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Chiesa di San Gaetano (Brescia)

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Chiesa di San Gaetano Brescia
Chiesa di San Gaetano Brescia

La chiesa di San Gaetano è una chiesa di Brescia, situata in via Antonio Calegari, all'incrocio con via Monti. Si tratta di una chiesa conventuale, costruita per la neonata comunità locale dei "Padri della Pace", o "Preti riformati". Costruita subito in stile barocco, fu rifatta circa sessant'anni dopo la sua ultimazione completando l'apparato decorativo interno. Soppresso il convento alla fine del Settecento, la chiesa rimase comunque aperta al pubblico e rientrò sotto il controllo di un ordine religioso solo nel 1872. Contiene numerose opere di valore, come Chiesa la splendida "estasi" di Sant'Andrea Avellino realizzata da Giambattista Pittoni nel 1742, quadri di autori locali, ma anche tele di Grazio Cossali e Alessandro Maganza, affreschi di Pietro Scalvini e un organo Tonoli, ampliato nel 1960 dalla ditta Tamburini.

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Chiesa di San Gaetano (Brescia)
Via Antonio Callegari, Brescia

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.53318 ° E 10.228288 °
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Indirizzo

Chiesa di San Gaetano

Via Antonio Callegari
25121 Brescia (Zona Centro)
Lombardia, Italia
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Chiesa di San Gaetano Brescia
Chiesa di San Gaetano Brescia
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Chiesa di Sant'Afra
Chiesa di Sant'Afra

La chiesa di Sant'Afra, nota anche come chiesa di Sant'Afra in Sant'Eufemia, è una chiesa di Brescia, situata all'estremità est di corso Magenta, sull'angolo sud-est di piazzale Arnaldo. Costruita nella seconda metà del Quattrocento e completamente rinnovata nel Seicento, è sopravvissuta alle soppressioni del 1797 e ancora oggi è aperta al pubblico e officiata. Al suo interno sono custodite diverse opere di autori locali, dipinti di Sante Cattaneo, una tela di Paolo Veronese e una di Enea Salmeggia, che sostituì nel 1867 la Pala di Sant'Eufemia del Moretto, oggi alla pinacoteca Tosio Martinengo. Sotto la chiesa è inoltre ancora presente l'originale cripta di fine Quattrocento. L'appellativo "in Sant'Eufemia" proviene dal fatto che la chiesa nacque originariamente come sede urbana del monastero un tempo annesso alla chiesa di Sant'Eufemia della Fonte, a est della città murata: il "distaccamento" urbano acquisì poi nel tempo sempre maggiore importanza, finendo per trasformarsi nella sede principale. L'appellativo era utilizzato fino alla prima metà del Novecento soprattutto per distinguere questa chiesa dall'omonima chiesa di Sant'Afra in via Francesco Crispi che, dopo essere stata distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu ricostruita mutando l'intitolazione in chiesa di Sant'Angela Merici, tuttora presente. Non essendoci più omonimia, pertanto, l'appellativo "in Sant'Eufemia" è oggi in disuso.