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Casa Milan

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Casa Milan
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Casa Milan è un edificio di Milano sito in zona Portello, di proprietà di INARCASSA RE, che ospita la sede dell'Associazione Calcio Milan. Fortemente voluta dall'ex amministratore delegato del Milan Barbara Berlusconi, nella zona riqualificata del Portello, è stata progettata dallo Studio Valle di Udine . La piazza antistante, piazza Gino Valle, si estende per 25.000 m², risultando nel 2014 la più grande di Milano, e ospita anche una scultura di Emilio Isgrò, Grande cancellatura per Giovanni Testori (di 23,40 × 2,47 m). L'allestimento di Casa Milan progettato da Fabio Novembre, è costato dieci milioni di euro e l'acquisto dell'impianto dalla Vittoria Assicurazioni, realizzato nel febbraio 2021, è costato alla società quarantadue milioni di euro. L'allestimento degli interni è stato fatto dalla società romana Bondino Engineering. Dal 6 ottobre 2013 è la sede del Milan e ha sostituito la sede storica in via Turati. Il 2 aprile 2014 è stata inaugurata ufficialmente mentre il 10 luglio successivo vi si è svolta per la prima volta la presentazione della prima squadra per la stagione 2014-2015; il giorno dopo lo sponsor societario Audi vi ha presentato ufficialmente in Italia la terza serie dell'Audi TT. Il 20 dicembre 2021 è stara comunicata la cessione dell'edificio da parte di AC MILAN ad INARCASSA RE. Ac MILAN ha prima esercitato un'opzione call per la cifra di 41 milioni e successivamente ha venduto il tutto a Fondo Inarcassa Re per 57 Milioni di Euro. Casa Milan è raggiungibile tramite la metropolitana di Milano attraverso le stazioni Portello e Lotto. Associazione Calcio Milan Parco del Portello Portello Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Milan (EN, IT) Sito ufficiale, su casamilan.acmilan.com. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2014). (EN, IT) Casa Milan su Bondino Engineering, su bodino.it. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014). Fotogallery di Casa Milan, su ilcalciomagazine.it. URL consultato il 2 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014). Inaugurata Casa Milan, la nuova sede dei rossoneri, su architetto.info.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Casa Milan (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

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Portello
Portello

Il Portello (El Portell in dialetto milanese, AFI: [purˈtɛl]) è un quartiere residenziale di Milano, appartenente al Municipio 8. Nel secolo scorso il cuore dell'area del Portello era occupato dallo stabilimento dell'Alfa Romeo, situato nelle immediate adiacenze della Fiera Campionaria, la vecchia Fiera di Milano, i cui padiglioni vennero realizzati già a partire dai primi anni venti del Novecento, raggiungendo il periodo di massima espansione a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Gli spazi un tempo occupati dall'impianto industriale dell'Alfa Romeo hanno subito dopo la loro dismissione un lungo processo di riqualificazione urbana, accogliendo nel tempo nuove funzioni commerciali-residenziali, mentre quelli che hanno ospitato la sede originaria della Fiera Campionaria sono attualmente oggetto di un intervento di riconversione legato al progetto "CityLife", pari a una superficie di circa 255000 m². Negli anni duemila, dopo il trasferimento della gran parte delle attività espositive presso il nuovo polo di Fieramilano a Rho-Pero, la quota residua degli edifici fieristici rimasti in funzione al Portello sono stati ribattezzati Fieramilanocity. Il nome del quartiere deriva dalla "strada al Portello", un'antica strada rurale che connetteva Milano a Rho, partendo da piazza Sempione, sostituita agli inizi del XIX secolo dalla nuova strada del Sempione. Nell'area, inizialmente posta in aperta campagna, venne ad insediarsi nel 1906 l'impianto automobilistico della Società Automobili Darracq, poi rilevato nel 1910 dalla "Anonima Lombarda Fabbrica Automobili", che in seguito divenne conosciuta come l'Alfa Romeo, dando avvio ad una intensa espansione industriale della zona, con l'apertura negli anni venti di una seconda fabbrica di automobili, ovvero quella della filiale italiana della francese Citroën, la quale ancora oggi mantiene al Portello una sede commerciale, controllata dal gruppo Stellantis in via Gattamelata 41, dove dal 2022 ha trovato sede anche Flagship Store Alfa Romeo Milano, uno spazio espositivo destinato alla vendita delle nuove autovetture Alfa Romeo. Proprio la presenza delle fabbriche diede vita ad un processo edificatorio piuttosto intenso che portò negli anni trenta alla costruzione della cosiddetta strada di circonvallazione esterna, trasformando di fatto il Portello in un vero e proprio prolungamento urbano della città, tanto da essere scelto dal regista Luchino Visconti nel dopoguerra per ambientarvi le riprese finali del film Rocco e i suoi fratelli. Nel 1963, l'impianto Alfa Romeo del Portello venne affiancato dal nuovo stabilimento Alfa Romeo di Arese, per poi essere totalmente dismesso nel corso degli anni ottanta. Una parte dell'area è stata occupata dai padiglioni fieristici, collocati a sud della circonvallazione e inaugurati nel 1997, con una capacità espositiva incrementata di 74000 m² lordi, per un totale di 348230 m². L'opera, realizzata senza contributi pubblici, rappresentava per Milano un rilevante intervento di riqualificazione di aree industriali dismesse. Dopo l'edificazione dei padiglioni fieristici (oggi Fieramilanocity) sorse la necessità di ridisegnare un futuro anche per la restante quota delle aree ex Alfa Romeo divise dal viale Serra. Nell'ambito di tale piano, in parte firmato dallo studio degli architetti Valle, sono state previste urbanizzazioni e nuove costruzioni. Il progetto ha introdotto una serie di elementi architettonici e naturali di grande scala collegati da percorsi pedonali che oltrepassano le infrastrutture stradali esistenti e organizzano una sequenza di luoghi riconoscibili. Tuttavia, l'attuazione di tale piano ha comportato la cancellazione di alcuni edifici simbolo della memoria industriale di Milano, tra cui l'ultimo in ordine cronologico che ha riguardato la demolizione nel 2007 della originaria palazzina uffici della casa del Biscione su via Gattamelata. Relativamente al progetto Valle l'area interessata è di quasi 400 000 m², ripartiti in: zone residenziali, zone uffici, una grande piazza a ventaglio situata di fronte a Fieramilanocity, che è stata circondata da tre edifici destinati ad uffici, il ponte che scavalca viale Serra, un grande parco urbano di almeno 80 000 m², la piazza dell'aggregato commerciale coperta da una grande vela trapezoidale di alluminio dalla linea avveniristica, sulla quale si affacciano numerose attività commerciali e parcheggi interrati per 30 000 m². A dicembre 2013 vi ha trovato collocazione anche Casa Milan, sede dell'omonima squadra di calcio. Dal 2020 il quartiere Portello fa parte del progetto Alpha District di marketing territoriale che ha come obiettivo la valorizzazione dell'area col patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con realtà della zona, producendo durante la settimana del Fuorisalone, un percorso identificativo della zona centrato sul design. In passato il Portello ha rappresentato la sede del club calcistico Associazione Calcio Savoia (1912-1914), che giocava le proprie partite casalinghe nel campo denominato Garage Alfa, un impianto sportivo sorto all'inizio del XX secolo all'interno dello stabilimento Alfa Romeo del Portello, inizialmente quale luogo ricreativo per i dipendenti dell'azienda. Lo stesso impianto, successivamente riammodernato, ospitò il Gruppo Calcio Alfa Romeo (1936-1942), società costituitasi all'interno del dopolavoro aziendale con l'obbiettivo di promuovere l'immagine stessa della casa automobilistica in epoca fascista. L'Alfa Romeo disputò 5 campionati di Serie C e nella squadra vi giocò tra gli altri, ai tempi del suo esordio nel mondo del calcio, il futuro campione del Grande Torino e della Nazionale Valentino Mazzola, assunto nel corso degli anni trenta dalla casa del Biscione come meccanico. Caduto in disuso durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale l'impianto sportivo non venne più ripristinato. Nel 2013 in via Aldo Rossi è stata aperta la nuova sede del Milan, in un palazzo della Vittoria Assicurazioni, progettata da Fabio Novembre. La sede del club meneghino era precedentemente ubicata in via Turati. Dal 1964 la zona è raggiungibile tramite la Linea 1 della metropolitana di Milano, stazione Lotto e dal 2015 con la Linea 5, grazie all'apertura della stazione Portello. Su viale Serra sono inoltre presenti alcune fermate delle linee 90 e 91 della rete filoviaria di Milano. Fino agli anni sessanta un raccordo ferroviario ad uso merci metteva in comunicazione le industrie del Portello con il fascio binari della stazione di Milano Certosa. La breve tratta ferroviaria, soprannominata dai milanesi "trenino dell'Alfa Romeo", aveva termine lungo il viale Scarampo. Casa Milan CityLife Fieramilanocity Lotto (metropolitana di Milano) Portello (metropolitana di Milano) Parco del Portello Stabilimento Alfa Romeo del Portello Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Portello Scheda storica Alfa Romeo, su alfaromeo75.it. Parco Vittoria, su parcovittoriamilano.it.

Parco Industria Alfa Romeo - Portello
Parco Industria Alfa Romeo - Portello

Il Parco Industria Alfa Romeo - Portello è l'area verde all'interno dell'omonimo quartiere residenziale di Milano, sull'area omonima dismessa dello stabilimento Alfa Romeo del Portello negli anni ottanta. Il quartiere occupa una superficie di 370000 m², a cavallo del viale Renato Serra sopra il quale scorre la strada sopraelevata. È accanto al viale De Gasperi che si colloca il parco con i suoi 65.000 metri quadrati di superficie. Nel gennaio 2011, del parco stesso erano visibili solo i cocuzzoli delle due alture artificiali che ne formano la principale caratteristica, ora l'intero complesso è ultimato e aperto. Progettualmente, il parco vuole costituire una continuità, anche storica, con quello della Montagnetta di San Siro: come quella, le due collinette, assai più piccole, sono state costruite con macerie e terra di scavo e ad essa sono collegate da una passerella. Si divide in più aree, la prima delle quali è la collina della “preistoria”, con la sua forma ad esse che ripara dai rumori della strada e avvolge un grande specchio d’acqua. La sua forma riprende la prima grande struttura dell’universo, le spirali delle galassie e, infine, il tema della velocità in memoria delle attività passate. Scendendo da questa collina si arriva a quella della “storia”, a mezzaluna, che separa il “Time Garden” dal resto del parco. La collina più imponente, che guarda verso il centro della città è dedicata al “presente”, con un percorso che si dipana su una doppia elica culminante nel suo punto più alto (22 metri). In cima si trova una fontanella e una scultura metallica del DNA, in omaggio al tema della vita. Il “Time Garden”, invece, è lo spazio più raccolto e protetto del parco, con delle lastre bianche e nere a segnare la rotazione della Terra, le quattro stagioni con dei setti metallici, i 28 giorni del ciclo lunare in dei cerchi, i 12 mesi dell’anno come parole ritagliate nel metallo, i 365 giorni dell’anno e le onde del battito cardiaco, segnate sul pavimento tra lastre bianche e nere. L'intero parco sorge su un terrapieno di dieci metri d'altezza ottenuto con la costruzione di appositi muri di contenimento. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini, Comune di Milano / Paysage. ed. 2010/2011 Parchi di Milano Collina dei Ciliegi Monte Stella (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul parco del Portello Parco Industria Alfa Romeo - Portello, su comune.milano.it, comune di Milano. URL consultato il 27 gennaio 2011.

Fieramilanocity
Fieramilanocity

Fieramilanocity è la denominazione del polo urbano della Fiera di Milano. Si trova nel quartiere Portello ed è servito dalle stazioni della metropolitana Portello (linea M5), sita in Viale Lodovico Scarampo, Lotto (linea M1 ed M5), sita in Piazzale Lotto, e Amendola (linea M1), sita in Piazza Giovanni Amendola, nonché dalla stazione ferroviaria di Milano Nord Domodossola, ubicata in Via Domodossola. Un tempo unico quartiere fieristico milanese e dotato di 26 padiglioni, ha raggiunto la sua massima estensione nel periodo 1997-2006; oggi è composto da 4 padiglioni, per un totale di 43.000 metri quadrati espositivi lordi coperti, localizzati nel cuore della città ed utilizzati insieme al nuovo polo di Rho-Pero, che ha sostituito il Portello come principale quartiere fieristico milanese. Nata nel 1906 in occasione dell'Esposizione universale e dell'apertura del Traforo del Sempione, la Fiera constava di due zone separate della città: l'attuale zona Fiera e il Parco Sempione. Nei padiglioni della prima trovavano posto tematiche più tecniche e commerciali, mentre nel Parco Sempione si puntava più sull'arte e la scienza. Gli edifici di questa seconda località vennero poi smantellati per far posto al verde comunale. Ancora oggi al Parco Sempione, in via Gadio, ha sede l'Acquario civico, una delle poche strutture che componevano questa sezione della Fiera preservate fino ai giorni nostri. Le due zone, distanti un paio di chilometri e divise da uno scalo merci ferroviario, erano collegate da un trenino elettrico. Lo scalo merci e il trenino d'unione sono stati ambedue smantellati. Nel 1920 si tiene la prima fiera campionaria, in zona Bastioni di Porta Venezia. Nel 1923 l'ente regio Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano sposta in via definitiva l'esposizione nella zona che per decenni verrà conosciuta come Fiera Campionaria, vicino all'attuale stazione della metropolitana di Amendola. Nel 1985 il parco espositivo cambia nome in Fiera d'aprile, ma nel 1991 il calendario raggiunge l'anno solare. Nel settembre 1997 furono aperti nuovi padiglioni, la cui costruzione era iniziata nel 1993, su progetto di Mario Bellini. Sono situati a nord-ovest rispetto a quelli storici, nell'area precedentemente occupata dagli stabilimenti Alfa Romeo del Portello, in serie lungo viale Scarampo e uniti da ponti che oltrepassano le strade. Il complesso è caratterizzato da un grande timpano che si affaccia su piazza Gino Valle, da scale a chiocciola ricoperte da vetrate che si affacciano su viale Scarampo insieme a un giardino pensile di carpini lungo lo stesso viale. Nel 2012 Bellini è stato incaricato di costruire un centro congressi sul lato affacciato all'attuale CityLife con una copertura metallica chiamata dall'architetto "cometa". A partire dal 2005 la Fiera ha spostato la maggior parte delle proprie attività presso il nuovo polo fieristico di Rho-Pero, nelle vicinanze del quale è stato predisposto anche l'Expo 2015, lasciando gli edifici del Portello come ultima zona attiva del polo cittadino. L'area storica è stata abbattuta tra il 2007 e il 2008; il 25 maggio 2008 è stato fatto brillare il padiglione 20. L'area demolita ha lasciato il posto al progetto di riqualificazione urbanistica di CityLife, che prevede la costruzione di tre grattacieli e di un grande parco pubblico. Nel marzo 2020, in occasione della pandemia di COVID-19, Fondazione Fiera Milano, per volere della Regione Lombardia, in collaborazione con il Policlinico di Milano, ha messo a disposizione i padiglioni 1 e 2 del Portello a Fieramilanocity per realizzare una struttura ospedaliera finalizzata ad affrontare l'emergenza della relativa carenza di posti letto nei reparti di rianimazione negli ospedali della Lombardia, per un totale di 25.000 metri quadri di superficie. Nei padiglioni sono stati allestiti 4 moduli ospedalieri, appositamente attrezzati per i malati acuti, e tutti i servizi necessari per il personale medico-ospedaliero, per un totale di 205 posti letto, gestiti dal Policlinico di Milano. Si tratta di un ospedale a tutti gli effetti, in grado di essere operativo a 360 gradi, e non consente solo la degenza dei malati di coronavirus ma è in grado di curare ogni altra patologia correlata. Stazione di Milano Porta Sempione Sito ufficiale, su fieramilano.com. Archivio Storico Ente Fondazione Fiera Milano, su fondazionefieramilano.it. URL consultato il 9 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009). Archivio fotografico su Flickr, su flickr.com.

Chiesa di Sant'Anna Matrona
Chiesa di Sant'Anna Matrona

La chiesa di Sant'Anna Matrona è una chiesa parrocchiale cattolica di Milano, posta in zona Fiera del quartiere Portello. Per servire le necessità spirituali di un quartiere in fase di progressiva crescita demografica, nel 1959 l'arcivescovo Montini istituì una nuova parrocchia, intitolata a Sant'Anna Matrona, scorporandone il territorio dalle parrocchie di San Pietro in Sala e di San Protaso. I lavori di costruzione della chiesa parrocchiale, progettata dall'architetto Cassi Ramelli, ebbero inizio nel marzo 1959 e si conclusero l'anno seguente; la chiesa fu inaugurata dall'arcivescovo il 18 dicembre 1960. Nel 1976 l'area presbiteriale fu ridisegnata per adattare l'altare alle nuove prescrizioni del Concilio Vaticano II. La chiesa, a pianta basilicale, ha la facciata posta a sud-ovest, in fregio a via Francesco Albani, e il presbiterio a nord-est. Il campanile, di forme slanciate, è posto sul fondo della chiesa, sul lato destro. A sinistra della facciata sorge la canonica. La facciata a capanna, preceduta da una scalinata, è rivestita nella parte superiore da mattoni a vista e nella parte inferiore da lastre di marmo Botticino; nella facciata si aprono tre ingressi, dei quali il centrale è sormontato da un motivo traforato in forma di croce. L'interno è a tre navate divise da pilastri a pianta pentagonale; il presbiterio è illuminato da un tiburio ottagonale. Nel seminterrato sono posti i locali parrocchiali. Arturo Faccioli (a cura di), Le nuove chiese di Milano 1950-1960, Milano, Arcivescovado, Comitato per le nuove chiese, 1962, pp. 94-98, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0184068. Elena Pedrali, S. Anna Matrona, in Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della Diocesi di Milano, 1945-1993, Milano, Vita e Pensiero, 1994, p. 153, ISBN 88-343-3666-6. Elisabetta Susani, Cassi Ramelli. L'eclettismo della ragione, Milano, Jaca Book, 2005, p. 280, ISBN 88-16-60339-9. G. Mugnai, La parrocchia di Sant'Anna, in Diocesi di Milano, n. 3, 1961, pp. 141-145. Documentazione 1950-1960, in Fede e Arte, n. 10, 1962, p. 257. A. Coccia, La scultura nelle nuove chiese, in Nuove Chiese, n. 2, 1967, p. 47. A. Mosca, L'ammirevole semplicità di una chiesa, in Nuove Chiese, 1 bis, 1967, pp. 13-19. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant’Anna Matrona Chiesa di Sant'Anna Matrona, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Sant'Anna Matrona, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Chiesa di Sant'Anna Matrona, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Pudiga
Pudiga

Il Pudìga (Pudìga in lingua lombarda; chiamato anche Fugone oppure Mussa nel suo tratto milanese) è un torrente che attraversa la città metropolitana di Milano e il Parco delle Groane. È l'ultimo affluente dell'Olona, in cui confluisce alla sua sinistra idrografica. Il Pudiga nasce a Senago, all'interno del Parco delle Groane, dall'unione dei torrenti Cisnara e Lombra. Prosegue poi il suo corso attraversando i comuni di Bollate, dove scorre in gran parte tombinato, e Novate Milanese, dove prosegue nuovamente a cielo aperto: giunto a Milano assume la denominazione di Mussa. A Milano scorre nel sottosuolo di via Espinasse e piazzale Accursio e sotto la circonvallazione filoviaria. Raggiunge infine piazza Carlo Stuparich, dove si immette nel fiume Olona. Il suo percorso a Milano è totalmente tombinato: la copertura (tombinatura) del tratto milanese del Pudiga, già canalizzato all'inizio del XX secolo, è avvenuta tra il 1955 e il 1967. Il suo bacino idrografico, che comprende anche parte del Parco delle Groane, è lungo e stretto. Il regime del torrente è caratterizzato da un flusso costante tutto l'anno, determinato principalmente dall'apporto di alcuni depuratori a monte di Limbiate. Nel tragitto che va da Bollate a Novate Milanese, non essendoci apporti idrici significativi mantiene costante sia il suo flusso che la qualità delle acque. Giunto a Milano, probabilmente per alcuni scarichi abusivi all'altezza di Baranzate, la qualità peggiora. Un tempo riceveva, a partire dal polo industriale della SNIA viscosa a monte di Limbiate, notevoli reflui industriali, caratterizzati da inquinanti quali coloranti, solventi organici, metalli pesanti ecc., che rendevano questo torrente uno dei più inquinati del Nord Italia. Queste testimonianze sono state raccolte tra alcuni cittadini di Senago , i quali affermarono che dagli anni '50 agli anni '80 circa le acque si coloravano ogni giorno di un colore diverso e il fetore emanato era insopportabile. In origine il percorso del Pudiga aveva una lunghezza maggiore: le acque del torrente non sono infatti sempre finite nell'Olona, che è stato deviato verso Milano solo successivamente, dagli antichi Romani. Anticamente il Pudiga percorreva il suo alveo naturale ricevendo da sinistra il torrente Bozzente e lambendo il centro storico di Milano. Garantiva così, insieme al Seveso, le acque necessarie all'approvvigionamento idrico dei milanesi. Dopo aver lambito il lato occidentale del centro storico di Milano il Pudiga proseguiva verso sud seguendo il proprio alveo naturale, corrispondente a quello del moderno colatore Lambro Meridionale, confluendo poi nel Lambro presso Sant'Angelo Lodigiano. In origine, all'altezza del centro abitato di Milano, il Pudiga compiva un'ampia ansa verso est, che lo portava a sfiorare la città all'altezza della moderna piazza Vetra, nei pressi dell'alveo naturale del torrente Nirone, per poi piegare verso meridione seguendo l'alveo del moderno Lambro Meridionale. Originariamente, alla sua sinistra idrografica, il Pudiga, in luogo dell'Olona, riceveva il Bozzente. Il Bozzente in origine aveva infatti un alveo naturale autonomo che lo portava a raccogliere le acque del Lura e del Merlata per poi confluire nel Pudiga. Come già accennato, furono a gli antichi Romani a deviare l'Olona, all'altezza di Lucernate, frazione di Rho, nel letto del Bozzente e quindi poi verso l'alveo del Pudiga. Il tratto milanese dell'Olona corrisponde pertanto agli antichi alvei naturali del Bozzente e del Pudiga. Come destinazione finale del nuovo percorso dell'Olona fu scelto il fossato delle mura romane di Milano, dove riversava le sue acque nel canale Vetra (nome dato dagli antichi Romani al tratto terminale dell'alveo naturale del Nirone) all'altezza della moderna e omonima piazza: per realizzare questo obiettivo, gli antichi Romani prolungarono e allargarono il "canale Vetra" verso la già citata ansa naturale del Pudiga così da raccogliere anche le acque dell'Olona. Il motivo della deviazione dell'Olona verso Milano va ricercata nel fabbisogno d'acqua della popolazione della città, diventata molto numerosa con il passare dei secoli: il modesto regime idrico di Seveso e Pudiga non era infatti più sufficiente a soddisfare le loro necessità. Gli antichi Romani decisero così di deviare il fiume Olona, che scorreva nelle campagne ad ovest di Milano. L'Olona garantiva infatti una quantità d'acqua di gran lunga superiore a quella di Seveso e Pudiga. Il nuovo alveo artificiale dell'Olona fu scavato ex novo solo per un breve tratto: giunti a Rho al torrente Bozzente, i progettisti allargarono il suo letto per poter accogliere una maggior portata d'acqua, quella dell'Olona. L'Olona originariamente proseguiva lungo il suo alveo naturale verso sud attraversando la moderna Settimo Milanese e passando a diversi chilometri da Milano per poi percorrere l'alveo dell'Olona inferiore o meridionale e sfociare nel Po a San Zenone. Con questa deviazione l'Olona cessò di esistere come fiume continuo dalle sorgenti alla foce. L'Olona fu deviato verso Milano anche per un altro motivo: avere un corso d'acqua che costeggiasse interamente la via Severiana Augusta, antica strada romana che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore). Parte del tracciato della via Severiana Augusta, che venne utilizzato anche nel Medioevo e nei secoli seguenti, fu ripreso da Napoleone Bonaparte per realizzare la strada statale del Sempione. Gli antichi Romani reputarono fondamentale avere una via d'acqua che costeggiasse la via Severiana Augusta per dare un cospicuo incremento ai commerci lungo questa strada, soprattutto considerando il maggiore carico trasportabile sui barconi fluviali rispetto al semplice trasporto terrestre. L'opera di deviazione dell'Olona verso Milano venne realizzata in concomitanza alla costruzione della via Severiana Augusta, ovvero nei primi anni dell'Era volgare, cioè tra la fine dell'era repubblicana e i primi decenni dell'età imperiale romana. All'altezza del sottopasso del Canale Scolmatore di Nord Ovest, vi è una paratia che fa confluire eventuali portate, dal canale scolmatore al torrente Pudiga. Questo è possibile in quanto il torrente Pudiga rimane ad un'altezza inferiore rispetto al canale scolmatore. Fatto curioso in quanto il C.S.N.O fu progettato per raccogliere le acque in eccesso dei torrenti delle groane, ma non del torrente Pudiga in quanto passa ad un piano più basso di quest'ultimo. Autori vari, Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, 2014. URL consultato il 16 gennaio 2017. Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175. Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536. Parco delle Groane Merlata Olona Idrografia di Milano Relazione idrologica-idraulica del progetto preliminare della variante di Baranzate dell'autostrada Rho-Monza, su va.minambiente.it.

Cagnola (Milano)
Cagnola (Milano)

La Cagnola (La Cagnoeula in dialetto milanese, AFI: [kaˈɲøːla]) è un quartiere residenziale situato a nord-ovest del centro di Milano, appartenente al Municipio 8. In precedenza borgo rurale diviso tra i comuni dei Corpi Santi, di Boldinasco e di Villapizzone, nel corso del tempo è stato annesso al comune di Milano. Il nome "Cagnola" deriva probabilmente dal nome di un proprietario fondiario che possedeva dei terreni dell'area. L'antico borgo della Cagnola era un piccolo borgo agricolo, diviso tra i Corpi Santi, Boldinasco e Villapizzone (questi ultimi annessi, nel 1869, a Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923). Viene citato già nel XVI secolo in un documento notarile, firmato dal cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, concernente l'erezione in parrocchia di Garegnano, che avrebbe aggregato Boldinasco, la Cagnola, Torchiera e Colombara. Il borgo si sviluppava lungo l'antica via Varesina che, partendo dalla Porta Tenaglia, giungeva fino a Saronno e Varese. Appena fuori dal borgo correva la strada del Sempione, che arrivava fino alla Svizzera. Il paese era formato da alcune cascine, ognuna delle quali dipendeva da una diversa parrocchia e da differenti comuni: di quelle incluse nei Corpi Santi, due dipendevano dalla parrocchia di San Pietro in Sala e due dalla parrocchia del Borgo degli Ortolani, quella inclusa nel comune di Boldinasco dipendeva dalla parrocchia di Garegnano Certosa e quella inclusa nel comune di Villapizzone dipendeva dalla parrocchia di Villapizzone. A partire dagli anni venti del XX secolo l'area della Cagnola fu interessata da un processo edificatorio piuttosto intenso e della realtà rurale di un tempo sopravvivono oggi ben poche testimonianze. Attualmente il Consolato degli Stati Uniti d'America sta per aprire la sua nuova sede nell'area dell'ex tiro a segno di piazzale Accursio, uno dei migliori esempi di architettura liberty di Milano. Il quartiere della Cagnola è attraversato nella sua parte sud-orientale dalla circonvallazione esterna (della 90/91). È lambito a sud-ovest dal Viale Certosa e a nord-ovest dal Viale Espinasse, il quale è la tratta iniziale dell'ex strada statale 233 Varesina, che collega Milano-Piazzale Accursio a Varese, a Lavena Ponte Tresa e alla Svizzera. Il quartiere non è servito da linee metropolitane o ferroviarie. Varie linee di autobus, di tram e di filobus, gestite da ATM, collegano la Cagnola ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione. La Cagnola potrebbe essere servita, in un eventuale futuro, dalla linea 6 della metropolitana. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del 2015, presentato dal comune di Milano, infatti, accarezzava l'ipotesi della costruzione di una nuova linea che avrebbe collegato l'area nord-occidentale della città (Baranzate o Molino Dorino) alla sud-orientale (Rogoredo o Quintosole), passando ipoteticamente per il quartiere. Quartieri di Milano Municipio 8 di Milano

Palalido (Milano)
Palalido (Milano)

Il Palalido, conosciuto anche con la denominazione sponsorizzata di Allianz Cloud, è un palazzo dello sport della città di Milano. La struttura è polivalente, ed ospita manifestazioni sportive (tra le quali, prima della ristrutturazione, le gare interne dell'Olimpia Milano, quando queste non sono state ospitate nel più capiente Mediolanum Forum), concerti e congressi. Nel febbraio 2011 si pensava venisse intitolato a Cesare Rubini, mitico personaggio della pallacanestro e della pallanuoto milanese e nazionale, l'unico atleta entrato nella Hall of Fame di due diverse discipline a squadre, ma così non è avvenuto. Nel 2010 viene presentato il progetto di ristrutturazione del PalaLido. Nella primavera del 2011 iniziano i lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto avere un contributo dalla sponsorizzazione di Giorgio Armani cambiando nome in "Pala AJ", ma nel gennaio 2016, dopo che il termine dei lavori è slittato più volte, Armani rinuncia e annuncia che l'Olimpia sarebbe rimasta perennemente al Mediolanum Forum. Dopo aver ripreso i lavori per l'ennesima volta nel settembre 2015, si prevedeva di completarli per l'estate del 2016. Dopo le difficoltà dell'impresa aggiudicatrice, che hanno fermato il cantiere per anni, in luglio 2016 il Comune revoca l'appalto e dopo una perizia in novembre affida ad altra ditta che doveva finire i lavori per fine 2017. Ma anche la seconda ditta è in difficoltà e a febbraio 2017 chiede il concordato preventivo. Si affidano i lavori ad una terza ditta dalla fine del 2017. Nel febbraio 2018 si è svolto il bando per i naming rights, il quale è stato aggiudicato dalla società Allianz che darà così il nome al palazzetto di Allianz Cloud per 5 anni. La nuova inaugurazione vi è stata il 21 giugno 2019 con la disputa di alcuni incontri di Volleyball Nations League 2019 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del presidente del CONI Giovanni Malagò. Il 16 novembre 2019 l'Allianz Cloud ha ospitato la ventiquattresima edizione della Supercoppa italiana di pallavolo femminile. Dal 2019 al 2022 ha ospitato il torneo di tennis Next Generation ATP Finals. Pallacanestro Olimpia Milano Cesare Rubini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su PalaLido

Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio

La Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio è una ex stazione di servizio disegnata da Mario Bacciocchi per l'Agip, situata a Milano. La struttura, ristrutturata nel 2017 dall'architetto Michele De Lucchi, è oggi sede del ristorante-officina Garage Italia fondato da Lapo Elkann. Nei primi anni '50 l'Agip, per volontà di Enrico Mattei, incaricò l'architetto Mario Bacciocchi (già impegnato nella realizzazione di Metanopoli) di progettare una stazione di servizio nell'importante posizione di Piazzale Accursio; nonostante alcune difficoltà con la locale Commissione Edilizia, i lavori iniziarono nel 1952, sotto la direzione di Camillo Bianchi, e terminarono nel 1953. L'edificio fu quindi inaugurato quello stesso anno; oltre alle postazioni di rifornimento, la struttura comprendeva anche un autolavaggio, una sala d'attesa dotata di bar e un'officina, mentre il primo piano era adibito ad abitazione e uffici. La stazione di servizio rimase in funzione fino agli anni '80, mentre l'attività di gommista, elettrauto e officina proseguì anche negli anni successivi, anche se la struttura iniziò a soffrire di un graduale degrado e abbandono. L'attività di garage proseguì fino ai primi anni 2010. Nel 2012 l'edificio ospitò alcuni eventi culturali organizzati dagli studenti del Politecnico di Milano; nel 2015 nacque il progetto per il restauro dell'edificio, voluto da Lapo Elkann, allo scopo di destinare la struttura ad atelier automobilistico e ristorante (quest'ultimo, gestito in joint-venture con il noto chef Carlo Cracco fino al 2019). Il progetto di restauro conservativo, curato da Michele de Lucchi, fu approvato nel 2016 dalle Belle Arti e l'edificio, ristrutturato e ribattezzato Garage Italia, fu riaperto nel 2017. A luglio 2021 Elkann annunciò la vendita di Garage Italia alla società svizzera Youngtimers, che a sua volta ad ottobre rivendette l'attività alla lussemburghese Fbnk Finance sarl, ribattezzata Garage Italia Finance S.à.r.l. La peculiare posizione dell'impianto, alla confluenza di due viali che formano una "V" con angolo a 45°, ha condizionato la realizzazione del progetto. La struttura si sviluppa su due livelli e un piano seminterrato, sovrastati da due sottili pensiline ricurve che sbalzano di più di 10 metri. La planimetria si dispone lungo un asse di simmetria sul quale si trovavano le pompe di benzina, il bar e l'officina, la quale era illuminata da un lucernario ottagonale. Il piano superiore ospitava gli alloggi, caratterizzati da pareti inclinate che, assieme alle ripetute linee curve, richiamano fortemente all'architettura navale, rintracciabile anche nell'utilizzo di oblò. Le linee rotonde dell'edificio denotano in generale l'intera struttura, che coniuga la funzionalità pratica dell'impianto con un messaggio comunicativo innovativo, che comunicava la dinamicità tipica del settore automobilistico di quegli anni. Degna di nota anche l'illuminazione, originariamente realizzata con tubi al neon posizionati lungo la base delle pensiline. Scenografica anche l'originale e imponente scritta "Supercortemaggiore – Automobile Club" che sovrastava l'impianto. Le forme avveniristiche dell'impianto gli sono valsi il soprannome di "astronave". Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00076/ https://www.garage-italia.com/

World Join Center

Il World Join Center è un grattacielo che si trova a Milano, in viale Achille Papa a poca distanza dal quartiere storico della Fiera Campionaria. In origine doveva essere destinato ad ospitare aziende legate all'oreficieria creando un punto di riferimento mondiale in questo settore. L'edificio è stato in seguito adibito ad attività terziaria con la presenza di uffici e spazi per gli eventi, nonché di suite per il pernottamento degli ospiti. Complessivamente la superficie calpestabile è di 1.200 m2. Nel complesso è presente la WJC Square, la più grande piazza coperta di Milano, con oltre 2800 m² di spazio attrezzato e modulabile per eventi che può ospitare dalle 800 alle 2000 persone. L'intero complesso è adibito alla promozione di eventi, sfilate di moda, mostre, lancio di nuovi brand, presentazione e esposizione di prodotti. Il complesso edilizio è formato da due edifici, una torre e un corpo di fabbrica più basso che sono stati completati nel 2009. Il grattacielo è alto 78 metri per 20 piani mentre l'edificio più basso comprende due piani. Il progetto è degli architetti Studio Urbam e Marco Cerri ed è stato inaugurato nel 2010. Da un punto di vista ambientale ed energetico, il World Join Center è a impatto zero. All'interno del complesso edilizio è presente anche un auditorium con 206 posti a sedere. Dal 2019 il World Join Center ospita il secondo ristorante più alto d'Italia e il più alto a Milano. Si trova all'ultimo piano della torre e offre un panorama a 360° sulla città. Sito ufficiale del World Join Center, su wjc.it. URL consultato il 21 febbraio 2020. Il World Join Center mette in vendita sette suite del Condo Hotel di Milano, su bebeez.it. URL consultato il 23 dicembre 2021.