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Stazione di Milano Porta Venezia

Architetture di Angelo MangiarottiPagine con mappeStazioni ferroviarie attivate nel 1997Stazioni ferroviarie di Milano
Porta Venezia Passante (1997) 3
Porta Venezia Passante (1997) 3

La stazione di Milano Porta Venezia è una fermata ferroviaria del passante ferroviario di Milano. Prende il nome dall'omonima antica porta doganale che sorge nelle sue vicinanze. Completamente sotterranea, è ubicata all'incrocio fra Viale Regina Giovanna e Corso Buenos Aires, nel centro di Milano. La stazione di Milano Porta Venezia venne attivata il 21 dicembre 1997, come capolinea provvisorio della prima tratta del passante. Fu progettata da Angelo Mangiarotti, analogamente ad altri impianti del passante. Il 30 giugno 2002, con il prolungamento della linea verso Dateo, perse il ruolo di capolinea, venendo declassata a fermata. L'impianto è una fermata sotterranea a due binari entrambi aventi una banchina laterale a loro servizio, di solito usati così: Binario 1: dedicato ai treni diretti in direzione sud (S1 per Lodi, S2 per Milano Rogoredo, S12 per Melegnano e S13 per Pavia) e ai treni diretti in direzione est (S5 per Treviglio e S6 per Pioltello-Limito/Treviglio). Binario 2: dedicato ai treni diretti in direzione nord (S1 per Saronno, S2 per Seveso, S12 e S13 per Milano Bovisa) e ai treni diretti in direzione ovest (S5 per Varese e S6 per Novara). La volta della galleria è percorsa da una serie di tubi paralleli, traversati dagli archi dai quali dipartono una serie di tiranti che reggono il mezzanino, costituito da un lungo corridoio esattamente sovrapposto al fascio binari. La stazione sorge sotto viale Regina Giovanna. Vi sono varie direzioni in uscita tra cui piazza VIII Novembre, piazza Santa Francesca Romana, corso Buenos Aires e piazza Oberdan. La fermata è servita dalle linee S1, S2, S5, S6, S12 e S13 del servizio ferroviario suburbano. La fermata costituisce un importante punto di interscambio con la linea 1 della metropolitana di Milano; si tratta dell'unico interscambio con la rete ferroviaria statale che la M1 possiede all'interno del territorio comunale milanese (la linea serve anche la stazione di Milano Cadorna, che però si trova sulla rete Ferrovienord, e le stazioni di Sesto San Giovanni e Rho Fiera, esterne ai confini urbani). Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee tranviarie urbane, gestite da ATM. Fermata metropolitana (Porta Venezia, linea M1) Fermata tram (P.ta Venezia M1, linea 9) Fermata tram (P.ta Venezia V.le Tunisia, linee 5 e 33) Porta Venezia (metropolitana di Milano) Porta Venezia (Milano) Servizio ferroviario suburbano di Milano Trenord Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Milano Porta Venezia

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Stazione di Milano Porta Venezia
Shenhe District Fengyutan Subdistrict

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110011 Shenhe District, Fengyutan Subdistrict
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Porta Venezia Passante (1997) 3
Porta Venezia Passante (1997) 3
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Luoghi vicini

Bagno di Diana
Bagno di Diana

Il Bagno di Diana era uno stabilimento pubblico per la balneoterapia sorto a Milano presso la allora Porta Orientale, oggi Porta Venezia, nel 1842 su progetto dall'architetto Andrea Pizzala (1798-1862). Il complesso venne demolito nel 1906 per fare posto al Kursaal Diana (gennaio 1907-ottobre 1908). Il Bagno di Diana venne ideato ed eretto da una società di azionisti condotta dal signor Giuseppe Nervo e inaugurato il 9 luglio 1842 come "stabilimento per la scuola di nuoto" ad opera dell'architetto Andrea Pizzala, già progettista della rinomata Galleria de Cristoforis (1832) e successivamente del Grand Hotel et de Milan (1850-1864). Lo stabilimento fu la prima scuola di nuoto regolarmente aperta a Milano e sorse fra le ortaglie che ancora dominavano l'area circostante Porta Orientale; il Bagno resistette alle vaste trasformazioni urbane che interessarono la zona nel corso dell'Ottocento, venendo demolito soltanto per far posto al Kursaal Diana, elegante impianto di lusso in stile tardo-liberty, realizzato nel 1908 su progetto dell'architetto Achille Manfredini. Nel 1900 ospitò il primo Campionato italiano di tuffi, pochi anni dopo la nascita in Germania della disciplina sportiva moderna. Il campionato fu organizzato dalla Nettuno Milano, fondata da Ferdinando Bezzi nell'aprile 1898, società sportiva pioniera nei tuffi, nel nuoto femminile, e nella pallanuoto. Il complesso era particolarmente sviluppato e si estendeva sull'isolato compreso fra le attuali viale Piave, via Nino Bixio, Giuseppe Sirtori e Paolo Mascagni; era fornito di vasca lunga 100 metri e larga 25 che si sviluppava parallelamente ai bastioni, lungo l'allora viale Monforte, oggi viale Piave; a uso dei frequentatori erano disponibili ottantaquattro "camerini da bagno", un ampio spazio per divertimenti, spazi per gli esercizi ginnici, sale da bigliardo e da scherma, un ristorante, un caffè e un elegante giardino ornato di pioppi, ippocastani e salici piangenti. Era disponibile anche un tiro al bersaglio o tirassegno composto di 3 corsie per la pistola e 2 per la carabina. Durante l'inverno la grande vasca era utilizzata per il pattinaggio su ghiaccio. L'acqua che alimentava la piscina del Bagno di Diana era originariamente quella della Gerenzana, roggia privata che prende l'acqua della Martesana prima della confluenza con il Seveso in corrispondenza della via Melchiorre Gioia e la porta fino a Melegnano. La roggia Gerenzana si sviluppa al di sotto della attuale via Tonale, proseguendo all'incirca fino in piazza Lima, da dove si immette sotto via Spallanzani e sotto via Sirtori. Oltre ad alimentare il Bagno di Diana, le sue acque erano storicamente utilizzate anche per riempire gli abbeveratoi dei cavalli della vicina rimessa Sirtori. (Per approfondimenti vedere voce Idrografia di Milano). Con l'andare del tempo, però, gli scarichi a monte di acque poco pulite nel corso della Gerenzana avevano reso quell’acqua inadatta all'alimentazione della vasca da nuoto. In via di esperimento si era tentato per due anni di sostituire alle acque della Gerenzana le acque di sottosuolo, pompate con un apposito impianto a motore elettrico, ma quel sistema non aveva dato prove soddisfacenti dal punto di vista della temperatura troppo bassa dell’acqua, nonostante evidentemente la limpidezza e la purezza ne avevano tratto grandi benefici. La sera del 30 maggio 1843 il salone delle feste del Bagno di Diana fu teatro di un grande banchetto che chiuse la cerimonia della posa della pietra auspicale della erigenda Stazione di Milano Porta Tosa; in funzione dal 1846, la stazione permise di collegare Milano con Treviglio come parte della Ferrovia Ferdinandea che dal 1857, sotto il Regno Lombardo-Veneto, unirà Milano con Venezia. Al banchetto sedevano settanta azionisti delle nuova strada ferrata e i massimi promotori del progetto ferroviario. Nel periodo successivo alle Cinque giornate di Milano il Bagno di Diana e il Lazzaretto, che sorgeva poco distante, erano gli unici luoghi dove fosse permesso il tiro al bersaglio, come stabilito dal decreto dell'11 aprile 1848 del Governo Provvisorio Centrale di Lombardia. Il Bagno di Diana fu filmato nel 1896 da Giuseppe Filippi per conto dei fratelli Lumière; il breve filmato che li riguarda è il numero 277 del Catalogo Lumière. Nel 1898 lo scrittore verista Paolo Valera (1850-1926) polemicamente annotava che l'acqua della vasca del Bagno di Diana veniva ricambiata solo una volta alla settimana e scriveva in Milano sconosciuta e Milano moderna: «Quando vi andiamo coll’illusione di rinfrescarci, ci vediamo come circondati dagli occhi del grassume dimenticato dai nuotatori che ci hanno preceduti. Ci pare di essere in un’acqua morta, in un’acqua carica, in un’acqua plumbea, in un’acqua che ci dà, fendendola, le bollicine del liquido untuoso.» Attualità interessanti: Bagno di Diana, in Bazar di novita artistiche, letterarie e teatrali, Anno II, n. 59, Milano, Ronchetti e Ferreri, 23 luglio 1842, pp. 233-234. Gino Cervi, Sergio Giuntini, Milano nello sport, Milano, Editore Ulrico Hoepli, 2014, ISBN 978-88-203-6316-1, OCLC 904250411. Società milanese di nuoto Nettuno Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bagno di Diana

Kursaal Diana
Kursaal Diana

Il Kursaal Diana è un edificio storico di Milano eretto fra il 1907 e il 1908 su progetto dell'ingegnere architetto Achille Manfredini per ospitarvi l'omonimo albergo. L'edificio venne inaugurato il 1º ottobre 1908. Il Kursaal Diana sorse sul Viale Monforte (oggi Viale Piave) nei pressi di Porta Venezia. La costruzione del complesso, che ricalcava i kursaal in voga a quell'epoca, venne eseguita in un lasso di tempo di venti mesi, fra il gennaio 1907 e l'ottobre 1908, sull'area dove da sessantasei anni si trovava il Bagno di Diana, prima scuola di nuoto milanese realizzata nel 1843 dall'architetto Andrea Pizzala. Il Bagno di Diana era luogo frequentato da ogni genere di persone ed era provvisto di una grande piscina lunga 100 metri e larga 25, utilizzata anche dai professionisti del salto dal trampolino. Costruito su aree che originariamente avevano un basso valore immobiliare, in seguito all'espansione della città oltre i bastioni di Porta Venezia il Bagno di Diana venne a trovarsi impiantato su terreni che avevano automaticamente acquisito un grande valore. Nacque così l'idea di valorizzare quell'area con impianti che la sfruttassero al meglio; venne allo scopo costituità la Società Anonima Diana Kursaal che acquistò gli stabili del Bagno di Diana di cui nei piani originari avrebbe dovuto mantenere la grande piscina. Fondatore della società fu il cavalier Paolo Ingegnoli (1861-1935), facoltoso imprenditore e collezionista d'arte milanese. Ingegnoli diede all'architetto Achille Manfredini il compito di progettare un grande kursaal comprendente un teatro, un ristorante, un hotel meublé, uno sferisterio per il gioco della pelota e la grande piscina del Bagno di Diana. Il progetto del Manfredini fu velocemente approvato dal Consiglio di amministrazione della società e furono quindi stipulati contratti di affitto per la gestione dell'albergo, del teatro, del ristorante e della pelota. Durante la realizzazione del complesso però, per vari problemi relativi alla cattiva qualità delle acque di roggia che alimentavano la precedente vasca del Bagno di Diana, contrariamente ai piani originari fu deciso di non mantenere la piscina. Nel 1914 ospitò la prima edizione dell'EICMA. Il 23 marzo 1921 il Kursaal fu teatro della strage del Diana, attentato dinamitardo compiuto durante il biennio rosso da un gruppo di anarco individualisti che nel corso di una rappresentazione teatrale provocò 21 morti e 80 feriti. L'edificio ha subìto numerose modifiche, delle quali la più incisiva è stata la trasformazione del 1922 a opera di Giuseppe De Finetti che ha rimosso i ferri battuti di Alessandro Mazzucotelli e i mobili Liberty, ha spostato l'ingresso, ha eliminato il salone ristorante trasformandolo in reception e creato una terrazza con sottostante sala sul giardino. L'albergo è stato rinnovato nel 1998 ed è parte della catena Sheraton con il nome di Diana Majestic, mentre il cinema è stato trasformato nel 2001 in sala per le sfilate della casa di moda fiorentina Gucci e nel 2018 in show room di Bally. Il Kursaal Diana in Milano, in L'Edilizia moderna, Anno XVIII, fasc. IX, Milano, 1909 Settembre. Bagno di Diana Liberty a Milano Sferisterio Strage del Diana Sferisterio di via Palermo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kursaal Diana Manifesto d'epoca del Kursaal Diana, su farm3.staticflickr.com.

Porta Venezia (metropolitana di Milano)
Porta Venezia (metropolitana di Milano)

Porta Venezia è una stazione della linea M1 della metropolitana di Milano. La stazione fu costruita come parte della prima tratta, da Sesto Marelli a Lotto, della linea M1 della metropolitana di Milano, entrata in servizio il 1º novembre 1964. Nelle prime versioni del progetto la denominazione della stazione era Oberdan. A partire dal 1997, con l'apertura della stazione di Milano Porta Venezia, è divenuta un nodo di interscambio con il passante ferroviario. Dal giugno 2018, le pareti della stazione sono state decorate con i colori della bandiera arcobaleno in sostegno del Gay Pride, grazie al finanziamento dello sponsor Netflix. L'intervento avrebbe dovuto essere temporaneo, ma, nell'agosto 2018, dietro sollecitazione del sindaco Beppe Sala, ATM ha annunciato che la fermata rimarrà definitivamente decorata con i colori del movimento LGBT. Si tratta di una stazione sotterranea a due binari, uno per ogni senso di marcia, serviti da due banchine laterali. Venne costruito un mezzanino particolarmente ampio, in previsione dell'interscambio con il progetto della linea 4 negli anni '50, ma, alla fine, tale progetto non fu realizzato: il passante ferroviario, pur non ricalcando esattamente il percorso previsto in origine per la quarta linea di metropolitana, oggi ne svolge di fatto la funzione. La stazione dista 604 metri da quella di Palestro e 702 metri da quella di Lima. La stazione costituisce un importante punto di interscambio con la stazione di Milano Porta Venezia. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee tranviarie urbane, gestite da ATM. Fermata ferroviaria (Milano Porta Venezia) Fermata tram (P.ta Venezia - V.le Tunisia, linee 5 e 33) Fermata tram (P.ta Venezia M1, linea 9) La stazione dispone di: Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Stazione video sorvegliata Giovanni Alferini, Matteo Cirenei, L'attivazione della linea 1 della metropolitana di Milano, in "Ingegneria Ferroviaria", luglio-agosto 1964, pp. 587–613. Giorgio Meregalli, Gli impianti ferroviari della linea 2 della Metropolitana di Milano, in "Ingegneria Ferroviaria", maggio 1971, pp. 469–492. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Venezia (EN) Porta Venezia, su Structurae.