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Monumento agli Alpini d'Italia

Pagine con mappeSculture a Milano

Il monumento agli Alpini d'Italia è una scultura in bronzo di Emilio Bisi posta in Piazza Giovanni XXIII a Milano.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Monumento agli Alpini d'Italia (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Monumento agli Alpini d'Italia
Via Vincenzo Monti, Milano Tre Torri

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Monumento agli Alpini d'Italia

Via Vincenzo Monti
20145 Milano, Tre Torri
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Istituto Leone XIII

L'istituto Leone XIII è una scuola privata paritaria di Milano fondata dalla Compagnia di Gesù nel 1893 nell'ambito delle celebrazioni della diocesi milanese per il giubileo di papa Leone XIII. Prima della riforma sulla parità scolastica, la sua scuola elementare era pareggiata (cosiddetta parificata), mentre la scuola media e i due licei erano legalmente riconosciuti. La sua prima sede fu in corso di Porta Nuova, quindi si spostò a villa Sacro Cuore di Triuggio, riparando poi nel corso della seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, presso l'istituto delle Suore Orsoline di via Parini, e dal 1950 infine si trova nella sua sede attuale in via Leone XIII, in zona Pagano. La biblioteca dell'istituto, di cui padre Giulio Besana S.I. è stato per anni supervisore, conta circa 100.000 volumi, include una raccolta di 11 incunaboli, 500 cinquecentine e alcune migliaia di edizioni sei-settecentesche, oltre che libri moderni e periodici, è iscritta nel Catalogo nazionale delle biblioteche italiane e dal 1997 è parte del progetto Servizio bibliotecario nazionale. È specializzata in materie umanistiche (letteratura italiana, greca e latina, storia, filosofia, arte) e religiose (teologia, liturgia, Compagnia di Gesù). Essa è a disposizione degli studenti. Lo stemma dell'istituto è formato al centro di un cerchio con il triagramma della Compagnia di Gesù (IHS) e, a scacchiera, la croce di san Giorgio simbolo della città di Milano e il sigillo di papa Leone XIII, a sua volta tratto dalle insegne della nobile famiglia senese dei Pecci. L'istituto comprende una piscina, un campo da calcio a 11 giocatori in erba sintetica, un campo da rugby in erba sintetica, un campo da pallacanestro all'aperto, una pista da corsa per i 100 metri piani e quattro palestre, di cui un palazzetto. Quattro associazioni sportive affiliate al CONI che si occupano dell'attività agonistica di nuoto, basket, calcio, pallavolo ed atletica leggera. Attività di avviamento e promozione sportiva per il minibasket, il minivolley, la scuola calcio, la ginnastica artistica e la danza. Nella sua storia, l'istituto ha visto i seguenti direttori: Sito ufficiale dell'Associazione ex-alunni, su exleo.org.

Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi
Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi

La Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi è una biblioteca ecclesiastica gestita dall'Ordine dei carmelitani scalzi, sita in via Canova 4 a Milano. È deputata alla conservazione di tutti i volumi antichi e di pregio (manoscritti, incunaboli, edizioni dei secoli XV-XVIII) provenienti dalle biblioteche dei conventi della Provincia Lombarda dei Carmelitani scalzi. La Biblioteca provinciale nasce con la volontà di raccogliere in un unico luogo tutto il patrimonio librario appartenente alla Provincia religiosa di S. Carlo dei Carmelitani Scalzi. Viene istituita intorno agli anni 70 del XX secolo presso il convento di Piacenza fino a quando, nel 1992, il convento viene chiuso e la Biblioteca provinciale viene spostata a Milano presso il convento del Corpus Domini, dove ha anche sede la Curia Provinciale. La Biblioteca provinciale conserva e custodisce al suo interno: manoscritti, incunaboli, edizioni dei secoli XVI-XVIII e circa 50.000 volumi moderni. Dal 2011, ha preso avvio un progetto di catalogazione, oggi ancora in corso e concordato con la Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Lombardia, che ha come scopo la descrizione e la fruizione dell’intero patrimonio della biblioteca. Il progetto finora è progredito grazie ai finanziati della Conferenza Episcopale Italiana, ai bandi di Regione Lombardia per la valorizzazione di biblioteche e archivi e a una erogazione liberale della ditta CEMB di Mandello del Lario e a un contributo di Fondazione Cariplo. La Biblioteca a partire dall’aprile 2017 è operativa sul Polo regionale lombardo del Servizio Bibliotecario Nazionale SBN e porta avanti progetti di digitalizzazione del proprio patrimonio librario. Il fondo antico si articola in 3 sezioni: 200 manoscritti, compresi tra XV-XX secolo, di cui due manoscritti liturgici medievali. I manoscritti sono quasi interamente descritti all'interno del sistema Manus-online 29 incunaboli, sono catalogati all'interno del progetto internazionale del CERL: Material Evidence in Incunabula 4.100 circa edizioni comprese tra XVI-XVIII secolo. Il fondo moderno si articola in 3 sezioni: Studentato Teologico S. Lega Eucaristica Deposito centrale Tutti i volumi del fondo moderno sono in fase di catalogazione e risultano ricercabili nel catalogo del Polo regionale lombardo SBN e nel Catalogo SBN nazionale. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi Sito ufficiale, su ilcarmelo.it. Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi, su Anagrafe delle biblioteche italiane, Istituto centrale per il catalogo unico. Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi, su Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Biblioteca provinciale dei Carmelitani scalzi, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Palazzo delle Scintille
Palazzo delle Scintille

Palazzo delle Scintille è un edificio di Milano che nel corso della sua storia ha svolto diverse funzioni, da palazzetto dello sport, a padiglione 3 della Fiera di Milano per poi essere incluso, previa ristrutturazione, nel complesso residenziale e commerciale CityLife. È stato il primo palazzo dello sport della città di Milano, progettato da Paolo Vietti-Violi in stile Liberty e inaugurato nell'aprile del 1923. Nei pressi del padiglione furono edificati di lì a poco l'Ippodromo del galoppo di San Siro, il Lido di Milano e il Velodromo Vigorelli. Il 19 marzo 1933 vi fu allestito il primo incontro di pugilato in Italia con in palio un titolo mondiale, tra il detentore della corona dei pesi gallo, il panamense Panama Al Brown e l'italiano Domenico Bernasconi. Nel 1935 fu convertito in padiglione della Fiera di Milano, evento legato al trasferimento di quest'ultima nel quartiere Portello, che avvenne a partire dal 1923, sullo stesso luogo dove si tenne l'Esposizione internazionale di Milano del 1906. Nel 1946 ospitò la stagione estiva del Teatro alla Scala in fase di ricostruzione dopo il bombardamento del 1943. Nel 2021 l'edificio è diventato il centro vaccinale più grande d'Italia per la somministrazione del vaccino anti COVID-19. L'edificio nel punto più elevato della cupola ellittica costruita in vetro e metallo è alto 32 metri, con una pianta rettangolare che può ospitare manifestazioni di vario tipo, esposizioni fieristiche e gare sportive. Può ospitare fino a 18 000 visitatori. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo delle Scintille Comune di Milano - Padiglione 3

Parco Guido Vergani e Giardino Valentino Bompiani
Parco Guido Vergani e Giardino Valentino Bompiani

Il parco Guido Vergani e il Giardino Valentino Bompiani, precedentemente conosciuti come parco Pallavicino, in prossimità della fermata Pagano della linea 1 della metropolitana, furono realizzati negli anni sessanta su terreni in precedenza occupati dalla cintura ferroviaria ovest e dallo scalo Sempione, dismessi nel 1934. Nato col nome di parco Pallavicino, la sua parte centrale fra via Panzini e via Rossetti è stata intitolata ai Carabinieri (Largo Carabinieri d'Italia), pur non essendo presenti targhe viarie che lo testimonino. In seguito la sua parte meridionale è stata intitolata al giornalista e scrittore milanese Guido Vergani, mentre le parti più settentrionali, separate da via Vincenzo Monti, al professor Giuseppe Lazzati e all'editore Valentino Bompiani. Dopo che nel 1934 le Ferrovie dello Stato dismisero l'area, i progetti del comune erano assai diversi: il PRG del 1938 prevedeva di costruire su quegli spazi una zona residenziale, oltre alle consuete strutture di pubblica utilità. Lo scalo ferroviario era perpendicolare al corso Sempione, inserendosi tra questo a est e l'ex piazza d'armi, ormai designata a ospitare la Fiera Campionaria, a ovest; venne così tracciato e realizzato il reticolo viario con due strade di attraversamento perpendicolari (via Gabriele Rossetti e via Monti): sono quelle che ancora oggi dividono il parco in tre sezioni. Quella mediana è, a causa degli edifici costruiti prima del parco, una ristretta fascia che si riduce, in alcuni punti, a poco più di un marciapiede. Gli strumenti urbanistici successivi spostarono il centro direzionale verso porta Nuova e la stazione Centrale. Nel 1960, su questa area, iniziarono i lavori per la realizzazione del parco, a cui seguì una riqualificazione dell'area verde, che venne eseguita nel 2001. Il parco Pallavicino è uno dei più ricchi di varietà arboree della città sin dalle origini e i lavori per la riqualificazione, durati oltre due anni (1999-2001), ne hanno ulteriormente ampliato il "catalogo" introducendo varie specie a fioritura e altre con foglie che cambiano colore col progredire della stagione: l'albero dei tulipani, l'albero dai fiori d'oro, la magnolia, il melo comune, il ciliegio da fiore, il ciliegio selvatico o degli uccelli, più varietà di biancospino, l'uva turca e il ligustro. Ancora, l'acero di monte, l'acero saccarino, la quercia rossa, la farnia, la quercia di palude, il leccio. Tra quelli più alti, ricordiamo il bagolaro, il carpino bianco, il faggio dei boschi, due varietà di pioppo nero, il platano comune, il cedro dell'Himalaya. Per completare la rassegna, citiamo l'ontano bianco, l'ontano nero, la betulla bianca, l'olmo siberiano,il tiglio selvatico, il liquidambar, l'albero di Giuda e, infine, lo spino di Giuda. Sempre nel 2001, è stato installato il sistema di irrigazione e innaffiamento notturno automatico sfruttando l'acqua non potabile di prima falda. Le aree gioco, sei, sono state differenziate per tipologia di attrezzatura e per età, con recinzione per quelle dei più piccoli; gli spazi riservati ai cani sono tre, ampi e provvisti di panchine per i proprietari, di fontanelle e di quanto serve per l'igiene, sacchetti, palette e recipienti per disfarsene. L'attrazione più frequentata è però certamente la "fontana senza vasca", un gioco di imprevedibili schizzi d'acqua tra i massi e le pietre di un terreno sicuro. Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, fotografie di Gabriele Lanzani et al; illustrazioni di Silvia Rovati, Milano, CLESAV - Vooperativa Libraria Editrice per le Scienze Agrarie, Alimentari e Veterinarie, giugno 1985. Liliana Casieri, Lina Lepera; Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, supervisione botanica: Pia Meda; supervisione farmacognostica: Massimo Rossi; Illustrazioni e impaginazione: Linke Bossi, Consonni, Montobbio, Comune di Milano, settore ecologia, GAV. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul parco Guido Vergani Scheda del Parco Pallavicino, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.

Chiesa del Corpus Domini (Milano)
Chiesa del Corpus Domini (Milano)

La chiesa del Corpus Domini si trova a Milano, in via Canova n. 4, a brevissima distanza dall'Arco della Pace. È parte del decanato Sempione dell'arcidiocesi di Milano e fu elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII per volontà dell'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI. La chiesa è divisa in una basilica inferiore, consacrata il 31 dicembre 1900, e in una basilica superiore, eretta successivamente. L'edificio è parte di un vasto complesso religioso voluto da padre Gerardo Beccaro (1846-1912), superiore della provincia lombarda carmelitana: comprendeva, oltre alla basilica, il convento dei carmelitani scalzi, la biblioteca provinciale, la tipografia Santa Lega Eucaristica e l'Ospizio Nazionale pei piccoli Derelitti, inaugurato il 4 novembre 1904. L'idea di innalzare a Milano un tempio monumentale alla Santa Eucaristia (il Corpus Domini) fu proposta durante il secondo Congresso eucaristico di Torino (2-6 settembre 1894) dal Carmelitano Scalzo padre Gerardo Beccaro, già noto in Italia per altre numerose imprese caritatevoli. Il frate era reduce dalle missioni nelle Indie orientali e da qualche anno si dedicava all'espansione dell'ordine dei Carmelitani in Italia fabbricando chiese e conventi a Piacenza e a Cherasco. Per il finanziamento della nuova chiesa il religioso fondò la Santa Lega Eucaristica, che si diffuse in tutta Italia con lo scopo di riunire fedeli che aiutassero a sostenere le spese necessarie alla costruzione dell'opera. La prima sede provvisoria fu consacrata nel settembre 1895 ed era ospitata in un padiglione in legno recuperato dalle Esposizioni riunite che si erano tenute all'interno del Parco Sempione nel 1894. Cronaca contemporanea - 5, in La Civiltà Cattolica, Anno LII, Serie XVIII, vol. I, fasc. 1213, Roma, Tip. A. Befani, 1901, pp. 363-364. Virginio Muzio, La chiesa del Corpus Domini per i padri Carmelitani al Sempione, in L'Edilizia Moderna, Anno IX, fasc, I, Milano, gennaio 1900, p. 1. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa del Corpus Domini