la Marca trevigiana. Successivamente il castello fu abbandonato, e i resti vennero usati per costruire le mura di Cittadella. L'esponente più importante che amministrava a Mejaniga fu Giovanni Da Nono (1276-1346). A ridosso del viale principale, verso sud, è visibile ancora oggi un lieve avvallamento. Questo corrisponde all'antico letto del fiume Brenta, il cui corso è stato modificato nel 1812. Nelle mappe catastali di metà '800 è ancora visibile l'antico assetto geografico del fiume. I confini politici risentono tuttora dell'antico tracciato: la parte a sud rispetto l'avvallamento è ancora parte del comune di Padova. A Mejaniga si trova la sede comunale di Cadoneghe. La parrocchia presente nella frazione è dedicata a Sant'Antonino Presbitero e Martire, costruita nel 717. Ogni autunno la parrocchia organizza la sagra del paese. A Mejaniga inoltre sorgono lo stadio M.L. King e il circolo tennis Cadoneghe.

Chiesa di San Giovanni Battista (Pontevigodarzere)
Chiesa di San Giovanni Battista (Pontevigodarzere)

La chiesa di San Giovanni Battista è la parrocchiale di Pontevigodarzere, quartiere di Padova, in provincia e diocesi di Padova; fa parte del vicariato dell'Arcella. Anticamente, a Pontevigodarzere esisteva una piccola cappella dedicata a San Giovanni Battista. Ad essa era preposto l'arciprete di Torre, il quale, all'inizio del Novecento, decise di far costruire una nuova chiesa a Pontevigodarzere. Avuto il benestare del vescovo Luigi Pellizzo, iniziarono i lavori di edificazione del nuovo edificio, il quale fu aperto al culto nel 1924. L'anno successivo divenne parrocchiale e, verso la fine del secolo, fu completamente restaurato; venne dedicato nel 1994. L'edificio sorge con orientamento est-ovest, a ridosso dell'argine sinistro del fiume Brenta. La pianta è a navata unica, con cappelle laterali che sporgono dalla struttura, priva di campanile, dove i mattoni faccia a vista lasciano spazio ad elementi decorativi in pietra richiamando l'impostazione dell'architettura religiosa romanica con i più recenti canoni neoromanici. La facciata spezza lo sviluppo verticale con una cornice marcapiano ed è impreziosita da archetti pensili di gusto romanico. L'accesso al portale principale, sopraelevato rispetto al piano stradale, è preceduto da una scalinata e impreziosito da un protiro con volta a botte sostenuta da una coppia di colonne. Opere di pregio conservate all'interno della chiesa sono un dipinto di bottega veneta raffigurante il Battesimo di Gesù Cristo, realizzato tra i secoli XVIII e XIX, una pala il cui soggetto è la Madonna con il Bambino e San Giovanni Battista, un tempo posta in una chiesetta della Guizza, e un'altra del 1630 di San Giovanni Battista che offre un agnello a Gesù bambino alla presenza di un angelo musicante, probabilmente opera di Alessandro Varotari. Padova Pontevigodarzere Parrocchie della diocesi di Padova Diocesi di Padova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di San Giovanni Battista, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.