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Orto botanico dell'Università di Bari

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L'Orto botanico dell'Università di Bari, o Hortus botanicus barensis, è un giardino botanico che si estende per una superficie di 11.500 m², situato in via Edoardo Orabona 4 a Bari, in Puglia. È aperto dal lunedì al venerdì mattina.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Orto botanico dell'Università di Bari (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Orto botanico dell'Università di Bari

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Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"


70015
Puglia, Italia
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Luoghi vicini

San Pasquale (Bari)
San Pasquale (Bari)

San Pasquale è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al II municipio (ex VI circoscrizione). Il quartiere si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino a meno di 1 km di distanza dallo stesso e confina: a nord con il quartiere Murat, a cui è congiunto attraverso il sottovia Luigi di Savoia; a nord-est con il quartiere Madonnella, dal quale è separato dalla linea ferroviaria delle Ferrovie dello Stato e con il quale era congiunto esclusivamente attraverso il passaggio a livello (dal 2013 è stato chiuso il passaggio a livello, realizzando nel 2015 un sottopassaggio pedonale) di via Emanuele Mola; a est con il quartiere Japigia, dal quale è separato dalla linea ferroviaria delle Ferrovie del Sud Est e con cui è congiunto esclusivamente attraverso il cavalcavia Padre Pio (che unisce via Amendola/Omodeo con via Caldarola/Magna Grecia) ed il passaggio a livello di Bari Sud Est; a sud con il quartiere Mungivacca; a ovest con il quartiere Carrassi. La cinta daziaria della città di Bari era posta in corrispondenza del fascio dei binari ferroviari. Per questo motivo l'attuale via Giuseppe Capruzzi, che costeggia i binari dal lato sud, è tuttora chiamata dai baresi l'estramurale Capruzzi. Questa era luogo di ritrovo di commercianti, soprattutto di generi agro-alimentari, che raggiungevano la città dalla via di Capurso (attuale via Amendola) e dalla via di Valenzano (attuale via Fanelli e via Re David). In questa zona sorsero, e fino a pochi anni fa esistevano ancora, numerosi depositi di generi alimentari all'ingrosso, favoriti dalla vicinanza col centro della città e dall'esenzione dal pagamento del dazio. Alcuni gruppi di case sparse diedero origine all'attuale quartiere San Pasquale già negli anni successivi alla prima guerra mondiale. La prima deliberazione municipale che, il 23 gennaio 1927, ripartì Bari "nuova" in quartieri, lo incorporò nel quartiere "orientale", con un territorio delimitato dalla via Re David ad ovest, dalla campagna a sud e dalla ferrovia a nord. La denominazione, attribuita dall'uso corrente e riconosciuta ufficialmente, derivava dalla piccola chiesa di San Pasquale Baylon, tuttora esistente a fianco del più recente tempio parrocchiale (abbellito nel 2005, in occasione della celebrazione a Bari del XXIV Congresso eucaristico nazionale, con un mosaico absidale, realizzato dal gesuita sloveno Marko Ivan Rupnik, teologo e artista di fama internazionale). Inoltre nel 1901 era stata costruita una cappelletta rurale intitolata a San Pasquale, tuttora in piedi ad angolo con la stradella intitolata con lo stesso toponimo, che si diparte da via Fanelli per raggiungere via Alberotanza. Durante il periodo compreso tra le due guerre mondiali, ma soprattutto nel secondo dopoguerra, il rione subì un considerevole incremento edilizio e demografico. Nel procedere pertanto alla revisione dei quartieri cittadini, in preparazione del nono censimento generale della popolazione, il consiglio comunale, con deliberazione del 14 maggio 1951, determinò con più precisione i confini di San Pasquale, fissandoli nella via Salerno (oggi Amendola) ad est, nella via Capruzzi a nord, nella via Re David ad ovest, nella strada privata Petrera a sud. L'alternarsi caotico di nuovi palazzi e modeste costruzioni di parecchi decenni fa, in un contesto assai carente di attrezzature sociali e con aree di circolazione assolutamente inadeguate all'intenso traffico che vi si svolge, costituisce la nota dominante del quartiere, in cui fa spicco lo stridente contrasto delle attrezzature universitarie del Politecnico e delle facoltà scientifiche dell'Università, inglobate nel comprensorio detto "Campus". Scarse sono le notizie di carattere storico e archeologico riguardanti la zona. Si sa solo del ritrovamento di tombe del IV-III secolo a.C., avvenuto nel 1931 in via Nizza angolo via Trento e nel 1960 in via Amendola, dove qualche altra scoperta di minore rilievo era stata fatta in precedenza presso lo stabilimento De Blasio. Negli anni ottanta, gli scavi per la realizzazione di un parcheggio al largo Omodeo furono interrotti per il ritrovamento dei resti di una chiesa rupestre ipogea. Secondo la testimonianza di Emmanuele Mola, pare che i baresi più facoltosi nella seconda metà del Settecento possedessero ville e giardini in un luogo molto salubre, detto "Monte", probabilmente coincidente con l'attuale via Celso Ulpiani. Interessanti sono i reperti di archeologia industriale, fra i quali spicca l'opificio Scoppio, attuale sede dell'Istituto tecnico industriale "Modesto Panetti". Sull'area che dal 19 luglio 1924 ospitava lo stabilimento della Birra Peroni, spostato il 15 maggio 1965 sulla via di Bitritto, sono state recentemente riedificate abitazioni. È invece tuttora attivo nel quartiere lo stabilimento per la torrefazione del caffè crudo, fondato da Leonardo Lorusso, della Saicaf S.p.A.. Forze dell'ordine: Compartimento di Bari della Polizia postale e delle telecomunicazioni in via Giovanni Amendola Commissariato "Bari nuova Carrassi" della Polizia di Stato in via Pietro Leonida Laforgia Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) in via Giovanni Amendola Scuole statali: Scuola Elementare "Edmondo De Amicis" in via Giuseppe Re David Scuola Elementare "Re David" in via Adolfo Omodeo Scuola Media "Giovanni Laterza" in via Giuseppe Zanardelli Scuola Media "Michelangelo" in viale Luigi Einaudi Convitto nazionale "Domenico Cirillo" in via Domenico Cirillo Istituto Tecnico Industriale "Modesto Panetti" in via Giuseppe Re David Istituto Tecnico Commerciale "Domenico Romanazzi" in via Celso Ulpiani Istituto Tecnico Commerciale "Giulio Cesare" in viale Luigi Einaudi Chiese cattoliche parrocchiali: Parrocchia San Pasquale in via Carlo Pisacane Parrocchia Sant'Andrea in via Leonida Bissolati Parrocchia San Marcello in via Giuseppe Re David Enti Pubblici: Uffici Finanziari in via Giovanni Amendola Direzione Provinciale del Tesoro in via Leonida Bissolati Ufficio Scolastico Regionale in Via Sigismondo Castromediano Ufficio Scolastico Provinciale in via Giuseppe Re David Automobile Club d'Italia e Pubblico Registro Automobilistico in via Giovanni Amendola Uffici Postali: Bari 6 in via Gaetano Postiglione Bari Sud in viale Luigi Einaudi Bari Ufficio Postale Mobile in via Giovanni Amendola È possibile raggiungere il quartiere San Pasquale con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 9, 10, 21, 22, 35, CPJ; Treni della Ferrovie del Sud-Est, stazione Bari Sud Est; Tangenziale di Bari SS 16, uscite 13 e 13B. Il sito della Circoscrizione Carrassi, San Pasquale, Mungivacca, su sestacircoscrizionebari.it. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2012).

Carrassi
Carrassi

Carrassi è un quartiere di Bari che si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino. Il quartiere confina: a nord con il quartiere Murat; a est con il quartiere San Pasquale; a sud-est con il quartiere Mungivacca; a sud con il quartiere Carbonara; a sud-ovest con il quartiere Poggiofranco; a nord-ovest con il quartiere Picone. Carrassi è un quartiere di Bari il cui nome ha origine dalla famiglia un tempo proprietaria della gran parte dei terreni della zona. Il rione si sviluppò durante gli anni intorno alla prima guerra mondiale, quando l'area compresa fra Via Re David e Via Picone si venne arricchendo di case ed abitanti. Il medesimo finì per acquisire una marcata individualità e importanza sia per la presenza della Chiesa Russa, caratteristica costruzione iniziata a realizzare nel 1913, sia perché attraversato in tutta la sua lunghezza, dall'unica e certo antica arteria di collegamento fra il capoluogo e la vicina Carbonara (a quel tempo comune autonomo). Fra il 1909 e il 1952 tale strada fu percorsa dalla tranvia Bari-Carbonara-Ceglie, costruita dalla Società Elettrica Barese, in seguito integrata nella rete urbana di Bari e poi sostituita dalla linea 4 della rete filoviaria. La superficie di questo territorio era di 1.920.000 metri quadrati ed il perimetro di 5.800 metri, con una distanza massima di 3.000 m e media di 2.500 m dalla sede del municipio. Il nome Carrassi in un primo momento rimase immutato ma in aderenza all'indirizzo politico dell'epoca fu denominato "XXVIII Ottobre" riferendosi all'azione fascista della Marcia su Roma. La situazione mutò quando dopo la caduta del fascismo il quartiere ritornò a chiamarsi "Carrassi". L'incremento demografico del quartiere nel XX secolo è di notevole rilevanza. È possibile raggiungere il quartiere Carrassi con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 4, 10, 11, 11/, 21, 27, 30, 35, C, D; Tangenziale di Bari SS 16, uscita 12. Il sito della Circoscrizione Carrassi, San Pasquale, Mungivacca, su circoscrizione6.comune.bari.it. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2013).

Madonnella
Madonnella

Madonnella è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al I municipio (ex VII circoscrizione). Il quartiere si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino a meno di 1 km di distanza dallo stesso e confina: a nord con la costa Adriatica: Lungomare Araldo di Crollalanza (tra Largo Adua e Piazza Armando Diaz) e il Lungomare Nazario Sauro (tra Piazza Armando Diaz e Via Giuseppe di Vagno); a est con il quartiere Japigia: Via Giuseppe di Vagno (tra Lungomare Nazario Sauro e Via Guglielmo Oberdan) e Ponte Giuseppe Garibaldi; a sud con il quartiere Japigia: Via Guglielmo Oberdan (tra Ponte Giuseppe Garibaldi, Via Apulia e Via Giovanni Amendola); a sud-ovest con il quartiere San Pasquale: Via Giuseppe Capruzzi (tra Via Giovanni Amendola\ Via Emanuele Mola e Via F. Lattanzio); a ovest con il Quartiere Umbertino: Largo Adua e Via Abbrescia (tra Lungomare Araldo di Crollalanza e Piazza Nicola Balenzano). Nell'ultimo decennio dell'Ottocento cominciarono a sorgere, a est del quartiere Murat, numerosi agglomerati di case, soprattutto lungo la riva del mare, che ben presto costituirono un nuovo quartiere. Il nome attribuito dall'uso comune fu quello di Madonnella, data la presenza di una rozza immagine di Madonna collocata all'interno di una piccola nicchia, dove vegliava da diversi secoli sui campi che circondavano l'attuale Largo Francesco Carabellese. La vecchia immagine in terracotta della Madonna è probabilmente andata distrutta nel periodo del dopoguerra ma, nel 1956, ne fu collocata una nuova sulla grande edicola in pietra che ancora oggi è possibile osservare al centro del piazzale. Nel 1927 il comune di Bari, viste le notevoli dimensioni assunte dalla città, decise di ripartirla ufficialmente in quartieri, includendo il rione Madonnella, insieme ai rioni San Pasquale e Carrassi, in un nuovo quartiere a cui venne attribuita la denominazione di "Benito Mussolini". A due mesi dal provvedimento, il 26 marzo 1927, il capo dell'amministrazione cittadina diede atto che la denominazione assegnata al quartiere non poteva essere consentita e deliberò di chiamare "dell'Oriente" il quartiere orientale di Bari. La situazione rimase invariata fino al 1938, quando l'amministrazione decise di effettuare un parziale riassetto dei quartieri cittadini, distaccando il rione Madonnella dal quartiere "dell'Oriente" e unificandolo al quartiere Murat. In preparazione al censimento generale della popolazione, nel 1951, il Consiglio comunale procedette all'individuazione dei quartieri e dei rioni della città, considerando questi ultimi come porzione dei primi e comprendendo, nel quartiere Madonnella, i rioni Madonnella, Japigia e Mungivacca. Con le deliberazioni del 24 gennaio e del 26 gennaio 1970, il Consiglio comunale tornò ad esaminare l'organizzazione del territorio cittadino, suddividendo Bari in 17 quartieri tra i quali risultò il quartiere Madonnella, che fu infine disgiunto dagli altri rioni, conservando gli attuali confini. Il quartiere Madonnella si presenta con numerosi edifici in stile Liberty, particolarmente diffuso agli inizi del XX secolo, situati principalmente nella zona a ridosso del quartiere Murat. La zona costruita negli anni trenta è stata invece realizzata secondo lo stile monumentale e lineare del periodo fascista, utilizzato soprattutto per i palazzi adibiti ai pubblici uffici. Tra le costruzioni in stile Liberty sono da ricordare, in Largo Adua, il palazzo "Colonna", dal nome del noto costruttore Luigi Colonna, ed il Teatro Kursaal Santalucia, sede di un elegante locale adibito a spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, costruiti rispettivamente nel 1925 e nel 1927. Madonnella si affaccia sul lungomare Nazario Sauro, realizzato tra il 1927 e il 1928, arricchito nel decennio successivo da numerosi edifici pubblici. Degni di nota sono l'Albergo delle Nazioni con l'annesso complesso residenziale INA, progettato dall'architetto Alberto Calza Bini; il Palazzo dell'Amministrazione Provinciale, progettato dall'Ing. Luigi Baffa e inaugurato nel 1935, che ospita la Pinacoteca metropolitana di Bari; il palazzo del Provveditorato alle Opere Pubbliche, inaugurato nel 1934; il palazzo dell'Aeronautica Militare, sede del comando della terza regione aerea, realizzato nel 1935; il palazzo dell'Ispettorato dell'Agricoltura, costruito all'inizio degli anni '40; il palazzo dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e la Caserma dei Carabinieri "Chiaffredo Bergia", entrambi realizzati sulla base dei canoni architettonici del ventennio fascista. Nel quartiere Madonnella è inoltre ubicata la nota spiaggia "Pane e Pomodoro", uno dei principali punti di ritrovo estivi della popolazione barese. Palazzo dell'Aeronautica, su Lungomare Nazario Sauro Scuola Elementare Balilla, in Largo Francesco Carabellese Scuola Media Matteo Renato Imbriani in Via Imbriani Istituto Tecnico Commerciale Cesare Vivante in Piazza Armando Diaz Istituto Tecnico Industriale Guglielmo Marconi in Piazza Carlo Poerio; adesso anche sede del liceo scientifico opzione scienze applicate "Margherita Hack" Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato Luigi Santarella in Piazza Antonio Gramsci

Palazzo dell'Aeronautica (Bari)
Palazzo dell'Aeronautica (Bari)

Il palazzo dell'Aeronautica è un palazzo di Bari, in uso all'Aeronautica Militare. Fu costruito nella prima metà degli anni '30, su progetto dell'architetto Saverio Dioguardi per ospitare il comando della IV Zona Aerea Territoriale (ZAT) della Regia aeronautica. La IV ZAT nacque nel 1935 con competenza sull'area orientale del meridione d’Italia (corrispondente a parte della Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, parte della Campania e Calabria). Il primo comandante fu il Generale di squadra aerea Vincenzo Lombard, che si insediò il 1º luglio 1935. Nel 1940, con l’inizio delle operazioni belliche, nella sede della IV Z.A.T., viene ospitato il Comando della IV Squadra Aerea, il cui teatro delle operazioni si sviluppò in particolare sui Balcani, la Grecia e il mediterraneo orientale. Nel 1943, a seguito dell'occupazione Alleata, l’edificio divenne Comando della 15ª Army Air Force, e dal 2 dicembre 1943, vi fu spostato il comando dell'unità aerea costituitasi a Brindisi, poco dopo l’8 settembre per combattere al fianco degli Anglo-Americani. Le sue unità, inserite nella Balkan Air Force, opereranno nei campi di Puglia e Molise, nei cieli dei Balcani e della Romania. Negli anni '50, Bari torna ad ospitare il Comando della IV Z.A.T. per l’area sud-orientale dell'Aeronautica militare italiana e assume la denominazione di 3ª Regione Aerea, estendendo la competenza operativa su tutto il meridione d’Italia e le isole. Dal 1º Gennaio 2008 il Comando 3ª Regione Aerea diventa anche sede del Comando Scuole AM con la denominazione di Comando Scuole AM/3ª Regione Aerea. L’edificio si affaccia sul lungomare barese. L’elemento di richiamo è la torre, un semplice volume con una scanalatura longitudinale che ne esalta la verticalità. La diversa proposta dei materiali impiegati, pietra di Trani e tufo mazaro, accentua l’attenzione verso questa parte dell’edificio. L’atrio che sembra espandersi verso l’esterno mentre la parte superiore si ritrae con un movimento ascensionale. L’osservazione dal mare consente una lettura totale dell’edificio. Emerge in tal modo il portale mediano dotato di un ordine gigante composto da pilastri dalla conformazione cilindrica. La pianta di fondazione è costituita da ferri da cemento armato e di cordoli: questo fa supporre la presenza di strutture orizzontali a rinforzo della muratura, costituita da tufi intrecciati, ma non la presenza di pilastri. Ipotesi confermata dal fatto che, all’ultimo livello, la muratura, conserva uno spessore di 50–60 cm . Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo dell'Aeronautica

Pinacoteca metropolitana di Bari
Pinacoteca metropolitana di Bari

La Pinacoteca metropolitana di Bari "Corrado Giaquinto" è un importante museo artistico italiano. Fu istituita il 12 luglio del 1928 ed inizialmente ospitata nel locale Palazzo del Governo. Nel 1936 la sua sede fu trasferita nelle sale del Palazzo della Provincia, ora sede della Città metropolitana di Bari, sul Lungomare di Bari, dov'è tuttora custodito il suo ingente patrimonio artistico. La Pinacoteca è intitolata al pittore pugliese settecentesco Corrado Giaquinto. Essa offre al visitatore un ampio e articolato panorama della cultura artistica pugliese o in rapporto diretto o indiretto con la Puglia. Il materiale esposto comprende: una sezione medioevale; dipinti veneti del XV e XVI secolo provenienti da numerose chiese di tutta la Puglia; pittura pugliese tardo medioevale e di scuola napoletana alto medioevale; una sezione di dipinti di Corrado Giaquinto; un'importante raccolta di pittura napoletana e meridionale del XIX secolo; dipinti di Macchiaioli toscani; maiolica pugliese medioevale; presepi napoletani; capi d'abbigliamento antico; importanti dipinti del XIX, XX e XXI secolo, nonché altre opere d'arte contemporanea. La collezione conserva opere di artisti quali Bartolomeo Vivarini, Paris Bordon, Giovanni Bellini, Tintoretto, Palma il Giovane, Pacecco De Rosa, Luca Giordano, Corrado Giaquinto, Francesco De Mura, Giuseppe De Nittis, Raffaele Armenise, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Francesco Netti, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi.