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Stazione di Milano Dateo

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Stazione di Milano Dateo binari
Stazione di Milano Dateo binari

La stazione di Milano Dateo è una fermata ferroviaria del passante ferroviario di Milano. L'impianto, sotterraneo, è collocato in piazzale Dateo, nel quartiere dell'Acquabella.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Milano Dateo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Milano Dateo
Viale Piceno, Milano Municipio 4

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N 45.46679 ° E 9.217304 °
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Viale Piceno

Viale Piceno
20129 Milano, Municipio 4
Lombardia, Italia
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Stazione di Milano Dateo binari
Stazione di Milano Dateo binari
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Luoghi vicini

Dateo (metropolitana di Milano)
Dateo (metropolitana di Milano)

Dateo è una stazione della linea M4 della metropolitana di Milano. Il 19 gennaio 2015 sono state consegnate le aree per un successivo inizio dei lavori al consorzio di imprese che avrebbe realizzato l'opera. Il 23 agosto 2015 sono iniziati i lavori di costruzione veri e propri, con la modifica della viabilità di superficie. Il 26 novembre 2022 è stata inaugurata e aperta al pubblico; è stata capolinea provvisorio della linea fino al 4 luglio 2023, quando è stata inaugurata la tratta fino a San Babila. Situata a circa 32 metri di profondità, all'atto della sua apertura è diventata la stazione più profonda della metropolitana di Milano, primato detenuto dalla fermata Lotto della linea M5 dal 2015 fino ad allora e dalla fermata Duomo della linea M3 dal 1990 al 2015. La stazione consente l'interscambio con la stazione di Milano Dateo, servita dalle linee S1, S2, S5, S6 e S13 del servizio ferroviario suburbano di Milano. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata anche alcune linee urbane di superficie, filoviarie e automobilistiche, gestite da ATM. Stazione ferroviaria (Milano Dateo) Fermata filobus (Dateo M4, linea 92) Fermata autobus La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Ascensori Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Stazione video sorvegliata Servizi igienici Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Dateo (EN) Dateo / Dateo (altra versione), su Structurae.

Campo Milan di Porta Monforte
Campo Milan di Porta Monforte

Il campo Milan di Porta Monforte è stato un campo di calcio a 11 che ha ospitato le gare interne del Milan dal gennaio 1906 al marzo 1914, quando fu dismesso. L'impianto ebbe sede nella città di Milano, ed in principio l'ingresso era in via Pasquale Sottocorno, ingresso che fu poi spostato in via Fratelli Bronzetti. Al debutto del Milan sul terreno di gioco di questo campo, furono installate per la prima volta le reti alle porte: si trattò di un'innovazione per tutto il calcio italiano. Si trattava di una struttura molto più organizzata rispetto ai precedenti campi di gioco dei rossoneri, uno dei primi stadi rudimentali. Infatti, in precedenza, la squadra milanese giocò in strutture poco attrezzate figlie dell'era pionieristica che coinvolse praticamente tutti i club italiani sorti nel periodo compreso tra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primi del Novecento. Campo ampio, dotato di una biglietteria e posti a sedere per il pubblico attraverso una spaziosa tribunetta in legno, e, in seguito, di una gradinata al lato dei posti popolari. Si tratta del primo complesso sportivo italiano su cui furono sistemate le reti alle porte di gioco. Era delimitato per una metà dalla roggia delle lavandaie ed il muro dell'abbandonato cimitero di Porta Vittoria, per l'altra da una staccionata. Il Milan si trasferì al campo di Porta Monforte nel gennaio 1906, debuttando calcisticamente in un incontro del 7 gennaio con l'Unione Sportiva Milanese. Per l'occasione, furono installate le reti alle porte per la prima volta assoluta in un incontro tra squadre italiane. Questo provvedimento fu preso dopo le accese discussioni per un gol fantasma avvenuto durante una precedente amichevole contro la Juventus. Dal 1908-1909 l'ingresso del campo fu spostato da via Pasquale Sottocorno a via Fratelli Bronzetti. Sul terreno di gioco di questo campo, il Milan si rese protagonista nel 1912 di una vittoria in campionato per 8 a 1, contro la Juventus, che schierò in campo solo 10 uomini. I rossoneri abbandonarono quella struttura nel 1914, per spostarsi al Velodromo Sempione. Almanacco illustrato del Milan, 1ª ed., Panini, 1999. Sport a Milano

Fontana a Pinocchio
Fontana a Pinocchio

La fontana a Pinocchio è una fontana ornamentale, situata a Milano nei giardini di corso Indipendenza, con una statua del burattino di Attilio Fagioli (1877-1966). L'opera, dono della "Famiglia Artistica" alla città di Milano, si trova nel campo giochi dei giardinetti spartitraffico. La statua, in bronzo, fu realizzata nel 1955 e venne inaugurata il 19 maggio 1956. I giornali locali diedero molto risalto all'opera che con orgoglio campanilistico fu pubblicizzata come il Pinocchio della Madonnina sottolineando come il personaggio rappresentato da Fagioli fosse ben diverso e maggiormente realistico di quello realizzato dallo scultore Emilio Greco per il paese di Collodi. L'opera, fusa presso la fonderia artistica Battaglia, ritrae Pinocchio diventato bambino che osserva il corpo inanimato del burattino che era. Ai lati del basamento sono raffigurati il Gatto e la Volpe. Al centro, nel pilastro che sorregge Pinocchio, è inscritta una frase del poeta Antonio Negri che ha ispirato l'opera dello scultore: Il gruppo scultoreo subì nel tempo vari danneggiamenti e lo stesso Fagioli, molto affezionato a questo che fu uno degli ultimi lavori, si adoperò più volte al suo restauro. Il successivo e protratto stato di incuria in cui versava la scultura è stato oggetto di una interrogazione parlamentare da parte di Delmastro Delle Vedove al Ministro per i beni e le attività culturali nel settembre 2004. L'opera infatti si presentava visibilmente danneggiata dagli atti vandalici: il Gatto era stato rubato e rimanevano solamente le impronte delle zampe; il naso di Pinocchio era stato spaccato. Inoltre la fontana era da tempo inattiva. Alcune persone negli ultimi anni si erano mobilitate per riportare la fontana nelle sue condizioni originarie, tra cui Sandra Tofanari, nipote dell'autore della statua, che si è offerta di eseguire personalmente il restauro. La scultura, riportata alle condizioni originarie, è stata nuovamente inaugurata dopo il restauro il 18 dicembre 2013. La fontana a Pinocchio, su chieracostui.com. URL consultato il 13 agosto 2014.

Chiesa di Santa Croce (Milano)
Chiesa di Santa Croce (Milano)

La chiesa di Santa Croce è un luogo di culto cattolico di rito ambrosiano di Milano situato in via Sidoli, nella zona dell'Acquabella, non distante da piazzale Susa e piazzale Novelli. Costruita su disegno dell'architetto piemontese Cecilio Arpesani (1853-1924) fra il 1913 e il 1917, fu eretta in parrocchia il 9 febbraio 1920. La chiesa di Santa Croce sorse su iniziativa della congregazione dei Padri Stimmatini, fondata nel 1816 da san Gaspare Bertoni (1777-1853), che si erano stanziati a Milano in via Cellini nel 1903. Nel 1906 i Padri si stabilirono in località detta la busa, sull'attuale via Sidoli, dove eressero in via Goldoni una piccola chiesetta di legno rotonda, detta appunto La rotonda, dedicata alla Madonna del Perpetuo Soccorso e benedetta dal cardinal Ferrari nel 1907. Interessante notare che La rotonda fosse stata ricavata da una parte di un padiglione dell'Esposizione internazionale di Milano del 1906, acquistato dai padri Stimmatini, ricoperto da un tetto di lamiera e rimontato in loco dopo la chiusura della grande manifestazione. Fu lo stesso Ferrari che nel 1913, nel XVI centenario dell'Editto di Costantino del 313, pensò di costruire una chiesa che ricordasse l'editto. Per l'erezione del tempio fu scelta la via Sidoli, che si snodava allora lungo il bivio ferroviario dell'Acquabella poi smantellato nel 1931. A disegnare l'edificio fu chiamato l'architetto Arpesani, che optò per uno stile che richiama la forma delle prime basiliche cristiane costantiniane. La prima pietra della nuova chiesa venne posta il 28 settembre 1913 e il 23 dicembre del 1917 il tempio venne aperto ai fedeli; il 9 febbraio 1920 venne eretta in parrocchia. La chiesa, architettonicamente ispirata alle prime basiliche romane cristiane sorte dopo l'editto di Costantino che viene ricordato sul pronao, è strutturata con pianta a croce latina e ospita in facciata mosaici di ispirazione bizantina realizzati fra il 1960 e il 1961 su disegno di Paolo Rivetta e un ampio protiro che contribuisce a conferire all'edificio un elegante aspetto vetero-basilicale. Il pronao monumentale, sorretto da dodici colonne di granito con capitelli compositi che reggono l'alta architrave, ospita la dedica in mosaico che ricorda il XVI centenario costantiniano. L'interno di Santa Croce è organizzato a tre navate su nove coppie di colonne ornate di capitelli corinzi; il tetto è a capriate lignee a vista. Le decorazioni delle pareti interne furono realizzate fra il 1939 e il 1946 dal pittore Carlo Donati: sua la grande Via crucis. All'interno un arco trionfale dipinto porta al presbiterio dove si trovano l'altare e il ciborio riccamente decorati da marmi policromi. Nelle navate laterali sorgono la cappella dedicata al Sacro Cuore e alla Madonna del Soccorso. I due leggii realizzati nel 1976 sono opera dello scultore Angelo Grilli (1932-2015). Di fronte alla chiesa, in una aiola, sorge una statua bronzea rivolta verso l'ingresso del tempio e dedicata a Costantino imperatore, opera degli anni 1935-1940. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Croce Sito ufficiale, su oratoriogasparebertoni.org. Chiesa di Santa Croce, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Santa Croce, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Campo Acquabella
Campo Acquabella

Il campo Acquabella è stato un campo di calcio a 11 situato nell'allora periferia est della città di Milano, nel rione dell'Acquabella, presso l'odierno piazzale Dateo. Ha ospitato le gare interne del Milan dal marzo 1903 al febbraio 1905. Il terreno del campo di gioco era affondato tra un argine e un rilievo, era ampio ed erboso. La sopraelevazione su due lati del campo offrì delle tribunette "naturali", da cui il pubblico poteva seguire l'incontro. L'ingresso non si pagava, tuttavia c'era chi provvedeva ad affittare delle sedie, allo scopo di assistere alle partite da seduti. Il campo era protetto da una recinzione tramite una corda legata a dei paletti. L'area fu scelta dal presidente rosso-nero Piero Pirelli, che ne fece il nuovo campo da calcio del Milan. La squadra meneghina dovette abbandonare il Campo Trotter un po' per le precarie condizioni in cui versava, ma anche perché in quell'area era prevista la costruzione della stazione ferroviaria centrale. Uno dei vantaggi costituiti dal campo Acquabella, forse ancora più modesto del Trotter fu che a differenza di quest'ultimo, veniva impegnato esclusivamente per il calcio. L'incontro di debutto nel nuovo campo da gioco fu un'amichevole Milan-Genoa del 15 marzo 1903, che finì 2-2. Nello stesso giorno si disputò anche un'altra partita, con le seconde squadre sempre di Milan e Genoa, e l'incontro terminò 3-1 per i rosso-neri. Un avviso inerente all'evento delle due gare inaugurali asserì che il ricavato dell'evento sarebbe stato in parte destinato al Ricovero Veterani di Turate. Nel 1906 il Milan abbandonò l'Acquabella per trasferirsi in un'altra struttura, il campo di Porta Monforte. Oggi l'area corrispondente al campo Acquabella è occupata dall'isolato compreso tra via M.Melloni e via Compagnoni. Almanacco illustrato del Milan, 1ª ed., Panini, 1999. Sport a Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su campo Acquabella

Fontana monumento a Giuseppe Grandi
Fontana monumento a Giuseppe Grandi

La fontana monumento a Giuseppe Grandi è situata a Milano nella omonima piazza, lungo Corso XXII Marzo. Dedicata allo scultore Giuseppe Grandi, fu realizzata da Werther Sever e Emil Noel Winderling nel 1936, e nasconde uno dei primi rifugi antiaerei di Milano. La fontana è opera del milanese Werther Sever, allievo di Adolfo Wildt, e di Emil Noel Winderling, entrambi vincitori del bando indetto nel 1930 dal ‘Comitato per un monumento allo scultore Giuseppe Grandi’, rappresentante della scapigliatura lombarda e autore del Monumento celebrativo a Cesare Beccaria e del Monumento ai caduti delle Cinque Giornate di Milano, situati nelle piazze omonime. Venne inaugurata il 30 novembre 1936. L’aspetto della Piazza rientra nelle disposizioni del piano urbanistico Beruto che diede il via a una serie di interventi che segnarono profondamente la storia urbana di Milano. La struttura e la singolare posizione della fontana, che sorge su una piccola collina artificiale, avevano lo scopo di nascondere un rifugio antiaereo che poteva ospitare più di 400 persone, e che venne utilizzato durante i bombardamenti di Milano della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra il rifugio è rimasto chiuso e in stato di abbandono fino al febbraio 2016, quando hanno avuto inizio i lavori di restauro che hanno interessato sia la fontana che il rifugio stesso. Quest’ultimo è stato aperto al pubblico e reso fruibile, sebbene in modo discontinuo, con l’organizzazione di visite guidate. L’intervento ha riguardato principalmente il rifacimento dell’impianto elettrico, dell’impianto idrico e la ripulitura degli interni del rifugio, nel rispetto delle numerose scritte originali. L’inaugurazione ha avuto luogo il 27 febbraio 2017 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala. L’opera nel suo complesso è costituita da una grande vasca rettangolare a riciclo di 400 mq circondata da larghe gradinate in masselli di granito bianco di Montorfano. Su un angolo delle gradinate è posta una grande colonna squadrata alta 13 m che funge da condotto di aerazione del rifugio, e da cui sgorga la cascata d’acqua che alimenta la fontana. Sull’angolo opposto si erge una scultura di bronzo dedicata a Giuseppe Grandi. La statua, di dimensioni monumentali, raffigura un giovane nudo proteso in avanti, come ad ammirare la cascata d’acqua, e intende rappresentare, nelle intenzioni dell’artista, lo stupore dell’uomo dinnanzi alla natura. Proprio per rispettare questa simbologia, la spessa formazione calcarea ricoperta di muschio che si è formata sulla colonna di marmo nel corso degli anni non è stata rimossa nella fase di restauro. Costruito successivamente ai rifugi della Stazione Centrale e dell’Istituto Virgilio di Piazza Ascoli, esso fu uno dei primi rifugi ad uso pubblico costruiti a Milano. In calcestruzzo armato, realizzato in fase con la fontana soprastante, ha una pianta rettangolare di 23x17 m, un’area di 215 mq e consta di 20 celle di dimensioni variabili. La capienza è di 430 persone, ed è classificato come 'ricovero' di 'ambiente popolare' (secondo una classificazione che divide in: popolarissimo, popolare, medio, misto, buono, signorile). A causa del suo posizionamento sottostante la fontana, non tutte le stanze (denominate “celle”) hanno la stessa altezza, e solo le 6 centrali sono adibite a rifugio, mentre le altre fungono da corridoi. Si presume che sia rimasto attivo fino al 1943, e in seguito sia stato chiuso perché considerato insicuro. Malgrado sia ubicato sotto una fontana, il rifugio non è dotato di acqua corrente (l’acqua potabile era contenuta in secchi metallici appesi a ganci posti sulle pareti). Al suo interno è ancora visibile la segnaletica a muro a vernice nera indicante le uscite di sicurezza, indispensabile per orientare le persone che vi trovavano rifugio durante i bombardamenti, nonché altre indicazioni generiche, quali, ad esempio, il divieto di fumo, il divieto di introdurre cani, la posizione dell’acqua potabile, il gabinetto. I punti di accesso al rifugio erano costituiti da due scalinate contrapposte situate lungo i lati corti della fontana, e sugli stessi lati si trovavano anche le due uscite di sicurezza. Di questi accessi ora ne rimane solo uno, sul lato occidentale, utilizzato un tempo dal personale del Comune di Milano per accedere agli impianti idraulici della fontana, e diventato oggi, in seguito alla ristrutturazione, porta d’accesso unica al rifugio. Maria Antonietta Breda, Milano 5 ottobre 1940 : i rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano, Lo Scarabeo, 2015, ISBN 978-88-8478-137-6, OCLC 1126389954. Maria Antonietta Breda, Milano: rifugi antiaerei : scudi degli inermi contro l'annientamento, Lo Scarabeo, 2012, ISBN 978-88-8478-130-7, OCLC 849568598. Luoghi e architetture della transizione : 1919-1939 : i sistemi difensivi di confine e la protezione antiaerea nelle città : storia, conservazione, riuso = Sites and architectural structures of the transition period : 1919-1939 : border defense system and air raid protection in the cities : history, conservation, reuse, BAR publishing, 2014, ISBN 978-1-4073-1317-7. Gianluca Padovan, Archeologia del sottosuolo: Lettura e studio delle cavità artificiali, BAR publishing, 2012, ISBN 978-1841717166. Monumenti di Milano Statue e sculture di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fontana monumento a Giuseppe Grandi Piazza Grandi, Milano. Ex Rifugio Antiaereo,, su arch-edil.it. URL consultato il 01/07/2021. Fontana – monumento di piazza Grandi, su fontanedimilano.it. URL consultato il 01/07/2021. Milano. Un monumento, una fontana e il rifugio antiaereo di Piazza Grandi su archeologiadelsottosuolo.com/. URL consultato il 01/07/2021. Rifugio antiaereo di piazza Grandi - Milano Panoramica (fotografie e videoregistrazione di una visita al rifugio). URL consultato il 01/07/2021.