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Ciano del Montello

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Italy provincial location map 2016
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Ciano del Montello (Siàn in veneto) è una frazione del comune di Crocetta del Montello, in provincia di Treviso.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Ciano del Montello (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Ciano del Montello
Via Fantin,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.82389 ° E 12.05417 °
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Indirizzo

Via Fantin

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31035
Veneto, Italia
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Luoghi vicini

Brentella di Pederobba

La Brentella di Pederobba è un canale artificiale del Veneto centrale. Devia 30 m³/secondo di acqua del Piave all'altezza di Fener di Setteville. Scorre parallelamente al Piave e, poco dopo Crocetta del Montello, si dirama nei canali detti di Caerano e del Bosco. Il primo, che è il principale, attraversa gli abitati di Caerano di San Marco e Montebelluna e, poco prima di Trevignano, si divide in canali minori; l'altro lambisce il versante sud del Montello e sfocia nel canale della Vittoria di Ponente. Fu realizzata grazie ad una concessione della Repubblica di Venezia del 22 marzo 1436 scaturita da una richiesta avanzata l'anno prima dai rappresentanti della città di Treviso avevano richiesto al Senato la costruzione del canale pel bene generale di tutto il territorio nostro trevisano, poiché la campagna vi è aridissima e perciò sterile. Il canale fu notevolmente ampliato e potenziato da Giovanni Giocondo e in effetti diede al territorio enormi vantaggi (si noti, per esempio, che la popolazione locale triplicò nel giro di nemmeno tre secoli, un incremento enorme per allora). Oltre che a favorire l'agricoltura, la Brentella faceva funzionare numerosissimi opifici, e agli inizi del Novecento i territori limitrofi divennero una delle principali zone industriali della provincia, ruolo che svolge ancor oggi grazie ad alcune centrali elettriche dell'ENEL. La gestione del canale è affidata al consorzio di bonifica Piave che nel 2009 ha assorbito il consorzio di bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba.

Villa Vescovile

La villa Vescovile è un palazzo storico che si trova a Montebelluna, in provincia di Treviso. Il complesso è completato dall'oratorio di San Vigilio, oggi restaurato.. Come suggerisce il nome, l'edificio fu luogo di villeggiatura estivo dei vescovi di Treviso almeno dal 1116. Nel 1337, durante la guerra che oppose la Serenissima agli Scaligeri, il palazzo venne incendiato ma i Veneziani, su richiesta di monsignor Pietro Paolo Dalla Costa, provvidero a ricostruirlo. I lavori, condotti dai murarii di Giavera, dovevano essersi già conclusi il 6 agosto 1342, in quanto il vescovo si dichiarava soddisfatto del suo nuovo palazzo. Tra il 1443 e il 1454 la diocesi fu retta da Ermolao Barbaro, il quale effettuò varie modifiche «conducendovi non pur "murarii", ma architetti e artisti». In questo periodo fu suo ospite lo zio Francesco che attendeva l'arrivo del cardinale Daniele Barbaro nel patriarcato di Aquileia. Ulteriori restauri furono apportati dai vescovi Nicolò Franco e Bernardo de' Rossi. Dopo l'arrivo di due vescovi Corner, questa famiglia ebbe dapprima il giuspatronato sull'oratorio di San Vigilio (1582), quindi divenne proprietaria dell'intero complesso finché, rimasti senza eredi maschi, il tutto tornò ai vescovi. Adibita a lazzaretto nel 1884 e occupata dai soldati durante la Grande Guerra, nel 1937 la villa fu venduta dalla diocesi. Ridotta a pastificio, negli ultimi anni è stata convertita in complesso residenziale. La villa si articola in tre volumi, ovvero il corpo principale trecentesco e le aggiunte successive, collegati fra loro per dare un unico insieme con pianta a "T". La facciata del corpo principale è asimmetrica e tripartita, con le finestre distribuite lungo interassi regolari. Il portale d'ingresso, con profilo architravato, si trova al centro ed è sormontato da una finestra, sempre architravata, al primo piano. Lungo gli assi di simmetria, ai lati, si dispongono altre due finestre incorniciate da elementi in pietra. Sempre in pietra sono la fascia marcapiano che si svolge lungo tutte le facciate, i cantonali agli angoli e i conci del basamento. Villa Vescovile (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV. URL consultato il 4 agosto 2014.

Stazione di Montebelluna
Stazione di Montebelluna

La stazione di Montebelluna è una stazione ferroviaria posta sulla linea Calalzo-Padova a servizio dell'omonima città. Vi si dirama la linea per Treviso. Fu aperta nel 1884 quando venne attivata la tratta della linea da Treviso a Cornuda dalle Strade Ferrate Meridionali. Dal 1916 a Montebelluna si attestò la linea Montebelluna-Susegana, realizzata per finalità prevalentemente militari e soppressa nel 1966. Fra il 1913 e il 1931 l'impianto era comune alle tranvie Montebelluna-Asolo e Montebelluna-Valdobbiadene, gestite dalla Società Veneta, il cui deposito-officina trovava sede sul piazzale antistante il fabbricato viaggiatori, nell'area adibita ad autostazione. L'11 luglio 1960 il treno militare 9311 proveniente da Feltre e diretto a Spilimbergo entrò in collisione alle ore 11:58 con il treno viaggiatori 578, fermo nella stazione di Montebelluna. Il treno militare, composto da una locomotiva Gr. 740 e 28 carri merce, dei quali gli ultimi trasportavano carri armati, trovando un ostacolo inamovibile qual era la massa delle due locomotive in testa al convoglio viaggiatori, si accartocciò su sé stesso. Si contarono 3 giovani militari morti e più di una cinquantina di feriti. Fino al 1993 era attivo lo scalo merci, poi spostato a Cornuda. La stazione è gestita da Rete Ferroviaria Italiana. Il fabbricato viaggiatori ospita al suo interno biglietteria, sala d'attesa, deposito bagagli (non più utilizzato), sala relè ed ufficio Movimento con banco ACEI, normalmente impresenziato e in telecomando dal DCO di Mestre, postazione Cadore. L'edificio è strutturato su due piani: il piano terra è adibito ad uso ferroviario mentre il primo è adibito ad abitazione privata a sud, e sala a disposizione per associazioni a nord. Il fabbricato è del tutto simile a quello della Stazione di Bassano del Grappa. Anche a Montebelluna era presente la torre idrica, poi eliminata così come le colonne idriche per il rifornimento delle locomotive a vapore. A sud è ancora presente la pesa ferroviaria a ponte, in prossimità dell'ex magazzino merci della stazione, utilizzato come deposito materiali RFI. I binari passanti sono 4 e sono raggiungibili tramite sottopassaggio. Il 1º binario è protetto da una pensilina in metallo. Nell'agosto 2018 sono stati realizzati i lavori di costruzione del nuovo marciapiede a servizio del binario 4 che dal novembre 2018 è utilizzato per il traffico da/per Treviso. Il binario 5 tronco è secondario ed impiegato per il ricovero di carrelli o treni cantiere. Il 18 febbraio 2023 è stato aperto il sottopasso ferroviario, permettendo così la soppressione dello storico Passaggio a Livello di stazione . La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto. Il 13 dicembre 2020 sono entrati in servizio i primi convogli elettrici sulla linea Montebelluna-Padova. Con il cambio orario estivo 2021, i materiali Diesel operanti sono gli ALn501/502 Minuetto e ATr220 Swing affiancati agli elettrici E.464 e Flirt 340/343/360; questi ultimi hanno sostituito i rotabili leggeri ALn668 e le locomotive D.445, materiali che hanno fatto la storia sulla linea per Belluno. Dal cambio orario invernale 2022, svolgono servizio commerciale regolare anche gli ETr521 Rock e ETr104 POP . Due volte l'anno viene organizzato un viaggio con treno storico con mezzi dati in concessione dalla Fondazione FS. La stazione, classificata da RFI nella categoria silver, dispone dei seguenti servizi: Bar Biglietteria a sportello (Trenitalia e Mobilità di Marca) Biglietteria automatica Ciclostazione coperta Parcheggio di scambio gratuito Sala d'attesa Servizi igienici Sottopassaggio pedonale La stazione ha a disposizione un paio di piazzole per i taxi e condivide l'area con l'autostazione. Autostazione autobus urbani e extraurbani Mobilità di Marca Parcheggio max 30' per carico/scarico Stazione taxi L'autostazione di Montebelluna è adiacente all'omonima stazione ferroviaria e quindi ne condivide l'accesso tramite viale "della Stazione" per "Piazza IV Novembre", tuttavia questa strada funge solo da uscita per gli autobus, poiché l'accesso è collocato in via Risorgimento tramite una rampa. Le corsie presenti sono 4 e sono tutte al coperto ed illuminate, qui fermano i bus delle linee più frequenti (della ex La Marca) mentre le linee urbane ed ex CTM (contrassegnate dal numero 200 in poi) fermano nell'area rialzata lungo i binari. Nella corsia 1 invece fermano i bus della Caverzan (integrata da M.O.M.) con le sue 3 linee. Ferrovia Montebelluna-Susegana Montebelluna SFMR Tranvia Montebelluna-Asolo Tranvia Montebelluna-Valdobbiadene Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Montebelluna