place

Brugine

BrugineDivisioni amministrative con abitanti letti da templatePagine che utilizzano l'estensione EasyTimelinePagine che utilizzano l'estensione KartographerPagine con collegamenti non funzionanti
Senza fonti - centri abitati del VenetoSenza fonti - marzo 2018Voci con codice J9UVoci con codice LCCNVoci con codice VIAFVoci non biografiche con codici di controllo di autorità
Town hall (Brugine)
Town hall (Brugine)

Brugine (Brùxene in veneto) è un comune italiano di 7 160 abitanti della provincia di Padova in Veneto.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Brugine (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Brugine
Via Gian Battista Tiepolo,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: BrugineContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.3 ° E 11.9925 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Gian Battista Tiepolo

Via Gian Battista Tiepolo
35020
Veneto, Italia
mapAprire su Google Maps

Town hall (Brugine)
Town hall (Brugine)
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Villa Valmarana (Saonara)
Villa Valmarana (Saonara)

Villa Cittadella Vigodarzere, Valmarana è una villa veneta di Saonara, in provincia di Padova. Si trova a sudest del centro, in località Caovilla, lungo la direttrice per Sant'Angelo di Piove di Sacco. Fu costruita all'inizio del XIX secolo dal nobile Antonio Vigodarzere, singolare figura di possidente e mecenate, con lo scopo di poter dare da lavorare alla popolazione locale stremata da una grave carestia. La progettazione del parco fu affidata al celebre Giuseppe Jappelli, mettendo a disposizione diciassette ettari di campagna. Morto nel 1835, al Vigodarzere successe il nipote e figlio adottivo Andrea Cittadella Vigodarzere, che concluse l'opera nel 1838. Da questi passò al figlio Gino, alla nipote Pia e al nipote di questa Ludovico Valmarana, l'attuale proprietario. Durante la seconda guerra mondiale il complesso fu occupato da soldati tedeschi e inglesi che danneggiarono gli interni del palazzo e soprattutto il parco e le sue architetture. Dopo il conflitto fu gradualmente risistemato, con lavori che si sono protratti sino ai giorni nostri. La casa padronale è un imponente volume a pianta rettangolare e a sviluppo longitudinale, rivolto verso il parco a base ellittica. L'edificio si sviluppa su due piani più soffitte, poggianti su uno zoccolo, ed è coronato dal tetto a quattro falde. La facciata si caratterizza per la lunga serie di luci architravate su tutti i livelli. Il partito centrale presenta tre aperture ravvicinate, che al piano nobile sono tre portefinestre affacciate su un terrazzo. Gli interni sono costituiti da una serie di ambienti in successione. Di particolare interesse la sala da pranzo, arredata con i mobili originali e decorata dagli affreschi di Michele Fanoli sul soffitto e da alcune tele di Chiara e Dario Varotari raffiguranti membri delle famiglie Cittadella e Vigodarzere. Degli edifici annessi va citato l'oratorio neoclassico, progettato da Angelo Sacchetti. Localizzato fuori dai limiti del parco, è un volume cilindrico introdotto da un pronao con quattro colonne ioniche e timpano triangolare; è affiancato da due edicole con monofora. All'interno si trova la tomba di Antonio Vigodarzere, ornata da un bassorilievo di Rinaldo Rinaldi, e statue di Aristide Petrilli e Pasquale Rizzoli, nonché una Madonna di Giovanni Ferrari. Nel parco si trova il complesso della grotta e della cappella dei Templari, legato ai rituali della massoneria di cui Antonio Vigodarzere fece parte. La caverna, gravemente danneggiata negli anni della guerra, ospitava la grande statua di Bafometto, anch'essa distrutta durante il conflitto. Da essa si può passare alla cappella, costruita in stile neogotico-normanno recuperando i resti della chiesa di Sant'Agostino di Padova, demolita ai primi dell'Ottocento; in essa si riconoscono la "stanza del Giuramento" e i "sepolcri dei Templari". Il parco, in cui sono collocate diverse statue a tema mitologico, ha subito dei rimaneggiamenti rispetto all'originale disegno di Jappelli. Presenta, tra l'altro, un lago con una vasta isola cui si accede attraverso due ponti. Villa Cittadella Vigodarzere, Valmarana (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2019). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Valmarana

Chiesa di San Martino Vescovo (Saonara)
Chiesa di San Martino Vescovo (Saonara)

La chiesa di San Martino Vescovo è la parrocchiale di Saonara, in provincia e diocesi di Padova; fa parte del vicariato di Legnaro. La prima citazione di una chiesa a Saonara, filiale della pieve di Sant'Angelo, risale al 1130. Dalla relazione della visita pastorale del 1489 s'apprende che questa chiesa era ad un'unica navata. Il primitivo campanile, dotato di due campane, fu costruito probabilmente nel XVI secolo. Nella visita pastorale del 1669 il vescovo Gregorio Barbarigo disse che la chiesa era troppo piccola per soddisfare le esigenze della popolazione. L'attuale parrocchiale venne edificata nel 1750 per interessamento dell'allora parroco don Scaramella. Nel 1798 fu ricostruito il campanile. La chiesa fu più volte restaurata nel XIX secolo e consacrata l'8 maggio 1915 dal vescovo di Padova Luigi Pellizzo. Nel 2009 l'edificio è stato oggetto di un intervento di restauro. Opere di pregio presenti all'interno della chiesa sono un'acquasantiera, scolpita nel 1598 da maestranze venete per volere di Alessandro Tasca, una pala raffigurante San Martino che dona parte del mantello al povero, dipinta da Vincenzo Granzotto nel 1860, e due tele del Vicari, realizzate anch'esse nel 1860. L'altare maggiore è impreziosito da due statue di angeli opera del Bonazza e, così come gli altari laterali, era un tempo collocato nella chiesa di Sant'Agostino di Padova. Parrocchie della diocesi di Padova Diocesi di Padova Saonara Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Chiesa di San Martino Vescovo Chiesa di San Martino Vescovo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.