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Chiesa di San Daniele (Padova)

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San Daniele (Padua) exterior Facade
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La chiesa di San Daniele Martire è un luogo di culto cattolico di origine medievale che si affaccia sulla strada delle Torricelle, ora Via Umberto I, a Padova. Secondo la tradizione, la chiesa fu fondata durante l'adventus delle reliquie di San Daniele Martire.

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Chiesa di San Daniele (Padova)
Via Rudena, Padova Sacra Famiglia

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N 45.40105 ° E 11.87621 °
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Indirizzo

Chiesa di San Daniele

Via Rudena
35123 Padova, Sacra Famiglia
Veneto, Italia
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San Daniele (Padua) exterior Facade
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Luoghi vicini

Museo del precinema
Museo del precinema

Il Museo del Precinema si trova in Prato della Valle a Padova. Il museo fu creato nel 1998 ed espone la Collezione Minici Zotti, in collaborazione con il Comune di Padova. Propone anche mostre itineranti interattive e dà in prestito oggetti a mostre prestigiose, come per la mostra 'Lanterne magique et film peint' alla Cinémathèque française di Parigi e al Museo del Cinema a Torino. La Collezione Minici Zotti è una collezione privata riguardante la storia del precinema, raccolta di Laura Minici Zotti fondatrice, esperta "lanternista" che ha viaggiato dagli anni settanta fino a qualche anno fa, portando con sé il suo spettacolo in giro per il mondo, proprio come facevano i lanternisti dell'800. Le sue rappresentazioni con la lanterna magica sono degli autentici spettacoli ispirati a quelli di epoca vittoriana. Quest'antico proiettore è il tema principale della collezione; era usato per l'intrattenimento e l'educazione del pubblico prima dell'invenzione del proiettore cinematografico. La collezione include i vetri da proiezione per la lanterna magica, originali e dipinti a mano, e tante lanterne magiche di diversi tipi e provenienze: la fantasmagorica lanterna magica, la lanterna doppia di W. Tyler, la lanterna tripla in mogano (1880 ca.), inventata da James Henry Steward, un fabbricante di ottica inglese, considerato uno dei migliori costruttori di lanterne magiche. La collezione include anche altre antiche lanterne appaiate, molte lanterne con una lente singola, la lanterna scientifica della P. Harris & Co., la lanterna americana "The Pettibone", ed infine la lanterna-cinema di Walter Gibbons. Un'acquisizione particolarmente rara da parte del Museo è una lanterna magica risalente alla fine del Settecento che proviene dalla Villa medicea di Poggio a Caiano, una residenza dove soggiornavano i Lorena, granduchi di Toscana. La lanterna magica è completa con la sua scatola originale e 108 vetri panoramici originali che raccontano le storie della mitologia della Grecia Antica e la storia di Roma. Sono anche esposte nel museo vedute ottiche per Il Mondo nuovo che risalgono al Settecento; un megaletoscopio datato 1864 ideato da Carlo Ponti, un fotografo di Venezia; una sezione dedicata alla stereoscopia e alla tecnica dell'anaglifo, e antiche macchine fotografiche, una camera oscura; giochi ottici come lo zootropio, il praxinoscopio, il taumatropio e il fenachistoscopio che si riferiscono alla storia dell'animazione. Il 7 aprile 2018 il Museo ha compiuto i suoi primi 20 anni dalla fondazione e durante i festeggiamenti la fondatrice Laura Minici Zotti ha deciso di passare il testimone al figlio, nonché professore di Storia e Tecnica della Fotografia all'Università degli Studi di Padova, Carlo Alberto Minici Zotti, incaricandolo ufficialmente del ruolo di Direttore del museo. Nei suoi due decenni di vita il Museo ha subito diversi cambiamenti anche per l'espansione delle collezioni, tanto che per mostrare interamente il teatro d'ombre del cabaret Chat Noir, le silhouette e le stereoscopie è stato necessario organizzare mostre temporanee in altri luoghi. Animazione Lanterna magica Precinema Stereoscopia Storia del Cinema Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo del precinema Museo del Precinema, La Collezione Minici Zotti, su minicizotti.it.

Chiesa di San Luca Evangelista (Padova)
Chiesa di San Luca Evangelista (Padova)

La chiesa di San Luca Evangelista è un edificio religioso di origine medievale che sorge in via XX Settembre, nel centro storico di Padova. Originariamente era dedicata ai dodici apostoli. Una chiesa dedicata ai dodici apostoli fu costruita nel 1174 per volere del beato Cresenzio da Camposampiero a sostituzione di una costruzione più antica, demolita per lasciar spazio alla cinta muraria cittadina. In occasione dell'inventio (ritrovamento) presso la basilica di Santa Giustina del corpo di san Luca (19 marzo 1177), la chiesa fu titolata all'Evangelista. Questo edificio fu abbattuto per ordine del principe Jacopo I da Carrara nell'anno 1320 e si iniziò poi la costruzione dell'attuale chiesa che venne consacrata il 18 ottobre 1381. In questo periodo probabilmente fu elevata a parrocchia. La costruzione tra i secoli XVII e XVIII subi svariati interventi di adeguamento che ne alterarono l'originale orientamento ponente-levante. Come riporta il Rossetti, nel 1778 fece scalpore il ritrovamento di un antico affresco "di mano giottesca" sulla quale era stato posto uno scanno. Nel 1807 a causa delle leggi napoleoniche la parrocchia fu soppressa e l'edificio fu chiuso al culto. Il 2 luglio 1815 la chiesa fu riaperta come sussidiaria della nuova parrocchia di Santa Maria dei Servi. Attualmente è rettoria affidata alla comunità greco-cattolica che vi celebra la divina liturgia per la quale la chiesa è stata liturgicamente adeguata. La chiesa era sede della Confraternita dei Pittori. Il 6 maggio 1655 vi fu battezzato Bartolomeo Cristofori, celebre cembalaro e inventore del fortepiano. L'edificio è ora orientato nord-sud, ma è ancora possibile leggerne l'originario orientamento levante-ponente dal paramento murario esterno, da cui sporge la facciata seicentesca di ordine ionico che si affaccia su uno spazio recintato, già area cimiteriale. La facciata è adornata dalle statue della Vergine (al vertice) Sant'Antonio e San Francesco. Sulla parete sono poste due lapidi: una ricorda la riapertura la culto della chiesa nel 1815, l'altra, il battesimo di Bartolomeo Cristofori. Lo spazio è misurato, a croce greca. I vani con altari contigui al presbiterio furono aperti nel 1834. In controfacciata, la cantoria ospita un organo Pugina. A sinistra, si trovava un dipinto raffigurante sant'Espedito Martire, trafugato nel 1997 ed ora sostituito da una riproduzione fotografica. Nel braccio sinistro del transetto tela cinque-seicentesca raffigurante San Benedetto consegna la Regola a Sant'Agostino. Seguono poi due tele attribuibili a Costantino Pasqualotto (Gesù asciugato dalla Veronica, Maddalena bacia i piedi di Cristo). Sull'altare settecentesco è posto l'affresco del secolo XIV ritrovato nel 1778 e restaurato da Francesco Zanoni ed ora attribuito a Giusto de' Menabuoi. Le figure sono coronate da diademi d'argento donati nel 1995 dall'orafo Paolo Bonato. Lungo la parete segue La pietà accostabile all'opera di Bartolomeo Montagna. Vi è poi una teca rococò in legno dorato che racchiude una stampa devozionale antoniana. L'altare di San Giuseppe mostra una tela raffigurante il transito del Santo di Cosroe Dusi celebre autore eclettico ottocentesco che lavorò tra Veneto, Germania e Russia. Sul presbiterio pregevoli tele: L'infanzia della Vergine di Francesco Apollodoro il Porcia celebre ritrattista del suo tempo (iscritto alla confraternita dei pittori che aveva sede nella chiesa), di rimpetto, La Nascita di Gesù di Pietro Liberi. L'altar maggiore è pregevole opera a scaglia di Francesco Corbarelli, lavoro del 1667-68. Sul fronte del tabernacolo è raffigurata L'ultima Cena. Gli angeli ai lati della mensa sono attribuiti a Michele Fabbri l'Ongaro. Sopra, alla parete, di Pietro Damini San Luca con Vergine e santi protettori di Padova pregevolissima opera in cui è pure raffigurata la Torlonga. Copre la mensa un baldacchino barocco con raffigurazione del Padre Eterno del secolo XVII. Le pareti sono decorate da affreschi settecenteschi. L'altare di destra, titolato a santa Teresa del Gesù è adornato dall'opera di Silvio Travaglia, eseguita nel 1925. Sull'arcata della cappella è incastonata l'iscrizione gotica che ricorda la consacrazione dell'edificio. Sul transetto destro si trovano opere di recente fattura, tra cui spicca la pala del Beato Crescenzio, sull'omonimo altare, opera di Dionisio Gardini eseguita nel 1997. Vi è pure una Crosifissione secentesca. Sotto la tela raffigurante santa Filomena di Eugenio Guglielmi, vi è una lapide su cui sono riportati i rettori della chiesa. Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne della chiesa, costruito dalla ditta Pugina nel 1912. Originariamente a trasmissione pneumatica, nel restauro del 1996 effettuato dalla ditta Leorin, è stato elettrificato ed ampliato, la console, precedentemente posta in cantoria, è stata portata nel braccio destro del transetto. L'organo, attualmente (2012) a trasmissione elettrica, ha un'unica tastiera di 61 note ed una pedaliera concavo-radiale di 32 note. Le canne che compongono la mostra sono disposte in tre cuspide con bocche a mitria allineate. La visita pastorale a San Luca di Mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo di Padova. bru-italia.eu, http://www.bru-italia.eu/photos_s50_it.php. Chiese di Padova Diocesi di Padova Monumenti di Padova Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Luca Evangelista salvalarte.legambientepadova.it, https://web.archive.org/web/20151230231012/http://salvalarte.legambientepadova.it/luca.htm. URL consultato il 17 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2015).