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Accademia di belle arti di Bari

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L’Accademia di belle arti di Bari è un istituto universitario statale appartenente al comparto dell'alta formazione artistica e musicale (AFAM). L'istituzione rilascia diplomi accademici di primo livello (laurea) e di secondo livello (laurea magistrale). Attualmente, la sede didattica dell'accademia, con i suoi uffici amministrativi, è situata nel capoluogo pugliese. In questa sede trovano collocazione i corsi del triennio. Mentre a Mola di Bari, presso l'ex Monastero di Santa Chiara, continuano ad operare alcuni laboratori e in particolare i corsi del biennio di specializzazione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Accademia di belle arti di Bari (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Accademia di belle arti di Bari
Via Giuseppe Re David, Bari San Pasquale

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Via Giuseppe Re David 184
70126 Bari, San Pasquale
Puglia, Italia
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Stazione di Bari Centrale
Stazione di Bari Centrale

La stazione di Bari Centrale, gestita da Rete Ferroviaria Italiana, è la principale stazione ferroviaria del capoluogo pugliese, ubicata in piazza Moro, nel quartiere murattiano della città, di cui è il principale punto di accesso e riferimento. La stazione nasce nel 1864 in una zona all'epoca in piena espansione. Costruita come una tipica stazione di transito presentava una struttura caratterizzata da una tettoia a falde piane che copriva i due binari di corsa e quello di attraversamento con le relative banchine. Lo stile del fabbricato viaggiatori privilegiava un linguaggio di caratteri essenziali e forme geometriche. La neonata stazione necessitò quasi subito di ampliamenti per l'enorme sviluppo del traffico ferroviario a cavallo tra i secoli XIX e XX. Tra il 1865 e il 1906 furono aggiunti 5 binari e fu ingrandito il corpo centrale del fabbricato cui furono aggiunti alcuni edifici accessori. Una nuova serie di lavori di ampliamento si sono svolti tra il 1906 e il 1945 che ne mutarono l'aspetto e le dimensioni originarie. In particolare nel 1930 fu effettuata la sopraelevazione di un piano dell'edificio centrale e furono chiuse le rientranze presenti tra lo stesso e gli edifici laterali. Nell'atrio della biglietteria i pilastri furono sostituiti con colonne doriche in marmo. A partire dal 1946 un nuovo piano regolatore della stazione portò a una nuova configurazione degli spazi. Negli anni duemila Bari Centrale è stata inserita nel programma di riqualificazione degli scali italiani gestiti da Grandi Stazioni. In particolare sono stati svolti dei lavori finanziati con 12 milioni di euro (per il 90% forniti dal Ministero delle infrastrutture) che hanno compreso la ristrutturazione dei tre sottopassaggi, i quali, essendo per la città un corridoio fondamentale per il collegamento del quartiere Murat con gli altri quartieri urbani, sono stati ampliati (dai precedenti tre metri di larghezza si è passati a cinque metri), dotati di un ascensore per ogni banchina e di scale mobili per l'accesso all'antico e al nuovo fabbricato viaggiatori, il quale è stato costruito lungo Via Capruzzi per 140 metri ed è organizzato su tre livelli, i quali possono ospitare nuovi servizi per i viaggiatori ed uffici, che avranno una veduta completa del cosiddetto estramurale, in virtù della facciata completamente in vetro. La stazione di Bari Centrale è da sempre un hub strategico per il trasporto urbano del capoluogo e del suo hinterland, in virtù delle molteplici aziende di trasporto pubblico che vi operano, tra cui Trenitalia, le Ferrovie del Sud Est, che operano all'interno del fabbricato principale nella loro divisione ferroviaria e presso Largo Ignazio Ciaia (a 200 metri dalla stazione centrale) nella loro divisione automobilistica, le Ferrovie del Nord Barese, attraverso cui è raggiungibile in circa quindici minuti l'Aeroporto Internazionale "Karol Wojtyla", le Ferrovie Appulo Lucane, unico collegamento ferroviario attivo e pienamente funzionante con la città di Matera, tutte collegate attraverso il rinnovato sottopassaggio giallo, e l'azienda di trasporto pubblico urbano Amtab, la quale fa confluire la maggior parte delle sue linee proprio in Piazza Moro, su cui si affaccia il fabbricato viaggiatori del 1864. Nel 2023 la stazione è stata adeguata con l'istituzione del binario 11 per l'attestamento dei treni della ferrovia Bari-Bitritto, attivata dopo 35 anni di lavori. Sono stati inoltre avviati nel 2023 i lavori per la costruzione del nuovo terminal bus adiacente alla stazione dal lato di via Capruzzi per snellire il traffico sulla via, occupata da tutti gli autobus extraurbani in partenza dalla città. La stazione, nata come di transito, si è negli anni adattata alle esigenze della circolazione acquistando un piazzale che permette l'accesso a 17 binari: 11 passanti, di cui 1 per le manovre compreso tra il binario 1 e il binario 3, più 7 di testa (dal 1º al 5º ovest, più il binario tronco della Bari - Taranto e il binario 11 istituito per la Bari - Bitritto), per il totale di oltre 300 treni che fermano nella stazione ogni giorno. Il fascio principale di stazione ospita anche due binari tronchi che fungono da capolinea per le linee delle Ferrovie del Sud Est, attivati il 27 dicembre 1974, facendo arrivare il totale di binari tronchi a 9. Tuttora è presente all'interno della stazione una cappella cattolica, costruita in occasione dei mondiali di calcio e inaugurata il 16 maggio 1990. Le Ferrovie del Nord Barese e le Ferrovie Appulo Lucane sono situate terminal prossimi al fabbricato viaggiatori, che si affacciano anch'essi su piazza Aldo Moro. La prima ospita il collegamento diretto per l'aeroporto, attivato nel luglio 2013. Secondo il progetto regionale, l'interconnessione al livello di Fesca - San Girolamo delle reti RFI e Ferrotramviaria dovrebbe permettere ai treni della Ferrotramviaria di arrivare sul Binario 5 Ovest di Bari Centrale RFI, consentendo una migliore gestione del traffico e un aumento della frequenza della linea. Il traffico è di 38 000 passeggeri al giorno e 14 milioni l'anno. La maggior parte degli utenti appartiene al traffico pendolare. Bari Centrale è servita da treni a lunga percorrenza effettuati da Trenitalia e Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori, da servizi regionali svolti anch'essi da Trenitalia, dalle Ferrovie del Sud Est nell'ambito dei contratti di servizio stipulato con la Regione Puglia, nonché dal servizio ferroviario metropolitano di Bari. La stazione dispone di: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Sala d'attesa Deposito bagagli con personale Servizi igienici Posto di Polizia ferroviaria Ufficio informazioni turistiche Bar Il piazzale antistante la stazione è servito dalle autolinee urbane gestite dall'AMTAB. Fra il 1910 e il 1948 era presente un capolinea della rete tranviaria cittadina, in seguito sostituita da una serie di filovie. Stazione ferroviaria (Bari Centrale FAL, Bari Centrale FT) Fermata autobus Stazione taxi Servizio ferroviario metropolitano di Bari Stazioni ferroviarie di Bari Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Bari Centrale Sito ufficiale della stazione di Bari Centrale Scheda dal sito Grandi Stazioni

Madonnella
Madonnella

Madonnella è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al I municipio (ex VII circoscrizione). Il quartiere si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino a meno di 1 km di distanza dallo stesso e confina: a nord con la costa Adriatica: Lungomare Araldo di Crollalanza (tra Largo Adua e Piazza Armando Diaz) e il Lungomare Nazario Sauro (tra Piazza Armando Diaz e Via Giuseppe di Vagno); a est con il quartiere Japigia: Via Giuseppe di Vagno (tra Lungomare Nazario Sauro e Via Guglielmo Oberdan) e Ponte Giuseppe Garibaldi; a sud con il quartiere Japigia: Via Guglielmo Oberdan (tra Ponte Giuseppe Garibaldi, Via Apulia e Via Giovanni Amendola); a sud-ovest con il quartiere San Pasquale: Via Giuseppe Capruzzi (tra Via Giovanni Amendola\ Via Emanuele Mola e Via F. Lattanzio); a ovest con il Quartiere Umbertino: Largo Adua e Via Abbrescia (tra Lungomare Araldo di Crollalanza e Piazza Nicola Balenzano). Nell'ultimo decennio dell'Ottocento cominciarono a sorgere, a est del quartiere Murat, numerosi agglomerati di case, soprattutto lungo la riva del mare, che ben presto costituirono un nuovo quartiere. Il nome attribuito dall'uso comune fu quello di Madonnella, data la presenza di una rozza immagine di Madonna collocata all'interno di una piccola nicchia, dove vegliava da diversi secoli sui campi che circondavano l'attuale Largo Francesco Carabellese. La vecchia immagine in terracotta della Madonna è probabilmente andata distrutta nel periodo del dopoguerra ma, nel 1956, ne fu collocata una nuova sulla grande edicola in pietra che ancora oggi è possibile osservare al centro del piazzale. Nel 1927 il comune di Bari, viste le notevoli dimensioni assunte dalla città, decise di ripartirla ufficialmente in quartieri, includendo il rione Madonnella, insieme ai rioni San Pasquale e Carrassi, in un nuovo quartiere a cui venne attribuita la denominazione di "Benito Mussolini". A due mesi dal provvedimento, il 26 marzo 1927, il capo dell'amministrazione cittadina diede atto che la denominazione assegnata al quartiere non poteva essere consentita e deliberò di chiamare "dell'Oriente" il quartiere orientale di Bari. La situazione rimase invariata fino al 1938, quando l'amministrazione decise di effettuare un parziale riassetto dei quartieri cittadini, distaccando il rione Madonnella dal quartiere "dell'Oriente" e unificandolo al quartiere Murat. In preparazione al censimento generale della popolazione, nel 1951, il Consiglio comunale procedette all'individuazione dei quartieri e dei rioni della città, considerando questi ultimi come porzione dei primi e comprendendo, nel quartiere Madonnella, i rioni Madonnella, Japigia e Mungivacca. Con le deliberazioni del 24 gennaio e del 26 gennaio 1970, il Consiglio comunale tornò ad esaminare l'organizzazione del territorio cittadino, suddividendo Bari in 17 quartieri tra i quali risultò il quartiere Madonnella, che fu infine disgiunto dagli altri rioni, conservando gli attuali confini. Il quartiere Madonnella si presenta con numerosi edifici in stile Liberty, particolarmente diffuso agli inizi del XX secolo, situati principalmente nella zona a ridosso del quartiere Murat. La zona costruita negli anni trenta è stata invece realizzata secondo lo stile monumentale e lineare del periodo fascista, utilizzato soprattutto per i palazzi adibiti ai pubblici uffici. Tra le costruzioni in stile Liberty sono da ricordare, in Largo Adua, il palazzo "Colonna", dal nome del noto costruttore Luigi Colonna, ed il Teatro Kursaal Santalucia, sede di un elegante locale adibito a spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, costruiti rispettivamente nel 1925 e nel 1927. Madonnella si affaccia sul lungomare Nazario Sauro, realizzato tra il 1927 e il 1928, arricchito nel decennio successivo da numerosi edifici pubblici. Degni di nota sono l'Albergo delle Nazioni con l'annesso complesso residenziale INA, progettato dall'architetto Alberto Calza Bini; il Palazzo dell'Amministrazione Provinciale, progettato dall'Ing. Luigi Baffa e inaugurato nel 1935, che ospita la Pinacoteca metropolitana di Bari; il palazzo del Provveditorato alle Opere Pubbliche, inaugurato nel 1934; il palazzo dell'Aeronautica Militare, sede del comando della terza regione aerea, realizzato nel 1935; il palazzo dell'Ispettorato dell'Agricoltura, costruito all'inizio degli anni '40; il palazzo dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e la Caserma dei Carabinieri "Chiaffredo Bergia", entrambi realizzati sulla base dei canoni architettonici del ventennio fascista. Nel quartiere Madonnella è inoltre ubicata la nota spiaggia "Pane e Pomodoro", uno dei principali punti di ritrovo estivi della popolazione barese. Palazzo dell'Aeronautica, su Lungomare Nazario Sauro Scuola Elementare Balilla, in Largo Francesco Carabellese Scuola Media Matteo Renato Imbriani in Via Imbriani Istituto Tecnico Commerciale Cesare Vivante in Piazza Armando Diaz Istituto Tecnico Industriale Guglielmo Marconi in Piazza Carlo Poerio; adesso anche sede del liceo scientifico opzione scienze applicate "Margherita Hack" Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato Luigi Santarella in Piazza Antonio Gramsci

Carrassi
Carrassi

Carrassi è un quartiere di Bari che si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino. Il quartiere confina: a nord con il quartiere Murat; a est con il quartiere San Pasquale; a sud-est con il quartiere Mungivacca; a sud con il quartiere Carbonara; a sud-ovest con il quartiere Poggiofranco; a nord-ovest con il quartiere Picone. Carrassi è un quartiere di Bari il cui nome ha origine dalla famiglia un tempo proprietaria della gran parte dei terreni della zona. Il rione si sviluppò durante gli anni intorno alla prima guerra mondiale, quando l'area compresa fra Via Re David e Via Picone si venne arricchendo di case ed abitanti. Il medesimo finì per acquisire una marcata individualità e importanza sia per la presenza della Chiesa Russa, caratteristica costruzione iniziata a realizzare nel 1913, sia perché attraversato in tutta la sua lunghezza, dall'unica e certo antica arteria di collegamento fra il capoluogo e la vicina Carbonara (a quel tempo comune autonomo). Fra il 1909 e il 1952 tale strada fu percorsa dalla tranvia Bari-Carbonara-Ceglie, costruita dalla Società Elettrica Barese, in seguito integrata nella rete urbana di Bari e poi sostituita dalla linea 4 della rete filoviaria. La superficie di questo territorio era di 1.920.000 metri quadrati ed il perimetro di 5.800 metri, con una distanza massima di 3.000 m e media di 2.500 m dalla sede del municipio. Il nome Carrassi in un primo momento rimase immutato ma in aderenza all'indirizzo politico dell'epoca fu denominato "XXVIII Ottobre" riferendosi all'azione fascista della Marcia su Roma. La situazione mutò quando dopo la caduta del fascismo il quartiere ritornò a chiamarsi "Carrassi". L'incremento demografico del quartiere nel XX secolo è di notevole rilevanza. È possibile raggiungere il quartiere Carrassi con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 4, 10, 11, 11/, 21, 27, 30, 35, C, D; Tangenziale di Bari SS 16, uscita 12. Il sito della Circoscrizione Carrassi, San Pasquale, Mungivacca, su circoscrizione6.comune.bari.it. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2013).

Stazione di Bari Centrale (FAL)
Stazione di Bari Centrale (FAL)

La stazione di Bari Centrale è una stazione ferroviaria di Bari; ed è il capolinea della Bari - Matera (a scartamento ridotto) delle Ferrovie Appulo Lucane. Il 23 febbraio 1904 veniva approvata alla camera la Legge speciale per la Basilicata che prevedeva tra l'altro anche un piano di costruzioni ferroviarie tra cui una ferrovia a scartamento ridotto 950 mm da Grumo per Matera, Ferrandina e Pisticci fino all'innesto con la Sicignano - Lagonegro con eventuale interposizione di terza rotaia tra Bari e Grumo Appula. Il piano costruttivo venne iniziato tuttavia oltre un decennio dopo dalla Mediterranea Calabro Lucane che se ne assicurò la concessione nel 1910 con alcune varianti tra cui l'aggiunta del tracciato iniziale in sede propria da Bari a Grumo attivando il primo tratto Bari-Matera nel 1915 mentre si interruppe definitivamente a Montalbano Jonico privando così la linea dello sbocco a sud. Nel 1932 avvenne l'attivazione dell'ultima tratta tra Miglionico e Montalbano. La linea svolse un servizio consistente nella parte alta mentre fu sempre modesto nella tratta inferiore in parte a causa della mancanza di collegamento a sud. Dopo il passaggio alla gestione commissariale governativa delle Ferrovie Calabro Lucane dal 1972 venne decurtata del tratto meridionale tra Matera-Ferrandina e Montalbano Jonico, dismesso e trasformato in autoservizio sostitutivo; venne tuttavia annunciata la ricostruzione in nuova sede della tratta Ferrandina-Matera a scartamento normale con collegamento alla Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto nella stazione di Ferrandina, i cui lavori a tutt'oggi non sono stati ultimati. All'interno si contano 2 binari per il servizio passeggeri muniti di banchine laterali. La stazione è molto trafficata. Nella stazione fermano tutti i treni, classificati come regionali. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Bari Centrale (FAL)

Pinacoteca metropolitana di Bari
Pinacoteca metropolitana di Bari

La Pinacoteca metropolitana di Bari "Corrado Giaquinto" è un importante museo artistico italiano. Fu istituita il 12 luglio del 1928 ed inizialmente ospitata nel locale Palazzo del Governo. Nel 1936 la sua sede fu trasferita nelle sale del Palazzo della Provincia, ora sede della Città metropolitana di Bari, sul Lungomare di Bari, dov'è tuttora custodito il suo ingente patrimonio artistico. La Pinacoteca è intitolata al pittore pugliese settecentesco Corrado Giaquinto. Essa offre al visitatore un ampio e articolato panorama della cultura artistica pugliese o in rapporto diretto o indiretto con la Puglia. Il materiale esposto comprende: una sezione medioevale; dipinti veneti del XV e XVI secolo provenienti da numerose chiese di tutta la Puglia; pittura pugliese tardo medioevale e di scuola napoletana alto medioevale; una sezione di dipinti di Corrado Giaquinto; un'importante raccolta di pittura napoletana e meridionale del XIX secolo; dipinti di Macchiaioli toscani; maiolica pugliese medioevale; presepi napoletani; capi d'abbigliamento antico; importanti dipinti del XIX, XX e XXI secolo, nonché altre opere d'arte contemporanea. La collezione conserva opere di artisti quali Bartolomeo Vivarini, Paris Bordon, Giovanni Bellini, Tintoretto, Palma il Giovane, Pacecco De Rosa, Luca Giordano, Corrado Giaquinto, Francesco De Mura, Giuseppe De Nittis, Raffaele Armenise, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Francesco Netti, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi.

Palazzo dell'Aeronautica (Bari)
Palazzo dell'Aeronautica (Bari)

Il palazzo dell'Aeronautica è un palazzo di Bari, in uso all'Aeronautica Militare. Fu costruito nella prima metà degli anni '30, su progetto dell'architetto Saverio Dioguardi per ospitare il comando della IV Zona Aerea Territoriale (ZAT) della Regia aeronautica. La IV ZAT nacque nel 1935 con competenza sull'area orientale del meridione d’Italia (corrispondente a parte della Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, parte della Campania e Calabria). Il primo comandante fu il Generale di squadra aerea Vincenzo Lombard, che si insediò il 1º luglio 1935. Nel 1940, con l’inizio delle operazioni belliche, nella sede della IV Z.A.T., viene ospitato il Comando della IV Squadra Aerea, il cui teatro delle operazioni si sviluppò in particolare sui Balcani, la Grecia e il mediterraneo orientale. Nel 1943, a seguito dell'occupazione Alleata, l’edificio divenne Comando della 15ª Army Air Force, e dal 2 dicembre 1943, vi fu spostato il comando dell'unità aerea costituitasi a Brindisi, poco dopo l’8 settembre per combattere al fianco degli Anglo-Americani. Le sue unità, inserite nella Balkan Air Force, opereranno nei campi di Puglia e Molise, nei cieli dei Balcani e della Romania. Negli anni '50, Bari torna ad ospitare il Comando della IV Z.A.T. per l’area sud-orientale dell'Aeronautica militare italiana e assume la denominazione di 3ª Regione Aerea, estendendo la competenza operativa su tutto il meridione d’Italia e le isole. Dal 1º Gennaio 2008 il Comando 3ª Regione Aerea diventa anche sede del Comando Scuole AM con la denominazione di Comando Scuole AM/3ª Regione Aerea. L’edificio si affaccia sul lungomare barese. L’elemento di richiamo è la torre, un semplice volume con una scanalatura longitudinale che ne esalta la verticalità. La diversa proposta dei materiali impiegati, pietra di Trani e tufo mazaro, accentua l’attenzione verso questa parte dell’edificio. L’atrio che sembra espandersi verso l’esterno mentre la parte superiore si ritrae con un movimento ascensionale. L’osservazione dal mare consente una lettura totale dell’edificio. Emerge in tal modo il portale mediano dotato di un ordine gigante composto da pilastri dalla conformazione cilindrica. La pianta di fondazione è costituita da ferri da cemento armato e di cordoli: questo fa supporre la presenza di strutture orizzontali a rinforzo della muratura, costituita da tufi intrecciati, ma non la presenza di pilastri. Ipotesi confermata dal fatto che, all’ultimo livello, la muratura, conserva uno spessore di 50–60 cm . Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo dell'Aeronautica

Palazzo dell'Acquedotto Pugliese (Bari)
Palazzo dell'Acquedotto Pugliese (Bari)

Il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese è uno storico edificio di Bari situato nel centrale Quartiere Umbertino. Il palazzo venne eretto tra il 1927 e il 1932 per dare una sede amministrativa, tecnica e di rappresentanza all'Ente Autonomo Acquedotto Pugliese. Secondo la visione dei committenti, il palazzo avrebbe dovuto essere un monumento alla storica conquista dell'acqua, risorsa di cui la Puglia era sempre stata carente. Per la progettazione dell'edificio, l'ente si rivolse nel 1924 all'ingegnere Cesare Vittorio Brunetti, allora trentunenne, da poco assunto. La struttura in cemento armato, tra le prime nella città di Bari, fu progettata da un altro ingegnere dello stesso Ente, Michele Salvati, che in seguito fu professore di scienza delle costruzioni e contribuì alla fondazione della facoltà di Ingegneria dell'Università di Bari. Il progetto esecutivo - dell'importo complessivo di 5 100 000 lire - fu appaltato nel 1927 e affidato alla ditta Provera Carrassi e C. di Roma, che fu l'unica a rispondere all'invito dell'Ente autonomo. L'edificio, disposto su quattro piani e comprensivo di sotterranei, fu terminato nel 1932, con l'eccezione di alcuni ambienti destinati agli appartamenti del presidente dell'ente, che vennero completati due anni più tardi. Nel 2000 il primo piano del palazzo è stato trasformato per consentire l'apertura di un museo della Storia dell'Acquedotto Pugliese, una sala conferenze e una biblioteca con archivi multimediali e fotografici. Nella porzione restante continuano ad essere ospitate la presidenza di Acquedotto Pugliese S.p.A. e una parte degli uffici amministrativi. Il palazzo sorge nel quartiere Umbertino di Bari, compreso tra il quartiere Murattiano e il lungomare, e occupa l'intero fronte su via Salvatore Cognetti dell'isolato compreso fra via Fiume e via Giuseppe Bozzi. È pertanto prospiciente alla facciata posteriore del teatro Petruzzelli. L'edificio presenta uno stile neoromanico pugliese che richiama la tradizione architettonica locale. I richiami ai più celebri monumenti architettonici pugliesi sono presenti sia nelle diverse decorazioni sia nei materiali, come la pietra di Trani impiegata nel rivestimento esterno. All'aspetto severo della facciata bugnata si contrappongono gli interni tardo-liberty, disegnati da Duilio Cambellotti: il tema dominante è quello dell'acqua, che viene proposto nei grandi affreschi della Sala del Consiglio, nei pavimenti, negli intarsi in legno e madreperla degli oltre 140 mobili originari. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Palazzo dell'Acquedotto Pugliese

Teatro Kursaal Santalucia
Teatro Kursaal Santalucia

Il Kursaal Santalucia è un teatro nel centro di Bari, in Puglia. Il teatro Kursaal Santalucia fu progettato nel 1924 da Orazio Santalucia, su commissione della sua stessa famiglia, realizzato in stile tardo Liberty. La famiglia Santalucia, voleva far concorrenza agli altri teatri baresi ispirandosi alle kursaal del Nord Europa. Nel 1936 il teatro fu affittato da un’associazione fascista che gli cambiò nome in Dopolavoro delle Forze Civili, trasformandolo da palcoscenico elitario in un passatempo per la piccola borghesia che assisteva per poche lire a spettacoli di attori dilettanti Nel 1945 cambiò il suo nome in Cine Teatro Santalucia, continuando così con la doppia attività di cinema e teatro. Nel 1950 assumerà definitivamente il nome di Kursaal Santalucia, dedicandosi principalmente alla proiezione di lungometraggi. Nel 1955 grazie ad un grosso lavoro di ristrutturazione con conseguente ampliamento della sala da 700 a 1000 posti, il Kursaal tornò in parte a rivivere i fasti del passato, anche se nel corso del tempo perse sempre più importanza sino alla sua prima chiusura avvenuta alla fine degli anni '70. Nel 1981 venne acquistato all’asta, per 700 milioni di lire, dalla società Fabris s.a.s. di Tonio Buompastore, che nel 1985 avviò un considerevole restauro affidando i lavori all'archistar Paolo Portoghesi. Il Kursaal fu riaperto il 12 settembre 1991, poco prima dell’incendio del Teatro Petruzzelli. Per vent’anni godette di buona salute, vantando anche la direzione artistica di Gigi Proietti, fino al 2011, quando con un cambio normativo le scale antincendio risultarono non più conformi e condussero alla forzata chiusura del teatro. Questo gravò fortemente sui conti economici della società proprietaria che dopo una lunga battaglia legale portò alla chiusura del teatro avvenuta definitivamente nel 2012. Nel 2021, dopo 10 anni di chiusura e due anni di lavori per il restauro è stato riaperto al pubblico il 24 settembre in concomitanza della serata di avvio del Bari International Film Festival (Bif&st). Ad inaugurare il teatro e la manifestazione è stata la proiezione del documentario Ennio di Giuseppe Tornatore dedicato alla vita e alla carriera del compositore cinematografico Ennio Morricone. Nel 2022 viene scelto come sede della cerimonia di premiazione della 74ª edizione del Prix Italia. Il Kursaal Santalucia insieme al teatro Piccinni, al Margherita e al teatro Petruzzelli formano il Miglio dei teatri. ”Teatro Kursaal Santalucia – il miglio dei teatri di Bari” Editori Laterza (2021) - ISBN 9788858145258 Teatro Margherita (Bari) Teatro Piccinni Teatro Petruzzelli Teatro all'italiana Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su teatro Kursaal Santalucia https://www.italialiberty.it/scheda/kursaalsantalucia/