place

Palazzo Bettoni Cazzago

Pagine con mappePalazzi di BresciaPalazzi rinascimentali di Brescia
Palazzo Bettoni Cazzago Brescia
Palazzo Bettoni Cazzago Brescia

Palazzo Bettoni Cazzago, già Fenaroli Avogadro, è un palazzo storico di Brescia che si affaccia su via Antonio Gramsci e con retro su piazza Bruno Boni. Situato in pieno centro storico cittadino, nel contesto delle antiche mura urbiche rientrava nella quadra di san Giovanni. Costruito nel Settecento, è stato profondamente rimaneggiato nel Novecento ma conserva ancora numerosi elementi dell'architettura originaria, tra i quali la cappella gentilizia interna. Alla fine del Novecento è stato interessato dal progetto di riqualificazione della corsia del Gambero, che ha portato all'inaugurazione, nel 1998, di piazza Bruno Boni, del quale il retro del palazzo costituisce da allora una quinta monumentale.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Bettoni Cazzago (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Bettoni Cazzago
Piazza Bruno Boni, Brescia

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Palazzo Bettoni CazzagoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.53622 ° E 10.219149 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Piazza Bruno Boni

Piazza Bruno Boni
Brescia (Zona Centro)
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

Palazzo Bettoni Cazzago Brescia
Palazzo Bettoni Cazzago Brescia
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Chiesa di San Domenico (Brescia)
Chiesa di San Domenico (Brescia)

La chiesa di San Domenico era una chiesa di Brescia, situata lungo via Moretto, speculare alla chiesa di San Lorenzo. Costruita all'inizio del Duecento dopo il soggiorno di san Domenico in città, la chiesa e il convento attigui conoscono forte prosperità nei secoli successivi. Nel Seicento la chiesa viene anche interamente ricostruita da Pietro Maria Bagnadore, che la trasforma in un imponente edificio rinascimentale. Il convento viene soppresso nel 1797 e nel 1847 diventa sede del nuovo ospedale cittadino. Nel 1883, la chiesa è già demolita per far spazio alle nuove strutture. Trasferito anche l'ospedale alla prima metà del Novecento, fra il 1957 e il 1968 il complesso viene definitivamente demolito per la realizzazione di un moderno quartiere direzionale, dove oggi trovano posto la sede della camera di commercio, alcune banche e due condomini. Le opere un tempo conservate nella chiesa sono oggi in gran parte alla pinacoteca Tosio Martinengo, mentre altre sono andate disperse. Completamente perdute sono invece le opere ad affresco, fra cui le quadrature di Tommaso Sandrino, le scene dei Fiammenghini e il ciclo della Vita di san Domenico del Romanino, dipinto sulle pareti del chiostro maggiore. Uniche testimonianze iconografiche della chiesa giunte fino a noi sono un'incisione settecentesca, nella quale però non si vede la facciata, e un'eloquente fotografia nel 1883, scattata prima della demolizione.