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Rogoredo (Milano)

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Largo redaelli
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Rogoredo (Rogored in dialetto milanese, AFI: [ruɡuˈreːt]) è un quartiere della periferia di Milano. Amministrativamente compreso nel Municipio 4, è a 7 km a sud-est del centro.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Rogoredo (Milano) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Rogoredo (Milano)
Via Monte Cengio, Milano Municipio 4

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.431667 ° E 9.244722 °
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Indirizzo

Via Monte Cengio - Via Freikofel

Via Monte Cengio
20097 Milano, Municipio 4
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Stazione di Milano Rogoredo
Stazione di Milano Rogoredo

La stazione di Milano Rogoredo è una stazione ferroviaria di Milano, posta nell'omonimo quartiere nella periferia meridionale della città. È punto di diramazione delle linee per Bologna e per Genova, ed è capolinea meridionale della linea di cintura e del passante ferroviario. La stazione di Milano Rogoredo venne realizzata e gradualmente attivata fra il 1862 e il 1876. La stazione storica fu demolita e sostituita durante la costruzione della linea M3 della metropolitana da un nuovo fabbricato situato nello stesso luogo del precedente. Il 7 giugno 2008 venne attivato il "ramo Rogoredo" del passante ferroviario; in seguito a ciò, dal successivo 15 giugno la stazione divenne capolinea delle linee S1, S2, S6 ed S10 del servizio ferroviario suburbano. Con il cambio orario del 13 dicembre 2009, la S1 venne prolungata a Lodi (nelle sole ore di morbida), mentre la S6 abbandonò il capolinea di Milano Rogoredo, sostituito da quello di Pioltello-Limito. La stazione assume una maggior importanza ad inizio 2012 con le nuove fermate dell'alta velocità ferroviaria, diventando così un importante punto nevralgico per i pendolari dell'alta velocità. Dal 3 settembre 2012 apre in stazione il FrecciaClub di Trenitalia, sostituendo la sala d'attesa. Nel 2018, il FrecciaClub è stato rimpiazzato a sua volta dalla SalaFreccia. La stazione, gestita da RFI, è dotata di tredici binari (8 passanti e 5 tronchi). I binari tronchi - intestati sul fronte nord della stazione, lato ovest - sono dedicati ai convogli del servizio suburbano di Milano che hanno capolinea sud in Milano Rogoredo (S2). Tutti i binari sono serviti da banchine coperte, collegate da sottopassaggi pedonali accessibili da ambo i lati della stazione. La stazione è servita da treni regionali e suburbani del servizio ferroviario suburbano di Milano (linee S1, S2, S12 e S13) operati da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia, nonché da collegamenti a lunga percorrenza. Inoltre era servita dal treno Riviera Express a lunga percorrenza Nizza-Mosca e ritorno, treno sospeso già all'epoca COVID e in seguito per il conflitto russo-ucraino. La stazione dispone di: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Bar Servizi igienici La stazione costituisce un importante interscambio con la linea M3 della metropolitana di Milano; nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee automobilistiche urbane e interurbane gestite da ATM: Fermata metropolitana (Rogoredo FS, linea M3) Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo linea 32 (Milano-Tortona). Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo linea 35 (Milano-Piacenza). Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo linea 36 (linee di cintura e fra le stazioni del nodo di Milano). Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo linea 37 (passante ferroviario di Milano). Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo linea 82b (linea AV/AC Milano Rogoredo-Firenze Castello). Ettore Lo Cigno, Cavalcavia con travi principali ad arco a spinta eliminata presso Rogoredo, in Rivista tecnica delle ferrovie italiane, annata XIX, vol. XXXVII, n. 3, 15 marzo 1930, pp. 171-175. Rogoredo (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Milano Rogoredo Immagine del vecchio fabbricato viaggiatori (JPG), su photorail.com. URL consultato il 21 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2005).

Rogoredo FS (metropolitana di Milano)
Rogoredo FS (metropolitana di Milano)

Rogoredo FS è una stazione della linea M3 della metropolitana di Milano. La stazione è stata inaugurata il 12 maggio 1991, circa un anno dopo l'apertura della linea M3 che all'inizio limitava il tragitto a Centrale FS-Duomo e nel dicembre del 1990 aveva esteso il suo percorso da Duomo fino a Porta Romana. Rogoredo FS, come tutte le altre stazioni della linea M3, è accessibile ai disabili. È realizzata su due livelli sotterranei: il primo è un mezzanino d'accesso che funge sia da sottopassaggio tra i due tratti di via Rogoredo separati dalla ferrovia, sia da piano di accesso ai binari della stazione. A questo livello vi trovano collocazione un'edicola, un bar, la biglietteria ATM ed i tornelli di ingresso alla metropolitana. Il secondo piano interrato comprende le banchine, che sono poste all'esterno rispetto ai binari e non comunicanti. Sorge nella zona sud della città, nel quartiere Rogoredo, ed è stata anche realizzata in modo da consentire ai passeggeri di accedere direttamente ai binari della stazione di Milano Rogoredo con un sottopassaggio proprio riservato ai passeggeri della metropolitana. Da notare che è possibile accedere dal mezzanino anche al sottopassaggio di RFI, ma ogni utente che passa questo varco viene registrato. Possiede uscite in via Rogoredo e via Giovanni Battista Cassinis. Stazione ferroviaria (Milano Rogoredo) Fermata autobus (77 - 88 - 88/ - 95 - 140 - NM3) La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Ascensori Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Servizi igienici Stazione video sorvegliata Parcheggio di scambio con 650 posti auto + 14 per disabili + 100 posti moto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rogoredo FS (EN) Rogoredo FS, su Structurae.

Parco Gino Cassinis
Parco Gino Cassinis

Il parco Cassinis, noto come parco delle Rose, è un parco della città di Milano. È intitolato a Gino Cassinis, rettore del Politecnico, presidente dell'Accademia dei Lincei e sindaco di Milano dal 21 gennaio 1961 alla sua morte, il 13 gennaio 1964. È stato realizzato a Rogoredo su un'area in precedenza appartenuta all'abbazia di Chiaravalle, che i monaci bonificarono a partire dall'XI secolo e coltivarono a riso dopo la metà del XVI e conosciuta anche come Porto di Mare. Milano era collegata al mare Adriatico, via Ticino-Po, dal 16 agosto 1819 quando fu inaugurato e definitivamente aperto il naviglio Pavese e fino all'unità d'Italia vi furono anche diversi tentativi di collegare direttamente Venezia e il lago Maggiore con regolari linee a vapore. I traffici comunque, indipendentemente dal tipo di natanti, erano intensi. Al loro ulteriore sviluppo si opponevano due ostacoli tecnici di grande peso: la sezione dei canali, e il posizionamento della Darsena di Porta Ticinese, il porto nel centro cittadino da decentrare. Nei decenni successivi all'Unità, le finanze del Regno non consentivano investimenti di tale portata, anche perché la rete dei trasporti preunitaria era frammentata a causa dei confini da poco caduti e del Lombardo-Veneto che aveva una rete viaria e ferroviaria eccellente ma orientata da ovest a est e le risorse disponibili dovettero essere indirizzate soprattutto ai collegamenti nord-sud. A Milano, lo sbocco diretto al mare era una costante del pensiero politico-economico e trasportistico fino dal medio evo o, secondo Landolfo Seniore, addirittura dai tempi romani, quando la Vettabbia, navigabile, consentiva attraverso il Lambro il raggiungimento del Po e del mare Adriatico. Alla fine del XIX secolo, l'aggiornamento tecnologico delle vie navigabili era di conseguenza al vertice della considerazione di imprenditori e politici. Nel 1907 fu approvato dal comune un progetto che prevedeva la completa risistemazione della navigazione Po-Svizzera e nell'ambito di tale progetto, il nuovo porto doveva sorgere sull'area dell'attuale parco. Il cantiere fu aperto nel 1919 e diede luogo, per affioramento, a un bacino che fu colmato con materiale di riporto soltanto negli anni cinquanta. Nel frattempo i lavori, sia "in porto" sia lungo il canale furono interrotti e ripresi svariate volte e a Rogoredo aprì uno stabilimento balneare con relativo dancing, il parco delle Rose appunto, e un nuovo piccolo paradiso per i pescatori. Il parco Cassinis è il più naturale fra tutti quelli cittadini: è un grande prato ondulato (a causa dei riempimenti), solo parzialmente boscato a nord parallelamente al raccordo per l'autostrada del Sole verso San Donato Milanese. Non è cintato. Ha una strada asfaltata che ne traccia la mezzeria. Tra gli alberi presenti si possono citare l'acero, l'olmo, l'ontano, il platano, la robinia, la quercia, il tiglio e begli esemplari di salice piangente. Giuseppe Baselli, Il porto di Milano e i canali di allacciamento ai vecchi navigli, Milano: Tip. Il popolo d'Italia, 1941. Italo Vandone, Milano porto di mare, Milano: Collegio degli Ingegnerie Architetti di Milano, 1924. Antonio Columbo, Contributo di idee per il nuovo piano regolatore di Milano: il canalenavigabile, il porto e la sistemazione idraulica di Milano, Milano: Ufficio Tecnico Comunale, 1945. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011. Parchi di Milano Porto di Mare Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Gino Cassinis Parco Cassinis, su comune.milano.it, comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Campo di aviazione di Taliedo
Campo di aviazione di Taliedo

Il campo di aviazione di Taliedo, all'epoca denominato Aerodromo d'Italia, fu uno dei primi aeroporti d'Italia, il primo ed unico aeroporto di Milano fino ai primi anni trenta. Fino al 1873 il territorio ha fatto parte del comune dei Corpi Santi che vennero inglobati alla città Milano. Taliedo era una zona di campagna ricca di orti e cascine. Il nome deriva dalla Cascina Taliedo, la più grossa della zona, che a sua volta prese il nome dalla presenza di numerosi alberi di tiglio (tilietum in latino). Nel 1910 la località di Taliedo venne scelta per svolgere il Circuito aereo internazionale, gara di velocità aperta a piloti e apparecchi stranieri. L'area venne attrezzata con hangar e officine di manutenzione, e nell'Aerodromo d'Italia, come venne pomposamente chiamato, venne ricavato un percorso di gara chiuso di forma triangolare. Vennero requisite ed abbattute tutte le cascine della zona ad eccezione della Cascina Taliedo che venne abbattuta successivamente. L'aerodromo venne collegato con la città da una linea tramviaria, la numero 35, con capolinea in piazza Ovidio. Nel 1911 il campo di aviazione fu scelto come sede della seconda scuola di aviazione fondata in Italia, per opera della «Società anonima di aviazione» (Sada). Il 27 aprile fu celebrata l'inaugurazione; il successivo 30 aprile si tenne la 1ª Riunione degli aviatori italiani, organizzata dalla Sada con la sponsorizzazione della Oleoblitz. La Sada, insieme a un'altra società di aviazione, la Società aviazione Torino, organizzò il primo trasporto di posta aerea in Italia. Il volo di andata fu effettuato il 29 ottobre 1911 con decollo da Taliedo ed atterraggio all'Aeroporto Mirafiori di Torino. Il 31 ottobre fu effettuato il viaggio di ritorno. Nel 1913 il campo divenne aeroporto militare, con due squadriglie del Battaglione Aviatori del Regio Esercito. Ai bordi del campo, lungo la via Mecenate, nel 1915 la Società per lo sviluppo dell'aviazione in Italia costruì lo stabilimento per la produzione degli aerei progettati dall'ing. Gianni Caproni, che nel 1917 rilevò l'azienda, nominandola Aeronautica Caproni, e proseguì fino al 1949 la produzione aeronautica. Al termine del primo conflitto mondiale l'attività di volo subì una stasi, sia per la riduzione dell'attività militare, sia per la crisi del settore aeronautico. Tuttavia l'aerodromo rimase ancora in funzione ad uso civile, seppur l'inaugurazione ufficiale avvenne qualche tempo dopo, il 19 giugno del 1921. Il campo fu intitolato alla memoria di Emilio Pensuti, pilota collaudatore della Caproni, morto il 15 aprile del 1918. Taliedo fu uno dei primi aeroporti d'Italia e l'unico aeroporto di Milano fino alla costruzione di Linate poco lontano da questo. Col crescente sviluppo del trasporto aereo, dai primi anni trenta divenne la sede principale della compagnia aerea Avio Linee Italiane. Nel 1932 il campo di volo ospitò il decollo iniziale e l'atterraggio conclusivo del trionfale raid europeo di Gaby Angelini, oltre a vedere la sua ultima partenza a dicembre, per il tentato raid in India, dal quale non fece ritorno. Con la costruzione dell'aeroporto intitolato a Enrico Forlanini di Linate nei primi anni trenta e inaugurato nel 1938, il Campo di aviazione di Taliedo fu abbandonato per l'uso civile e militare. Fu comunque utilizzato fino alla fine della seconda guerra mondiale dalle società aeronautiche ivi insediate, soprattutto dalla Caproni. Nel dopoguerra fu definitivamente trasformato in zona residenziale e industriale. Milano Taliedo Gianni Widmer Giovanni Battista Caproni Caproni Velivoli Caproni http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/volo/taliedo.htm#_edn1 http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/volo/caproni.htm http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/volo/linate_malpensa.htm http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/volo/aeroplani.htm