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San Mauro Torinese

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Ponte Vittorio Emanuele II e centro storico
Ponte Vittorio Emanuele II e centro storico

San Mauro Torinese (San Mò in piemontese) è un comune italiano di 18.922 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana torinese. Il comune si trova ad est di Torino nel tratto dominato dalla Basilica di Superga, e la riva destra del fiume Po, lungo l'antica strada che un tempo collegava la Porta Praetoria di Torino (ubicata nell'attuale Piazza Castello) e la romana Industria (l'attuale Monteu da Po) con Valenza e Casale Monferrato. Una parte del comune, di sviluppo più recente, rimane anche sulla riva sinistra del Po, collegata attraverso il Ponte Vittorio Emanuele III (1912), oggi chiamato il "Ponte Vecchio", in quanto recentemente affiancato da un nuovo ponte, Ponte XI Settembre (2001). Il primo documento scritto in cui compare il comune di San Mauro riporta il nome di Pulchra Rada o Pulcherada (letteralmente "bella spiaggia" o "bella rada", probabilmente una denominazione che traeva origine dalle bellezze del luogo che anticamente era il letto del Po) e risale al 4 maggio 991: vi si legge che Anselmo, marchese del Monferrato, si impegna a ricostruire l'abbazia dei monaci benedettini distrutta nel corso di un'invasione dei Saraceni. In quell'occasione divenne Sancta Maria in Pulcherada: il centro monastico, ormai devastato dai Saraceni e abbandonato dai monaci, entrava a far parte della donazione del marchese Anselmo di Monferrato, della moglie Gisla, di Guglielmo e Riprando figli del defunto Oddone. In questa occasione viene citato per la prima volta il nome San Mauro, il santo monaco che fu fra i primi discepoli di San Benedetto. Il suo culto, molto diffuso in Francia, si radicò anche in Piemonte, dove la devozione popolare fu solita ricorrere a lui grazie soprattutto a molte guarigioni miracolose. Era anche conosciuto come patrono dei gottosi e degli zoppi. L'abbazia sorse intorno all'VIII-IX secolo su un preesistente insediamento romano risalente al periodo di fondazione di Augusta Taurinorum (l'attuale Torino) e divenne il nucleo centrale del primo centro abitato che si costituì intorno ad essa. Fu infatti ricostruita dopo l'anno 1000, quando in Piemonte cessarono le invasioni delle orde ungare e saracene. A capo della comunità vi era l'abate, che amministrava la vita religiosa e civile locale. Fu inoltre un periodo che vide una rinascita di monasteri e abbazie, favorita da una ripresa sia economica che demografica. Nell'anno 1029, Alrico, vescovo di Asti, il fratello Olderico Manfredi II, marchese di Torino, e Berta, cognata di Alrico, donarono alla chiesa di Susa alcuni beni, tra cui San Mauro. Nel 1055 il Monastero di Pulcherada venne unito a quello di Susa, ma in seguito ne venne nuovamente separato. Secondo il diploma imperiale di Federico I del 26 gennaio 1159, quello stesso anno il Monastero di Pulcherada venne eretto ad abbazia. L'imperatore confermò i privilegi del vescovo di Torino, elencando tra questi «... Abbatiam Sanctii Salvatoris et Sancti Mauri sitam in Vico Pulcherada cum suis pertinensis». Nel XII secolo l'abbazia raggiunse una notevole prosperità, ma, a causa della sua posizione al confine tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Savoia, fu teatro di continui scontri armati tra le due casate. Ciò provocò un'inarrestabile decadenza, culminata nel 1474 con la sua soppressione e trasformazione in commendam. Nel 1420 la denominazione ufficiale della località divenne San Mauro, in onore di San Mauro abate, monaco benedettino che, diretto in Francia, sostò presso l'abbazia nel VI secolo. L'importanza del fiume Po nell'economia locale indusse già nel 1445 ad una regolamentazione della pesca, e con un'ordinanza del 1575 si fece obbligo di asportare dal fiume i grossi detriti che erano di impedimento al corso della navigazione. L'avvento degli abati commendatari, che si limitavano ad incassare le rendite vivendo altrove, favorì l'autonomia della comunità locale, che finalmente ottenne nel 1567 quei benefici e gli statuti che i precedenti abati avevano sempre negato. Fino al 1603 l'abbazia rimase ai Benedettini; in seguito fu conferita a membri del clero secolare. Alla decadenza dell'abbazia corrispose nella storia l'affermazione politica e territoriale della dinastia sabauda che, a partire dal duca Emanuele Filiberto, dette inizio ad una politica di rivendicazione dei poteri sovrani. Infatti sono del 16 ottobre 1671 le regie patenti con le quali il duca Carlo Emanuele II concedeva in feudo all'auditore Giuseppe Maria Filippone e ai suoi eredi la seconda cognizione, ossia l'appello di tutte le cause civili e criminali del luogo di San Mauro. Tale concessione suscitò l'indignazione dell'abate, che vide nell'atto sia un'intromissione alla sua autorità, sia una diminuzione del suo prestigio. Dopo schermaglie durate qualche anno, tuttavia, Filippone poté prendere possesso del suo feudo, tramandandolo ai suoi eredi, fino al 1720. All'arrivo dei rivoluzionari francesi i beni dell'abbazia furono confiscati e nel 1803 vennero venduti all'asta per la rilevante somma di 22.000 Lire. Il primo giugno dello stesso anno papa Pio VII decretò la soppressione del convento. La chiesa dell'abbazia, che aveva ormai subito diversi restauri, fu ridotta allo stato di semplice chiesa parrocchiale e di essa si fece carico la comunità. Durante questo periodo gli abitanti del paese, situato quasi esclusivamente sulla riva destra del fiume, passavano mediante barche alla sponda sinistra. Nel corso dell'Ottocento il comune iniziò il suo sviluppo, sia grazie al passaggio dell'abbazia al clero secolare, sia per il frazionamento delle proprietà effettuato durante l'occupazione francese. Nel 1814 tornò al potere Casa Savoia e la storia di San Mauro non si discostò più da quella di Torino e del Piemonte. Nel 1862 si giunse all'attuale denominazione di "San Mauro Torinese". Il 26 settembre 1880 fu inaugurata la linea tranviaria Torino-Brusasco, inizialmente a vapore e poi elettrificata. Ma il grosso dei collegamenti avvenne ancora per tutto il XIX secolo con l'attraversamento del fiume Po, che ha sempre avuto un importante rilievo nello sviluppo dell'economia locale: dal suo alveo vennero infatti derivati diversi canali impiegati per l'irrigazione dei campi e per muovere le ruote dei mulini. Il 17 febbraio 1907 fu deliberata la costruzione di un ponte sul Po tra San Mauro e Bertolla. I lavori iniziarono nell'aprile del 1911 su progetto dell'impresa Allegri e si conclusero il 15 agosto 1912 : il ponte fu inaugurato l'8 settembre 1912 dal sindaco Giovanni Mochino ed intitolato a Vittorio Emanuele III. Negli anni del secondo dopoguerra, sulla scia della massiccia industrializzazione dell'area torinese, San Mauro ha conosciuto un notevole sviluppo urbanistico ed un massiccio incremento demografico (gli abitanti sono cresciuti di ben tre volte negli ultimi sessant'anni), che hanno mutato radicalmente l'aspetto fisico ed il tessuto sociale del paese. La presenza del fiume Po, da cui viene presa l'acqua per il canale che alimenta la centrale elettrica nei pressi di Chivasso, e della collina, oltre all'esistenza di testimonianze storico-artistiche di pregio quali l'abbazia millenaria, il castello di Sambuy, la Torre di Moncanino e -nelle immediate vicinanze- la basilica di Superga, hanno contribuito a mantenere particolarmente interessante ed attraente questa località che, in passato, fu anche luogo di villeggiatura. Solo poche testimonianze sono giunte a noi dello splendore e potenza dell'antica Abbazia benedettina di San Mauro: l'abside centrale e la parte sinistra della navata della chiesa parrocchiale, già chiesa abbaziale, il campanile e la parte inferiore della Cappella della Madonnina. La chiesa parrocchiale di Santa Maria in Pulcherada è situata al centro del borgo più antico del paese, in una posizione più elevata. La navata e la facciata sono in stile barocco e furono restaurate nel 1665 grazie all'abate commendatario Petrinus Achemius. L'antica costruzione, già rivoluzionata tra il XII e il XIV secolo, fu notevolmente stravolta e quindi è difficilissimo cercare di ricostruirne le forme originali. È probabile che la costruzione sia stata edificata tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo. La caratterizzano profonde finestre monofore, originariamente cieche, suddivise da lesene, sovrastate ciascuna da tre nicchie cieche. Sul lato sinistro della facciata si eleva il campanile costruito tra il XII ed il XIII secolo ad alte monofore affiancate. Nel Medioevo ebbe non solo importanti finalità liturgiche, ma anche militari e difensive come torre di avvistamento e di segnalazione. Nel recinto dell'antico monastero di Santa Maria Pulcherada è situata la cappella della Madonnina, la cui parte inferiore a tre navatelle è forse precedente o contemporanea dell'antico cenobio. Sulla destra, giungendo da Torino lungo la statale per Casale Monferrato e prima del ponte sul Po, si nota la piccola chiesa di San Rocco, un tempo luogo di culto della Confraternita dello Spirito Santo. L'attuale chiesa fu costruita tra il 1728 ed il 1731 da Carlo Antonio Castelli. Il campanile è del 1760, mentre la facciata risale al 1781. La confraternita venne sciolta nel 1957 causando inevitabilmente il degrado della chiesa, ormai abbandonata. Solo nel 1978 venne restaurata con il contributo dei parrocchiani e nuovamente adibita a culto ed è tutt'oggi utilizzata per la messa feriale.Per l'aumento demografico vennero costruite tra il 1959 ed il 1966 tre nuove chiese: una intitolata a Sant'Anna, nell'antica borgata di Sant'Anna-Pescatori, l'altra dedicata a San Benedetto Abate in zona Oltre Po , l'altra ancora al Sacro Cuore di Gesù,in borgata Sambuy . Lungo il crinale situato tra la valle di Rivodora e quella del rio San Mauro è presente la chiesa di San Grato, un semplice e spoglio edificio settecentesco. Nei pressi del confine con Castiglione Torinese è presente la piccola Chiesa del Mariano, dedicata alla Madonna. A causa dell'intensa industrializzazione che caratterizzò i trascorsi decenni e che aveva messo in crisi l'intera collina adiacente al comune, venne definito un piano per la salvaguardia e la valorizzazione dell'intera collina. Il Parco naturale della Collina di Superga venne istituito nel novembre 1991 con la Legge Regionale 55/91 con finalità di tutela e di conservazione delle caratteristiche ambientali, naturali, faunistiche, storiche e paesaggistiche del territorio del parco. Degna di nota nella zona collinare è la "Villa Lavista", esempio sublime di architettura eclettica, nella quale si fondono e coesistono elementi barocchi e neoclassici e decorazioni pre-liberty. Lungo l'attuale Via del Moncanino, località panoramica e salubre, furono edificate tra il Settecento ed il Novecento numerose ville signorili, tra cui spicca la "Villa del Cavalier Ludovico Nicolis", sede fino al 1993 del Famulato Cristiano. Al bivio tra Moncanino e via Montenero si erge l'elegante figura di "Villa Soley", in stile neoclassico, con la caratteristica torre che domina San Mauro, circondata da un grande parco. La villa venne fatta costruire nel 1830 da Bernardo Soley e presenta una pianta rettangolare: è a tre piani, di cui l'ultimo è coronato da una balconata impreziosita da statue. Simbolo della collina di San Mauro è la "Torre del Moncanino", un edificio in stile neogotico fatto edificare nella seconda metà dell'Ottocento. La torre ha un'architettura alquanto stravagante sulla quale si aprono finestre a sesto acuto, bifore, trifore e balconate; ha sette lati, è completamente costruita in mattoni e raggiunge l'altezza di 52 metri. È sormontata da un angelo metallico che indica la direzione del vento. A nord-est del comune, percorrendo la strada nazionale della Valle Cerrina in direzione di Casale Monferrato, si incontra sulla sinistra un lungo muro di cinta che attornia il Castello dei Conti di Sambuy e il suo vasto parco. Il castello domina un poggio ed è a pianta rettangolare con una facciata in cotto ornata da una doppia rampa di scale.Si intravvede bella citronaia di Pelagio Palagi. Proseguendo sulla strada al confine con Castiglione Torinese si incontra il Mulino di Sambuy, progettato dal noto architetto Amedeo Peyron. Per San Mauro passa quel tratto di Via Francigena che valica le Alpi al Moncenisio o al Monginevro e si unisce a quella proveniente da nord presso il vercellese. Premettendo che il tracciato è piuttosto variabile nel corso del tempo, l'itinerario pubblicato dal sito della città metropolitana di Torino, segnato da volontari col simbolo verniciato del "pellegrino giallo", entra al confine con Torino sull'argine destro del Po, proveniente dal Parco del Meisino, continua così fino al centro e da lì segue più o meno da vicino l'argine destro del Canale Cimena fino alla zona del Pedaggio Vecchio, proseguendo poi per Gassino, Chivasso ed il vercellese. Sono presenti molti cartelli illustrativi e chilometrici sul percorso. Un moderno monumento dedicato ai pellegrini ed ai monaci della vicina Abbazia di Pulcherada si trova sul lato sinistro del fiume Po, nel Parco de L'Eliana. San Mauro ospita il singolarissimo edificio della ex sede dirigenziale e amministrativa torinese delle Cartiere Burgo, realizzato nel 1981 dall'architetto brasiliano Oscar Niemeyer, il creatore della città di Brasilia. La biblioteca civica "Germana Bocca" è stata istituita nel 1966: dal 2004, ha sede nel Centro Culturale Polivalente assieme al Centro Multimediale, l'Informagiovani e l'Ufficio Cultura della città. La biblioteca fa parte dello SBAM. Negli ultimi sessanta anni, dal 1961, la popolazione residente è raddoppiata. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente era di 994 persone, pari al 5,34% della popolazione. La zona industriale del comune di San Mauro è chiamata "Zona Pescarito". Nel 1969 vi venne realizzato l'autoporto Pescarito, di circa 1 milione di metri quadrati. Da notare l'interessante architettura di un edificio a pianta circolare ospitante dal 1980 le Cartiere Burgo, progettato da uno dei più celebri architetti del XX secolo, Oscar Niemeyer, ideatore dei principali palazzi governativi della città di Brasilia: attualmente la struttura non è più usata e rimane in attesa di una nuova destinazione d'uso. La vocazione agricola del comune si è ridotta in proporzione alla cresciuta domanda industriale, ma nel territorio si coltivano ancora ortaggi, fiori e soprattutto fragole, per le quali il paese è famoso. L'origine delle coltivazione delle fragole pare risalire al 1706, quando il duca Vittorio Amedeo II, per risarcire i contadini del luogo che nella guerra contro i francesi avevano subito pesanti devastazioni, donò loro in esclusiva delle piantine di fragola importate dall'America. Il culmine di tale produzione venne raggiunto tra gli anni 1930 e 1950 e richiamava a San Mauro le frolere, ovvero le raccoglitrici di fragole che, tra maggio e giugno, lavoravano per raccogliere in tempo la rinomata "fragolina nera", prodotto tipico del paese.Attualmente, anche se la produzione è diminuita, tra maggio e giugno si celebra la "Festa delle Fragole", che attira numerosi turisti e coinvolge nella festa tutto il paese. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. L'Eliana Mirande Orsara di Puglia San Mauro Torinese possiede dalla fine del 2014 un consiglio comunale dei ragazzi ormai arrivato al secondo mandato. I ragazzi partecipanti (17) scelti tra gli alunni di 4°, 5° elementare e il triennio delle medie. I candidati vengono successivamente votati, una volta esposto il programma davanti a tutti gli alunni, in maniera anonima dai ragazzi frequentanti la stessa scuola del candidato. Le scuole sanmauresi concedono al consiglio: 6 ragazzi, scuola secondaria di 1º grado "Carlo Alberto Dalla Chiesa" 4 ragazzi, scuola secondaria di 1º grado "Silvio Pellico" 4 ragazzi, scuola primaria "Giorgio Catti" 2 ragazzi, scuola primaria "Nino Costa" 1 ragazzo, scuole primarie "Salvador Allende" e "Elsa Morante" Il presidente del consiglio, il vicepresidente e i presidenti delle commissioni di territorio e cultura vengono scelti dal consiglio con voto anonimo, preceduto da un discorso. La prima seduta è stata il 19 dicembre 2014. Il consiglio ha subito un riformamento dalla seduta del 16 dicembre 2016. Orazio Geraci, STORIA DI SAN MAURO, Edizioni Pagliero, - 1979 Carlo Bosco, Anche a Gassino sventolava il Tricolore (1848-1918). Cronaca e storia in Gassino e dintorni negli anni del Risorgimento Italiano, Torino, Scaravaglio, 2012. Il Piemonte paese per paese - Ed. Bonechi - 1993. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Mauro Torinese Sito ufficiale, su comune.sanmaurotorinese.to.it. San Màuro Torinése, su sapere.it, De Agostini.

Estratto dall'articolo di Wikipedia San Mauro Torinese (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

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Ponte Vittorio Emanuele II e centro storico
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Luoghi vicini

Basilica di Superga
Basilica di Superga

La basilica di Superga, nota anche come Real basilica di Superga, sorge sull'omonimo colle, a 672 metri sul livello del mare, a nord-est di Torino. Fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi. Per questo motivo è considerato un "monumento celebrativo". Il progetto è dell'architetto messinese, abate Filippo Juvarra, e risale al 1715. Alla cappella, posta alla sommità dell'omonima collina, si può giungere attraverso strada o servendosi della tranvia Sassi-Superga. La storia della basilica risale al 2 settembre 1706, quando il duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, e il principe di Carignano, Eugenio di Savoia, salirono sul colle per osservare Torino assediata dai franco-spagnoli. Vittorio Amedeo, inginocchiatosi dinanzi ad un vecchio pilone, giurò che, in caso di vittoria, avrebbe edificato un monumento alla Madonna. E così avvenne: dall'alba fino alle prime ore del pomeriggio del 7 settembre si scontrarono nei campi presso Lucento e Madonna di Campagna le armate francesi e piemontesi e la vittoria arrise ai piemontesi. Grazie alla vittoria nella battaglia, ancora prima della fine della guerra in corso contro Luigi XIV (Guerra di Successione Spagnola), Vittorio Amedeo fu incoronato re di Sicilia e sciolse il voto affidando la progettazione dell'edificio al siciliano Filippo Juvarra (1711). L'edificazione della futura basilica iniziò il 20 luglio 1717 e si protrasse per quattordici anni. Il ruolo di impresario fu affidato allo stuccatore Pietro Filippo Somazzi, che, oltre che di una parte delle decorazioni in stucco, si occupò anche di alcune opere in muratura. Per tutto il periodo della costruzione, si arrivava alla sommità della collina (672 metri, la seconda più alta di Torino) mediante un pessimo sentiero sassoso e tutti i materiali edili venivano trasportati a dorso d'asino. Il 1º novembre 1731, alla presenza del re Carlo Emanuele III di Savoia, il tempio veniva inaugurato con una solenne cerimonia.

Riserva naturale del Meisino e dell'Isolone Bertolla
Riserva naturale del Meisino e dell'Isolone Bertolla

La riserva naturale del Meisino e dell'Isolone di Bertolla è un'area naturale protetta, più precisamente una riserva naturale a gestione regionale, è una delle 12 aree protette che compongono il Parco del Po Torinese. La riserva naturale fu istituita per tutelare le zone umide presenti attorno alla confluenza nel Po della Stura di Lanzo. Al suo interno, è incluso il parco del Meisino, un nome che deriva dal piemontese mezzino, ovvero terra di mezzo, a intendere il lembo di terra tra un tratto del fiume Po e l'area pianeggiante ai piedi della collina di Superga: è uno dei più grandi parchi della città di Torino, disteso lungo la destra idrografica del Po. Con un'estensione di 450.000 m² (45 ettari), l'area è collocata in zona Borgata Rosa-Sassi, nella Circoscrizione 7, a nord-est della città, tra un'ansa del suddetto fiume, via Agudio, il Ponte di Sassi, corso Casale e strada del Meisino.. Essa comprende l'area del cimitero di Sassi, poi si estende a nord-est sotto il ponte di Corso Luigi Sturzo/Diga del Pascolo (derivatore AEM)/curva circolare detta delle "Cento Lire", proseguendo sempre sulla riva destra del fiume e congiungendosi quindi a San Mauro Torinese, attraverso la zona detta di Pulchra Rada (dal latino = bella spiaggia, da cui Pulcherada, antico nome del limitrofo comune).La pista pedonale-ciclabile che costeggia il parco, attraversa anche il rivo di Sant'Anna e il rivo di Costaparigi, entrambi provenienti dalla collina di Superga. Nei pressi di quest'ultimo, è presente anche la piccola villa detta del Bajno. La passerella ciclopedonale che scavalca il Rio di Costaparigi è stata dedicata nel 2008 ad Alex Langer, ecologista, pacifista ed esponente politico dei Verdi. Altre due importanti aree, incluse nella riserva naturale torinese, sono il parco Colletta e il parco dell'Arrivore, questi ultimi però entrambi collocati in sinistra idrografica rispetto al Po. Anche l'Isolone di Bertolla è situato in sinistra idrografica del Po, che lo separa dal parco del Meisino, ed a nord è delimitato dal canale dell'Azienda Energetica Metropolitana. L'area oggi tutelata fu spesso soggetta a ricorrenti allagamenti causati dalle piene del Po. Il problema fu risolto nell'anno 1952 dalla posa di un argine in muratura, il quale aveva l'obiettivo primario di creare, assieme alla Diga del Pascolo, un invaso per la produzione di energia idroelettrica. . Il cosiddetto "Canale Derivatore" della Diga, passante a sinistra dell'insenatura, si ricongiunge poi a San Mauro Torinese, e creò artificialmente l'Isolone Bertolla. La prima realizzazione del parco del Meisino, curata dalla sesta circoscrizione nel 1988, fu messa in forse da una proposta di una variante al piano regolatore di Torino che avrebbe comportato la realizzazione di una grande quantità di fabbricati residenziali nell'area. Tale variante fu però accantonata anche per l'opposizione di varie associazioni ambientalistiche e la legge regionale numero 28 del 1990 istituì nell'area la Riserva Naturale Speciale del Meisino e dell'Isolone Bertolla. Il parco fu inoltre incluso nel sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po. L'originaria legge istitutiva è stata abrogata dal Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, che all'articolo 12 affida la gestione della riserva all'Ente di gestione delle aree protette del Po torinese. Anche il Parco Colletta fu inaugurato negli anni ottanta, mentre per il completamento del parco dell'Arrivore si dovette attendere l'ottobre del 2009. L'odierna area della riserva comprende, oltre ad aree in precedenza agricole, anche un ex galoppatoio militare, in precedenza utilizzato dall'esercito come poligono di tiro e successivamente, nell'ambito del processo di federalismo demaniale, trasferito a titolo gratuito alla Città di Torino ed aperto al pubblico nell'ottobre 2020, dopo lavori di ripulitura, messa in sicurezza e ripristino aree verdi ed istituzione percorsi ciclopedonali. Nell'ex galoppatoio è inoltre prevista la nascita di una cittadella dello sport e dell'educazione ambientale. L'Isolone di Bertolla, creato artificialmente nel 1953 attraverso la Diga del Pascolo e il Canale Derivatore, rappresenta un'area naturalistica pressoché intatta: è l'unico esempio di garzaia urbana presente in Italia. Il suo nome deriva dall'omonimo quartiere (anch'esso derivato da un prediale) che si trova sulla riva sinistra del Po e a sua volta parte meridionale-fluviale del più vasto quartiere Barca, nella Circoscrizione 6. L'isolone è di forma molto allungata e prosegue fino a San Mauro Torinese. Al suo interno sono presenti molti pioppeti in via di rinaturalizzazione, utilizzati per la nidificazione da una vasta colonia di aironi cenerini. Anche il resto della riserva presenta un notevole interesse ornitologico, potendosi osservare un centinaio di diverse specie di uccelli. Tra di esse possono essere ricordate lo svasso maggiore e il tuffetto. Tra i canneti che circondano il bacino della diga del Pascolo nidificano inoltre il germano reale e la gallinella d'acqua. Nel giugno del 2021 è stata attestata la presenza del lupo. Il parco del Meisino è sfruttato dagli abitanti della città di Torino come luogo di passeggiate, cicloturismo e di allenamenti podistici. Al suo interno vi sono alcune strutture sportive, tra le quali un centro ippico, campi da calcio e da beach volley e campi da bocce Talvolta il parco viene anche utilizzato per manifestazioni competitive (esempio la Royal Half Marathon), ed è sempre aperto 24 ore al giorno; al suo interno si pratica il birdwatching. Il parco è percorso da una pista ciclabile realizzata dal Comune; nella sua parte più lontana dal fiume, a ridosso di Borgata Rosa, sono presenti 53 orti urbani assegnati prioritariamente ai residenti della zona. Parco Colletta Parco del Po Torinese Ente di gestione delle aree protette del Po torinese Bertolla Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Riserva naturale speciale Meisino e Isolone di Bertolla Riserva Naturale del Meisino e dell'Isolone di Bertolla, su parks.it. PARCO DEL MEISINO, su turismotorino.org.

Stura di Lanzo
Stura di Lanzo

La Stura di Lanzo (Stura 'd Lans in piemontese) è un torrente del Piemonte, affluente di sinistra del Po, lungo 68,8 km e con un bacino idrografico ampio 836 km². Dal 1993 un lungo tratto dell'alveo della Stura e delle sue rive sono tutelati dalla Zona di salvaguardia della Stura di Lanzo, che si estende dallo sbocco del corso d'acqua sulla pianura fino ai comuni di Villanova Canavese e Nole. L'area fa parte inoltre del Sito di interesse comunitario Stura di Lanzo (cod. IT1110014). Nasce al Pian della Mussa con il nome di Stura di Ala. Scorre impetuosa sino a giungere nella zona del comune di Ceres dove si unisce con la Stura di Valgrande e prende il nome di Stura di Lanzo. Con dimensioni raddoppiate scorre rapida bagnando Pessinetto sino a giungere nel territorio del comune di Traves dove si unisce alla Stura di Viù. Nei pressi di Lanzo riceve da sinistra il torrente Tesso, proveniente da Coassolo Torinese e Monastero di Lanzo. Da qui costeggia il Parco regionale La Mandria allargandosi in un ampio greto ciottoloso e sfiora la città di Venaria Reale ricevendo da destra il Ceronda. In breve giunge nella periferia nordoccidentale di Torino e, scorrendo pesantemente arginata, si immette da sinistra nel Po. È regolata da diverse dighe, tra cui tre importanti a Mezzenile, a Germagnano e a Lanzo. Molto frequentata dai canoisti, insieme ai suoi affluenti, presenta nel tratto tra la confluenza con la Stura di Ala e la Stura di Viù difficoltà di IV classe. Rio Bonello Rio Saulera Rio dell'Uia Rio Uppia Stura di Viù Tesso Ceronda La Stura di Lanzo è un corso d'acqua a regime marcatamente torrentizio. La sua portata media annua presso la foce è notevole (32 m³/s), ma il fiume alterna a lunghi periodi di magra estivi e invernali, piene anche improvvise e devastanti, come quella dell'ottobre 2000 in cui il fiume sfiorò i 2000 m³/s. L'attività erosiva è quindi cospicua e l'alveo in continuo divenire. Durante il proprio tragitto la Stura costruisce e modifica il suo alveo, erodendo le rocce cristalline periferiche del Massiccio del Gran Paradiso, le rocce verdi della Zona Piemontese e le ofioliti del Massiccio Ultrabasico di Lanzo (Peridotiti, Serpentiniti, Gabbri). Oltre lo sbocco vallivo, durante l'impetuosa corsa verso il Po, il torrente depone metri e metri di pietrisco: rocce e ciottoli di svariatissime dimensioni e tipologie, ghiaioni, sabbie e limi; i tipici materiali di deposito torrentizio, insomma. Questi materiali possono raggiungere uno spessore di 40/50 metri. I depositi affioranti sono prevalentemente limoso-sabbiosi e hanno colore bruno - giallastro - rossiccio quando sono ossidati ("arrugginiti"), mentre appaiono grigio-verdastri laddove l'ossigeno non è arrivato ad alterarli. Negli anni le frequenti e violente piene a cui è soggetta la Stura di Lanzo, hanno operato, nel tratto in questione, un'intensa erosione dei depositi torrentizi quaternari, portando allo scoperto ampi affioramenti di argille ricchi di resti vegetali "fossili", risalenti ad un intervallo di tempo denominato Pliocene (circa 5 - 2 milioni di anni fa). Ceppi di cospicue dimensioni, grazie all'azione erosiva di varie piene durante le quali la Stura si è scavato una specie di canyon profondo 7/8 metri circa, sono oggi particolarmente visibili e formano quella che viene definita la Foresta fossile. Le loro qualità specifiche ne fanno un sito geologico di grande rilievo e importanza che dal 1993 è tutelato dall'istituzione della Zona di salvaguardia della Stura di Lanzo. Attualmente i resti fossili più significativi si trovano nel comune di Nole, al confine con Cirié, e sono osservabili su entrambe le rive. Viene riportata con il nome Stura fin dal 1198 e in seguito, una volta sola, con il nome Sturia. Come per la Stura di Demonte, l'idronimo viene probabilmente da radici preromane. Nel novembre 1962 una alluvione provocò il crollo del ponte di Corso Vercelli ed il danneggiamento di quello di Corso Giulio Cesare a Torino. È straripata inoltre sia durante l'alluvione del 1994 che durante quella del 14 ottobre 2000, in cui crollò il ponte di Robassomero. Nelle vicinanze di Lanzo Torinese si trova il Ponte del Diavolo (o del Roc), che ha dato origine a numerose leggende legate ad una sua mitica costruzione da parte del diavolo stesso. Torino Valli di Lanzo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stura di Lanzo

Settimo Torinese
Settimo Torinese

Settimo Torinese (Ël Seto in piemontese) è un comune italiano di 45 853 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana torinese. La città di Settimo Torinese sorge sulla pianura a nord-est di Torino, ed è bagnata dalle acque del Po nella sua parte sud-orientale. Il suo territorio ha subito grandi cambiamenti, mutando da un borgo principalmente agricolo ad una grande città di quasi cinquantamila abitanti, nel periodo di tempo degli ultimi 40-50 anni, grazie alla grande affluenza di immigrati provenienti prima dal Veneto e quindi da altre regioni del sud Italia. L'origine è sicuramente romana anche perché oltre al nome era posta lungo un tracciato romano, cioè Torino-Pavia-Piacenza. Nel Villaggio Fiat fu rinvenuta un'iscrizione votiva intestata a Giove Ottimo Massimo, iscrizione che ricorda "D.O.M. - A Dio Ottimo Massimo" che sta sul frontale di quasi tutte le chiese cattoliche. In epoca romana il territorio di Settimo Torinese era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica. La posizione di Settimo posta tra Torino e Milano ha sempre fatto gola ai potenti del passato. Pertanto la Città è sempre stata al centro di contese: infinite quelle tra i Marchesi del Monferrato e i Savoia che alla fine la spuntarono nel 1435. Gli ultimi feudatari furono i Marchesi Falletti di Barolo, conti di Settimo alla fine del XVIII secolo. Settimo è un grosso centro industriale nella cintura NE di Torino, risultato di un cammino iniziato sul finire del XVII secolo con il rinnovamento dell'agricoltura seguito dall'inizio del processo di industrializzazione all'alba dell'unità d'Italia. Scrivendo di Settimo Torinese non si può non ricordare don Luigi Paviolo, parroco di San Pietro in Vincoli. Il parroco si adoperò senza sosta nella protezione, dall'8 settembre alla Liberazione, di quanti erano ricercati dai nazisti. Vicino alla cascina Pramolle, sotto il cavalcavia dell'autostrada MI-TO che attraversava perpendicolarmente l'autostrada in corrispondenza di via Leini, l'8 agosto del 1944 furono impiccati dai tedeschi sei giovani partigiani. Il cavalcavia che oggi porta il nome "8 agosto 1944", in memoria dell'episodio, è recente ed è legato alla costruzione della linea TAV Torino-Milano, che nel tratto corre di fianco all'autostrada. Il presidente Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di "Città" il 28 settembre 1958. Nello stesso anno la frazione di Mezzi Po, appartenente al comune di Gassino Torinese fino a quel momento, è passata su propria richiesta sotto l'amministrazione di Settimo. Il 28 settembre 2008 è stato celebrato il cinquantesimo anniversario di "Settimo Città". La chiesa di San Pietro in Vincoli, parrocchiale dal XVII secolo, venne ampliata nel 1810, mentre la facciata fu rimaneggiata sul finire dell'Ottocento. La torre è l'ultimo elemento superstite dell'antico castello signorile, gravemente danneggiato e forse distrutto durante le guerre franco-asburgiche del sedicesimo secolo. La città di Settimo Torinese è inserita nel Parco Fluviale del Po (Tratto Torinese) e fa parte del progetto Tangenziale Verde insieme ai comuni di Borgaro e Torino. Negli ultimi venticinque anni il Comune di Settimo ha attrezzato ed inaugurato ben tre grandi aree verdi nella zona ovest della città, adiacenti tra loro lungo via Raffaello e via San Mauro: Parco Sandro Pertini di 17100 m². Parco Alcide De Gasperi di 23470 m². Parco Enrico Berlinguer di 14000 m²., inaugurato nel 2016 collegati da pista ciclabile con San Mauro Torinese da un lato e Castiglione Torinese dall'altro. Nel 2001, dopo lunghi restauri iniziati nel 1997, è stato aperto un Ecomuseo all'interno dell'area del Mulino denominato Freidano, collocato sul Rio omonimo, costituendo un nuovo luogo di attrazione aperto al pubblico su una pregressa architettura industriale. Sito web dell'ecomuseo: [1] Dal 2022 a Settimo è presente il MU-CH, Museo della Chimica, che sorge negli spazi dell’ex fabbrica di vernici SIVA, in cui Primo Levi operò come chimico dal 1947 al 1975. Si tratta di un Museo interattivo ad alto contenuto esperienziale dedicato alla Chimica e alle STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics). Il fulcro attorno al quale ruota il progetto museale è la divulgazione scientifica mirata ai più giovani tramite attività per le scuole ed un percorso di visita adatto ad ogni fascia d’età. Non mancano però, ad arricchire il percorso di visita, sezioni e attività per adulti e famiglie. Il museo si trova in via Leinì 84 ed è aperto sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso 17:30). Ingresso riservato a scuole, gruppi e associazioni solo su prenotazione dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso 17:30). Il museo è chiuso il 24 e 25 dicembre, il 31 dicembre e il 15 agosto. Sito web del museo: [2] La Suoneria (anche nota come "Casa della musica") è uno spazio dedicato a eventi, attività culturali e altre iniziative principalmente legate al mondo della musica gestito dalla società ATI Dandelion a partire dal 2021. Oltre ad avere una sala concerti, all'interno della struttura è possibile trovare studi di registrazione e sale prova, nonché aule multimediali usate nell'ambito dei corsi offerti in loco. Inoltre, a partire dal 2012, la Suoneria è anche sede del teatro civico Garybaldi. Sito web della struttura: [3] Il Comune di Settimo Torinese ha conosciuto una forte crescita di popolazione dal 1961 al 1971, con un incremento del 133% di residenti, a causa dell'immigrazione interna proveniente soprattutto dal Veneto e dal meridione, raggiungendo la punta massima di 47 000 abitanti nel 2002. Negli ultimi dieci anni, a partire dal 2011, vi è stata una lieve flessione dei residenti pari al 2,3 %. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2023, la popolazione straniera è di 3 077 abitanti, pari al 6,43% della popolazione. Le fiere tradizionali che si svolgono a Settimo, una in primavera e l'altra in autunno, hanno avuto origine nel 1848 quando il Re Carlo Alberto di Savoia-Carignano autorizzò il Comune a organizzarle, ma soltanto nel 1853 esse divennero una realtà consolidata. Oggi rappresentano degli appuntamenti di notevole interesse, non solo per la popolazione settimese, ma anche per un folto pubblico di visitatori. Durante il terzo fine settimana del mese di novembre si svolge a Settimo la tradizionale Fera dji Còj ("Fiera dei Cavoli"), dedicata a uno dei prodotti tipici locali, il cavolo. Settimo può infatti vantare una produzione rilevante di questo ortaggio, avendo al suo attivo una varietà considerata tra le migliori attualmente sul mercato. Vengono riproposte diverse iniziative legate al "cavolo", con mostre, rassegne orto-floro-frutticole, zootecniche, delle macchine agricole, dell'artigianato e dell'hobbistica, con concorsi gastronomici, cene e iniziative varie. Legate a questa ricorrenza sono anche due figure tipiche: il "re dij Coj" (re dei cavoli) e la "regin-a dle verze" (regina delle verze). Nel terzo fine settimana di maggio si svolge la Fera dl'Arlev. Un appuntamento primaverile, riscoperto proprio nel 2001 dopo una pausa di diversi anni. Il significato della Fiera si trova nel nome stesso: Fera dl'Arlev, ovvero in piemontese "Fiera del risveglio". Nel passato, infatti, chiunque poteva partecipare vendendo o scambiando diversi prodotti. Proprio con questo spirito di recupero delle tradizioni e delle usanze tipiche settimesi è stata riproposta la Fiera che ogni anno è dedicata a temi e prodotti diversi. Nel 2016 Settimo si è candidata a Capitale italiana della cultura per il 2018 e nel mese di novembre la città è stata ammessa nella lista ristretta delle dieci candidature che si sono contese il titolo, pur non risultando alla fine vincitrice. Settimo Torinese è stata protagonista di un film documentario di Gabriele Vacis dal titolo "Uno scampolo di Paradiso", prodotto da Antonia Spaliviero e Indyca, presentato al "Torino Film Festival" e vincitore di diversi premi tra cui il premio della Giuria al Festival del Cinema Italiano di Annecy. A Settimo Torinese è stato girato il film SmoKings di Michele Fornasero, vincitore dell'edizione 2014 del Festival dei Popoli nella sezione Premio Cinemaitaliano.info. Tra i più illustri concittadini nell’ambito del cinema troviamo Gabriel Garko, famoso attore e Lucas Caruso, anche lui attore. A Settimo Torinese è presente la biblioteca "Archimede", così chiamata per il suo focus su materie scientifiche. Nata nel primo Novecento grazie agli sforzi del maestro elementare Cesare Gasti, nel 1963 assume il suo nome corrente e cambia sede, finendo prima nell'ex forno pubblico poi in un complesso scolastico. Avrà in seguito una sede ideata apposta dall'architetto Dario Berrino, vicino alla chiesa romanica San Pietro in Vincoli, in cui si trasferirà a partire dal 1969. Nel 1999 la biblioteca apre una sede secondaria in Piazza della Libertà, con scopo multimediale, che nel 2004 (assieme alla sede principale) entra a far parte dello SBAM. La biblioteca diventa Polo d'area nord-est. Fra il 2005 e il 2008 la biblioteca ha aperto altre tre sedi decentralizzate, che dal 27 novembre 2010 sono state riunite assieme alla sede principale e alla biblioteca multimediale nella nuova sede di Piazza Campidoglio, al posto dell'ampio spazio occupato in passato dalla fabbrica di vernici Paramatti. Oggi la biblioteca continua a espandere le sue attività in ambito scientifico, fra cui corsi di programmazione e robotica e aree riservate a giochi da tavolo e videogiochi. Dal 2013 a Settimo Torinese, nel mese di ottobre, si svolge il Festival dell'innovazione e della scienza, una manifestazione che propone laboratori, incontri, tavole rotonde, mostre e installazioni per approfondire e divulgare temi scientifici. Ogni edizione del Festival dell'Innovazione e della Scienza è legata ad un tema specifico che riguarda una disciplina scientifica o umanistica che si lega al mondo delle scienze, di cui vengono raccontati i risvolti innovativi nell'ambito di ricerca, del lavoro e delle notizie di attualità. Il Festival è realizzato dal Comune di Settimo Torinese attraverso la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana, l'ente che svolge attività di promozione ed organizzazione di eventi culturali nelle strutture culturali cittadine che essa gestisce, tra cui la Biblioteca Archimede, location principale degli eventi, e l'Ecomuseo del Freidano. Contribuiscono alla sua realizzazione enti pubblici, fondazioni bancarie e sponsor privati. A fianco degli eventi che si svolgono sul territorio di Settimo Torinese, dalla terza edizione nasce il "Festival Metropolitano" che vede l'organizzazione e lo svolgimento di eventi coordinati con i temi del Festival che si realizzano all'interno dei comuni dell'Area Metropolitana di Torino. Nel comune di Settimo Torinese hanno sede due istituti d'istruzione superiore statali che rappresentano singolarmente e ognuno nelle proprie offerte formative delle risorse importanti per la città. Istituto d'istruzione superiore "8 MARZO" polo liceale-tecnico (Istituto tecnico economico, liceo scientifico sportivo, scienze applicate, scientifico tradizionale e liceo delle scienze umane). Istituto d'istruzione superiore "G. FERRARIS" polo professionale-turistico (Istituto professionale manutenzione e assistenza tecnica, servizi commerciali, sanità e assistenza sociale, istituto tecnico turistico). Lungo l'asse di Via Italia, già profondamente mutato nel corso degli ultimi anni ed oggetto di costruzione di pista ciclabile e di pedonalizzazione nel suo tratto finale, è prevista la costruzione di tre torri-grattacielo sull'area dove dagli anni '60 era presente il supermercato Standa, la cui demolizione è iniziata nell'autunno 2017. Tale progetto è stato oggetto di molte discussioni e polemiche tra i cittadini e le forze politiche, specialmente sull'impatto che esso avrà, una volta realizzato, sul tessuto urbano storico del centro città e sulle sue ripercussioni sulla viabilità complessiva. Nell'intento di fare fronte alla forte ondata migratoria degli anni cinquanta e sessanta, nel gennaio 1962 la FIAT acquista 165000 m². di terreno tra la strada che conduce a San Mauro Torinese ed il Rio Fracasso per costruirvi abitazioni per i dipendenti del gruppo stesso. Il progetto è redatto dall'Architetto Guido Radic e prevede, oltre alle case, le scuole, un asilo, un campo sportivo e la chiesa per il quartiere. L'edificazione del villaggio ha luogo tra il 1962 ed il 1970 ed alla fine l'area occupata è composta da 43 edifici di quattro piani e 21 edifici di otto piani, per un totale di 1564 appartamenti, con una popolazione che raggiunge agli inizi del 1971 i 5 800 abitanti. La chiesa del quartiere è intitolata a "San Giuseppe Artigiano", patrono dei lavoratori ed entra in funzione nel 1966, inaugurata e consacrata dal Cardinale Michele Pellegrino. Nel corso degli anni ottanta le case verranno progressivamente vendute dal gruppo FIAT agli affittuari. Nel 2012 il comune di Settimo ha intitolato una piazza del villaggio all'architetto Guido Radic. Settimo Torinese è divisa in quattro quartieri: Borgo Nuovo, che comprende l'area nord della città ed il Villaggio Ulla Centro, che è il centro storico della città con la Torre civica S. Gallo, zona ad est della città, a cavallo dell'omonimo rio in parte interrato Borgo Provinciale, che comprende il Villaggio Fiat, ad occidente, che probabilmente prende il nome dall'attuale via Regio Parco che una volta era la strada provinciale per Torino Mezzi Po è una frazione rurale di Settimo Torinese, dalla quale dista 5,2 chilometri. Sorge a 188 metri sul livello del mare, nelle campagne a nord-est del comune d'appartenenza. Vi risiedono circa 400 abitanti. Confina a sud con l'abitato di Settimo, a est con il territorio comunale di Volpiano, a nord con quel di Brandizzo e, a est, il fiume Po la cinge dividendola dai paesi di Castiglione e Gassino, in linea d'aria molto vicini. La frazione ha fatto parte del comune di Gassino fino al 12 giugno 1957, anno in cui l'allora presidente della repubblica Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di città assegnandole, su richiesta dei mezzesi, la frazione, a causa della mancanza di collegamenti con il comune di Gassino. Oggi, tuttavia, la recente inaugurazione della S.P. 500 "Strada Provinciale della Collina Torinese" ha finalmente messo la parola fine alla situazione di paradossale isolamento tra il vecchio capoluogo -Gassino- e l'antica frazione. Il nuovo raccordo che si sviluppa dall'intersezione con la SP 40 di San Giusto all'incrocio con la SP 590 della Valle Cerrina, permette di collegare, per una lunghezza complessiva di km. 7,550 l'area di Gassino con quella di Volpiano, passando quindi per Mezzi Po, raccordandosi con la strada provinciale 11 Torino-Chivasso e con le autostrade A5 per Aosta e A4 per Milano. Villaggio Olimpia è la frazione di Settimo Torinese più vicina al comune di Torino, sull'asse di corso Romania e dista circa 3 km da Settimo: una pista ciclabile protetta unisce la frazione al capoluogo. Attualmente, il comune sta cercando di riqualificare la zona, facendola diventare più sicura per tutti e più integrata con il capoluogo. Fornacino è una frazione di Settimo, a circa 3 km verso nord ovest dalla città e dista 4 km dal comune di Leinì, stesso paese con cui divide l'omonimo territorio. È infatti curioso il fatto che gli abitanti posti sul lato sinistro della via principale, ovvero via Reisera, siano leinicesi, a differenza di quelli posti sulla destra, riconosciuti come settimesi. La Borgata Paradiso è una frazione del comune di Settimo, situata a circa metà strada tra Settimo e San Mauro Torinese (da non confondersi con l'omonima frazione di Collegno). È storica e rilevante la presenza all'interno del comune di grossi insediamenti industriali dei settori più svariati, quali GFT (ex Facis), Huhtamaki (ex Monoservizio-Bibo), Lavazza, L'Oreal, Olon (ex Antibioticos), Pilkington (ex Siv), Pirelli, Universal, Rejna-Framtek, Yesmoke. Molte aziende hanno aperto nel tempo i loro stabilimenti all'interno del territorio cittadino, entrando a far parte della storia di Settimo: basti ricordare la CEAT, la Lucchini Siderurgica, le acciaierie Ferrero, la Siva, dove è stato direttore generale di stabilimento Primo Levi, la Lecce-Pen, la Paramatti vernici, la Wilson, la Walker Pen, ed altre. La Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Settimo Torinese e "Pirelli Tyre" hanno firmato un accordo quadro finalizzato alla nascita di un polo tecnologico e industriale all'avanguardia per la produzione di pneumatici vettura sul territorio della città di Settimo, dove la società del gruppo Pirelli è attualmente presente con due siti produttivi. Il piano di rilancio industriale prevede il trasferimento delle attività produttive attualmente svolte nello stabilimento dedicato agli pneumatici vettura nello stabilimento per pneumatici autocarro. L'unificazione dei due impianti consentirà la realizzazione di un nuovo e moderno polo che si avvarrà delle più avanzate tecnologie produttive frutto della ricerca Pirelli, diventando così lo stabilimento del gruppo più all'avanguardia nel mondo.Il polo industriale, il 19 marzo 2011, ha ricevuto la visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Settimo è chiamata la "Città della penna" poiché storicamente la produzione di penne a sfera e stilografiche è una caratteristica industriale di quest'area. Autostrada A4 (Torino-Milano), uscita Settimo Torinese Autostrada A5 (Torino-Aosta), uscita casello Settimo Torinese Autostrada A55 (Tangenziale Nord di Torino), uscita casello Settimo Torinese Strada Statale 11 Padana Superiore (Torino-Chivasso-Vercelli-Novara-Milano) La stazione di Settimo Torinese è nodo di interscambio tra la Ferrovia Torino-Milano (gestita da RFI) e la Ferrovia Canavesana Settimo-Rivarolo-Pont Canavese (gestita da GTT). La Stazione di Settimo è servita dai treni delle linee SFM1 (Rivarolo-Chieri) e SFM2 (Pinerolo-Chivasso) del Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino e dai treni Regionali Torino - Novara gestiti da Trenitalia. Nei pressi della stazione si trovava il capolinea della tranvia per Torino, attiva tra il 1884 e il 1954. Settimo Torinese è servita da alcune linee suburbane GTT che la collegano a Torino e specificatamente le linee 49 (Cimitero - Torino Porta Susa), SE1 e SE2 (Cimitero - Torino Stura) e dalla linea SM1 che la collega al centro abitato di San Mauro. In città è presente anche un servizio urbano gestito dal Comune di Settimo Torinese, gratuito, costituito da 2 linee. 1946 : sindaco PSI (Luigi Raspini), giunta PSI-PCI 1956 : sindaco PSDI, giunta DC-PSDI 1960 : sindaco PSI (Ermanno Bonifetto), giunta PCI-PSI-Lista Civica 1965 : sindaco PSI (Ermanno Bonifetto), giunta DC-PSI-PSDI 1970 : sindaco PCI (Antonio De Francisco), giunta PCI-PSI 1975 : sindaco PCI (Tommaso Cravero), giunta PCI-PSI 1985 : sindaco PCI (Teobaldo Fenoglio), giunta monocolore PCI 1987 : sindaco PSI, (Giovanni Ossola), giunta PSI-DC-PLI-PRI Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune negli ultimi trent'anni : Valls Chaville Yangzhou Montalto Dora Cavarzere Montesilvano Ischitella Rionero in Vulture Il comune di Settimo Torinese nel 1995 ha ospitato i Campionati Europei di Softball femminili. La città è rappresentata da due squadre di calcio: l'Associazione Calcio Dilettantistica Settimo e la A.S.D Pro Eureka che disputano entrambi il campionato di Eccellenza. Settimo è rappresentato dalla squadra femminile di pallavolo Lilliput Pallavolo che ha militato in serie A2 e dalla Pallavolo Settimo, in prima divisione. Per quanto riguarda la pallacanestro, la A.S.D. Sea Basket Settimo Torinese milita correntemente in serie C Silver. Nel baseball il comune è rappresentato dalla società B.C. Settimo che gareggia nel campionato di serie A nazionale FIBS. La città di Settimo Torinese,insieme a Torino e Avigliana, ha ospitato alcune gare dei 36esimi Campionati Europei di Baseball 2021. È presente inoltre la Società di tiro con l'arco: A.S.D. Arcieri Varian 01052. Nel rugby la città è rappresentata dalla società ASD VIIº Rugby Torino che milita in Serie A, secondo livello del campionato nazionale. Gioca le sue partite allo Stadio Comunale di via Cascina Nuova. La città ospita la società di judo Akiyama Settimo, prima società del judo italiano. Tra i suoi atleti annovera Fabio Basile, duecentesima medaglia dello sport olimpico italiano. Un altro sport abbastanza praticato è l'Hit-ball che è stato ideato sul finire degli anni '70 a Settimo Torinese. La sede della Federazione Italiana Hit Ball (FIHB), che dal 1992 organizza il campionato nazionale, è stata invece fondata a Torino nei primi anni '90. Nel comune si trovano tre impianti sportivi dedicati al calcio: lo stadio Renzo Valla, con una capienza di circa 1 000 posti, lo stadio Primo Levi che può ospitare circa 500 persone e il Campo Comunale Guido Sattin. Wikinotizie contiene notizie di attualità su Settimo Torinese Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Settimo Torinese Sito ufficiale, su comune.settimo-torinese.to.it. Sèttimo Torinése, su sapere.it, De Agostini.

Mezzi Po
Mezzi Po

Mezzi Po (Mes Pò in piemontese) è una frazione rurale di Settimo Torinese, dalla quale dista 5,2 chilometri. Sorge a 188 metri sul livello del mare, nelle campagne a nord-est del comune d'appartenenza. Vi risiedono circa 500 abitanti. Confina a sud con l'abitato di Settimo, a est con il territorio comunale di Volpiano, a nord con quel di Brandizzo e, a est, il fiume Po la cinge dividendola dai paesi di Castiglione Torinese e Gassino, in linea d'aria molto vicini. La frazione ha fatto parte del comune di Gassino fino al 1957, anno in cui l'allora presidente della repubblica Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di città assegnandole, su richiesta dei mezzesi, la frazione, a causa della mancanza di collegamenti con il comune di Gassino. Ad oggi però, la distanza stradale tra Mezzi Po e il vecchio capoluogo Gassino, che era di circa 10 chilometri, per mancanza di ponti o attraversamenti sul fiume Po, si è ridotta notevolmente con la costruzione tra il 2007 e il 2009 di un nuovo ponte di 14 campate e lungo circa 2800 metri, che collega Il comune di Gassino alla frazione di Mezzi Po e al comune di Brandizzo, dando inoltre un acceso molto più veloce alla bretella autostradale A4 (Uscita autostradale Volpiano Sud-Brandizzo Ovest). Il ponte prende il nome di "Ponte Gassino". In linea d'aria i chilometri si riducono a 1,5-2. Nella frazione è presente un piccolo lago artificiale denominato "Verdelago", usato per la pesca sportiva e molto frequentato. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mezzi Po

Stazione di Settimo Torinese
Stazione di Settimo Torinese

La stazione di Settimo Torinese è una stazione ferroviaria sulla ferrovia Torino-Milano, a servizio della città di Settimo Torinese. L’impianto è diramazione della ferrovia Canavesana. La stazione venne attivata nel 1856, con la realizzazione del primo tratto della ferrovia. Nei pressi della stazione si trovava il capolinea della Tranvia Torino-Settimo Torinese, attiva tra il 1884 e il 1954. La stazione dispone di due fabbricati di stazione, originariamente in capo a RFI e GTT. Il piazzale è composto da 5 binari. Per l'attraversamento dei binari è presente un sottopassaggio pedonale che collega la stazione al parcheggio a nord della stessa. Sino agli anni 1990, il piazzale dei binari era provvisto di uno scalo merci ubicato a est, che disponeva di un magazzino merci e di un piano caricatore rialzato, entrambi serviti da un binario tronco. Presso lo scalo erano presenti altri due brevi binari tronchi; lo stesso venne dismesso dopo la chiusura delle Acciaierie Ferrero. La stazione ha subìto un'importante ristrutturazione terminata nel gennaio 2018. Sono stati innalzati i marciapiedi a 55 centimetri (standard previsto a livello europeo per i servizi ferroviari metropolitani) per consentire l'incarrozzamento a raso; è stato completato il restyling del fabbricato sia della parte esterna sia dei locali interni (biglietteria e sala d’attesa) del sottopassaggio, di tutte le pensiline e dei servizi igienici; è stato attivato un nuovo sistema di informazioni ai viaggiatori e un servizio wifi. L'intervento ha richiesto un investimento complessivo di 5,6 milioni di euro da parte di RFI. A gennaio 2021 è iniziato l'ammodernamento dell'armamento del 5º binario, riattivato nel dicembre dello stesso anno e rinumerato come 4º binario. Il precedente binario 4 invece è diventato tronco e rimane disattivato. Nell'estate 2021 il binario 3 ha visto l'ammodernamento dell'armamento con l'eliminazione del prolungamento lato Milano (già scollegato da diversi anni), la conseguente eliminazione del deviatoio di ingresso e uscita dalla Canavesana e nuove traversine, a cui si è aggiunta anche la sistemazione del marciapiede. Dal 19 dicembre 2021 è stato anche attivato l'Apparato centrale computerizzato a capo di RFI per gli impianti da e per la Ferrovia Canavesana, il che esclude quindi Settimo Torinese dalle stazioni controllate anche da GTT in quanto con questa modifica, la stazione di Settimo e i relativi impianti sono ora totalmente in mano a RFI. La stazione è servita da treni del Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino da e per Rivarolo Canavese / Chivasso (linee 1 e 2). I binari 1 e 2 sono i binari di corsa della ferrovia Torino-Milano, utilizzati per la fermata dei regionali Torino - Novara e dei treni della linea SFM2 Pinerolo-Chivasso del SFM; i binari 3 e 4 (ex 5) sono serviti dai treni della linea SFM1 Rivarolo - Chieri (è stato eliminato il prolungamento del binario 3 lato Milano già scollegato e dunque inutilizzato). L'effettivo binario 4 resta invece disattivato, già diventato tronco da alcuni mesi. La stazione dispone di: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Sala d'attesa Servizi igienici Nei pressi della stazione fermano bus di linea urbani, suburbani e interurbani. Ferrovia Chivasso-Asti Stazione di Chivasso Stazione di Volpiano Stazione di Brandizzo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Settimo

Chiesa di San Pietro in Vincoli (Settimo Torinese)
Chiesa di San Pietro in Vincoli (Settimo Torinese)

La chiesa di San Pietro in Vincoli è la parrocchiale di Settimo Torinese, in città metropolitana e arcidiocesi di Torino; fa parte del distretto pastorale Torino Nord. La prima citazione di una chiesa intitolata a san Pietro risale al 1146, mentre la pieve, dedicata a santa Maria, fu menzionata per la prima volta nel 1173. La chiesetta di San Pietro in Vincoli fu eretta a parrocchiale nel XVII secolo; l'edificio venne ampliato nel 1810 mediante la costruzione del coro e del presbiterio, mentre sei anni dopo si provvide a consolidare le fondamenta. Nel 1892 fu posato il pavimento in seminato del presbiterio e, cinque anni dopo, la facciata venne rimaneggiata e il campanile rialzato; negli anni settanta, in ossequio alle norme postconciliari, si procedette alla realizzazione del nuovo altare rivolto verso l'assemblea. La facciata a salienti della chiesa, rivolta a settentrione e suddivisa da cornici in due registri scanditi da paraste, presenta in quello inferiore i tre portali d'ingresso, il maggiore dei quali protetto dal protiro sorretto da due colonne tuscaniche, e in quello superiore, che è affiancato da due volute, un grande affresco raffigurante una scena sacra. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, suddiviso da cornici marcapiano in più ordini; la cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dalla guglia piramidale. L'interno dell'edificio, sviluppato su un impianto a croce latina, è suddiviso da una serie di arcate a tutto sesto rette da pilastri decorati con lesene ioniche in tre navate, sulle quali si aprono quattro cappelle per lato; l'ampia navata centrale è scandita in cinque campate coperte da volte a crociera, riccamente ornate con affreschi raffiguranti santi, mentre le navatelle sono coronate da volte a vela, interamente dipinte. La controfacciata accoglie sopra al portale principale una cantoria in legno, su cui è collocato l'organo. La crociera è chiusa superiormente da una volta a vela, decorata a trompe-l'œil come una cupola a finti cassettoni con vetrata centrale raffigurante l'Onnipotente, su quattro pennacchi contenenti medaglioni dipinti con gli evangelisti; i due bracci del transetto sono coperti da volte a botte riccamente affrescate, impostate sulla trabeazione modanata, che prosegue lungo tutto il perimetro dell'aula. Il presbiterio, lievemente rialzato, è coperto da una volta a botte dipinta; l'ambiente accoglie nel mezzo l'altare maggiore a mensa in legno dipinto, mentre più indietro è collocato l'antico altare in marmi policromi, sormontato da un grande crocifisso; l'abside, coronata dal catino dipinto a spicchi, ospita sul fondo, sopra al coro ligneo, un ampio affresco raffigurante San Pietro in Vincoli. Altre opere di pregio qui conservate, oltre al suddetto affresco, sono le statue raffiguranti i Santi Antonio di Padova, Rita e Teresa, l'altare minore della Madonna del Rosario, il fonte battesimale e un simulacro con soggetto il Sacro Cuore di Gesù. Settimo Torinese Parrocchie dell'arcidiocesi di Torino Arcidiocesi di Torino Regione ecclesiastica Piemonte Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Pietro in Vincoli Parrocchia di SAN PIETRO IN VINCOLI, su parrocchiemap.it. URL consultato il 4 dicembre 2021.