place

Villapizzone

Comuni della Lombardia soppressiQuartieri di Milano
Milano quartiere Villapizzone
Milano quartiere Villapizzone

Villapizzone (AFI: [ˌvillapi’t:sone], Villapizzon in dialetto milanese, AFI: [ˌvilapiˈsũː]) è un quartiere di Milano, posto nella periferia nord-occidentale della città, appartenente al Municipio 8.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villapizzone (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Villapizzone
Piazza Villapizzone, Milano Villapizzone

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: VillapizzoneContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.5014 ° E 9.14861 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Piazza Villapizzone
20156 Milano, Villapizzone
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Milano quartiere Villapizzone
Milano quartiere Villapizzone
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Quartiere Campo dei Fiori
Quartiere Campo dei Fiori

Il quartiere Campo dei Fiori è un complesso residenziale, appartenente al Municipio 8, situato tra i quartieri di Villapizzone e della Ghisolfa. Il villaggio Campo dei Fiori fu costruito nel 1919 dall'Istituto Autonomo Case Popolari per rispondere alla necessità abitativa della crescente popolazione milanese. L'IACP decise di costruire un villaggio di villette monofamiliari attraversato da strade che portavano ciascuna il nome diverso di un albero, e che proprio quella specie ne caratterizzasse l'arredo floreale. Le villette avevano caratteristiche tecniche modeste, alte un piano e con un piccolo giardino, e furono destinate a reduci di guerra e mutilati; più avanti ospitarono pensionati delle ferrovie dello stato. Il villaggio aveva un asse centrale, viale dei Sicomori, che collegava via Mac Mahon alla stazione Bovisa FS. Dalla stazione Bovisa FS era possibile accedere verso Milano alla stazione Varesine e verso l'esterno a Novara e Varese. Un passaggio a livello permetteva l'accesso al quartiere Bovisa. Durante la seconda guerra mondiale il quartiere fu in gran parte risparmiato dai bombardamenti, malgrado si trovasse pericolosamente vicino a una zona industriale e alle Ferrovie Nord. Delle 324 villette, sei risultarono distrutte e due sinistrate. Dopo la guerra, mutate le condizioni socio-economiche del paese, si ritennero inadeguate le villette costruite. Si decise un nuovo piano urbanistico, non senza l'opposizione degli abitanti, con la demolizione delle villette e la costruzioni di edifici residenziali di piccola e media dimensione ai lati del quartiere, messi in vendita a privati. La demolizione delle villette popolari per far posto alla costruzione di condomini destinati alla vendita privata provocò molte proteste da parte degli abitanti, che dovettero rilocarsi altrove. I primi condomini costruiti, e non ancora venduti e abitati, furono soggetti ad una delle prime occupazioni politiche di case vuote in Italia, nel gennaio 1971, promossa da Lotta Continua, Sinistra Proletaria ed altre organizzazioni della sinistra extraparlamentare del tempo, nell'ambito delle lotte per la casa. L'occupazione venne legittimata da una sentenza della magistratura emessa nello stesso gennaio e poco dopo ricordata in un volantino delle Brigate Rosse lasciato sul luogo di un attentato incendiario. L'area più interna dell'ex villaggio e non edificata, rimase abbandonata e solo dopo una decina di anni venne deciso di ripulire l'area e trasformarla in un parco, chiamato parco Campo dei Fiori, diventato ora parco Giovanni Testori in ricordo dello scrittore che ha ambientato alcuni suoi scritti vicino a quest'area. L'estensione del quartiere Campo dei Fiori è piuttosto modesta, con una lunghezza di circa 400 metri e una larghezza di 300. A est è delimitato dalla tratto di ferrovia Milano Porta Garibaldi - Milano Certosa e segna il confine con la Bovisa e rappresenta la linea di divisione tra il Municipio 8 e il Municipio 9. Il complesso nel suo nuovo assetto è un tipico quartiere residenziale ben ordinato con una serie di piccole palazzine condominiali ai lati del parco e gli edifici più alti affacciati in via Mac Mahon. La chiesa di riferimento è quella di Gesù Maria Giuseppe, appartenente al Decanato Cagnola, in via Mac Mahon 113 dal lato della via non appartenente al quartiere. Le scuole si trovano poco distante, nel quartiere Ghisolfa, con l'istituto comprensivo rinnovata. La stazione Bovisa FS, con la costruzione del passante ferroviario di Milano è stata smantellata e sostituita dalla stazione di Milano Villapizzone distante pochi metri dal quartiere. Anche la viabilità è stata cambiata: per accedere alla Bovisa è stato costruito in via degli Ailanti un sottopasso alla ferrovia che si trova a Villapizzone, mentre il vecchio passaggio a livello è stato chiuso per permettere la costruzione della nuova stazione di Villapizzone. Via Mac Mahon divide il quartiere dalla Cagnola, lungo la quale c'è l'asse tranviario con: Linea 19 (piazza Pompeo Castelli - Stazione di Lambrate) Linea 12 (Roserio - viale Molise)

Cagnola (Milano)
Cagnola (Milano)

La Cagnola (La Cagnoeula in dialetto milanese, AFI: [kaˈɲøːla]) è un quartiere residenziale situato a nord-ovest del centro di Milano, appartenente al Municipio 8. In precedenza borgo rurale diviso tra i comuni dei Corpi Santi, di Boldinasco e di Villapizzone, nel corso del tempo è stato annesso al comune di Milano. Il nome "Cagnola" deriva probabilmente dal nome di un proprietario fondiario che possedeva dei terreni dell'area. L'antico borgo della Cagnola era un piccolo borgo agricolo, diviso tra i Corpi Santi, Boldinasco e Villapizzone (questi ultimi annessi, nel 1869, a Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923). Viene citato già nel XVI secolo in un documento notarile, firmato dal cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, concernente l'erezione in parrocchia di Garegnano, che avrebbe aggregato Boldinasco, la Cagnola, Torchiera e Colombara. Il borgo si sviluppava lungo l'antica via Varesina che, partendo dalla Porta Tenaglia, giungeva fino a Saronno e Varese. Appena fuori dal borgo correva la strada del Sempione, che arrivava fino alla Svizzera. Il paese era formato da alcune cascine, ognuna delle quali dipendeva da una diversa parrocchia e da differenti comuni: di quelle incluse nei Corpi Santi, due dipendevano dalla parrocchia di San Pietro in Sala e due dalla parrocchia del Borgo degli Ortolani, quella inclusa nel comune di Boldinasco dipendeva dalla parrocchia di Garegnano Certosa e quella inclusa nel comune di Villapizzone dipendeva dalla parrocchia di Villapizzone. A partire dagli anni venti del XX secolo l'area della Cagnola fu interessata da un processo edificatorio piuttosto intenso e della realtà rurale di un tempo sopravvivono oggi ben poche testimonianze. Attualmente il Consolato degli Stati Uniti d'America sta per aprire la sua nuova sede nell'area dell'ex tiro a segno di piazzale Accursio, uno dei migliori esempi di architettura liberty di Milano. Il quartiere della Cagnola è attraversato nella sua parte sud-orientale dalla circonvallazione esterna (della 90/91). È lambito a sud-ovest dal Viale Certosa e a nord-ovest dal Viale Espinasse, il quale è la tratta iniziale dell'ex strada statale 233 Varesina, che collega Milano-Piazzale Accursio a Varese, a Lavena Ponte Tresa e alla Svizzera. Il quartiere non è servito da linee metropolitane o ferroviarie. Varie linee di autobus, di tram e di filobus, gestite da ATM, collegano la Cagnola ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione. La Cagnola potrebbe essere servita, in un eventuale futuro, dalla linea 6 della metropolitana. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del 2015, presentato dal comune di Milano, infatti, accarezzava l'ipotesi della costruzione di una nuova linea che avrebbe collegato l'area nord-occidentale della città (Baranzate o Molino Dorino) alla sud-orientale (Rogoredo o Quintosole), passando ipoteticamente per il quartiere. Quartieri di Milano Municipio 8 di Milano

Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio

La Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio è una ex stazione di servizio disegnata da Mario Bacciocchi per l'Agip, situata a Milano. La struttura, ristrutturata nel 2017 dall'architetto Michele De Lucchi, è oggi sede del ristorante-officina Garage Italia fondato da Lapo Elkann. Nei primi anni '50 l'Agip, per volontà di Enrico Mattei, incaricò l'architetto Mario Bacciocchi (già impegnato nella realizzazione di Metanopoli) di progettare una stazione di servizio nell'importante posizione di Piazzale Accursio; nonostante alcune difficoltà con la locale Commissione Edilizia, i lavori iniziarono nel 1952, sotto la direzione di Camillo Bianchi, e terminarono nel 1953. L'edificio fu quindi inaugurato quello stesso anno; oltre alle postazioni di rifornimento, la struttura comprendeva anche un autolavaggio, una sala d'attesa dotata di bar e un'officina, mentre il primo piano era adibito ad abitazione e uffici. La stazione di servizio rimase in funzione fino agli anni '80, mentre l'attività di gommista, elettrauto e officina proseguì anche negli anni successivi, anche se la struttura iniziò a soffrire di un graduale degrado e abbandono. L'attività di garage proseguì fino ai primi anni 2010. Nel 2012 l'edificio ospitò alcuni eventi culturali organizzati dagli studenti del Politecnico di Milano; nel 2015 nacque il progetto per il restauro dell'edificio, voluto da Lapo Elkann, allo scopo di destinare la struttura ad atelier automobilistico e ristorante (quest'ultimo, gestito in joint-venture con il noto chef Carlo Cracco fino al 2019). Il progetto di restauro conservativo, curato da Michele de Lucchi, fu approvato nel 2016 dalle Belle Arti e l'edificio, ristrutturato e ribattezzato Garage Italia, fu riaperto nel 2017. A luglio 2021 Elkann annunciò la vendita di Garage Italia alla società svizzera Youngtimers, che a sua volta ad ottobre rivendette l'attività alla lussemburghese Fbnk Finance sarl, ribattezzata Garage Italia Finance S.à.r.l. La peculiare posizione dell'impianto, alla confluenza di due viali che formano una "V" con angolo a 45°, ha condizionato la realizzazione del progetto. La struttura si sviluppa su due livelli e un piano seminterrato, sovrastati da due sottili pensiline ricurve che sbalzano di più di 10 metri. La planimetria si dispone lungo un asse di simmetria sul quale si trovavano le pompe di benzina, il bar e l'officina, la quale era illuminata da un lucernario ottagonale. Il piano superiore ospitava gli alloggi, caratterizzati da pareti inclinate che, assieme alle ripetute linee curve, richiamano fortemente all'architettura navale, rintracciabile anche nell'utilizzo di oblò. Le linee rotonde dell'edificio denotano in generale l'intera struttura, che coniuga la funzionalità pratica dell'impianto con un messaggio comunicativo innovativo, che comunicava la dinamicità tipica del settore automobilistico di quegli anni. Degna di nota anche l'illuminazione, originariamente realizzata con tubi al neon posizionati lungo la base delle pensiline. Scenografica anche l'originale e imponente scritta "Supercortemaggiore – Automobile Club" che sovrastava l'impianto. Le forme avveniristiche dell'impianto gli sono valsi il soprannome di "astronave". Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00076/ https://www.garage-italia.com/