place

Santuario della Madonnina del Boschetto

Chiese della diocesi di BresciaChiese di Castel MellaPagine con mappeSantuari cattolici della provincia di Brescia
Santuario della Madonnia del boschetto, Facciata
Santuario della Madonnia del boschetto, Facciata

Il santuario della Madonnina del Boschetto è un santuario mariano di Onzato, frazione di Castel Mella, in provincia di Brescia, a otto chilometri dalla città.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Santuario della Madonnina del Boschetto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Santuario della Madonnina del Boschetto
Via Madonna del Boschetto,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Santuario della Madonnina del BoschettoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.5115 ° E 10.144703 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Madonna del Boschetto

Via Madonna del Boschetto
25131 , Onzato
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Santuario della Madonnia del boschetto, Facciata
Santuario della Madonnia del boschetto, Facciata
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Mandolossa
Mandolossa

Mandolossa (La Mandolòsa in dialetto bresciano) è una frazione in provincia di Brescia. È suddivisa nei territori di tre comuni: Brescia, quartiere della Badia, Gussago e Roncadelle, di quest'ultimo è l'unica località. Sono presenti in modo misto abitazioni e capannoni industriali. La località è pianeggiante, ubicata a circa 4 km a ovest da Brescia e a 135 m s.l.m., alla biforcazione fra la strada per Milano e quella per Iseo e Corna di Darfo. Dalla congiunzione del ramo sinistro del Gandovere con la roggia Canale (o La Canale) si forma il torrente omonimo. Fappani (1991) riporta che il toponimo possa provenire dal nome dell'albero e del frutto del mandorlo o da un cognome. Riporta anche l'ipotesi alternativa che possa provenire dal nome di una taverna, detta della "Mandola". La località viene citata per la prima volta, come Mandolocia, in un ritmo del XII secolo, opera del monaco Bertario dedicata alle origini e allo sviluppo della congregazione vallombrosana. In esso, l'abbazia di san Giacomo era collocata fra il ponte sul Mella e la Mandolossa. In un documento del 1256 è indicata una villa alla Mandolossa, mentre da atti del Quattrocento risulta che la taverna godeva di privilegi ed esenzioni, mentre il monastero era in decadenza. Nel 1797, durante la Repubblica Bresciana, la Mandolossa fu inquadrata nelle chiusure a sera del Garza come luogo fuori di Porta San Giovanni. Prima dell'unità d'Italia, alla Mandolossa vi furono due episodi risorgimentali: nel 1850, un maresciallo austriaco fu aggredito da un gruppo di ribelli, mentre nove anni dopo le autorità cittadine incontrarono Giuseppe Garibaldi, diretto in città. Nel 1933 fu aperto il casello daziario, mentre nel secondo dopoguerra, su un terreno acquistato appositamente dalla Diocesi di Brescia, fu innalzato il prefabbricato metallico che funzionò come chiesa locale, dedicata alla Madonna alla Strada, fino alla fine del 2021. La località è sita fra la Tangenziale Sud di Brescia, alla quale è collegata con uno svincolo, e la strada SS 11 "Padana Superiore". È inoltre vicina allo svincolo "Brescia Ovest" dell'Autostrada A4. Il territorio è attraversato dalle ferrovie Brescia-Iseo-Edolo e Milano-Venezia. Sulla prima, nei pressi del passaggio a livello della strada per Roncadelle, è presente la stazione di Mandolossa. Baldassare Bacchi, Alberto Bonfadelli e Milena Dallera, Studio idrologico a scala di sottobacino dei bacini dell’Ovest Mella confluenti nel Torrente Gandovere e Roggia Mandolossa (PDF), Gussago, 2013 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2016). Antonio Fappani (a cura di), Mandolossa, in Enciclopedia Bresciana. Vol. 8: [M-Masi], Brescia, Voce del Popolo, 1991, p. 133. Governo provvisorio della Repubblica bresciana, Raccolta dei decreti del Governo provvisorio bresciano e di altre carte pubblicate a quell'epoca colle stampe, II, Brescia, Tipografia Dipartimentale del Mella, 1804. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mandolossa

Stazione di Mandolossa
Stazione di Mandolossa

La stazione di Mandolossa è una fermata ferroviaria della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, chiusa al servizio viaggiatori. Serviva la località omonima, posta a cavallo dei territori comunali di Brescia, Gussago e Roncadelle. Nel progetto originario di costruzione della ferrovia Parma-Brescia-Iseo, presentato al Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 1880, era previsto che per il tronco Brescia-Iseo si impiegasse parte della ferrovia Milano-Venezia tra la stazione di Brescia e la località Mandolossa. In questa località sarebbe sorta una stazione dalla quale si sarebbe diramata la tratta diretta a Monterotondo e a Iseo. La SFAI, che ai tempi ebbe in gestione la linea per Milano, respinse la possibilità di utilizzare il tratto Brescia-Mandolossa anche ai treni per Iseo, quindi l'Ufficio Tecnico della Provincia di Brescia ripensò il tronco su un percorso separato che transitasse per Fiumicello. Nel nuovo progetto non fu previsto alcun scalo a servizio degli abitanti della piccola località. Su richiesta di questi ultimi, dopo il completamento dei lavori di costruzione, la SFAI decise di attivare una fermata nei pressi della casa cantoniera situata nei pressi del passaggio a livello della strada che collegava la frazione a Roncadelle, nel territorio del comune di Brescia. Entrò quindi in funzione il 22 giugno 1885, con l'apertura al servizio pubblico della nuova linea ferroviaria. La fermata fu soppressa al servizio viaggiatori il 1º giugno 1996. Dal 11 giugno 2007 al 15 giugno 2008, la fermata fu ripristinata con servizio a richiesta. A causa della sua genesi, la fermata non è dotata del classico fabbricato viaggiatori delle fermate della Brescia-Iseo, ma solo del marciapiede per garantire l'accesso ai treni al singolo binario di corsa. Al 2021, il vicino casello ferroviario risulta adibito ad abitazione privata. La fermata è chiusa al servizio viaggiatori. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Mandolossa Ferrovienord.it - Stazione di Mandolossa, su ferrovienord.it (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).

Villaggio Violino
Villaggio Violino

Il Villaggio Violino è un quartiere di Brescia. L'area del quartiere è sostanzialmente pianeggiante ed è delimitata: a nord, dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo e da via Vallecamonica; a est, da via Violino di Sotto; a sud, dal confine con il comune di Roncadelle; a ovest, da via Colombaie. Il toponimo deriva dalle cascine Violino di Sopra e Violino di Sopra, nei pressi delle quali sorse il Villaggio costruito dalla cooperativa «La Famiglia» secondo i dettami di padre Ottorino Marcolini. Secondo lo studioso Paolo Guerrini, il nome alle due cascine deriva da quello della famiglia Violini, che le acquistò dall'Ospedale Maggiore nel 1621. Fino al 1807, la zona era indicata con il termine di "Castelletto", probabilmente dalla forma della vicina cascina Brione, che si trova nel comune di Roncadelle. In seguito, il territorio fu indicato e suddiviso dal nome delle tre cascine: Violino di Sopra, Violino di Sotto e Violino Brione. Con l'edificazione del villaggio, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, l'area fu identificata con il toponimo attuale. Nel Medioevo, l'area apparteneva alle chiusure o corpisanti di Brescia. Negli anni cinquanta dell'Ottocento fu coinvolta nella costruzione della ferrovia Milano-Venezia a cui seguì, nel 1885, la Brescia-Iseo. Negli anni Venti, alcuni terreni di proprietà del comune di Brescia furono ceduti al Ministero della guerra per farne un nuovo Campo di Marte in sostituzione della vecchia piazza d'armi. Dalle cronache locali sappiamo che nel 1925 e nel 1933 gli abitanti della zona chiesero l'illuminazione elettrica pubblica e l'acquedotto. La ruralità del territorio terminò negli anni Cinquanta del Novecento, quando Ottorino Marcolini scelse l'area del Violino per edificare il primo dei suoi villaggi che si diffusero presto in tutta la città e la provincia. Costruito dalla cooperativa «La Famiglia», la prima pietra fu posata il 4 luglio 1954, mentre nel maggio dell'anno seguente furono consegnati i primi 252 alloggi. Furono anche costruite la chiesa dedicata a san Giuseppe Lavoratore, la scuola materna e quella elementare. Nel 1971, sulla falsariga di quanto stava avvenendo in altri quartieri della città, sorse il comitato di quartiere, organismo spontaneo che chiedeva il riconoscimento ufficiale da parte del comune di Brescia e la possibilità di compartecipare nella stesura del bilancio e di esprimere pareri sullo sviluppo urbanistico della città. Nel luglio dell'anno seguente, il consiglio comunale votò l'istituzione dei consigli di quartiere, suddividendo il territorio comunale in trenta aree. Il consiglio del villaggio Violino fu eletto il 24 marzo 1974. Nel 1977, la Giunta Trebeschi recepì le disposizioni previste dalla legge 278/1976 e istituì nove circoscrizioni che accorparono i trenta quartieri. Il villaggio Violino, assieme a Chiusure, Urago Mella e il Villaggio Badia, entrò a far parte della Terza circoscrizione, che fu ribattezzata "dell'Oltremella", perché raggruppava i quartieri che risultavano separati dal resto della città dal fiume. Nel 1994, iniziarono i lavori per la costruzione della nuova parte del villaggio con 134 alloggi su 57 000 m2 e nuove aree verdi. L'anno precedente era arrivato il servizio di teleriscaldamento. Nel 2007, la giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque: il villaggio Violino, come tutto il resto della Terza Circoscrizione, fu assegnata alla nuova Circoscrizione Ovest. Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di ricostituire gli organi consultivi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni dei nuovi consigli si tennero in tutta la città il 14 ottobre. parco della musica John Lennon, sorto nella seconda fase di costruzione del villaggio a ridosso della ferrovia Milano-Venezia, si sviluppa su un'area di 34 000 m2 giardino chiesa del Violino di Sopra, sorge nei pressi della parrocchiale, si distribuisce su un'area di 34 000 m2 Il quartiere appartiene alla chiesa parrocchiale di san Giuseppe Lavoratore della diocesi cattolica di Brescia. Nei pressi del parco della musica sorge il «Centro Bresciano Down», istituito nel 2001 per la riabilitazione delle persone affette da quella sindrome. Nel quartiere ha sede l'associazione nazionale «Famiglie numerose»; dal 2005 al 2013, l'onorevole Mario Sberna ne fu presidente. Nel territorio del quartiere sorgono la scuola materna Sandro Bonicelli e la scuola primaria Eugenio Montale. Il quartiere è servito da tre linee di trasporto urbano: la 3 (Mandolossa-Virle), la 9 (Violino-Buffalora) e la 16 (Onzato-Sanpolino). Nel territorio del vicino quartiere di Villaggio Badia è presente la fermata di Brescia Violino della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo che prende il nome dal Violino per la sua vicinanza all'area residenziale. Giovanni Boccingher, Brescia Andata e Ritorno. Le molte vite di una stazione, Brescia, 2016. Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Ovest, Brescia, Comune di Brescia, 2010. Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978. Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 24 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villaggio Violino