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Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino

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Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino fronte Brescia
Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino fronte Brescia

La chiesa dei Santi Pietro e Marcellino è una chiesa di Brescia, situata all'incrocio tra via Gezio Calini e via Antonio Calegari. Fondata nel Trecento e completamente rinnovata tra il Cinquecento e i primi anni del Seicento, la chiesa e il monastero dei frati cappuccini annesso ospitarono durante tutto il Settecento un prolifico centro culturale. Soppresso il monastero nel 1810, il complesso e la chiesa passano nel 1889 alla caserma Goito: la chiesa diventa prima magazzino, poi stalla e infine officina meccanica. Un restauro effettuato nel 1986 ha permesso un minimo recupero dell'antica linea architettonica di facciata, mentre gli interni sono da considerarsi del tutto perduti.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino
Via Antonio Callegari, Brescia

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.534598 ° E 10.229267 °
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Indirizzo

Via Antonio Callegari 3b
25121 Brescia (Zona Centro)
Lombardia, Italia
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Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino fronte Brescia
Chiesa dei Santi Pietro e Marcellino fronte Brescia
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Chiesa di Sant'Afra
Chiesa di Sant'Afra

La chiesa di Sant'Afra, nota anche come chiesa di Sant'Afra in Sant'Eufemia, è una chiesa di Brescia, situata all'estremità est di corso Magenta, sull'angolo sud-est di piazzale Arnaldo. Costruita nella seconda metà del Quattrocento e completamente rinnovata nel Seicento, è sopravvissuta alle soppressioni del 1797 e ancora oggi è aperta al pubblico e officiata. Al suo interno sono custodite diverse opere di autori locali, dipinti di Sante Cattaneo, una tela di Paolo Veronese e una di Enea Salmeggia, che sostituì nel 1867 la Pala di Sant'Eufemia del Moretto, oggi alla pinacoteca Tosio Martinengo. Sotto la chiesa è inoltre ancora presente l'originale cripta di fine Quattrocento. L'appellativo "in Sant'Eufemia" proviene dal fatto che la chiesa nacque originariamente come sede urbana del monastero un tempo annesso alla chiesa di Sant'Eufemia della Fonte, a est della città murata: il "distaccamento" urbano acquisì poi nel tempo sempre maggiore importanza, finendo per trasformarsi nella sede principale. L'appellativo era utilizzato fino alla prima metà del Novecento soprattutto per distinguere questa chiesa dall'omonima chiesa di Sant'Afra in via Francesco Crispi che, dopo essere stata distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu ricostruita mutando l'intitolazione in chiesa di Sant'Angela Merici, tuttora presente. Non essendoci più omonimia, pertanto, l'appellativo "in Sant'Eufemia" è oggi in disuso.