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Stazione di Borgo Ticino

Borgo TicinoPagine con mappeStazioni ferroviarie attivate nel 1855Stazioni ferroviarie della provincia di Novara
13 06 19 Snapshot Borgo Ticino
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La stazione di Borgo Ticino è una stazione ferroviaria a servizio dell'omonimo comune sulla linea Arona-Novara. Si trova tra le stazioni di Dormelletto Paese e Varallo Pombia.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Borgo Ticino (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Borgo Ticino
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N 45.691865 ° E 8.602389 °
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Borgo Ticino

Via Stazione
28053
Piemonte, Italia
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13 06 19 Snapshot Borgo Ticino
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Maria Assunta (Borgo Ticino)
Chiesa di Santa Maria Assunta (Borgo Ticino)

La chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche come chiesa di Maria Vergine Assunta, è la parrocchiale di Borgo Ticino, in provincia e diocesi di Novara; fa parte dell'unità pastorale del Ticino. L'originaria chiesa borgoticinese, costituita da tre navate e dotata di cappelle laterali, sorse nel XII secolo; grazie alle Consignationes del 1347 si conosce che in paese sorgevano anche le cappelle di Santa Maria di Lupiate, di San Zenone e di San Michele, che dipendevano dalla parrocchiale di Santa Maria. All'inizio del XVII secolo il vescovo Carlo Bascapè, compiendo la sua visita pastorale, trovò che a Borgo Ticino vi erano due parrocchie. La chiesa di Santa Maria Assunta fu interessata nel XIX secolo da un intervento di ricostruzione, condotto su disegno del novarese Luigi Orelli. La facciata a salienti della chiesa, rivolta a sudovest, è suddivisa da una cornice marcapiano da una cornice marcapiano aggettante e modanata in due registri, entrambi scanditi da lesene e semicolonne; quello inferiore presenta al centro il portale maggiore lunettato e ai lati i due ingressi laterali e altrettante finestre, mentre quello superiore è affiancato da due volute, caratterizzato da una finestra semicircolare oppilata e coronato dal timpano triangolare, sopra cui è collocata una croce metallica. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta una monofora su ogni lato ed è coronata dalla guglia piramidale. L'interno dell'edificio si compone di tre navate; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside di forma semicircolare. Parrocchie della diocesi di Novara Diocesi di Novara Borgo Ticino Regione ecclesiastica Piemonte Parrocchia di MARIA VERGINE ASSUNTA, su parrocchiemap.it. URL consultato il 9 ottobre 2021. Parrocchia di Maria Vergine Assunta, su comune.borgoticino.no.it. URL consultato il 9 ottobre 2021.

Idroscalo Sant'Anna
Idroscalo Sant'Anna

L'idroscalo Sant'Anna è una proprietà del comune di Sesto Calende, nella località di Sant'Anna, interamente compresa nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino. L'idroscalo tra gli anni '20 e gli anni '30 divenne rampa di lancio per gli idrovolanti, il più famoso dei quali fu il Savoia-Marchetti S.55 pilotato da Italo Balbo nelle trasvolate atlantiche del 1930, 1931 e del 1933. A 50 anni dalla fine della guerra, dopo aver disinnescato le diverse bombe inesplose e aver spianato i crateri delle esplosioni una parte dell'area è stata resa accessibile ed adibita a parco pubblico, chiamato Parco Europa. Alcune tra le strutture superstiti sono state restaurate. La frazione di Sant'Anna è diventata celebre per l'installazione dell'idroscalo della Savoia-Marchetti, Società Idrovolanti Alta Italia, fondata nel 1915 a Sesto Calende. Partendo da questo idroscalo, nel settembre 1920, Umberto Maddalena conquistò il primato per il più lungo Raid compiuto da idrovolanti volando da Sant'Anna ad Helsinki su di un idrovolante Savoia-Marchetti S.16. Nel 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli volarono per 370 ore percorrendo, con l'idrovolante Savoia-Marchetti S.16 detto Gennariello, 55.000 chilometri da Sant'Anna verso Melbourne, Tokio per giungere poi a Roma. Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, dopo la firma dell'armistizio, l'idroscalo di S. Anna fu occupato dalla Xª Flottiglia, fedele alla Repubblica Sociale Italiana, che istituì una scuola di addestramento dove erano effettuate le prove delle motosiluranti per attacco veloce, prodotte negli stabilimenti della Savoia-Marchetti di Sesto Calende e Vergiate. La scuola, intitolata al comandante Salvatore Todaro, era nota all'aviazione anglo-americana che, insieme al ponte di ferro sul Ticino, la bombardò più volte. La frazione di Sant'Anna è un piccolo agglomerato urbano tra Sesto Calende e Lisanza, immerso in zone che un tempo erano agricole ed oggi sono residenziali. Nel nucleo centrale dell'insediamento permane il vecchio villaggio industriale, sorto due secoli fa, in funzione della prima vetreria fondata dall'imprenditore milanese G. Rossini. L'insediamento comprende: la villa del proprietario, gli uffici, le case per gli operai, l'osteria e un oratorio privato, donato in seguito alla comunità. Il progetto nacque per volontà dell'imprenditore, oggi permangono alcuni fabbricati che mantengono i caratteri architettonici ottocenteschi. La chiesa è stata successivamente ampliata e dotata di un campanile intorno al 1860, inoltre un intervento di restauro è stato eseguito nel 1997. L'edificio ha un'unica navata con volta a botte, abside semicircolare, e due cappelle laterali. Intorno alla prima metà del secolo scorso nella zona entrò in funzione una grande acciaieria che utilizzava ferro di recupero. Quest'ulteriore attività ha lasciato traccia nella toponomastica: la via che conduce alla vetreria si chiama infatti Via Ferriera. Nei capannoni dell'acciaieria è stato successivamente aperto poi un grande cantiere nautico e di rimessaggio, che tuttora svolge la sua attività. Sono poi stati aperti nelle immediate vicinanze un secondo cantiere ed un ampio campeggio. Il Parco Europa rappresenta un importante luogo della memoria collettiva, segno di un momento storico in cui Sesto Calende fu al centro dello sviluppo aeronautico italiano e mondiale. L'arco d'ingresso esibisce un'aquila della regia Aeronautica restaurata, l'arco è affiancato da una delle due garitte che si salvò dalla dispersione. A pochi metri di distanza vi è il bunker antiaereo. Delle strutture superstiti dai bombardamenti alleati, uno dei due hangar è stato restaurato e oggi ospita mostre e convegni. Il secondo capannone superstite versa in pessime condizioni. All'interno degli hangar venivano assemblati gli idrovolanti e poi i barchini esplosivi. Dietro i due capannoni, la torre dell'acquedotto è attualmente coperta da rampicanti e ormai poco visibile. Superando i due capannoni, si incontra quella che era la palazzina degli ufficiali: l'edificio, più volte e in più progetti destinato al recupero e al riutilizzo per fini museali, purtroppo ad oggi versa in cattive condizioni. Più avanti lungo la sponda, ma poco visibile si trova il pontile che servì per l'approdo degli idrovolanti. Il Parco Europa venne inaugurato e aperto al pubblico nel 2002. Nel fabbricato ristrutturato è stato realizzato un salone polivalente e dal 2007 al 2017 è stato sede degli uffici e delle aule della storica scuola di volo Air Vergiate.. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ex Idroscalo Sant'Anna

Stazione di Castelletto Ticino
Stazione di Castelletto Ticino

La stazione di Castelletto Ticino è una fermata ferroviaria posta sulla linea Novara-Pino, a servizio dell'omonimo comune È gestita da Rete Ferroviaria Italiana. La stazione fu aperta nel 1882 e disponeva di due binari passanti più lo scalo merci. Il 26 febbraio 2012 fu declassata a fermata. Fino al 13 dicembre 2013, la stazione era servita da due coppie di treni sul percorso Novara(Fs)-Laveno e da una coppia di treni sul percorso Novara(Fs)-Sesto Calende. Tutti i treni erano classificati come treni regionali (R) ed erano effettuati da Trenitalia per conto della Regione Piemonte. Da quella data, la fermata risulta priva di traffico passeggeri. È presente un fabbricato viaggiatori a due piani in classico stile ferroviario, che ad oggi risulta chiuso. La Stazione, prima della trasformazione in fermata, disponeva di 3 binari e di alcuni tronchini per il carico/scarico merci. L'impianto era del tipo con scambi a chiave e un apparato ADM. In seguito, per via della semplificazione degli impianti (è stato soppresso il binario centrale per consentire la realizzazione di un marciapiede di larghezza regolamentare), attuata da RFI dai primi anni 2000, per sostituire il sistema di blocco con il Bca e impresenziare gli impianti, si è deciso di sopprimere l'impianto (unico rimasto nel tratto Oleggio-Sesto Calende, dopo la soppressione di Pombia), provvedimenti attuati con la circolare di trasformazione in fermata di cui sopra. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Castelletto Ticino

Stazione di Comignago
Stazione di Comignago

La stazione di Comignago è una stazione ferroviaria della linea Santhià-Arona, al servizio dell'omonimo comune, priva di traffico dal 2012. La stazione entrò in funzione il 4 gennaio 1906, con l'apertura del secondo tratto fra Borgomanero e Arona della linea Santhià-Arona. In origine era dotata di tre binari. Il movimento era svolto in regime di giunto telefonico mediante il quale il Dirigente Unico coordinava il personale addetto al movimento della stazione nell'effettuazione di incroci e precedenze. Nel 1987, con l'introduzione sulla linea ferroviaria del sistema di Controllo centralizzato del traffico, la stazione venne dotata di apparato ACEI, che sostituì i precedenti impianti per la manovra degli enti del piazzale comandati manualmente dal personale. Tale sistema ha permesso il controllo a distanza, mediante Dirigente Centrale Operativo. La gestione degli impianti, in origine affidata alle Ferrovie dello Stato, nel 2000 passò alla neocostituita Rete Ferroviaria Italiana. La stazione risulta senza traffico dal 17 giugno 2012, per effetto della sospensione del servizio sulla linea. La stazione è dotata di due binari passanti, di cui il secondo di corretto tracciato e il primo per gli incroci e precedenze con i deviatoi percorribili a 30 km/h. L'impianto era telecomandato a distanza con il sistema CTC, mediante il Dirigente Centrale Operativo con sede a Torino Lingotto. In direzione Santhià è posto il binario di scalo per i treni merci inutilizzato, dotato di un magazzino merci in stato di abbandono. Il fabbricato viaggiatori, a due piani, fu chiuso all'utenza in occasione dell'automatizzazione degli impianti. La stazione era in ultimo servita da treni regionali di Trenitalia fino al 17 giugno 2012, giorno in cui l'esercizio ferroviario è sospeso per decisione della Regione Piemonte e sostituito da autocorse. Mario Matto, Santhià e la ferrovia, una storia che dura da 150 anni, Editrice Grafica Santhiatese, Santhià 2006. ISBN 88-87374-95-3. Comignago Ferrovia Santhià-Arona Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Comignago

Stazione di Sesto Calende
Stazione di Sesto Calende

La stazione di Sesto Calende è una stazione ferroviaria posta all'incrocio delle linee Domodossola-Milano e Novara-Pino, a servizio dell'omonima città. La stazione venne attivata il 24 luglio 1865 come capolinea provvisorio della tratta da Gallarate della ferrovia Rho-Arona; la linea fu completata l'8 settembre 1868. Il 4 dicembre 1882, con l'attivazione della ferrovia Novara-Pino, divenne stazione di incrocio. È presente il fabbricato viaggiatori in classico stile ferroviario. Il primo piazzale serve la Domodossola–Milano, ed è composto da quattro binari, di cui tre serviti da banchine (uno, due e tre): il primo binario è di corretto tracciato e serve i treni regionali in direzione di Domodossola; il secondo binario è di corretto tracciato e serve i treni regionali in direzione di Milano; il terzo binario è di deviata, e viene utilizzato per i treni in entrambe le direzioni, nei casi di ritardi o guasti ai treni; il quarto binario è di deviata. Il secondo piazzale serve la Luino-Novara, ed è composto da tre binari (quinto, sesto e settimo): il quinto binario è di corretto tracciato; il sesto binario è di deviata; il settimo binario è di deviata. I due piazzali sono collegati all'estremità nord da una bretella di raccordo (questo binario viene chiamato Binario 8), che consente ai treni merci provenienti dal Gottardo (via Pino) di proseguire verso Gallarate e Milano senza invertire la marcia; i lavori per la costruzione di tale bretella si sono conclusi con l'attivazione, nel 2006. La stazione è servita dai treni regionali (R) di Trenitalia sul percorso Milano-Domodossola, dai treni regionali (R) di Trenord sul percorso Milano-Gallarate-Arona, e dai treni regio express (RE) di Trenord sul percorso Milano-Domodossola, che effettuano fermata solo nelle stazioni principali. Fino al 13 dicembre 2013 la stazione era servita da due coppie di treni regionali di Trenitalia sul percorso (FS) Novara-Laveno e da una coppia di treni regionali, sempre effettuali da Trenitalia, sul percorso (FS) Novara-Sesto Calende. In seguito a quella data, è stato istituito dalla società lombarda Trenord, limitatamente alla tratta Sesto Calende-Laveno, un servizio di autobus sostitutivi, attivo solo nei giorni lavorativi È gestita da Rete Ferroviaria Italiana che ai fini commerciali classifica l'impianto in categoria Bronze, dispone di: Sala d'attesa Biglietteria self-service Parcheggio Sottopassaggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Sesto Calende

Comignago
Comignago

Comignago (Cumiagh in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 1 218 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. Comignago è un paese della Provincia di Novara situato nei pressi del Vergante, vicino alla parte meridionale piemontese del Lago Maggiore. Il centro sorge in un'area collinare facilmente coltivabile, ricca di acque e, per questo, in passato popolata da diversi mulini. Nel corso dei secoli il territorio è stato un'importante zona di transito tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta. Il toponimo Comignago deriva da “Cominia”, una famiglia romana conosciuta a Roma all'epoca dei Tarquini che – nel periodo della colonizzazione della zona gallo-ligure – si insediò a Comignago facendo costruire nel centro del paese una residenza che, in seguito, diventerà l'abbazia di Santo Spirito. Molte sepolture sono riconducibili a un periodo che va dal I secolo a.C. al IV secolo d. C. e, quindi, testimoniano anche un primo stanziamento pre-romano di tipo gallo-ligure. In seguito alla caduta dell'Impero Romano la zona passò sotto la giurisdizione dei monaci. In questi anni del Medioevo la prima pergamena che parla di Comignago è datata 1046. Nel 1413 Comignago viene aggregato al feudo di Borgo Ticino assegnato ai Visconti. In seguito, nel 1447 il duca Filippo Maria Visconti consegna il feudo a Vitaliano Borromeo. A Comignago ebbe per secoli residenza la nobile famiglia Zaffira, che possedeva un palazzo detto Castello su un poggio a dirimpetto della Chiesa di S. Giovanni Battista. Lo stemma adottato dal comune è partito semitroncato: il primo d'argento, alla torre di rosso, cimata da una banderuola bifida di nero e fondata sulla pianura di verde; nel secondo d'azzurro, all'agnello d'argento che riposa sulla pianura di verde, con in bocca una lista d'argento recante il motto in lettere maiuscole di nero: VINCIT OMNIA HUMILITAS; il terzo di rosso, al liocorno d'argento, inalberato, accompagnato da venticinque fiammelle sparse, d'oro. Il gonfalone è un drappo rettangolare partito di azzurro e di bianco. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista venne costruita nel XVII secolo sulla base di una precedente cappella di origine medievale. Sulla base di quanto riportato nei manoscritti medievali, nel 1282 i frati dell'Ordine degli Umiliati – che abitavano l'Abbazia – fecero costruire la torre del complesso, che fungeva da campanile. Da quando l'Ordine degli Umiliati fu soppresso nel 1571, fino alla fine del 1700 l'Abbazia appartenne: al Cardinale Scipione Borghese, ad Agostino Cusani e Carlo Francesco Durini ad Aloisio Omodei e a Lorenzo Raggi. Nel 1798 i beni e il complesso monasteriale furono venduti alla famiglia degli attuali proprietari. L'abitato di Comignago, specie nella parte a nord, è ricco di acque che di tanto in tanto riaffiorano a livello del suolo con fontanili o piccoli torrenti. Tali condizioni hanno permesso la costruzione, in passato, di almeno quattro mulini: Molino Vaglio, Molino del Croso, il Mulinetto e il Mulinazzo. I mulini, sono ora adibiti ad abitazioni private. Belen Rodriguez e il marito Stefano De Martino scelsero Comignago e l'Abbazia di Santo Spirito per celebrare il loro matrimonio. Abitanti censiti Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. La Stazione di Comignago, posta lungo la ferrovia Santhià-Arona, fu attivata il 16 gennaio 1905 e dal 2012 risulta senza traffico per effetto della sospensione del servizio sulla linea imposta dalla Regione Piemonte. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Comignago Sito ufficiale, su comune.comignago.no.it. Comignago, su sapere.it, De Agostini.