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Cagnola (Milano)

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La Cagnola (La Cagnoeula in dialetto milanese, AFI: [kaˈɲøːla]) è un quartiere residenziale situato a nord-ovest del centro di Milano, appartenente al Municipio 8. In precedenza borgo rurale diviso tra i comuni dei Corpi Santi, di Boldinasco e di Villapizzone, nel corso del tempo è stato annesso al comune di Milano. Il nome "Cagnola" deriva probabilmente dal nome di un proprietario fondiario che possedeva dei terreni dell'area. L'antico borgo della Cagnola era un piccolo borgo agricolo, diviso tra i Corpi Santi, Boldinasco e Villapizzone (questi ultimi annessi, nel 1869, a Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923). Viene citato già nel XVI secolo in un documento notarile, firmato dal cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, concernente l'erezione in parrocchia di Garegnano, che avrebbe aggregato Boldinasco, la Cagnola, Torchiera e Colombara. Il borgo si sviluppava lungo l'antica via Varesina che, partendo dalla Porta Tenaglia, giungeva fino a Saronno e Varese. Appena fuori dal borgo correva la strada del Sempione, che arrivava fino alla Svizzera. Il paese era formato da alcune cascine, ognuna delle quali dipendeva da una diversa parrocchia e da differenti comuni: di quelle incluse nei Corpi Santi, due dipendevano dalla parrocchia di San Pietro in Sala e due dalla parrocchia del Borgo degli Ortolani, quella inclusa nel comune di Boldinasco dipendeva dalla parrocchia di Garegnano Certosa e quella inclusa nel comune di Villapizzone dipendeva dalla parrocchia di Villapizzone. A partire dagli anni venti del XX secolo l'area della Cagnola fu interessata da un processo edificatorio piuttosto intenso e della realtà rurale di un tempo sopravvivono oggi ben poche testimonianze. Attualmente il Consolato degli Stati Uniti d'America sta per aprire la sua nuova sede nell'area dell'ex tiro a segno di piazzale Accursio, uno dei migliori esempi di architettura liberty di Milano. Il quartiere della Cagnola è attraversato nella sua parte sud-orientale dalla circonvallazione esterna (della 90/91). È lambito a sud-ovest dal Viale Certosa e a nord-ovest dal Viale Espinasse, il quale è la tratta iniziale dell'ex strada statale 233 Varesina, che collega Milano-Piazzale Accursio a Varese, a Lavena Ponte Tresa e alla Svizzera. Il quartiere non è servito da linee metropolitane o ferroviarie. Varie linee di autobus, di tram e di filobus, gestite da ATM, collegano la Cagnola ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione. La Cagnola potrebbe essere servita, in un eventuale futuro, dalla linea 6 della metropolitana. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del 2015, presentato dal comune di Milano, infatti, accarezzava l'ipotesi della costruzione di una nuova linea che avrebbe collegato l'area nord-occidentale della città (Baranzate o Molino Dorino) alla sud-orientale (Rogoredo o Quintosole), passando ipoteticamente per il quartiere. Quartieri di Milano Municipio 8 di Milano

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cagnola (Milano) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

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Via Giambattista Bodoni, Milano Cagnola

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20156 Milano, Cagnola
Lombardia, Italia
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Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio

La Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio è una ex stazione di servizio disegnata da Mario Bacciocchi per l'Agip, situata a Milano. La struttura, ristrutturata nel 2017 dall'architetto Michele De Lucchi, è oggi sede del ristorante-officina Garage Italia fondato da Lapo Elkann. Nei primi anni '50 l'Agip, per volontà di Enrico Mattei, incaricò l'architetto Mario Bacciocchi (già impegnato nella realizzazione di Metanopoli) di progettare una stazione di servizio nell'importante posizione di Piazzale Accursio; nonostante alcune difficoltà con la locale Commissione Edilizia, i lavori iniziarono nel 1952, sotto la direzione di Camillo Bianchi, e terminarono nel 1953. L'edificio fu quindi inaugurato quello stesso anno; oltre alle postazioni di rifornimento, la struttura comprendeva anche un autolavaggio, una sala d'attesa dotata di bar e un'officina, mentre il primo piano era adibito ad abitazione e uffici. La stazione di servizio rimase in funzione fino agli anni '80, mentre l'attività di gommista, elettrauto e officina proseguì anche negli anni successivi, anche se la struttura iniziò a soffrire di un graduale degrado e abbandono. L'attività di garage proseguì fino ai primi anni 2010. Nel 2012 l'edificio ospitò alcuni eventi culturali organizzati dagli studenti del Politecnico di Milano; nel 2015 nacque il progetto per il restauro dell'edificio, voluto da Lapo Elkann, allo scopo di destinare la struttura ad atelier automobilistico e ristorante (quest'ultimo, gestito in joint-venture con il noto chef Carlo Cracco fino al 2019). Il progetto di restauro conservativo, curato da Michele de Lucchi, fu approvato nel 2016 dalle Belle Arti e l'edificio, ristrutturato e ribattezzato Garage Italia, fu riaperto nel 2017. A luglio 2021 Elkann annunciò la vendita di Garage Italia alla società svizzera Youngtimers, che a sua volta ad ottobre rivendette l'attività alla lussemburghese Fbnk Finance sarl, ribattezzata Garage Italia Finance S.à.r.l. La peculiare posizione dell'impianto, alla confluenza di due viali che formano una "V" con angolo a 45°, ha condizionato la realizzazione del progetto. La struttura si sviluppa su due livelli e un piano seminterrato, sovrastati da due sottili pensiline ricurve che sbalzano di più di 10 metri. La planimetria si dispone lungo un asse di simmetria sul quale si trovavano le pompe di benzina, il bar e l'officina, la quale era illuminata da un lucernario ottagonale. Il piano superiore ospitava gli alloggi, caratterizzati da pareti inclinate che, assieme alle ripetute linee curve, richiamano fortemente all'architettura navale, rintracciabile anche nell'utilizzo di oblò. Le linee rotonde dell'edificio denotano in generale l'intera struttura, che coniuga la funzionalità pratica dell'impianto con un messaggio comunicativo innovativo, che comunicava la dinamicità tipica del settore automobilistico di quegli anni. Degna di nota anche l'illuminazione, originariamente realizzata con tubi al neon posizionati lungo la base delle pensiline. Scenografica anche l'originale e imponente scritta "Supercortemaggiore – Automobile Club" che sovrastava l'impianto. Le forme avveniristiche dell'impianto gli sono valsi il soprannome di "astronave". Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00076/ https://www.garage-italia.com/

Portello
Portello

Il Portello (El Portell in dialetto milanese, AFI: [purˈtɛl]) è un quartiere residenziale di Milano, appartenente al Municipio 8. Nel secolo scorso il cuore dell'area del Portello era occupato dallo stabilimento dell'Alfa Romeo, situato nelle immediate adiacenze della Fiera Campionaria, la vecchia Fiera di Milano, i cui padiglioni vennero realizzati già a partire dai primi anni venti del Novecento, raggiungendo il periodo di massima espansione a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Gli spazi un tempo occupati dall'impianto industriale dell'Alfa Romeo hanno subito dopo la loro dismissione un lungo processo di riqualificazione urbana, accogliendo nel tempo nuove funzioni commerciali-residenziali, mentre quelli che hanno ospitato la sede originaria della Fiera Campionaria sono attualmente oggetto di un intervento di riconversione legato al progetto "CityLife", pari a una superficie di circa 255000 m². Negli anni duemila, dopo il trasferimento della gran parte delle attività espositive presso il nuovo polo di Fieramilano a Rho-Pero, la quota residua degli edifici fieristici rimasti in funzione al Portello sono stati ribattezzati Fieramilanocity. Il nome del quartiere deriva dalla "strada al Portello", un'antica strada rurale che connetteva Milano a Rho, partendo da piazza Sempione, sostituita agli inizi del XIX secolo dalla nuova strada del Sempione. Nell'area, inizialmente posta in aperta campagna, venne ad insediarsi nel 1906 l'impianto automobilistico della Società Automobili Darracq, poi rilevato nel 1910 dalla "Anonima Lombarda Fabbrica Automobili", che in seguito divenne conosciuta come l'Alfa Romeo, dando avvio ad una intensa espansione industriale della zona, con l'apertura negli anni venti di una seconda fabbrica di automobili, ovvero quella della filiale italiana della francese Citroën, la quale ancora oggi mantiene al Portello una sede commerciale, controllata dal gruppo Stellantis in via Gattamelata 41, dove dal 2022 ha trovato sede anche Flagship Store Alfa Romeo Milano, uno spazio espositivo destinato alla vendita delle nuove autovetture Alfa Romeo. Proprio la presenza delle fabbriche diede vita ad un processo edificatorio piuttosto intenso che portò negli anni trenta alla costruzione della cosiddetta strada di circonvallazione esterna, trasformando di fatto il Portello in un vero e proprio prolungamento urbano della città, tanto da essere scelto dal regista Luchino Visconti nel dopoguerra per ambientarvi le riprese finali del film Rocco e i suoi fratelli. Nel 1963, l'impianto Alfa Romeo del Portello venne affiancato dal nuovo stabilimento Alfa Romeo di Arese, per poi essere totalmente dismesso nel corso degli anni ottanta. Una parte dell'area è stata occupata dai padiglioni fieristici, collocati a sud della circonvallazione e inaugurati nel 1997, con una capacità espositiva incrementata di 74000 m² lordi, per un totale di 348230 m². L'opera, realizzata senza contributi pubblici, rappresentava per Milano un rilevante intervento di riqualificazione di aree industriali dismesse. Dopo l'edificazione dei padiglioni fieristici (oggi Fieramilanocity) sorse la necessità di ridisegnare un futuro anche per la restante quota delle aree ex Alfa Romeo divise dal viale Serra. Nell'ambito di tale piano, in parte firmato dallo studio degli architetti Valle, sono state previste urbanizzazioni e nuove costruzioni. Il progetto ha introdotto una serie di elementi architettonici e naturali di grande scala collegati da percorsi pedonali che oltrepassano le infrastrutture stradali esistenti e organizzano una sequenza di luoghi riconoscibili. Tuttavia, l'attuazione di tale piano ha comportato la cancellazione di alcuni edifici simbolo della memoria industriale di Milano, tra cui l'ultimo in ordine cronologico che ha riguardato la demolizione nel 2007 della originaria palazzina uffici della casa del Biscione su via Gattamelata. Relativamente al progetto Valle l'area interessata è di quasi 400 000 m², ripartiti in: zone residenziali, zone uffici, una grande piazza a ventaglio situata di fronte a Fieramilanocity, che è stata circondata da tre edifici destinati ad uffici, il ponte che scavalca viale Serra, un grande parco urbano di almeno 80 000 m², la piazza dell'aggregato commerciale coperta da una grande vela trapezoidale di alluminio dalla linea avveniristica, sulla quale si affacciano numerose attività commerciali e parcheggi interrati per 30 000 m². A dicembre 2013 vi ha trovato collocazione anche Casa Milan, sede dell'omonima squadra di calcio. Dal 2020 il quartiere Portello fa parte del progetto Alpha District di marketing territoriale che ha come obiettivo la valorizzazione dell'area col patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con realtà della zona, producendo durante la settimana del Fuorisalone, un percorso identificativo della zona centrato sul design. In passato il Portello ha rappresentato la sede del club calcistico Associazione Calcio Savoia (1912-1914), che giocava le proprie partite casalinghe nel campo denominato Garage Alfa, un impianto sportivo sorto all'inizio del XX secolo all'interno dello stabilimento Alfa Romeo del Portello, inizialmente quale luogo ricreativo per i dipendenti dell'azienda. Lo stesso impianto, successivamente riammodernato, ospitò il Gruppo Calcio Alfa Romeo (1936-1942), società costituitasi all'interno del dopolavoro aziendale con l'obbiettivo di promuovere l'immagine stessa della casa automobilistica in epoca fascista. L'Alfa Romeo disputò 5 campionati di Serie C e nella squadra vi giocò tra gli altri, ai tempi del suo esordio nel mondo del calcio, il futuro campione del Grande Torino e della Nazionale Valentino Mazzola, assunto nel corso degli anni trenta dalla casa del Biscione come meccanico. Caduto in disuso durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale l'impianto sportivo non venne più ripristinato. Nel 2013 in via Aldo Rossi è stata aperta la nuova sede del Milan, in un palazzo della Vittoria Assicurazioni, progettata da Fabio Novembre. La sede del club meneghino era precedentemente ubicata in via Turati. Dal 1964 la zona è raggiungibile tramite la Linea 1 della metropolitana di Milano, stazione Lotto e dal 2015 con la Linea 5, grazie all'apertura della stazione Portello. Su viale Serra sono inoltre presenti alcune fermate delle linee 90 e 91 della rete filoviaria di Milano. Fino agli anni sessanta un raccordo ferroviario ad uso merci metteva in comunicazione le industrie del Portello con il fascio binari della stazione di Milano Certosa. La breve tratta ferroviaria, soprannominata dai milanesi "trenino dell'Alfa Romeo", aveva termine lungo il viale Scarampo. Casa Milan CityLife Fieramilanocity Lotto (metropolitana di Milano) Portello (metropolitana di Milano) Parco del Portello Stabilimento Alfa Romeo del Portello Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Portello Scheda storica Alfa Romeo, su alfaromeo75.it. Parco Vittoria, su parcovittoriamilano.it.

Quartiere Mac Mahon
Quartiere Mac Mahon

Il quartiere Mac Mahon è un complesso di edilizia popolare di Milano, nella zona nord-occidentale della città. Prende il nome da via Mac Mahon, importante asse viario della zona. La costruzione del quartiere venne decisa dal Comune di Milano nell'ambito di un piano di case popolari, elaborato nel 1906-07 per contribuire a lenire l'emergenza abitativa dettata dalla forte crescita demografica. Il piano prevedeva a costruzione di 3 800 locali divisi in quattro quartieri (oltre al Mac Mahon, il Lulli, lo Spaventa, il Tibaldi), non in grado di incidere sull’espansione urbana complessiva, per la loro limitata estensione. Il quartiere Mac Mahon, in cui vennero sperimentate diverse tipologie edilizie, venne progettato dall'ingegnere dell'ufficio tecnico municipale, Giannino Ferrini (fratello di Contardo Ferrini), coadiuvato dall'ingegnere Arnaldo Scotti del medesimo ufficio, e costruito dal 1908 al 1909; in seguito fu ceduto all'Istituto Case Popolari (ICP). Per il collegamento del quartiere al centro cittadino venne costruita una tranvia elettrica che si diramava dalla linea per il Cimitero Maggiore al Rondò della Cagnola; il nuovo tronco venne attivato il 27 gennaio 1909. Il quartiere occupa un'area rettangolare di 32 000 m², inserita nella maglia ortogonale del piano regolatore Pavia-Masera, e delimitata sul lato nord-orientale da via Mac Mahon, da cui prende il nome. Al momento della costruzione il quartiere era costituito da 5 edifici abitativi a quattro piani compreso il terreno; 14 villini isolati a due piani e 2 corpi di fabbrica a due piani costituenti villini in serie con giardinetto. Gli edifici che compongono il quartiere appartengono a diverse tipologie (case a schiera, villini isolati, edifici a cortile chiuso con distribuzione a ballatoio), per consentire un facile confronto economico fra le diverse soluzioni; gli appartamenti, complessivamente 477, sono di varia metratura e contano da uno a quattro locali, essendo destinati a locatari di diversi strati sociali. La struttura portante degli edifici è in muratura, con solai in calcestruzzo armato e tetti in legno; negli edifici maggiori sono inseriti locali di uso collettivo (asilo, biblioteca popolare, lavatoi) e negozi. Case popolari comunali di via Mac-Mahon, in Milano, in L'Edilizia Moderna, Anno XVIII, fasc. II, Milano, 1909 Febbraio. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9. Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, ISBN 88-400-1068-8. Paolo Zanin, Primi tram a Milano, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 2007, ISBN 978-88-85068-07-0. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul quartiere Mac Mahon Quartiere Mac Mahon, su ordinearchitetti.mi.it. URL consultato il 23 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).

Casa Milan
Casa Milan

Casa Milan è un edificio di Milano sito in zona Portello, di proprietà di INARCASSA RE, che ospita la sede dell'Associazione Calcio Milan. Fortemente voluta dall'ex amministratore delegato del Milan Barbara Berlusconi, nella zona riqualificata del Portello, è stata progettata dallo Studio Valle di Udine . La piazza antistante, piazza Gino Valle, si estende per 25.000 m², risultando nel 2014 la più grande di Milano, e ospita anche una scultura di Emilio Isgrò, Grande cancellatura per Giovanni Testori (di 23,40 × 2,47 m). L'allestimento di Casa Milan progettato da Fabio Novembre, è costato dieci milioni di euro e l'acquisto dell'impianto dalla Vittoria Assicurazioni, realizzato nel febbraio 2021, è costato alla società quarantadue milioni di euro. L'allestimento degli interni è stato fatto dalla società romana Bondino Engineering. Dal 6 ottobre 2013 è la sede del Milan e ha sostituito la sede storica in via Turati. Il 2 aprile 2014 è stata inaugurata ufficialmente mentre il 10 luglio successivo vi si è svolta per la prima volta la presentazione della prima squadra per la stagione 2014-2015; il giorno dopo lo sponsor societario Audi vi ha presentato ufficialmente in Italia la terza serie dell'Audi TT. Il 20 dicembre 2021 è stara comunicata la cessione dell'edificio da parte di AC MILAN ad INARCASSA RE. Ac MILAN ha prima esercitato un'opzione call per la cifra di 41 milioni e successivamente ha venduto il tutto a Fondo Inarcassa Re per 57 Milioni di Euro. Casa Milan è raggiungibile tramite la metropolitana di Milano attraverso le stazioni Portello e Lotto. Associazione Calcio Milan Parco del Portello Portello Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Milan (EN, IT) Sito ufficiale, su casamilan.acmilan.com. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2014). (EN, IT) Casa Milan su Bondino Engineering, su bodino.it. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014). Fotogallery di Casa Milan, su ilcalciomagazine.it. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014). Inaugurata Casa Milan, la nuova sede dei rossoneri, su architetto.info.

Quartiere Campo dei Fiori
Quartiere Campo dei Fiori

Il quartiere Campo dei Fiori è un complesso residenziale, appartenente al Municipio 8, situato tra i quartieri di Villapizzone e della Ghisolfa. Il villaggio Campo dei Fiori fu costruito nel 1919 dall'Istituto Autonomo Case Popolari per rispondere alla necessità abitativa della crescente popolazione milanese. L'IACP decise di costruire un villaggio di villette monofamiliari attraversato da strade che portavano ciascuna il nome diverso di un albero, e che proprio quella specie ne caratterizzasse l'arredo floreale. Le villette avevano caratteristiche tecniche modeste, alte un piano e con un piccolo giardino, e furono destinate a reduci di guerra e mutilati; più avanti ospitarono pensionati delle ferrovie dello stato. Il villaggio aveva un asse centrale, viale dei Sicomori, che collegava via Mac Mahon alla stazione Bovisa FS. Dalla stazione Bovisa FS era possibile accedere verso Milano alla stazione Varesine e verso l'esterno a Novara e Varese. Un passaggio a livello permetteva l'accesso al quartiere Bovisa. Durante la seconda guerra mondiale il quartiere fu in gran parte risparmiato dai bombardamenti, malgrado si trovasse pericolosamente vicino a una zona industriale e alle Ferrovie Nord. Delle 324 villette, sei risultarono distrutte e due sinistrate. Dopo la guerra, mutate le condizioni socio-economiche del paese, si ritennero inadeguate le villette costruite. Si decise un nuovo piano urbanistico, non senza l'opposizione degli abitanti, con la demolizione delle villette e la costruzioni di edifici residenziali di piccola e media dimensione ai lati del quartiere, messi in vendita a privati. La demolizione delle villette popolari per far posto alla costruzione di condomini destinati alla vendita privata provocò molte proteste da parte degli abitanti, che dovettero rilocarsi altrove. I primi condomini costruiti, e non ancora venduti e abitati, furono soggetti ad una delle prime occupazioni politiche di case vuote in Italia, nel gennaio 1971, promossa da Lotta Continua, Sinistra Proletaria ed altre organizzazioni della sinistra extraparlamentare del tempo, nell'ambito delle lotte per la casa. L'occupazione venne legittimata da una sentenza della magistratura emessa nello stesso gennaio e poco dopo ricordata in un volantino delle Brigate Rosse lasciato sul luogo di un attentato incendiario. L'area più interna dell'ex villaggio e non edificata, rimase abbandonata e solo dopo una decina di anni venne deciso di ripulire l'area e trasformarla in un parco, chiamato parco Campo dei Fiori, diventato ora parco Giovanni Testori in ricordo dello scrittore che ha ambientato alcuni suoi scritti vicino a quest'area. L'estensione del quartiere Campo dei Fiori è piuttosto modesta, con una lunghezza di circa 400 metri e una larghezza di 300. A est è delimitato dalla tratto di ferrovia Milano Porta Garibaldi - Milano Certosa e segna il confine con la Bovisa e rappresenta la linea di divisione tra il Municipio 8 e il Municipio 9. Il complesso nel suo nuovo assetto è un tipico quartiere residenziale ben ordinato con una serie di piccole palazzine condominiali ai lati del parco e gli edifici più alti affacciati in via Mac Mahon. La chiesa di riferimento è quella di Gesù Maria Giuseppe, appartenente al Decanato Cagnola, in via Mac Mahon 113 dal lato della via non appartenente al quartiere. Le scuole si trovano poco distante, nel quartiere Ghisolfa, con l'istituto comprensivo rinnovata. La stazione Bovisa FS, con la costruzione del passante ferroviario di Milano è stata smantellata e sostituita dalla stazione di Milano Villapizzone distante pochi metri dal quartiere. Anche la viabilità è stata cambiata: per accedere alla Bovisa è stato costruito in via degli Ailanti un sottopasso alla ferrovia che si trova a Villapizzone, mentre il vecchio passaggio a livello è stato chiuso per permettere la costruzione della nuova stazione di Villapizzone. Via Mac Mahon divide il quartiere dalla Cagnola, lungo la quale c'è l'asse tranviario con: Linea 19 (piazza Pompeo Castelli - Stazione di Lambrate) Linea 12 (Roserio - viale Molise)

Parco Industria Alfa Romeo - Portello
Parco Industria Alfa Romeo - Portello

Il Parco Industria Alfa Romeo - Portello è l'area verde all'interno dell'omonimo quartiere residenziale di Milano, sull'area omonima dismessa dello stabilimento Alfa Romeo del Portello negli anni ottanta. Il quartiere occupa una superficie di 370000 m², a cavallo del viale Renato Serra sopra il quale scorre la strada sopraelevata. È accanto al viale De Gasperi che si colloca il parco con i suoi 65.000 metri quadrati di superficie. Nel gennaio 2011, del parco stesso erano visibili solo i cocuzzoli delle due alture artificiali che ne formano la principale caratteristica, ora l'intero complesso è ultimato e aperto. Progettualmente, il parco vuole costituire una continuità, anche storica, con quello della Montagnetta di San Siro: come quella, le due collinette, assai più piccole, sono state costruite con macerie e terra di scavo e ad essa sono collegate da una passerella. Si divide in più aree, la prima delle quali è la collina della “preistoria”, con la sua forma ad esse che ripara dai rumori della strada e avvolge un grande specchio d’acqua. La sua forma riprende la prima grande struttura dell’universo, le spirali delle galassie e, infine, il tema della velocità in memoria delle attività passate. Scendendo da questa collina si arriva a quella della “storia”, a mezzaluna, che separa il “Time Garden” dal resto del parco. La collina più imponente, che guarda verso il centro della città è dedicata al “presente”, con un percorso che si dipana su una doppia elica culminante nel suo punto più alto (22 metri). In cima si trova una fontanella e una scultura metallica del DNA, in omaggio al tema della vita. Il “Time Garden”, invece, è lo spazio più raccolto e protetto del parco, con delle lastre bianche e nere a segnare la rotazione della Terra, le quattro stagioni con dei setti metallici, i 28 giorni del ciclo lunare in dei cerchi, i 12 mesi dell’anno come parole ritagliate nel metallo, i 365 giorni dell’anno e le onde del battito cardiaco, segnate sul pavimento tra lastre bianche e nere. L'intero parco sorge su un terrapieno di dieci metri d'altezza ottenuto con la costruzione di appositi muri di contenimento. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Collina dei Ciliegi Monte Stella (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul parco del Portello Parco Industria Alfa Romeo - Portello, su comune.milano.it, comune di Milano. URL consultato il 27 gennaio 2011.