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Fontana monumento a Giuseppe Grandi

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Fontana monumento Piazza Grandi 1
Fontana monumento Piazza Grandi 1

La fontana monumento a Giuseppe Grandi è situata a Milano nella omonima piazza, lungo Corso XXII Marzo. Dedicata allo scultore Giuseppe Grandi, fu realizzata da Werther Sever e Emil Noel Winderling nel 1936, e nasconde uno dei primi rifugi antiaerei di Milano. La fontana è opera del milanese Werther Sever, allievo di Adolfo Wildt, e di Emil Noel Winderling, entrambi vincitori del bando indetto nel 1930 dal ‘Comitato per un monumento allo scultore Giuseppe Grandi’, rappresentante della scapigliatura lombarda e autore del Monumento celebrativo a Cesare Beccaria e del Monumento ai caduti delle Cinque Giornate di Milano, situati nelle piazze omonime. Venne inaugurata il 30 novembre 1936. L’aspetto della Piazza rientra nelle disposizioni del piano urbanistico Beruto che diede il via a una serie di interventi che segnarono profondamente la storia urbana di Milano. La struttura e la singolare posizione della fontana, che sorge su una piccola collina artificiale, avevano lo scopo di nascondere un rifugio antiaereo che poteva ospitare più di 400 persone, e che venne utilizzato durante i bombardamenti di Milano della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra il rifugio è rimasto chiuso e in stato di abbandono fino al febbraio 2016, quando hanno avuto inizio i lavori di restauro che hanno interessato sia la fontana che il rifugio stesso. Quest’ultimo è stato aperto al pubblico e reso fruibile, sebbene in modo discontinuo, con l’organizzazione di visite guidate. L’intervento ha riguardato principalmente il rifacimento dell’impianto elettrico, dell’impianto idrico e la ripulitura degli interni del rifugio, nel rispetto delle numerose scritte originali. L’inaugurazione ha avuto luogo il 27 febbraio 2017 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala. L’opera nel suo complesso è costituita da una grande vasca rettangolare a riciclo di 400 mq circondata da larghe gradinate in masselli di granito bianco di Montorfano. Su un angolo delle gradinate è posta una grande colonna squadrata alta 13 m che funge da condotto di aerazione del rifugio, e da cui sgorga la cascata d’acqua che alimenta la fontana. Sull’angolo opposto si erge una scultura di bronzo dedicata a Giuseppe Grandi. La statua, di dimensioni monumentali, raffigura un giovane nudo proteso in avanti, come ad ammirare la cascata d’acqua, e intende rappresentare, nelle intenzioni dell’artista, lo stupore dell’uomo dinnanzi alla natura. Proprio per rispettare questa simbologia, la spessa formazione calcarea ricoperta di muschio che si è formata sulla colonna di marmo nel corso degli anni non è stata rimossa nella fase di restauro. Costruito successivamente ai rifugi della Stazione Centrale e dell’Istituto Virgilio di Piazza Ascoli, esso fu uno dei primi rifugi ad uso pubblico costruiti a Milano. In calcestruzzo armato, realizzato in fase con la fontana soprastante, ha una pianta rettangolare di 23x17 m, un’area di 215 mq e consta di 20 celle di dimensioni variabili. La capienza è di 430 persone, ed è classificato come 'ricovero' di 'ambiente popolare' (secondo una classificazione che divide in: popolarissimo, popolare, medio, misto, buono, signorile). A causa del suo posizionamento sottostante la fontana, non tutte le stanze (denominate “celle”) hanno la stessa altezza, e solo le 6 centrali sono adibite a rifugio, mentre le altre fungono da corridoi. Si presume che sia rimasto attivo fino al 1943, e in seguito sia stato chiuso perché considerato insicuro. Malgrado sia ubicato sotto una fontana, il rifugio non è dotato di acqua corrente (l’acqua potabile era contenuta in secchi metallici appesi a ganci posti sulle pareti). Al suo interno è ancora visibile la segnaletica a muro a vernice nera indicante le uscite di sicurezza, indispensabile per orientare le persone che vi trovavano rifugio durante i bombardamenti, nonché altre indicazioni generiche, quali, ad esempio, il divieto di fumo, il divieto di introdurre cani, la posizione dell’acqua potabile, il gabinetto. I punti di accesso al rifugio erano costituiti da due scalinate contrapposte situate lungo i lati corti della fontana, e sugli stessi lati si trovavano anche le due uscite di sicurezza. Di questi accessi ora ne rimane solo uno, sul lato occidentale, utilizzato un tempo dal personale del Comune di Milano per accedere agli impianti idraulici della fontana, e diventato oggi, in seguito alla ristrutturazione, porta d’accesso unica al rifugio. Maria Antonietta Breda, Milano 5 ottobre 1940 : i rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano, Lo Scarabeo, 2015, ISBN 978-88-8478-137-6, OCLC 1126389954. Maria Antonietta Breda, Milano: rifugi antiaerei : scudi degli inermi contro l'annientamento, Lo Scarabeo, 2012, ISBN 978-88-8478-130-7, OCLC 849568598. Luoghi e architetture della transizione : 1919-1939 : i sistemi difensivi di confine e la protezione antiaerea nelle città : storia, conservazione, riuso = Sites and architectural structures of the transition period : 1919-1939 : border defense system and air raid protection in the cities : history, conservation, reuse, BAR publishing, 2014, ISBN 978-1-4073-1317-7. Gianluca Padovan, Archeologia del sottosuolo: Lettura e studio delle cavità artificiali, BAR publishing, 2012, ISBN 978-1841717166. Monumenti di Milano Statue e sculture di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fontana monumento a Giuseppe Grandi Piazza Grandi, Milano. Ex Rifugio Antiaereo,, su arch-edil.it. URL consultato il 01/07/2021. Fontana – monumento di piazza Grandi, su fontanedimilano.it. URL consultato il 01/07/2021. Milano. Un monumento, una fontana e il rifugio antiaereo di Piazza Grandi su archeologiadelsottosuolo.com/. URL consultato il 01/07/2021. Rifugio antiaereo di piazza Grandi - Milano Panoramica (fotografie e videoregistrazione di una visita al rifugio). URL consultato il 01/07/2021.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Fontana monumento a Giuseppe Grandi (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Fontana monumento a Giuseppe Grandi
Corso Ventidue Marzo, Milano Municipio 4

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Luoghi vicini

Campo Acquabella
Campo Acquabella

Il campo Acquabella è stato un campo di calcio a 11 situato nell'allora periferia est della città di Milano, nel rione dell'Acquabella, presso l'odierno piazzale Dateo. Ha ospitato le gare interne del Milan dal marzo 1903 al febbraio 1905. Il terreno del campo di gioco era affondato tra un argine e un rilievo, era ampio ed erboso. La sopraelevazione su due lati del campo offrì delle tribunette "naturali", da cui il pubblico poteva seguire l'incontro. L'ingresso non si pagava, tuttavia c'era chi provvedeva ad affittare delle sedie, allo scopo di assistere alle partite da seduti. Il campo era protetto da una recinzione tramite una corda legata a dei paletti. L'area fu scelta dal presidente rosso-nero Piero Pirelli, che ne fece il nuovo campo da calcio del Milan. La squadra meneghina dovette abbandonare il Campo Trotter un po' per le precarie condizioni in cui versava, ma anche perché in quell'area era prevista la costruzione della stazione ferroviaria centrale. Uno dei vantaggi costituiti dal campo Acquabella, forse ancora più modesto del Trotter fu che a differenza di quest'ultimo, veniva impegnato esclusivamente per il calcio. L'incontro di debutto nel nuovo campo da gioco fu un'amichevole Milan-Genoa del 15 marzo 1903, che finì 2-2. Nello stesso giorno si disputò anche un'altra partita, con le seconde squadre sempre di Milan e Genoa, e l'incontro terminò 3-1 per i rosso-neri. Un avviso inerente all'evento delle due gare inaugurali asserì che il ricavato dell'evento sarebbe stato in parte destinato al Ricovero Veterani di Turate. Nel 1906 il Milan abbandonò l'Acquabella per trasferirsi in un'altra struttura, il campo di Porta Monforte. Oggi l'area corrispondente al campo Acquabella è occupata dall'isolato compreso tra via M.Melloni e via Compagnoni. Almanacco illustrato del Milan, 1ª ed., Panini, 1999. Sport a Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su campo Acquabella

Campo di viale Lombardia
Campo di viale Lombardia

Il campo di Viale Lombardia fu un campo sportivo della città di Milano, sede degli incontri calcistici interni del Milan dal febbraio 1920 al luglio 1926. La struttura, di proprietà del Milan ospitò diverse manifestazioni, riguardanti ad esempio l'atletica leggera, e 6 incontri della Nazionale italiana di calcio. Disponeva di una grande tribuna in cemento armato in grado di accogliere 20 000 spettatori circa, una spaziosa gradinata ed una villetta ospitante la direzione e gli spogliatoi. Si trovava nell'isolato compreso tra viale Campania, via Sismondi, via Ostiglia e via Zanella. Il campo era disposto nel modo seguente: lato nord: ingresso sull'attuale via Sismondi; lato ovest: tribuna coperta sull'odierna viale Campania (in precedenza viale Lombardia); lato sud: via Zanella; lato est: gradinata scoperta sull'attuale via Ostiglia. Del campo ad oggi rimangono lo châlet (usato per il tennis) al fianco dell'ingresso (con spogliatoi e uffici), ed un piccolo tratto di muro lungo via Ostiglia. Su un muro interno al fianco dello chalet (angolo nord ovest) è ancora oggi visibile un logo in ceramica con lo stemma del Milan Football Club (denominazione societaria di allora), sotto al quale era posta una targa (poi rimossa) con l'elenco dei soci rosso-neri caduti durante la Grande Guerra. L'impianto fu di proprietà del Milan, la cui prima squadra in precedenza giocò dapprima al Velodromo Sempione ed in seguito per pochi mesi al Campo Pirelli. L'indisponibilità del Velodromo fece sì che i rossoneri facessero costruire la struttura di viale Lombardia e la utilizzassero dal 1920 sino al 1926, anno in cui fu pronto lo Stadio San Siro. L'incontro di debutto nell'impianto di viale Lombardia fu col Legnano, gara che il Milan vinse 3-1. Lo Sport Club Italia a partire dal 1922 venne ospitato dal Milan F.C. su questo campo, poi diventato via Sismondi. Attorno al campo di calcio c'era una pista per gare di atletica in terra battuta. Il 1º gennaio 1923 la struttura ospitò l'incontro Italia-Germania conclusosi 3-1. L'Italia giocò anche altre volte sul terreno di gioco di viale Lombardia: contro la Svizzera, il Belgio, la Spagna e l'Ungheria. Oggi l'area su cui era situato un tempo il campo da calcio è occupata dal Tennis Club Lombardo. L'ingresso del circolo tennistico coincide con lo châlet del Milan costruito nel 1919. Almanacco illustrato del Milan, 1ª ed., Panini, 1999. Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, varie edizioni (dal 1971 a oggi). Cinquant'anni di sport - Sport Club Italia 1908-1958, Milano, Sport Club Italia, 1958. La gazzetta dello sport, Milano, dal 1898 a oggi, giornale sportivo conservato microfilmato dalla Biblioteca Nazionale Braidense a Milano nella Mediateca Santa Teresa in via Moscova 28, oppure dalla Biblioteca comunale centrale di Milano a Palazzo Sormani. Sport a Milano

Parco Vittorio Formentano
Parco Vittorio Formentano

Il parco Vittorio Formentano, noto anche come parco di Largo Marinai d'Italia, è un parco milanese di 72320 m², situato tra corso XXII Marzo e viale Umbria, senza recinzione e quindi sempre accessibile. È dedicato alla memoria di Vittorio Formentano, fondatore nel 1927 dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue. Fu costituito nel 1969 dove sorgeva dal 1911 il mercato ortofrutticolo, trasferitovi dal Verziere e poi spostato nell'attuale sede di via Lombroso. L'area era prima occupata da un fortino austriaco oggetto di scontri durante le Cinque Giornate. L'ambizioso progetto iniziale dell'architetto Luigi Caccia Dominioni che prevedeva per il parco colline e fontane è stato fortemente ridimensionato in corso d'opera. Nei giardini, quasi al vertice nordoccidentale, si trova la grande fontana con il monumento dello scultore Francesco Somaini dedicato ai marinai d'Italia caduti nella Seconda guerra mondiale che diede il primo nome al parco intitolato, nel 1987, al fondatore dell'AVIS, Vittorio Formentano, alla cui memoria è dedicata una scultura in bronzo della scultrice italo-ungherese Eva Olàh raffigurante due donatori di sangue. Nel parco sorge la Palazzina Liberty, che ospitava il vecchio bar centrale del mercato. Questo edificio ha assunto un ruolo rilevante nella vita culturale della città e ospita, oltre una scuola musicale, concerti, mostre e convegni, dopo essere stata sede, dal 1974 al 1980, del Collettivo teatrale la Comune di Dario Fo e Franca Rame. Non fu, agli inizi, un semplice "inquilinato", ma un'occupazione cui il comune, retto da Aldo Aniasi, si oppose in ogni modo possibile. Recentemente al suo interno ha preso forma il progetto Casa della poesia. Tra le principali specie arboree presenti, ricordiamo l'acero riccio, l'acero campestre, l'acero americano e l'acero di monte, la farnia, il ginko biloba, l'ippocastano, l'olmo, il pino nero, il platano, la sophora, il tiglio selvatico, il carpino bianco, l'ontano nero e quello napoletano, il liquidambar, il cedro dell'Atlante e il cedro del Libano, la magnolia, la paulonia, l'albero dei tulipani e il ciliegio da fiore. Tra le attrezzature: due aree apparecchiate per il gioco dei bambini, due campi coperti per il gioco delle bocce, un campo per pallavolo/basket, un tavolo da ping-pong e quattro spazi recintati per i cani per oltre quindicimila metri quadrati. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, Milano, CLESAV, giugno 1985, ISBN 978-88-7064-118-9. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parco Formentano Scheda del Parco Formentano, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 12 novembre 2011.

Palazzina Liberty (Milano)
Palazzina Liberty (Milano)

La Palazzina Liberty è un edificio storico in stile liberty di Milano situato all'interno del Parco Vittorio Formentano in largo Marinai d'Italia. Progettata nel 1908 dall'architetto Alberto Migliorini, faceva originariamente parte del Verziere, l'antico mercato ortofrutticolo esistito dal 1911 al 1965. È l'unica struttura ancora oggi rimasta dell'antico complesso. È caratterizzata dalle ampie vetrate, da una facciata in classico stile Art Nouveau e dai motivi decorativi interni delle piastrelle in ceramica. In origine era sede di un caffè-ristorante all'interno del Verziere, e rappresentava un punto di riunione per le varie contrattazioni tra i mercanti. Dopo il trasferimento del mercato in un'altra zona di Milano, la Palazzina Liberty ha versato in stato di abbandono per diversi anni. Nel corso degli anni settanta (1974-1980) l'edificio viene concesso in uso al "Collettivo teatrale la Comune" di Dario Fo, che lo adotta come sede teatrale per i propri spettacoli. Nel 1980 la Palazzina diviene sede della Civica Banda di Milano. Nel 1992 vengono completati i lavori di ristrutturazione e la Palazzina Liberty viene destinata ad iniziative di carattere ricreativo e culturale. Dal 1994 l'Orchestra da Camera Milano Classica vi svolge la propria stagione concertistica; è stata la sede del Festival "Senza Parole", rassegna di film muti accompagnati da colonne sonore dal vivo. Dal 2005 al 2015 è stata anche sede della Casa della Poesia. Nell'ottobre 2017 la Palazzina è stata intitolata a Dario Fo e Franca Rame. Liberty a Milano Parco Vittorio Formentano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Palazzina Liberty La Palazzina Liberty, su milanoclassica.it. URL consultato il 10-3-2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2011). La Palazzina Liberty , su milanevent.net. URL consultato il 10-3-2011.

Dateo (metropolitana di Milano)
Dateo (metropolitana di Milano)

Dateo è una stazione della linea M4 della metropolitana di Milano. Il 19 gennaio 2015 sono state consegnate le aree per un successivo inizio dei lavori al consorzio di imprese che avrebbe realizzato l'opera. Il 23 agosto 2015 sono iniziati i lavori di costruzione veri e propri, con la modifica della viabilità di superficie. Il 26 novembre 2022 è stata inaugurata e aperta al pubblico; è stata capolinea provvisorio della linea fino al 4 luglio 2023, quando è stata inaugurata la tratta fino a San Babila. Situata a circa 32 metri di profondità, all'atto della sua apertura è diventata la stazione più profonda della metropolitana di Milano, primato detenuto dalla fermata Lotto della linea M5 dal 2015 fino ad allora e dalla fermata Duomo della linea M3 dal 1990 al 2015. La stazione consente l'interscambio con la stazione di Milano Dateo, servita dalle linee S1, S2, S5, S6 e S13 del servizio ferroviario suburbano di Milano. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata anche alcune linee urbane di superficie, filoviarie e automobilistiche, gestite da ATM. Stazione ferroviaria (Milano Dateo) Fermata filobus (Dateo M4, linea 92) Fermata autobus La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Ascensori Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Stazione video sorvegliata Servizi igienici Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Dateo (EN) Dateo / Dateo (altra versione), su Structurae.