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Polverara

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Chiesa parrocchiale di Polverara (Padova)
Chiesa parrocchiale di Polverara (Padova)

Polverara (Polvarara in veneto) è un comune italiano di 3 397 abitanti della provincia di Padova in Veneto, che fa parte della Saccisica.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Polverara (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.309392 ° E 11.956012 °
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Indirizzo

Scuola dell’Infanzia “Ai Gloriosi Caduti”

Via Roma 2
35020
Veneto, Italia
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Sito web
istitutocomprensivolegnaro.edu.it

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Chiesa parrocchiale di Polverara (Padova)
Chiesa parrocchiale di Polverara (Padova)
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Luoghi vicini

Rio (Ponte San Nicolò)
Rio (Ponte San Nicolò)

Rio oppure Rio di Ponte San Nicolò è una frazione del comune di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova. Insieme a Roncaglia e Roncajette è una delle suddivisioni o frazioni di Ponte San Nicolò. Rio si è costituita all'inizio del Duecento con il nome di Rivus, cioè ruscello o canale, perché, appunto, attraversato da un corso d'acqua. Secondo uno statuto del comune di Padova del 1272, il nome era già divenuto Rio. Alla fine del Cinquecento, gli abitanti di Rio superavano di poco il centinaio; nel Novecento giunsero al migliaio. In questa frazione era presente, nel corso del Trecento, la famiglia Da Rio che riuscì ad incidere sulle vicende politiche della città di Padova. I "da Rio" furono professionisti, commercianti, banchieri e notai. Nella vicina frazione di Roncajette la Villa "da Rio", ne richiama ancora la memoria. La famiglia era di origine veneziana esistente fino al secondo dopoguerra quando poi si è estinta. A Padova, in Via Dante, è tuttora esistente Palazzo Da Rio. La chiesa originale di Rio dedicata a Sant'Antonio Abate viene citata in un testamento del 1267. Nel 1455 risulta unita a quella della vicina Voltabarozzo, secondo quanto indicato dalla descrizione di una visita pastorale. Fino al 1574 il responsabile di entrambe le chiese era titolare principalmente della chiesa di Rio, quando Voltabarozzo divenne parrocchia autonoma. Successivamente le sorti si invertirono e fu la chiesa di Rio a passare sotto quella di Voltabarozzo, ma con un curato proprio, scelto dal parroco di Voltabarozzo, al quale il vescovo di Padova Gregorio Barbarigo assicurò maggiore autonomia con un decreto del 1687. Nei primi anni del novecento la popolazione aumentò e così il vescovo Elia Dalla Costa decise così di restituirgli la sua antica autonomia erigendola nel 1930 a curazia autonoma. Il 7 ottobre 1945, il vescovo Carlo Agostini la elevò a parrocchia e nello stesso giorno benedisse la prima pietra della nuova chiesa inaugurata poi nel 1949 mentre quella antica fu definitivamente abbandonata. I fedeli, per riconoscenza ad Agostini, intitolarono la parrocchia anche a San Carlo Borromeo. Commissionato dall'amministrazione comunale di Ponte San Nicolò e inaugurato sabato 31 gennaio 2004, il progetto di ampliamento e risistemazione dell'area cimiteriale di Roncaglia - Rio è caratterizzato anche da un complesso statuario definito I Guardiani della Dormiente. Le statue e il progetto sono opera dell'artista Antonio Ievolella e dell'architetto Claudio Aldegheri. I sette Guardiani della Dormiente sono posizionati sulla piazza antistante al cimitero; sono raffigurati come dei totem con scudi e lance e con i loro otto e più metri di altezza, si elevano sopra la stessa cinta muraria, lunga 40 metri e alta oltre 6 metri in acciaio Corten. In una fascia orizzontale nella cinta muraria sono posizionate delle urne bianche decoramentali. Dall’anno 2015 è presente la linea 16 di Busitalia Veneto che collega Rio al centro di Padova. per raggiungere il centro città da Rio ci si può servire del 16 FERROVIA, che attraversa varie zone di Padova per poi concludere la corsa in Ferrovia passando per le Riviere. Ovviamente l’autobus che fa il giro inverso è il 16 RIO, che partendo dalla ferrovia tornerà al paesino di Rio. Fino a poco tempo fa il capolinea era situato davanti alla chiesa, ma ora è stato spostato di pochi metri più avanti. Nella frazione di Rio sono presenti diverse associazioni sportive: Polisportiva Rio, con relativo campo da calcio. Rio Volley, squadra di pallavolo locale che si suddivide in diverse categorie. A.S.D. Arcieri Rio è un'associazione sportiva di tiro con l'arco legata alla FITARCO. La palestra è situata presso l'impianto sportivo della Polisportiva Rio ed è un'arcostruttura messa a disposizione dalla Polisportiva per tutto il periodo invernale. Marco Galiazzo, tra i più rilevanti atleti del panorama del tiro con l'arco italiano ed internazionale, è stato uno degli allievi dell' A.S.D. Arcieri Rio. Le associazioni organizzano nel mese di luglio la Festa dello Sport, uno dei più importanti eventi legati allo sport del comune di Ponte San Nicolò. Ponte San Nicolò Provincia di Padova http://www.comune.pontesannicolo.pd.it/home.asp http://www.riovolley.net/ https://web.archive.org/web/20130917043212/http://www.arcieririo.it/ Sul sito del comune di Ponte San Nicolò è possibile consultare un albo foto su Rio e dintorni. http://www.comune.pontesannicolo.pd.it/galleria.asp?tipo=252

Ponte San Nicolò
Ponte San Nicolò

Ponte San Nicolò (abbrev. Ponte in veneto) è un comune italiano di 13 354 abitanti della provincia di Padova in Veneto. Il paese sorge sul confine sud-est del comune di Padova. Si sviluppa attorno alla Strada statale 516 Piovese ed è attraversato dal canale Roncajette, un tratto del fiume Bacchiglione. Negli ultimi decenni è stato oggetto di una sensibile crescita demografica, limitata però rispetto ai piani urbanistici degli anni '80, in quanto la popolazione è sempre rimasta al di sotto dei 15.000 abitanti. Le notizie storiche sul paese, probabilmente già abitato al tempo dei Romani, si datano attorno all'anno mille. Nel 918 è menzionato il borgo di Roncajette, chiamata all'epoca Roncaliutari, ovvero luogo di rovi da estirpare con la roncola. In quel periodo nella zona lungo la riva destra del fiume Retrone (antico nome del fiume Roncajette) sorgeva una vasta selva chiamata "Ponteglese", mentre nel 1130 si nomina l'esistenza della cappella di San Fidenzio di Roncajette. Qui, tra l'attuale frazione e il capoluogo, sorgevano mulini natanti e un porto fluviale dove attraccavano barche cariche di sale, lino e vasellame in terracotta. Nel 1130 fu edificata una prima cappella dedicata a San Nicolò, protettore dei naviganti, situata sull'altra sponda del fiume dove sorge oggi la chiesa omonima. L'insediamento abitativo era collegato da un ponte in legno di rovere, che venne riedificato in pietra a tre arcate (oggi ricordate nello stemma comunale) nel 1228. Il "comune et homines Pontis Sancti Nicolai", alle dipendenze dei canonici della cattedrale di Padova, è ricordato in scritti del 1277. Presso il ponte di pietra si accamparono le armate di Cangrande della Scala (1317-1318), impegnate nell'assedio di Padova. Il ponte fu percorso da migliaia di profughi in fuga dal capoluogo durante le incursioni della Serenissima (1372-1373); venne inoltre distrutto durante l'assedio dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo (1509). Il paese fu colpito nel corso dei secoli da numerose inondazioni, dovute anche dalla presenza dei mulini; in particolare si ricordano quelle del 1882, del 1907, del 1966 e del 2010. Dopo la piena del 1907 il ponte in pietra fu abbattuto e, al suo posto, venne inaugurato nel 1913 l'attuale ponte in metallo. Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 marzo 1955. Il gonfalone in uso al comune è un drappo di rosso con la fascia di giallo, in conformità con la descrizione presente nel decreto di concessione anche se nel bozzetto che lo accompagna appare dipinto interamente di rosso. La chiesa di San Nicola, fu edificata nel 1898, in stile gotico-lombardo; il campanile fu costruito tra il 1946 e il 1950. L'antica chiesa parrocchiale di San Nicolò, intitolata alla Vergine e poi al Santissimo Crocifisso. Costruita come semplice cappella nel 1291 sulla riva destra del fiume (oggi, dopo la rettifica del canale, si trova sulla riva sinistra), venne affidata in giuspatronato alla nobile famiglia padovana dei Capodivacca e, dal 1579, ai conti di Collalto. Nel corso del XVII secolo, la chiesa venne ampliata con la costruzione di un transetto e di una nuova sagresita. Nel 1753, fece visita alla chiesa ed al paese il cardinale Carlo Rezzonico, all'ora vescovo di Padova, futuro papa Clemente XIII. Nel 1949, l'ampiamento seicentesco venne demolito e il materiale ricavato verrà utilizzato per la costruzione del campanile della nuova parrocchiale. Ad oggi la chiesa versa in pessime condizioni, con il soffitto pericolante. In paese è però nato l'interesse per il monumento che ha portato alla creazione del gruppo Amici della chiesetta. La chiesa parrocchiale di San Fidenzio di Roncajette. Situata nella frazione omonima, viene menzionata per la prima volta in un documento del 1130. Essa ha configurazione settecentesca. Vi si trova un interessante polittico del XIV sec. con Madonna e Santi in dieci comparti, distribuiti su due registri, di un pittore conosciuto come Maestro di Roncaiette. La chiesa parrocchiale di San Basilio di Roncaglia, menzionata in un documento del 1171. La chiesa di Sant'Antonio abate e San Carlo Borromeo, parrocchiale di Rio. La villa dei conti Da Rio, a Roncajette. Costruita dalla nobile famiglia, originaria della frazione omonima, è un'elegante villa seicentesca, probabilmente costruita su un preesistente edificio. Ad essa è annessa una piccola cappella tuttora consacrata. La storia della famiglia è molto legata a quella del comune tanto che è probabile che le due stelle a sei punte e il giglio presenti nello stemma comunale, siano un riferimento allo stemma nobiliare della famiglia. Casa Nardo, nel capoluogo, è risalente al cinquecento, rendendola l'edificio civile più antico del Comune. Recentemente restaurata, si trova vicino all'antica parrocchiale. Ex edificio del Magistrato delle acque, oggi sede della sezione comunale della Protezione civile. Sorge sulla riva sinistra del canale, a poca distanza dal ponte. Villa Crescente, a Roncaglia. Fu costruita da Cesare Crescente, sindaco di Ponte San Nicolò e, successivamente, di Padova. La struttura, molto particolare, la rende simile ad un castello con tanto di finta torretta. Dopo un periodo d'abbandono, nella villa sono cominciati i lavori di restauro che la porteranno ad essere la nuova sede della biblioteca comunale. L'ex laboratorio analisi delle sementi, oggi edificio privato, rappresenta l'unica testimonianza dell'epoca fascista nel comune assieme all'ex Casa del Fascio, oggi edificio abbandonato. Costruito negli anni trenta, si presenta come un imponente edificio sulla strada statale. All'esterno decorato con mattoni rossi a vista, la facciata è arricchita da una scalinata che porta a tre maestosi ingressi, separati da due alte colonne decorate con rilievi rappresentanti scene bucoliche. Esso sorge a poca distanza dalla sede della protezione civile e dal Municipio cittadino. L'ampliamento del Cimitero di Roncaglia-Rio, progettato dall'arch. Claudio Aldegheri - Studio Aldegheri Xquadra e realizzato nel 2003, è stato inserito nel Censimento delle architetture italiane contemporanee del Ministero della Cultura. Le sette statue in acciaio all'ingresso del cimitero, chiamate Guardiani della Dormiente, sono opera dello scultore Antonio Ievolella. Abitanti censiti Dati aggiornati mensilmente: http://www.comune.pontesannicolo.pd.it/quantisiamo.asp Il comune di Ponte San Nicolò si divide in quattro frazioni: il Capoluogo di Ponte San Nicolò, Rio, Roncaglia, Roncajette. Sono invece cinque le parrocchie: Ponte San Nicolò capoluogo, Roncaglia, Rio, Roncajette e San Leopoldo. Proprio San Leopoldo, quartiere nato negli anni ottanta, è considerata ormai, seppur in maniera informale, una frazione a tutti gli effetti. Ponte San Nicolò è collegato al capoluogo della provincia (Padova) tramite le linee urbane 14 e 16 di Busitalia Veneto. Dal 1890 al 1954 il paese fu attraversato dalla Tranvia Padova-Piove di Sacco, nei primi anni a vapore e poi elettrificata nel 1913. Ponte San Nicolò è stata governata per tutta la prima repubblica da sindaci appartenenti alla Democrazia Cristiana. Nel novembre 1991 Mariano Schiavon, sindaco dal 1980, dopo la fuoriuscita dell'ala destra del partito dalla maggioranza, ha fatto entrare nella sua compagine anche i rappresentanti del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista. La coalizione di centrosinistra, rinominata Ponte San Nicolò Democratico, ha governato il Comune per 23 anni. Nel 1995 l'elezione del sindaco Gaetano Calore, riconfermato nel 1999. Nel 2004 quella dell'ex-assessore Giovanni Gasparin e nel 2009 di Enrico Rinuncini. Nel 2014 il sindaco Enrico Rinuncini ha creato la lista civica "Ponte San Nicolò comunità viva", che si è imposta alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014 con il 68% dei voti. Nel 2019 la lista "Ponte San Nicolò comunità viva" si impone nuovamente con il 45,99%, con l'elezione del sindaco Martino Schiavon. Crest Dobra Alcuni sportivi di Ponte San Nicolò hanno ottenuto importanti risultati in campo italiano e internazionale. Spiccano in particolare i successi olimpici del canottiere Rossano Galtarossa, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Sydney 2000, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino 2008, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e alle Olimpiadi di Atene 2004 e quarto classificato alle Olimpiadi di Atlanta 1996, e dell'arciere Marco Galiazzo, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atene 2004 e alle Olimpiadi di Londra 2012, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino 2008. Originari del paese sono anche il nazionale di rugby Carlo Salmaso, il pilota di rally Roberto Bauce e gli arbitri Mariano Schiavon, ex assistente di calcio in Serie A, e Paolo Scarso, arbitro di pugilato nazionale F.P.I. 1973, internazionale E.B.U. 1992 e primo arbitro del Triveneto a raggiungere il livello mondiale W.B.C 2002, Medaglia d'oro al valore sportivo C.O.N.I. nel 2003. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ponte San Nicolò Sito ufficiale, su comune.pontesannicolo.pd.it. Pónte San Nicolò, su sapere.it, De Agostini.

Villa Valmarana (Saonara)
Villa Valmarana (Saonara)

Villa Cittadella Vigodarzere, Valmarana è una villa veneta di Saonara, in provincia di Padova. Si trova a sudest del centro, in località Caovilla, lungo la direttrice per Sant'Angelo di Piove di Sacco. Fu costruita all'inizio del XIX secolo dal nobile Antonio Vigodarzere, singolare figura di possidente e mecenate, con lo scopo di poter dare da lavorare alla popolazione locale stremata da una grave carestia. La progettazione del parco fu affidata al celebre Giuseppe Jappelli, mettendo a disposizione diciassette ettari di campagna. Morto nel 1835, al Vigodarzere successe il nipote e figlio adottivo Andrea Cittadella Vigodarzere, che concluse l'opera nel 1838. Da questi passò al figlio Gino, alla nipote Pia e al nipote di questa Ludovico Valmarana, l'attuale proprietario. Durante la seconda guerra mondiale il complesso fu occupato da soldati tedeschi e inglesi che danneggiarono gli interni del palazzo e soprattutto il parco e le sue architetture. Dopo il conflitto fu gradualmente risistemato, con lavori che si sono protratti sino ai giorni nostri. La casa padronale è un imponente volume a pianta rettangolare e a sviluppo longitudinale, rivolto verso il parco a base ellittica. L'edificio si sviluppa su due piani più soffitte, poggianti su uno zoccolo, ed è coronato dal tetto a quattro falde. La facciata si caratterizza per la lunga serie di luci architravate su tutti i livelli. Il partito centrale presenta tre aperture ravvicinate, che al piano nobile sono tre portefinestre affacciate su un terrazzo. Gli interni sono costituiti da una serie di ambienti in successione. Di particolare interesse la sala da pranzo, arredata con i mobili originali e decorata dagli affreschi di Michele Fanoli sul soffitto e da alcune tele di Chiara e Dario Varotari raffiguranti membri delle famiglie Cittadella e Vigodarzere. Degli edifici annessi va citato l'oratorio neoclassico, progettato da Angelo Sacchetti. Localizzato fuori dai limiti del parco, è un volume cilindrico introdotto da un pronao con quattro colonne ioniche e timpano triangolare; è affiancato da due edicole con monofora. All'interno si trova la tomba di Antonio Vigodarzere, ornata da un bassorilievo di Rinaldo Rinaldi, e statue di Aristide Petrilli e Pasquale Rizzoli, nonché una Madonna di Giovanni Ferrari. Nel parco si trova il complesso della grotta e della cappella dei Templari, legato ai rituali della massoneria di cui Antonio Vigodarzere fece parte. La caverna, gravemente danneggiata negli anni della guerra, ospitava la grande statua di Bafometto, anch'essa distrutta durante il conflitto. Da essa si può passare alla cappella, costruita in stile neogotico-normanno recuperando i resti della chiesa di Sant'Agostino di Padova, demolita ai primi dell'Ottocento; in essa si riconoscono la "stanza del Giuramento" e i "sepolcri dei Templari". Il parco, in cui sono collocate diverse statue a tema mitologico, ha subito dei rimaneggiamenti rispetto all'originale disegno di Jappelli. Presenta, tra l'altro, un lago con una vasta isola cui si accede attraverso due ponti. Villa Cittadella Vigodarzere, Valmarana (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2019). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Valmarana