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Cimitero monumentale di Torino

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Cimitero monumentale di Torino Entrata corpo centrale02
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Il cimitero monumentale di Torino - precedentemente conosciuto come cimitero generale - è il più grande cimitero della città di Torino, tra i primi in Italia per numero di defunti (oltre 400.000). Situato a Regio Parco (a nord-est rispetto al centro storico), è posto a ridosso del parco Colletta, poco a monte della confluenza della Dora Riparia nel Po. La parte antica del cimitero si sviluppa a partire dall'ingresso principale di corso Novara ed è di forma ottagonale. Essa contiene numerose tombe storiche e 12 km di porticati, arricchiti da sculture di pregio artistico, da cui il nome di "cimitero monumentale". Nel corso degli anni vi sono stati successivi ampliamenti del corpo storico centrale in direzione del parco Colletta. Al cimitero è annesso un tempio crematorio edificato nel 1882, il secondo in Italia dopo quello di Milano (1876).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cimitero monumentale di Torino (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Cimitero monumentale di Torino
Torino Vanchiglietta

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10153 Torino, Vanchiglietta
Piemonte, Italia
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Cimitero monumentale di Torino Entrata corpo centrale02
Cimitero monumentale di Torino Entrata corpo centrale02
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Luoghi vicini

Teatro Ruggero Leoncavallo

Il Teatro Ruggero Leoncavallo, anche noto come Sala Polivalente Leoncavallo, è uno spazio della Città di Torino, nel quartiere Barriera di Milano (Circoscrizione VI). Il Teatro Ruggero Leoncavallo nasce negli spazi post-industriali della ex-Ceat, storica fabbria torinese (ora di proprietà indiana). La riconversione degli spazi industriali in luoghi di pubblico interesse è stata avviata nel 1995 e più volte rallentata per la necessità di compiere approfonditi lavori di bonifica ambientale. L'inaugurazione del complesso avvenne in più fasi: nel 1999 la sezione abitativa (160 alloggi di Edilizia popolare e 90 di edilizia convenzionata); nel 2005 l’assegnazione al gruppo Abele dello stabile un tempo utilizzato per gli uffici e la ristrutturazione del restante fabbricato sul fronte di via Leoncavallo per utilizzo come Sede decentrata dei Vigili Urbani, dell'Anagrafe, dei servizi assistenziali; nel 2007 vennero inaugurate la Sala polivalente e la Biblioteca civica intitolata a Primo Levi; nel 2012 il giardino retrostante. Nel 2013 la Circoscrizione 6 chiede al gruppo teatrale Barbari Invasori, guidato da Walter Revello, di creare una stagione teatrale permanente presso la sala polivalente: la scelta fu condizionata dalla costante attività del gruppo presso lo spazio, iniziata sin dal 2008 con l'istituzione di corsi professionali e di un centro prove teatrali. Nell'ottobre del 2013 venne inaugurato il progetto "Teatro Diffuso", che coinvolgeva differenti spazi in un'unica stagione teatrale: Teatro Araldo, Teatro Marchesa, Teatro del Pilone, Teatro Principessa Isabella e la sala polivalente che venne rinominata "Teatro Ruggero Leoncavallo". Negli anni seguenti, Barbari Invasori ha coinvolto il teatro nel progetto "Va tutto bene madama la Marchesa?", dedicato all'identità di genere. Attualmente il Teatro Leoncavallo comprende attività di pubblica utilità a servizio della cittadinanza. Scioltosi il gruppo Barbari Invasori nell'autunno 2014, la stagione teatrale è stata affidata al gruppo Babi che la cura tuttora sotto la direzione di Walter Revello.

Corso Belgio
Corso Belgio

Corso Belgio, un'importante strada del capoluogo piemontese, ha una lunghezza di 2,1 km e parte dal Ponte di Sassi e si conclude all'incrocio con corso Luigi Carlo Farini. Corso Belgio, nelle vicinanze della confluenza tra il fiume Po e la Dora Riparia, fu lastricato soltanto in epoca fascista. Sui lati del corso ci sono molti piccoli negozi e case basse, tipiche del quartiere, ed in generale delle vecchie costruzioni della città sabauda, zona denominata Vanchiglietta. Su questo corso si trovava un grande impianto di produzione di ossigeno ed idrogeno, ora chiuso. Al numero 86 della via era situata l'industria farmaceutica Schiapparelli, produttrice della "Borocillina", la cui area è stata poi destinata ad abitazioni e terziario, nonché ad uno spazio verde verso via Oropa. I mezzi pubblici che percorrono interamente Corso Belgio sono: il bus 68 e il tram 15 mentre i bus 19 e 77 ne percorrono solo un tratto. Le fermate presenti sono sei: partendo da ovest: Tortona, Chieti, Brianza, Pallanza e Cadore. Vi è inoltre la proposta di far passare una eventuale ed ipotetica tratta della metro 3 proprio nel corso. Il corso si trova vicino all'area verde lungo il fiume Po e al vicino Parco Colletta. Il giardino "Terenzio Magliano" invece ha un lato che si affaccia proprio sulla strada. Grazie al progetto TOward2030. What are you doing? è stato installato un murales permanente all'altezza del civico 79 di Corso Belgio. L'opera rappresenta uno degli obiettivi delle Nazioni Unite ovvero il raggiungimento delle pari opportunità tra uomini e donne. L'opera è stata creata da Camilla Falsini. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corso Belgio

Chiesa di Santa Giulia (Torino)
Chiesa di Santa Giulia (Torino)

La chiesa parrocchiale di Santa Giulia (Santa Giulia di Corsica, vergine e martire) di Torino è un edificio religioso in stile neogotico, situato in borgo Vanchiglia, a pochi passi dal centro storico della città. Fu costruita per volontà della marchesa Giulia Falletti di Barolo, su progetto del 1862 dell'architetto Giovanni Battista Ferrante. A metà del XIX secolo, il borgo Vanchiglia di Torino, all'epoca in degrado e costantemente soggetto all'umidità del vicino fiume Po, era tuttavia in rapida espansione demografica, e gli allora abitanti decisero di voler edificare qui un luogo di culto. Nel 1854 poi, la città di Torino fu funestata da un'epidemia di colera, e questo accelerò i piani urbanistici di sanificazione, bonifica e riqualificazione strutturale dell'intero quartiere, compresa l'idea di costruire una chiesa, inizialmente dedicata a San Luca Evangelista. Nel 1855, fu quindi costituito un comitato di raccolta fondi, in parte già finanziato dal re Carlo Alberto di Savoia, poco prima del suo decesso. Tuttavia, i dissapori creatisi in città tra l'allora vescovo Luigi Fransoni e il re Vittorio Emanuele II di Savoia per l'appena deliberata Legge Siccardi, rallentarono tutto il progetto. Nemmeno i suggerimenti dell'allora famoso architetto vanchigliese Alessandro Antonelli (che aveva da poco terminato Casa Scaccabarozzi - la cosiddetta "Fetta di Polenta" - e Casa Antonelli, nelle vicinanze), su come limitare i costi del progetto, riuscirono a far decollare i cantieri. Si dovette aspettare il 1860, quando la marchesa filantropa Giulia Colbert Falletti di Barolo (1786-1864), che aveva più volte soccorso gli ammalati e i poveri ed aiutato economicamente borgo Vanchiglia insieme al marito, il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo (morto nel 1838), diede una svolta decisiva al progetto di costruzione della chiesa, col vincolo stretto che fosse dedicata alla santa cui era devota, ovvero Giulia di Corsica, cartaginese del V secolo, Vergine e Martire in Corsica. Il terreno scelto fu quello al fondo di Via dei macelli, oggi via Giulia di Barolo. I lavori, sotto gestione di don Giacomo Trucchio, iniziarono nel 1863, su progetto di un giovane architetto, Giovanni Battista Ferrante (1834-1913). Purtroppo, la marchesa non riuscì a vederne la fine, poiché morì due anni prima del completamento dei lavori. La chiesa fu inaugurata il 23 giugno 1866, e il primo parroco fu Monsignor Maurizio Vigo. Nel 1899, le spoglie della marchesa Giulia di Barolo furono traslate dalla precedente tomba situata presso il vicino Cimitero monumentale di Torino e collocate presso questa chiesa, all'interno della lapide in pietra bianca che costituisce l'altare maggiore, ovvero dietro l'attuale altare. Il 21 gennaio 1991 fu avviata la causa di beatificazione della marchesa che, attualmente, gode del titolo di "serva di Dio"; il 5 maggio 2015 fu dichiarata "venerabile". Primo edificio in stile neogotico francese a Torino, molto gradito alla marchesa, essa occupa un intero isolato di borgo Vanchiglia, ovvero la Piazza Santa Giulia, che ospita anche un piccolo orto-mercato retrostante. La solenne facciata esterna si distingue per il contrappunto cromatico rosso. È caratterizzata da tre rosoni, il cui centrale presenta la scritta latina Absit gloriari nisi in cruce Domini Nostri Jesu Christi (di null'altro mi glorierò, se non della croce di Nostro Signore Gesù Cristo, Galati 6,14). Lungo tutta la facciata sono presenti quattro statue in marmo di Carrara che raffigurano, nell'ordine, San Carlo Borromeo, San Pietro, San Paolo e il Beato Sebastiano Valfrè. Nella lunetta che sovrasta il portale centrale, un bassorilievo di Giuseppe Albertoni, sempre in marmo di Carrara, raffigura la virtù della Fede. L'interno, con pianta a croce latina, presenta tre navate suddivise da alti colonnati. In fondo alla navata di destra, a destra dell'abside, fu ancora ricavato lo spazio per una Cappella, dedicata a Nostra Signora di Lourdes. In fondo alla navata sinistra invece, vi è l'accesso alla sacrestia e gli uffici; sempre Giuseppe Albertoni fu autore delle due sculture interne, raffiguranti i due coniugi Falletti, che furono poste sopra gli ingressi sia della sacrestia che della Cappella di Lourdes. Molti degli arredi interni, compreso il pulpito, furono inseriti successivamente al 1866, con l'intervento dei fratelli Levera, rinomati intagliatori che avevano bottega nella vicina via Tarino. Le alte vetrate furono realizzate su decori e disegni dei pittori milanesi Pompeo e Giuseppe Bertini; la vetrata tripartita centrale raffigura la santa che abbraccia la croce, circondata da schiere di angeli. Il trittico raffigurante Madonna con Bambino e santi fu opera di Domenico Cerruti (1865), mentre il crocefisso ligneo nel transetto sinistro fu opera di Giovanni Tamone (1866). Nell'anticamera della sacrestia, a sinistra dell'abside, è presente anche il secondo organo, mentre procedendo oltre la sala della sacrestia si accede alla segreteria parrocchiale e alla cosiddetta "Sala Gotica", usata per conferenze, quindi si procede verso agli alloggi dei sacerdoti. Nel matroneo absidale sinistro vi è l'organo a canne, costruito nel 1901 da Carlo Vegezzi-Bossi. Dotato di due manuali di 58 tasti e pedaliera di 27, è a trasmissione pneumatico-tubolare e consta di 27 registri. Viene regolarmente utilizzato per le celebrazioni festive domenicali. È stato restaurato dalla ditta Mascioni nei primi mesi del 2020. Tutta la struttura si completa con la sezione architettonica retrostante la chiesa, che ospita un piccolo chiostro interno, cintato dai già citati alloggi clericali e uffici parrocchiali, accessibili dall'ingresso laterale occidentale mentre, da quello orientale, è possibile invece accedere ai sotterranei, dove alloggia una moderna sala teatro. Il campanile è posto proprio all'interno, verso il retro, leggermente spostato verso est; la sua guglia, alta 32 metri, fu gravemente colpita da un fulmine nell’estate del 1982, quindi ristrutturato nel 1985. La marchesa Giulia di Barolo volle anche finanziare una struttura oratoriale a fianco della chiesa, situata oltre la parte occidentale dell'isolato stesso, all'angolo con via Balbo, progetto che però verrà realizzato molto più tardi, nel 1952. Le spoglie del marito della marchesa, Carlo Tancredi Falletti di Barolo, giunsero dal vicino Cimitero monumentale in questa chiesa soltanto nel 2013, e furono poste in una lapide che si trova nel transetto destro, a fianco del trittico. Nell'estate 1943, la chiesa fu bersaglio di due bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale, fortunatamente con danni lievi. Il 6 febbraio 1960 invece, si svolsero qui i funerali del cantante torinese Fred Buscaglione, la cui casa era qui vicino, in via Bava 26/bis. Nel 1970, la parrocchia fu poi amministrata da Don Bernardino Reinero di Comunione e Liberazione, movimento cattolico che ne portò avanti la gestione fino al 2014, quando fu consegnata alla Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo. Nel 2022 fu attivato un innovativo sistema di raccolta delle elemosine tramite satispay. Juliette Colbert Architettura neogotica Edifici di culto in Torino Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Giulia Chiesa di Santa Giulia, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Santa Giulia, su Città e Cattedrali.

Parco Colletta
Parco Colletta

Il parco Colletta è un parco della città di Torino, di 448.000 m². È parte, assieme al parco dell'Arrivore, dell'area attrezzata Arrivore e Colletta, di 208 ha, area che a sua volta è una porzione del parco fluviale del Po tratto torinese.È anche erroneamente noto come Parco della Colletta e tale denominazione è persino riportata su qualche segnaletica comunale. Fa parte del quartiere Vanchiglietta e si estende a nord verso la Barriera di Milano. I Savoia nel XVII secolo progettarono un grande parco di caccia vicino alla città di Torino, tra la confluenza della Dora Riparia e della Stura di Lanzo con il fiume Po. Il parco ottenne la denominazione di "Regio parco", ma l'assedio di Torino del 1706 lo rovinò completamente. Nel XVIII secolo i Savoia fecero costruire nella zona un grande fabbrica per la lavorazione del tabacco, nota come Manifattura Tabacchi, attiva sino al 1996. Il parco attuale è stato realizzato alla fine degli anni ottanta, recuperando una vasta area abbandonata e molto degradata. Prende il nome dal Lungodora che lo attraversa, intitolato a Pietro Colletta, generale, uomo politico e storico. La sua opera più conosciuta è la Storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825, pubblicata postuma nel 1834. Il parco oggi copre la zona lungo il corso occidentale del fiume Po tra la confluenza della Dora Riparia, a sud, e della Stura di Lanzo, a nord, dove inoltre confina con il Parco della Confluenza.È a cavallo del quartiere Regio Parco e prossimo a Barriera di Milano, nella parte settentrionale al confine col parco dell'Arrivore. È collegato alla Vanchiglietta da una passerella ciclopedonale, costruita nel 1986, in prossimità dell'intersezione tra Lungodora Voghera e Corso Cadore. All'interno del parco vi è la cascina Airale, attualmente in stato di grave abbandono, molto antica e già citata in documenti del sedicesimo secolo, attiva sino al 1982 . In tutta la zona fluviale è rigogliosa l'avifauna. Molto apprezzato e frequentato è il percorso ciclabile che attraversa tutto il parco, proseguendo verso Bertolla e successivamente San Mauro Torinese su un lato e verso i Lungo Dora sull'altro. Il parco è compreso nel percorso storico della Via Francigena, nel tratto da Torino verso San Mauro Torinese e Chivasso, con le indicazioni apposite lungo il percorso ciclopedonale. Parchi di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Colletta Zone verdi e parchi nella Circoscrizione 7 - I parchi delle confluenze, su comune.torino.it. URL consultato il 2 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2008).

Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Torino)
Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Torino)

La Chiesa del Santissimo Nome di Gesù è un edificio di culto cattolico nella città di Torino. Si trova nel quartiere Vanchiglietta, al confine (Corso Regina Margherita) col Borgo Vanchiglia. La sua parrocchia fa parte dell'Arcidiocesi di Torino. Ospita la Comunità Locale delle Suore missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, ed afferisce alla struttura la Comunità Locale delle Suore Carmelitane di Santa Teresa. La chiesa fu costruita per la Confraternita del Santissimo Nome di Gesù dopo la demolizione, nel 1885, della sua vecchia basilica (demolizione attuata per i lavori di Via Pietro Micca, nascente). Nel 1903/1904, a causa di crescenti difficoltà economiche, la confraternita cedette alla Curia la proprietà della chiesa, che venne trasformata in parrocchia. Nel 1926 fu innalzato il campanile su progetto dell’architetto Paolo Napione. Nel 1951 un ampliamento portò la navata unica (di ispirazione barocca) dell'originaria pianta, alle attuali tre, separate da arcate a tutto sesto su pilastri quadrati con lesene. Nel 1962 venne ridecorata la volta e rifatta la pavimentazione. La facciata, barocca, presenta due semicolonne cilindriche su cui poggiano statue dei santi Processo e Martiniano (ai quali era dedicata l'antica chiesa della confraternita). Il portale è decorato nella parte superiore con un bassorilievo raffigurante la presentazione di Gesù nel tempio, e sui lati con rami di palma ed emblema confraternale. La navata centrale ha una volta a botte, lunettata, mentre le navate laterali hanno volte a vela. Il soffitto della prima, affrescato da Nicola Arduino, venne restaurato da Pier Celestino Gilardi. Ai lati dell'altare maggiore in marmo si trovano le statue di due angeli scolpite da Giacomo Buzzi Reschini. Chiesa parrocchiale Edifici di culto a Torino Luoghi d'interesse a Torino Parrocchie dell'arcidiocesi di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa del Santissimo Nome di Gesù https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/34178/Torino+%28TO%29+%7C+Chiesa+del+Santissimo+Nome+di+Ges%C3%B9 Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=34178 https://www.diocesi.torino.it/site/wd-annuario-enti/territorio-diocesano-1587637780/vicariato-territoriale-distretto-torino-citta-19214/unita-pastorale-n-16-santa-croce-14030/ss-nome-di-gesu-296/ https://www.museotorino.it/view/s/ad526b2cf31c4b228836ca07a3323780 http://www.comune.torino.it/circ7/pagine/eut/schede/SSGesu.htm