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Stazione di Bari Centrale

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Stazioni ferroviarie attivate nel 1864Stazioni ferroviarie di Bari
Sezione storica della stazione centrale di Bari
Sezione storica della stazione centrale di Bari

La stazione di Bari Centrale, gestita da Rete Ferroviaria Italiana, è la principale stazione ferroviaria del capoluogo pugliese, ubicata in piazza Moro, nel quartiere murattiano della città, di cui è il principale punto di accesso e riferimento. La stazione nasce nel 1864 in una zona all'epoca in piena espansione. Costruita come una tipica stazione di transito presentava una struttura caratterizzata da una tettoia a falde piane che copriva i due binari di corsa e quello di attraversamento con le relative banchine. Lo stile del fabbricato viaggiatori privilegiava un linguaggio di caratteri essenziali e forme geometriche. La neonata stazione necessitò quasi subito di ampliamenti per l'enorme sviluppo del traffico ferroviario a cavallo tra i secoli XIX e XX. Tra il 1865 e il 1906 furono aggiunti 5 binari e fu ingrandito il corpo centrale del fabbricato cui furono aggiunti alcuni edifici accessori. Una nuova serie di lavori di ampliamento si sono svolti tra il 1906 e il 1945 che ne mutarono l'aspetto e le dimensioni originarie. In particolare nel 1930 fu effettuata la sopraelevazione di un piano dell'edificio centrale e furono chiuse le rientranze presenti tra lo stesso e gli edifici laterali. Nell'atrio della biglietteria i pilastri furono sostituiti con colonne doriche in marmo. A partire dal 1946 un nuovo piano regolatore della stazione portò a una nuova configurazione degli spazi. Negli anni duemila Bari Centrale è stata inserita nel programma di riqualificazione degli scali italiani gestiti da Grandi Stazioni. In particolare sono stati svolti dei lavori finanziati con 12 milioni di euro (per il 90% forniti dal Ministero delle infrastrutture) che hanno compreso la ristrutturazione dei tre sottopassaggi, i quali, essendo per la città un corridoio fondamentale per il collegamento del quartiere Murat con gli altri quartieri urbani, sono stati ampliati (dai precedenti tre metri di larghezza si è passati a cinque metri), dotati di un ascensore per ogni banchina e di scale mobili per l'accesso all'antico e al nuovo fabbricato viaggiatori, il quale è stato costruito lungo Via Capruzzi per 140 metri ed è organizzato su tre livelli, i quali possono ospitare nuovi servizi per i viaggiatori ed uffici, che avranno una veduta completa del cosiddetto estramurale, in virtù della facciata completamente in vetro. La stazione di Bari Centrale è da sempre un hub strategico per il trasporto urbano del capoluogo e del suo hinterland, in virtù delle molteplici aziende di trasporto pubblico che vi operano, tra cui Trenitalia, le Ferrovie del Sud Est, che operano all'interno del fabbricato principale nella loro divisione ferroviaria e presso Largo Ignazio Ciaia (a 200 metri dalla stazione centrale) nella loro divisione automobilistica, le Ferrovie del Nord Barese, attraverso cui è raggiungibile in circa quindici minuti l'Aeroporto Internazionale "Karol Wojtyla", le Ferrovie Appulo Lucane, unico collegamento ferroviario attivo e pienamente funzionante con la città di Matera, tutte collegate attraverso il rinnovato sottopassaggio giallo, e l'azienda di trasporto pubblico urbano Amtab, la quale fa confluire la maggior parte delle sue linee proprio in Piazza Moro, su cui si affaccia il fabbricato viaggiatori del 1864. Nel 2023 la stazione è stata adeguata con l'istituzione del binario 11 per l'attestamento dei treni della ferrovia Bari-Bitritto, attivata dopo 35 anni di lavori. Sono stati inoltre avviati nel 2023 i lavori per la costruzione del nuovo terminal bus adiacente alla stazione dal lato di via Capruzzi per snellire il traffico sulla via, occupata da tutti gli autobus extraurbani in partenza dalla città. La stazione, nata come di transito, si è negli anni adattata alle esigenze della circolazione acquistando un piazzale che permette l'accesso a 17 binari: 11 passanti, di cui 1 per le manovre compreso tra il binario 1 e il binario 3, più 7 di testa (dal 1º al 5º ovest, più il binario tronco della Bari - Taranto e il binario 11 istituito per la Bari - Bitritto), per il totale di oltre 300 treni che fermano nella stazione ogni giorno. Il fascio principale di stazione ospita anche due binari tronchi che fungono da capolinea per le linee delle Ferrovie del Sud Est, attivati il 27 dicembre 1974, facendo arrivare il totale di binari tronchi a 9. Tuttora è presente all'interno della stazione una cappella cattolica, costruita in occasione dei mondiali di calcio e inaugurata il 16 maggio 1990. Le Ferrovie del Nord Barese e le Ferrovie Appulo Lucane sono situate terminal prossimi al fabbricato viaggiatori, che si affacciano anch'essi su piazza Aldo Moro. La prima ospita il collegamento diretto per l'aeroporto, attivato nel luglio 2013. Secondo il progetto regionale, l'interconnessione al livello di Fesca - San Girolamo delle reti RFI e Ferrotramviaria dovrebbe permettere ai treni della Ferrotramviaria di arrivare sul Binario 5 Ovest di Bari Centrale RFI, consentendo una migliore gestione del traffico e un aumento della frequenza della linea. Il traffico è di 38 000 passeggeri al giorno e 14 milioni l'anno. La maggior parte degli utenti appartiene al traffico pendolare. Bari Centrale è servita da treni a lunga percorrenza effettuati da Trenitalia e Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori, da servizi regionali svolti anch'essi da Trenitalia, dalle Ferrovie del Sud Est nell'ambito dei contratti di servizio stipulato con la Regione Puglia, nonché dal servizio ferroviario metropolitano di Bari. La stazione dispone di: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Sala d'attesa Deposito bagagli con personale Servizi igienici Posto di Polizia ferroviaria Ufficio informazioni turistiche Bar Il piazzale antistante la stazione è servito dalle autolinee urbane gestite dall'AMTAB. Fra il 1910 e il 1948 era presente un capolinea della rete tranviaria cittadina, in seguito sostituita da una serie di filovie. Stazione ferroviaria (Bari Centrale FAL, Bari Centrale FT) Fermata autobus Stazione taxi Servizio ferroviario metropolitano di Bari Stazioni ferroviarie di Bari Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Bari Centrale Sito ufficiale della stazione di Bari Centrale Scheda dal sito Grandi Stazioni

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Stazione di Bari Centrale
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Sezione storica della stazione centrale di Bari
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Luoghi vicini

Stazione di Bari Centrale (FAL)
Stazione di Bari Centrale (FAL)

La stazione di Bari Centrale è una stazione ferroviaria di Bari; ed è il capolinea della Bari - Matera (a scartamento ridotto) delle Ferrovie Appulo Lucane. Il 23 febbraio 1904 veniva approvata alla camera la Legge speciale per la Basilicata che prevedeva tra l'altro anche un piano di costruzioni ferroviarie tra cui una ferrovia a scartamento ridotto 950 mm da Grumo per Matera, Ferrandina e Pisticci fino all'innesto con la Sicignano - Lagonegro con eventuale interposizione di terza rotaia tra Bari e Grumo Appula. Il piano costruttivo venne iniziato tuttavia oltre un decennio dopo dalla Mediterranea Calabro Lucane che se ne assicurò la concessione nel 1910 con alcune varianti tra cui l'aggiunta del tracciato iniziale in sede propria da Bari a Grumo attivando il primo tratto Bari-Matera nel 1915 mentre si interruppe definitivamente a Montalbano Jonico privando così la linea dello sbocco a sud. Nel 1932 avvenne l'attivazione dell'ultima tratta tra Miglionico e Montalbano. La linea svolse un servizio consistente nella parte alta mentre fu sempre modesto nella tratta inferiore in parte a causa della mancanza di collegamento a sud. Dopo il passaggio alla gestione commissariale governativa delle Ferrovie Calabro Lucane dal 1972 venne decurtata del tratto meridionale tra Matera-Ferrandina e Montalbano Jonico, dismesso e trasformato in autoservizio sostitutivo; venne tuttavia annunciata la ricostruzione in nuova sede della tratta Ferrandina-Matera a scartamento normale con collegamento alla Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto nella stazione di Ferrandina, i cui lavori a tutt'oggi non sono stati ultimati. All'interno si contano 2 binari per il servizio passeggeri muniti di banchine laterali. La stazione è molto trafficata. Nella stazione fermano tutti i treni, classificati come regionali. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Bari Centrale (FAL)

Murat (Bari)
Murat (Bari)

Il quartiere Murat è un quartiere di Bari, si estende tra la ferrovia e, a nord, in piccola parte la costa e la Città vecchia, con cui costituisce l'odierno centro della città. Il quartiere Murat, che assieme al centro storico costituisce parte del I municipio dal 2014 (ex IX circoscrizione), centro pulsante della città capoluogo pugliese, confina: a nord con il quartiere San Nicola; a est con il quartiere Madonnella; a sud con i quartieri Carrassi, Picone e San Pasquale; a ovest con il quartiere Libertà. Il quartiere prende nome da Gioacchino Murat, il quale iniziò, durante il suo governo a capo del Regno di Napoli (che gli fu assegnato da Napoleone Bonaparte, del quale era cognato), la costruzione della nuova zona barese a ridosso dell'antica città medievale. La prima casa del nuovo borgo fu costruita nel 1816. Fu infatti Murat a promulgare il decreto di costruzione del "borgo nuovo" (o "gioacchino", poi "muratiano") in una zona pianeggiante a sud del vecchio centro, mentre le mura che cingevano la città vecchia vennero smantellate nel 1820 (porta del Castello fu smantellata il 1º marzo 1819). La zona, caratterizzata dalla maglia urbana ortogonale, ospita Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Umberto I ed il palazzo dell'Università degli Studi. Durante il periodo fascista e nel secondo dopoguerra a partire dal 1954, il quartiere fu oggetto di una controversa modernizzazione, dai generali esiti considerati "orribili e deprimenti " sia nell'architettura littoria, tipica del regime fascista, che nella cementificazione degli anni 50 e 60 che riguardò oltre 200 edifici che sostituirono e spesso deturparono il vecchio centro storico. Solo alcuni degli edifici disegnati da Sangirardi, alcuni progetti dello studio "Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano" e alcune realizzazioni di Saverio Dioguardi, che talvolta riuscì a mantenere uno stile personale e innovativo anche nell'architettura "di regime", vengono considerati di interesse architettonico. Palazzo Mincuzzi

Palazzo dell'Acquedotto Pugliese (Bari)
Palazzo dell'Acquedotto Pugliese (Bari)

Il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese è uno storico edificio di Bari situato nel centrale Quartiere Umbertino. Il palazzo venne eretto tra il 1927 e il 1932 per dare una sede amministrativa, tecnica e di rappresentanza all'Ente Autonomo Acquedotto Pugliese. Secondo la visione dei committenti, il palazzo avrebbe dovuto essere un monumento alla storica conquista dell'acqua, risorsa di cui la Puglia era sempre stata carente. Per la progettazione dell'edificio, l'ente si rivolse nel 1924 all'ingegnere Cesare Vittorio Brunetti, allora trentunenne, da poco assunto. La struttura in cemento armato, tra le prime nella città di Bari, fu progettata da un altro ingegnere dello stesso Ente, Michele Salvati, che in seguito fu professore di scienza delle costruzioni e contribuì alla fondazione della facoltà di Ingegneria dell'Università di Bari. Il progetto esecutivo - dell'importo complessivo di 5 100 000 lire - fu appaltato nel 1927 e affidato alla ditta Provera Carrassi e C. di Roma, che fu l'unica a rispondere all'invito dell'Ente autonomo. L'edificio, disposto su quattro piani e comprensivo di sotterranei, fu terminato nel 1932, con l'eccezione di alcuni ambienti destinati agli appartamenti del presidente dell'ente, che vennero completati due anni più tardi. Nel 2000 il primo piano del palazzo è stato trasformato per consentire l'apertura di un museo della Storia dell'Acquedotto Pugliese, una sala conferenze e una biblioteca con archivi multimediali e fotografici. Nella porzione restante continuano ad essere ospitate la presidenza di Acquedotto Pugliese S.p.A. e una parte degli uffici amministrativi. Il palazzo sorge nel quartiere Umbertino di Bari, compreso tra il quartiere Murattiano e il lungomare, e occupa l'intero fronte su via Salvatore Cognetti dell'isolato compreso fra via Fiume e via Giuseppe Bozzi. È pertanto prospiciente alla facciata posteriore del teatro Petruzzelli. L'edificio presenta uno stile neoromanico pugliese che richiama la tradizione architettonica locale. I richiami ai più celebri monumenti architettonici pugliesi sono presenti sia nelle diverse decorazioni sia nei materiali, come la pietra di Trani impiegata nel rivestimento esterno. All'aspetto severo della facciata bugnata si contrappongono gli interni tardo-liberty, disegnati da Duilio Cambellotti: il tema dominante è quello dell'acqua, che viene proposto nei grandi affreschi della Sala del Consiglio, nei pavimenti, negli intarsi in legno e madreperla degli oltre 140 mobili originari. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Palazzo dell'Acquedotto Pugliese

Città metropolitana di Bari
Città metropolitana di Bari

La città metropolitana di Bari è un ente territoriale di area vasta di 1 221 291 abitanti, in Puglia, che, dal 1º gennaio 2015, sostituisce la soppressa provincia di Bari; è stata istituita l'8 aprile 2014 insieme ad altre quattordici città. Si estende su una superficie di 3 825 km² e comprende 41 comuni: affacciata a nordest sul mare Adriatico, confina a ovest con la Basilicata, a nord con la provincia di Barletta-Andria-Trani e a sud con le province di Brindisi e Taranto. La città metropolitana prende i propri simboli e gran parte del proprio territorio dall'antica Terra di Bari. La città metropolitana di Bari è situata nella parte centrale della Puglia, nella zona che prima era chiamata Terra di Bari e che comprendeva anche i comuni di Fasano e Cisternino, oggi in provincia di Brindisi, e parte dell'odierna Provincia di Barletta-Andria-Trani. Il territorio è dominato dalle Murge, sistema di rilievi che superano anche i 600 metri di quota. Il territorio murgiano, nella parte più interna, ospita a Gravina in Puglia il Parco nazionale dell'Alta Murgia, uno dei parchi nazionali di recente istituzione. Solo l'hinterland barese e la fascia costiera sono pianeggianti. La città metropolitana in campo urbanistico si divide in due zone: il nord-barese e il sud-barese. Il nord barese presenta centri generalmente molto popolati (oltre a Bari che supera i 320 000 abitanti) come Altamura, Bitonto, Corato, Gravina in Puglia e Molfetta. Il sud-barese al contrario si distingue per la mancanza di questi grossi centri: l'unico comune ad attestarsi intorno ai 50 000 abitanti è Monopoli. Nella parte meridionale della città metropolitana, al confine con la provincia di Taranto e Brindisi, è situata la Valle d'Itria e la zona della Terra dei Trulli, di cui fanno parte i comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Noci, Locorotondo e Putignano. Nella città metropolitana i fiumi scarseggiano e i laghi sono assenti del tutto. L'acqua però è presente nel sottosuolo a causa della natura estremamente carsica del terreno. Si formano così dei fiumi sotterranei (di cui tutta la Puglia è ricca) che scavano la roccia e creano delle grotte tra cui quelle più importanti e affascinanti di Castellana Grotte e di Curtomartino ad Acquaviva delle Fonti. L'acqua nel sottosuolo porta alla formazione di numerosi pozzi artesiani che soddisfano, seppure parzialmente, il problema dell'assenza in territorio di acqua potabile. Quest'ultima, infatti, arriva nelle case tramite l'acquedotto pugliese, tra i più lunghi d'Europa, che viene alimentato con acqua di fiumi campani e lucani. Il territorio coltivabile viene sfruttato con le coltivazioni di ulivo e di uva ma anche di ciliegie, di percoche, fioroni e di mandorle. Dalla detta attività agricola si ricava olio di oliva, vino e uva da tavola. Tra tutte le città produttrici di olio d'oliva spiccano Sannicandro di Bari con la sua qualità di oliva dolce per la quale vi è anche la sagra in paese che si svolge nel mese di ottobre, Bitonto, Corato, conosciuta per la sua qualità di oliva detta Coratina, e Giovinazzo. I centri di maggior produzione vitivinicola sono invece Gravina e Ruvo di Puglia, nel nord-barese, e Adelfia, Noicàttaro, Rutigliano e Locorotondo, nel sud-barese. Inoltre spicca la coltivazione di fioroni con Giovinazzo maggior esportatrice in Italia. Importante è anche la produzione di ciliegie nelle campagne di Turi, Conversano, Sammichele di Bari e Casamassima. Il territorio dell'Alta Murgia occupa la porzione nord-occidentale del vasto Altopiano delle Murge esteso dalla Valle dell'Ofanto sino all'insellatura di Gioia del Colle e tra la Fossa bradanica e le depressioni vallive che si adagiano verso la costa adriatica. Fanno parte i comuni metropolitani di Acquaviva delle Fonti, Altamura, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle e Toritto. Il territorio della Puglia Centrale si estende tra l'ultimo gradino della Murgia barese e la linea costiera. Ed è composto da due sistemi principali: la fascia costiera e la fascia pedemurgiana. È suddivisa quindi nella Piana olivicola del nord barese, nella Conca di Bari ed il Sistema Radiale delle Lame, nel Sud-est barese ed il Paesaggio del frutteto. Fanno parte i comuni metropolitani di Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cassano delle Murge, Cellamare, Conversano, Corato, Giovinazzo, Grumo Appula, Modugno, Mola di Bari, Molfetta, Noicattaro, Palo del Colle, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Sannicandro di Bari, Terlizzi, Toritto, Triggiano, Turi e Valenzano. Fanno parte i comuni metropolitani di Alberobello, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Locorotondo, Noci e Putignano. Fanno parte i comuni metropolitani di Molfetta, Giovinazzo, Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli oltre al capoluogo. Il territorio metropolitano nel periodo pre-romano era abitato dai Peucezi, popolazione iapigia proveniente dall'Illiria. La città metropolitana di Bari fu detta per secoli Terra di Bari e corrispondeva all'ex provincia di Bari, con Fasano e Cisternino, e buona parte della provincia di Barletta-Andria-Trani. Nel 2010 la provincia di Bari si è piazzata al 93º posto nell'annuale classifica stilata da Il Sole 24 Ore sulla vivibilità delle 107 province italiane, conseguendo un discreto risultato nei parametri "servizi, ambiente e salute" e "tenore di vita", ma piazzandosi male in particolare per l'ordine pubblico. Nel 2022 la città metropolitana Bari si è piazzata 66ª su 107 province nella classifica sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 ORE. Nel 2023 la città metropolitana di Bari è al 69º posto, perdendo 3 posizioni rispetto all'anno precedente. Il turismo culturale è basato soprattutto sulle città d'arte che puntano sui loro centri storici ricche di cattedrali in stile romanico pugliese, tra le quali spiccano quella di Altamura, di Bari, di Bitonto, di Giovinazzo, di Gravina in Puglia e di Ruvo di Puglia, e sui castelli svevi e normanno-svevi, tra cui quelli di Bari, di Gioia del Colle e di Sannicandro di Bari. Importante è il turismo che prevale nella Valle d'Itria di Locorotondo, la terra dominata da costruzioni a tetto conico. Alberobello è famosa per il suo centro storico, interamente strutturato dai tipici trulli. Celebre è pure la cittadina di Rutigliano per la tradizionale attività figulina legata ai tegami di creta per la cottura di vivande e la produzione dei tipici fischietti in terracotta (finissime opere d'arte artigiana, di cui Rutigliano ne è la capitale). Ad essi è dedicata la tradizionale Fiera del Fischietto in terracotta città di Rutigliano che si tiene il 17 gennaio di ogni anno in occasione della festa di S. Antonio Abate. La città è stata fregiata, da qualche tempo, del titolo di città d'arte per il suo caratteristico centro storico, la Real Collegiata Santa Maria della Colonna e S. Nicola (chiesa matrice in romanico-pugliese) dell'XI secolo, entro cui si conserva il pregevole polittico quattrocentesco di Antonio Vivarini (il più antico presente in Puglia), la Torre Normanna (X secolo) superstite dell'antico castello rutiglianese, gli splendidi palazzi gentilizi come Palazzo Antonelli e Palazzo Moccia cinquecenteschi. La città ha il primato nazionale per l'esportazione di uva da tavola varietà Italia e Red Globe, assieme alle limitrofe Noicàttaro ed Adelfia. Nel mese di settembre viene organizzata una sfarzosa sagra dell'uva dedicata al prodotto tipico, nel weekend successivo la maggiore festa della città. Quest'ultima si tiene nei giorni 13-14-15 settembre, in onore del miracoloso SS. Crocifisso venerato nella chiesa dei Cappuccini. Esiste anche il turismo di tipo naturalistico che sussiste nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, le gravine di Gravina, l'habitat rupestre e la cultura rurale ed agri-turistica. Numerose masserie inoltre sono sparse intorno alle lame. Si ricordano tra le quali Lama Balice. Importante anche il turismo religioso, a Bari con la Basilica di San Nicola e a Capurso con la Basilica di Santa Maria del Pozzo. A Bari interessa in particolare la presenza di pellegrini provenienti dalle nazioni dell'ex Unione Sovietica che, dopo la caduta del muro di Berlino, affluiscono sempre più numerosi alla tomba di San Nicola. La presenza della chiesa ortodossa e dei fedeli orientali è testimoniata dalla Chiesa Russa, costruita dallo Zar Nicola II, e dal 1º marzo 2009 restituita alla Federazione Russa. Capurso è famosa per il culto della Madonna del Pozzo, dal 1705 è meta di pellegrinaggi. Suggestiva la cappella nella zona "Piscino" dove attraverso una scalinata scavata nella roccia si scende all'interno del pozzo, dove nel 1705 Don Domenico Tanzella ritrovò l'icona della Madonna, e dove grazie ad alcune fontanelle è possibile bere l'acqua ritenuta miracolosa. Imponente la Reale Basilica, che dista pochi metri dalla cappella del pozzo, dove si venera l'icona della Madonna del Pozzo. La Basilica, di stile tardo barocco, è uno scrigno di arte e devozione. Al suo interno la Sala Mariana conserva opere d'arte e documenti storici del santuario ed è impreziosita da un pavimento policromo in maiolica che rispecchia il gusto del settecento napoletano. Interessante il museo degli ex-voto dove vengono catalogati ed esposti i donativi che i devoti e pellegrini hanno donato nei secoli come segno di grazie e guarigioni ottenute dalla Madonna del Pozzo. Importante per il turismo religioso è anche quello della festa patronale in onore di San Rocco a Locorotondo nei giorni 14, 15, 16 e 17 agosto di ogni anno, da più di tre secoli, celebri le varie funzioni religiose e la Gara Pirotecnica di San Rocco tra le più antiche d'Italia. Sempre per il turismo religioso, non va dimenticata Turi e i festeggiamenti del suo Patrono, Sant'Oronzo nei giorni 25-26-27 Agosto. Giorni nei quali è tutto un susseguirsi di manifestazioni religiose votive, che trovano il loro apice nel giorno 26, quando seguendo la paradosis Oronziana, che vuole che il Santo sia stato martirizzato nel 68 D.C. a Lecce, ai primi bagliori dell’alba, molti pellegrini raggiungono a piedi per assistere alla messa votiva, la grotta di Turi, ove sempre la paradosis, narra che il santo in tempo di persecuzione vi celebrasse l'eucaristia. Sotto la calura agostana si svolge la solenne processione del Santo in abiti vescovili, preceduto da sbandieratori e cavalcate in abiti storici di epoca barocca, e dalle antichissime arci-confraternite cittadine. La sera del 26 il busto del Santo portato alla grotta la sera precedente, viene eretto su una torre lignea finemente decorata da maestri ebanisti locali, alta 14,80 metri e lunga 8, la quale viene trainata nella piazza cittadina da sei mule. Il Carro Trionfale con sopra la banda cittadina ed il busto del Santo benedicente, dopo aver effettuato una curva a gomito molto coreografica, attraversa il corso cittadino addobbato con arcate luminarie barocche, che talvolta assumono la forma di una vera e propria unica galleria, il tutto, in mezzo ai fuochi d’artificio, al lancio di fiori e palloncini per le due ali di folla festante che accompagnano la banda cittadina nella seguitissima gara musicale di “sfinimento”, con la banda ospite, sulle note della marcia “Mosè in Egitto” in onore del Santo Patrono. Le città d'arte della città metropolitana di Bari annoverate nell'albo delle città artistiche pugliesi sono:Altamura, Bitonto, Conversano, Gravina in Puglia, Rutigliano e Ruvo di Puglia. Piatti tipici della città metropolitana sono: orecchiette con le cime di rapa, simbolo della cucina barese, ma anche pugliese; Braciola di cavallo; involtino con prezzemolo, aglio, tritato formaggio romano a scaglie e pepe; fave, definite "la carne dei poveri"; Pecora alla rizzaul, pilastro della cucina Altamurana; Fave e cicorie; cartellate, dolci di Natale costituiti da striscette arrotolate a chiocciola da un impasto di farina, olio, zucchero e cannella, fritte o cotte al forno e quindi immerse nel vin cotto e cosparse con zucchero a velo e cannella. calzone di San Leonardo, dolce natalizio consistente in una sfoglia di pasta esterna friabile modellata a forma di mezzaluna, ripiena di un impasto a base di mosto cotto e fichi secchi. Baccalà in umido con patate. Patate riso e cozze o patate riso e carciofi o anche patate riso e cardoncelli, cotti rigorosamente in terracotta. Panzerotti classici con pomodoro e fior di latte ma anche farciti. Strade statali Strade provinciali Sant'Oronzo storia di un culto, Osvaldo Buonaccino D'Addiego, Donato Labate, in “sulletracce” quaderno n. 10 del Centro Studi di Storia e Cultura di Turi (2007) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su città metropolitana di Bari Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni. (14G00069) (GU n.81 del 7-4-2014), su normattiva.it. Disegno di Legge: S. 1117 - Delega al Governo in Materia di Federalismo Fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione (Approvato dal Senato) (A.C. 2105-A) (PDF), su anci.it. URL consultato il 19 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012). Delega al Governo in Materia di Federalismo Fiscale per l'istituzione delle 10 città metropolitane: To-Ve-Mi-Ge-Bo-Fi-Rm-Ba-Na-Rc, su camera.it. URL consultato il 19 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2017).